Rocchi può partire, ma non vuole andarsene, Kozak vuole andarsene, ma non può partire. Strano destino per due signori attaccanti. Il vecchio Tommaso è stato corteggiato per la Champions League dall'Udinese, che purtroppo ha mancato il colpo con il Braga; e allora ci ha provato l'Inter, che cerca un vice per MIlito e un attaccante-gol per l'Europa League. Rocchi farebbe proprio al caso, ma Tommaso è troppo legato alla Lazio, non vuole lasciare Formello, spera sempre che venga il suo momento, vuole completare la sua carriera in biancoceleste.
Opposto il destino di Kozak. C'è una fila lunga così di squadre disposte a ingaggiare il giovane gigante della Repubblica Ceca, tutte sono sicure che in un campionato Libor garantirebbe almeno dieci gol. E lui sarebbe disposto ad andare, magari in prestito, magari in comproprietà, magari anche in maniera definitiva, pur di giocare, pur di riuscire a capire fino in fondo che cosa può diventare un giocatore come lui, che finora ha avuto occasioni col contagocce.
Però Petkovic ha intravisto in Kozak un elemento che può fare tanto e subito, e quindi capace di rendersi utile alla Lazio anche nell'immediato. Dopo Klose e Zarate, Petkovic mette subito Kozak, e stasera contro il Mura gli darà una maglia, in coppia con Zarate, approfittando dell'occasione per concedere un turno di riposo a Miro Klose in vista dell'incontro col Palermo. Per Kozak, dunque, un'occasione da non perdere, proprio come per Zarate, per dimostrare la sua utilità al gioco biancoceleste. Kozak è infatti il vice naturale di Klose sia per la stazza fisica che per la propensione al gol. Deve solo crescere tecnicamente, e questa crescita avverrà soltanto con l'esperienza. Tutto al contrario di Rocchi, che di esperienza ne ha tanta, e di occasioni ancora meno di Kozak, per cui magari dovrà convincersi che un'annata all'Inter potrebbe essere per lui molto interessante. Magari poi tornerebbe all'ovile biancoceleste, no?, come ha fatto Zarate.
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