Zitto zitto, Lotito è riuscito a realizzare una bella campagna di rafforzamento, portando alla Lazio di oggi un Ederson, un Ciani e uno Zarate rispetto alle forze schierate l'anno scorso da Reja.
Questa è saggezza, per non voler stare ad esaltare le qualità del presidente, di un presidente tanto disprezzato da chi è abituato magari ad avere del denaro e dei bilanci societari una concezione diversa.
La Lazio ha oggi un forte difensore in più, un forte centrocampista in più, un forte attaccante in più. Vedrete quanto Ciani, Ederson e Zarate sapranno rendersi utili alla squadra, e quanto quel Petkovic, altrettanto disprezzato quanto il suo presidente da certi critici di superficie, riesca a far bene con mezzi non astronomici, non faraonici, non costosissimi, ma calcolati, pesati, ripesati, pensati e ripensati, frutto di seria valutazione della realtà.
Reja è andato benissimo per due anni e mezzo, procedendo al ritmo di un punto virgola sette a partita, con bilanci da quarto posto, senza quel pizzico di fortuna in più che gli avrebbe regalato una meritata Champions League. A Reja restiano molto affezionati, ma intanto ci pare di rivedere in Petkovic un suo figlio minore, dalle idee più offensive ma ugualmente sagge, che potrebbe benissimo continuare per altri tre o quattro anni l'opera benefica di zio Edy. Del resto Lotito, quando sceglie, lo fa sempre a ragion veduta, ci pensa e ci ripensa, non si butta mai nelle braccia del vento.
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