Lazio indecifrabile, dopo un mese di precampionato. Ma il mistero principale è costituito proprio da quello che dovrebbe essere un punto di forza: Anderson Hernanes. Il Profeta sembra abbia smesso di fare profezie, se ne sta zitto zitto da una parte pensando a se stesso e non aiutando a risolvere l'enigma.
Deluso per aver perduto la Nazionale Olimpica del suo paese, che quasi con certezza gli avrebbe fruttato una bella medaglia d'oro, Hernanes deve tornare a pensare in grande di se stesso, deve tornare ad essere il fulcro del gioco offensivo della Lazio. Probabilmente non gli piace troppo quel ruolo arretrato alla Pirlo che forse Petkovic intende affidargli, contando di più su Ederson per la fase offensiva. Ma poichè Ederson si è infortunato e non ha consentito a Petkovic di vederci chiaro nel problema, le carte si sono un po' imbrogliate e il discorso va purtroppo ripreso da capo.
Sembra poi che per la fase difensiva la Lazio si voglia affidare alla tessitura di Ledesma e allo spirito battagliero di Cana, dunque tutta questa necessità di un Hernanes che giochi arretrato non si vede. Finché non torna Ederson e non ritrova la piena efficienza, non c'è dubbio che Hernanes deve esssere lasciato di più al suo estro d'ispiratore offensivo alle spalle di Klose e anche di Zarate, che dai suoi suggerimenti hanno tanto da guadagnare, senza contare il personale apporto di gol e di creatività in area avversaria che Hernanes è solito dare, magari a sprazzi quando non ha il dono della continuità che lo renderebbe insostituibile
Petkovic deve dare la massima fiducia a Hernaness, deve farne un po' il fulcro del gioco biancoceleste dalla trequarti in su. I dubbi che finora hanno accompagnato l'azione di Hernanes, purtroppo interrotta anche da un infortunio proprio al momento più importante, non hanno consentito alla Lazio, finora, di esprimersi al meglio. Bisogna cominciare a costruire chiaramente in questo senso. E Petkovic tutto questo lo sa benissimo, ma finora non ha potuto metterlo in atto.
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