Si cominciano a vedere anche in casa Lazio i primi frutti della bella cooperazione fra Lazio e Salernitana: dopo tanti "pulcini" biancocelesti trasferitisi nella squadra granata, ecco arrivare da Salerno un bravissimo "classe 1997", vale a dire 15 anni, già cannoniere della Primavera Salernitana, un ottimo elemento destinato a crescere nella Lazio e per la Lazio.
Piscitella è "buon sangue che non mente", fratello minore di quel Giammario Piscitella che ha esordito bene in serie A con la Roma ed ora ha già trovato estimatori nel Genoa. Il fratello minore, Simone, era stato già notato dalla Lazio la scorsa primavera, e chiamato a un lungo provino a Formello iniseme al difensore Di Fraia e al terzino Visco. Il tecnico degli allievi laziali, Cesar, ha avuto un'ottima impressione del giovanissimo attaccante, e così la dirigenza biancoceleste non se l'è lasciato sfuggire, primo importante frutto della collaborazione fra Lazio e Salernitana che sarà senz'altro utile sia all'una che all'altra società, come avere a disposizione un doppio serbatoio e un doppio mercato.
Questo elemento deve anche far riflettere su altri movimenti considerati nocivi alla Lazio come la partenza di ragazzi che non sono riusciti a trovare spazio in biancoceleste, ultimi i nomi di Marin, di Rocco Giordano e di Nesta junior. Però, a proposito di questi ultimi, abbiamo già detto che si tratta di elementi "impazienti", stanchi di aspettare il loro turno che non arriva, sicuri di valere più di quanto siano stimati e convinti di avere un migliore avvenire altrove. In questi casi, la Lazio non può far nulla per giocatorini irrequieti, assetati di affermazione precoce e forse anche di premature prospettive di guadagni, a rischio anche di rimanere bruciati dopo una breve e frettolosa esperienza altrove.
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