domenica 19 agosto 2012

Pinocchio ancora burattino: 146. Il ritorno di Monello

Remigio chiese a Pinocchio, Ulderico e Lamberto di accompagnarlo a visitare il grande bosco di castagni e le ricche estensioni di terre, affidate da molti anni ai coloni, che provvedevano a consegnare ogni anno ai padroni vino, olio pregiato, frutta, verdure ed anche formaggi ottenuti dai loro piccoli allevamenti di pecore e mucche. Una porzione di ricchezza che il domestico Paolantonio raccoglieva, e la moglie Cesira utilizzava per i suoi gustosi pranzetti e cenette.
Durante la visita ai terreni, all'improvviso Pinocchio vide un cane  saltargli addosso, ma con intenzioni amichevoli. Con grande meraviglia riconobbe il povero Monello, che era sparito con il cavallo Bortolo e con il carro. Evidentemente i ladri erano ancora in zona, e Monello era di sicuro riuscito a fuggire, alla ricerca dei suoi vecchi padroni di cui aveva ritrovato le tracce senza incertezze. Monello, felice da non si dire, fu affidato alla custodia di Paolantonio in una delle rimesse del palazzetto, ma quando i suoi amici uscivano per fare una passeggiata, lui li accompagnava scondinzolando per la contentezza.
- Ah, se ritrovo quei ladruncoli! - dicea Pinocchio con un bel po' di rabbia. - E mi dispiace tanto per il nostro fedele cavallo Bortolo: chissà che non ritroveremo anche lui -
- Pazienza - commentò Ulderico. - Compreremo un altro cavallo, quando lasceremo il nostro caro Remigio nel suo palazzetto -
- Sì, sì, stai tranquillo - replicò Pinocchio. - Staremo qui almeno fino a Natale, perché due anni fa è stato semplicemente meraviglioso, con la neve e gli zampognari -

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