- Bravi ragazzi! Bravo Pinocchio! - gridò subito il cocchiere Giuseppe, che somigliava come una goccia d'acqua al fratello Paolantonio. - Siete stati puntuali. Avevate programmato di arrivare ai primi di marzo, e così è stato. Venite: posso ospitare il vostro carro e il vostro cavallo nella scuderia, ne ho già parlato al principe Ascanio che mi ha dato volentieri il permesso. Lui ha già una dozzina di bellissimi cavalli e tre carrozze, una più magnifica dell'altra, delle quali mi prendo cura io assieme ad altri due cocchieri. Nella scuderia potrete benissimo dormire, perchè c'è una bella stanza, comoda e libera, proprio qui accanto -
Pinocchio ringraziò di cuore Giuseppe, e disse: - Possiamo pagare per questa gentile ospitalità. Non ci manca il denaro: lavoriamo con la nostra orchestrina, come ti avranno spiegato Paolantonio e il nostro caro amico Remigio -
- Per carità! Il principe Ascanio non vuole che paghiate nulla, e anzi vuole conoscervi. Sicuramente verrà a chiedere di voi. I Colonna sono buoni amici dei Fioretti di Picinisco -
Infatti il principe Ascanio quella sera stessa scese in scuderia per conoscere i ragazzi: voleva invitarli a cena, ma capì il loro imbarazzo e li lasciò liberi di girare un po' per la città.
- Restate pure quanto volete, col vostro carro. La camera attigua alla scuderia è a vostra disposizione, con dei lettini di emergenza - Pinocchio ringraziò il principe con un bell'inchino, che fu molto apprezzato. Ulderico e Lamberto fecero altrettanto.
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