Un giorno, sbucarono in un grande prato sull'alta montagna.
-Accampiamoci qui - disse Pinocchio. - E' un posto veramente ideale. Ci riposeremo per un po'. Abbiamo cibo sufficiente per un paio di giorni? - chiese a Ulderico, che era l'addetto alla cucina.
Ulderico disse di sì: avevano un bel po' di riserve. - Speriamo solo che ci sia qualche sorgente o qualche ruscello per bere e attingere acqua -
- Un ruscello lo abbiamo visto poco più in basso - disse Remigio - Perciò non dovremmo avere problemi neanche per lavarci un po' e per lavare i nostri indumenti di ricambio -
Mentre si stavano preparando a campeggiare, sentirono dei sonagli di animali al pascolo, e subito dopo comparve un gregge con un piccolo pastore di otto-nove anni, un po' più piccolo di loro. Il bambino si accostò incuriosito e si fermò a parlare con loro.
- Di dove venite? - chiese.
- Veniamo dall'Italia, ed è molto tempo che viaggiamo. Siamo suonatori ambulanti. E tu? -
Il pastorello li guardava con molto interesse, e guardava specialmente Pinocchio.
- Io mi chiamo Peter. Il gregge è di un mio vecchio amico, io sono soltanto il suo guardiano. Mi chiamo Peter -
Il bambino non parlava italiano, ma si faceva capire benissimo.
- Abitiamo poco lontano da qui. C'è una casa grande, una grande stalla, e c'è anche una fontana. Se volete avere dell'acquia, dovete spostarvi solo di poco -
Passati alcuni minuti, ecco giungere una bambina molto graziosa, vestita con abiti da contadinella, e conduceva un altro gruppetto di pecore.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
martedì 31 luglio 2012
Qualcuno guarisce
Ho preso tante medicine che ogni volta che tossisco guarisce qualcuno
(da un repertorio studentesco)
(da un repertorio studentesco)
Diritti umani a piacimento
Antonio Papisca, docente di Organizzazione e tutela internazionale dei diritti umani all'Università di Padova, sottolinea che parlare di nuovi diritti, magari dimenicandosi dei principi fondamentali, può significare deriva. E ciò può avvenire anche quando si concepiscono nuovi soggetti di diritti; quando, ad esempio, si prende la famiglia, cellula della società così come consacrata in tutti i documenti internazionali, e la si configura in maniera diversa da quella comunità micro che è formata da un uomo e da una donna. Ciò è evidente ogni qualvolta si vuole prendere questo o quel diritto umano a piacimento. I diritti umani vanno invece interpretati e realizzati in base al principio della loro interdipendenza e indivisibilità.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Olevano Romano: una rete di imprese
A Olevano Romano, ieri 30 luglio, prove di realizzazione di una rete d'imprese sul tema "Dare un senso allo sviluppo". Nell'aula consiliare, incontro tra imprese e territorio, "Certamen in agrum", organizzato dall'Area Produttori Zona Artigianale di Olevano Romano, dall'Associazione Commercianti, dall'Euro Consulting e dall'Osservatorio Sociale guidato dal dinamico Orlando Ranaldi, animatore della serata.
Il sindaco di Olevano Marco Mampieri ha ricordato che Olevano Romano, con i suoi 7 mila abitanti, conta ben 211 imprese, 137 di commercio e 74 artigianali, e deve puntare su una ordinata formazione professionale. Alessandro Berasini ha fatto presente che la disoccupazione a Olevano sale al 10.8 per cento, Giancarlo Nera ha ricordato il ruolo importante della Banca locale, la BCC di Bellegra, Umberto Quaresima ha richiamato la necessità della nascita di un distretto di prodotti tipici, Massimo Maselli ha avvisato che a ottobre ci saranno bandi molto interessanti per le imprese e Mario Mei ha sollecitato un migliore sfruttamento delle risorse europee.
Il sindaco di Olevano Marco Mampieri ha ricordato che Olevano Romano, con i suoi 7 mila abitanti, conta ben 211 imprese, 137 di commercio e 74 artigianali, e deve puntare su una ordinata formazione professionale. Alessandro Berasini ha fatto presente che la disoccupazione a Olevano sale al 10.8 per cento, Giancarlo Nera ha ricordato il ruolo importante della Banca locale, la BCC di Bellegra, Umberto Quaresima ha richiamato la necessità della nascita di un distretto di prodotti tipici, Massimo Maselli ha avvisato che a ottobre ci saranno bandi molto interessanti per le imprese e Mario Mei ha sollecitato un migliore sfruttamento delle risorse europee.
La vendetta di Yilmaz sabato a Smirne
Circolano pochi soldi, nessuno compra e quindi nessuno vende. Il mercato del calcio riflette il momento nero dell'economia. Lotito dice ai tifosi: abbiate calma, aspettate fino al 31 agosto, giorno di chiusura del calciomercato.
Intanto ci teniamo stretto Ederson, finora unico acquisto, Zarate, che può considerarsi un nuovo acquisto rispetto alla stagione scorsa, e Candreva, che abbiamo riscattato dall'Udinese. Sono senza dubbio tre rinforzi importanti. Dovrebbe venire almeno un nome nuovo per la difesa o forse due, si spera ancora nell'atalantino Peluso, potrebbe venire dalla cessione di Floccari agli orobici. Potrebbe venire anche un centrale, ma forse non sarà così, poichè si conta sul lancio di Cana o di Radu in questo ruolo, dove i due sono molto adatti e devono solo trovare l'intesa con Dias, Diakité e Biava.
Da ieri sera tutti a Fiuggi in ritiro, con gli stessi di Auronzo. A Formello sono rimasti tre pezzi pregiati, Radu, Ederson e Diakité, tutti e tre in recupero fisico dopo pesanti infortuni, ma ormai solo da recuperare con una progressiva rieducazione fisica.
A Fiuggi è tornato anche Klose, che si dedicherà a due settimane di addestramento fisico prima di tornare disponibile per la squadra. Attorno a Klose il gruppo biancoceleste, che ieri ha inaugurato le nuovissime maglie Macron, si sente più tranquillo e pronto a riprendere la sua via dopo le brutte sconfitte con Siena e Torino che hanno lasciato il loro segno, ma in senso positivo: occorre prudenza, e cominciare a costruire la squadra dalle basi difensive. Ne sapremo qualcosa di più sabato da Smirne contro il Galatasaray di Muslera e di...Yilmaz, già, proprio lui, il gigante che ci ha illuso per mezza estate e che ci sta aspettando per dimostrare che sarebbe stato importante per noi.
Intanto ci teniamo stretto Ederson, finora unico acquisto, Zarate, che può considerarsi un nuovo acquisto rispetto alla stagione scorsa, e Candreva, che abbiamo riscattato dall'Udinese. Sono senza dubbio tre rinforzi importanti. Dovrebbe venire almeno un nome nuovo per la difesa o forse due, si spera ancora nell'atalantino Peluso, potrebbe venire dalla cessione di Floccari agli orobici. Potrebbe venire anche un centrale, ma forse non sarà così, poichè si conta sul lancio di Cana o di Radu in questo ruolo, dove i due sono molto adatti e devono solo trovare l'intesa con Dias, Diakité e Biava.
Da ieri sera tutti a Fiuggi in ritiro, con gli stessi di Auronzo. A Formello sono rimasti tre pezzi pregiati, Radu, Ederson e Diakité, tutti e tre in recupero fisico dopo pesanti infortuni, ma ormai solo da recuperare con una progressiva rieducazione fisica.
A Fiuggi è tornato anche Klose, che si dedicherà a due settimane di addestramento fisico prima di tornare disponibile per la squadra. Attorno a Klose il gruppo biancoceleste, che ieri ha inaugurato le nuovissime maglie Macron, si sente più tranquillo e pronto a riprendere la sua via dopo le brutte sconfitte con Siena e Torino che hanno lasciato il loro segno, ma in senso positivo: occorre prudenza, e cominciare a costruire la squadra dalle basi difensive. Ne sapremo qualcosa di più sabato da Smirne contro il Galatasaray di Muslera e di...Yilmaz, già, proprio lui, il gigante che ci ha illuso per mezza estate e che ci sta aspettando per dimostrare che sarebbe stato importante per noi.
lunedì 30 luglio 2012
Pinocchio ancora burattino: 127. Sulle montagne della Svizzera
Ulderico faceva gli acquisti, Lamberto preparava il cibo quando non si fermavano in un'osteria, Remigio teneva in ordine il carretto, il cavallo e gli strumenti, Pinocchio organizzava ogni giorno l'itinerario e prendeva le decisioni più importanti chiedendo sempre consiglio agli amici.
Così attraversarono tutto il Veneto e tutta la Lombardia, finché non si ritrovarono per le strade tortuose delle Alpi, e superarono il confine con la Svizzera passando regolarmente per la frontiera, dove le guardie di confine li accolsero con simpatia e li fecero passare senza problemi, ma prima vollero ascoltare due o tre belle canzoni e il richiestissimo "Va' pensiero", che era divenuto una specie di inno della comitiva dei ragazzi.
- Saliamo, saliamo! - diceva Pinocchio, al quale le montagne piacevano moltissimo.
La sera faceva freddo, e dovettero proteggersi con due coperte le volte che rimaneva a riposare nel carretto. Era primavera, ma dovettero indossare i vestiti pesanti, anche se spesso c'era il sole e i prati erano verdissimi e tutti in fiore.
Meravigliosa natura! Ammiravano dei panorami d'incredibile bellezza, e le albe e i tramonti erano spesso dei veri e propri spettacoli. In un villaggio molto popolato fecero una bella provvista di cioccolato e di formaggi speciali, che costituivano la base dei loro pranzi e delle loro cene, che il bravo Lamberto preparava con molta cura, procurandosi il pane, la frutta e la verdura.
- E un piccolo osso pure per me...- sembrava dire Monello scodinzolando festoso.
Così attraversarono tutto il Veneto e tutta la Lombardia, finché non si ritrovarono per le strade tortuose delle Alpi, e superarono il confine con la Svizzera passando regolarmente per la frontiera, dove le guardie di confine li accolsero con simpatia e li fecero passare senza problemi, ma prima vollero ascoltare due o tre belle canzoni e il richiestissimo "Va' pensiero", che era divenuto una specie di inno della comitiva dei ragazzi.
- Saliamo, saliamo! - diceva Pinocchio, al quale le montagne piacevano moltissimo.
La sera faceva freddo, e dovettero proteggersi con due coperte le volte che rimaneva a riposare nel carretto. Era primavera, ma dovettero indossare i vestiti pesanti, anche se spesso c'era il sole e i prati erano verdissimi e tutti in fiore.
Meravigliosa natura! Ammiravano dei panorami d'incredibile bellezza, e le albe e i tramonti erano spesso dei veri e propri spettacoli. In un villaggio molto popolato fecero una bella provvista di cioccolato e di formaggi speciali, che costituivano la base dei loro pranzi e delle loro cene, che il bravo Lamberto preparava con molta cura, procurandosi il pane, la frutta e la verdura.
- E un piccolo osso pure per me...- sembrava dire Monello scodinzolando festoso.
Alcune scelte non sono diritti umani
L'ampliamento dei diritti umani al passo con la storia non sempre è stato positivo , come dichiara lo storico Lucetta Scarafia, perchè ne ha attutito la portata teorica. Sono diventati diritti umani delle condizioni umane che non sono diritti. Si pensi ai diritti riproduttivi che sono stati aggiunti negli anni '90 e che, tra l'altro, nonostante quel termine "riproduttivi", racchiudono un concetto di controllo delle nascite celato dietro al diritto di decidere se avere o no dei figli, ampliandosi persino al diritto al piacere sessuale.
Queste sono scelte di campo morali e sociali, ma non sono diritti. Quando si parla di nuovi diritti bisogna stare molto attenti, dunque, perchè si rischia di far passare cose che non hanno nulla a che vedere con i diritti umani.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Queste sono scelte di campo morali e sociali, ma non sono diritti. Quando si parla di nuovi diritti bisogna stare molto attenti, dunque, perchè si rischia di far passare cose che non hanno nulla a che vedere con i diritti umani.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Acuto: donazione del sangue, una nobile cultura
Una serata dedicata alla cultura della donazione del sangue, quella di ieri ad Acuto, divenuta una bella tradizione ormai da cinque anni consecutivi.
Sul piazzale delle scuole, a partire dalle 21, c'è stata anche un'esibizione del gruppo "Artisti per Caso" dell'Unitalsi, con la presenza di interessanti stand gastronomici.
La donazione del sangue è programmata per la mattinata di oggi lunedì 30 luglio a partire dalle ore 8, preparata ieri sera da approfondimenti scientifici da parte di medici specialisti, in un programma dedicato alla nobile cultura della donazione del sangue, sostenuta con significativi risultati dal Comune di Acuto e dalla Pro Loco.
Sul piazzale delle scuole, a partire dalle 21, c'è stata anche un'esibizione del gruppo "Artisti per Caso" dell'Unitalsi, con la presenza di interessanti stand gastronomici.
La donazione del sangue è programmata per la mattinata di oggi lunedì 30 luglio a partire dalle ore 8, preparata ieri sera da approfondimenti scientifici da parte di medici specialisti, in un programma dedicato alla nobile cultura della donazione del sangue, sostenuta con significativi risultati dal Comune di Acuto e dalla Pro Loco.
Fiuggi: la Lazio si stringe attorno a Klose
Oggi ricomincia, a Fiuggi, la seconda tappa di avvicinamento della Lazio alle migliori condizioni di forma. La novità più importante è il ritorno di Miro Klose, che per ora si dedicherà a un lento e progressivo recupero fisico, ma intanto starà vicino alla squadra che dimostra di avere tanto bisogno di lui.
Klose darà anima alla Lazio e cancellerà parecchi problemi, ma intanto altri giocatori si stanno facendo largo in base all'impegno e alla serietà della preparazione nel "regno delle aquile" di Auronzo. Parliamo di quattro giocatori che un mese fa erano piuttosto indietro nella considerazione dei tifosi, e che invece hanno riguadagnato giorno dopo giorno la stima generale. Primo di tutti Ledesma. L'innesto di Ederson e l'arretramento di Hernanes venivano a togliergli un po' di spazio, ma Petkovic ha potuto rendersi conto che la regia arretrata di Ledesma è essenziale per la squadra, soprattutto per recuperare concretezza difensiva, messa in dubbio dalle due sconfitte con Siena e Torino. Petkovic si è dovuto convincere che la difesa laziale non può prescindere da Ledesma.
Un altro giocatore che ha fatto enormi progressi nella stima di Petkovic è Zarate, apparso, in assenza di Klose, il migliore e il più pericoloso degli attaccanti biancocelesti. Sarà sicuramente sul duo Klose-Zarate che il tecnico di Sarajevo imposterà le trame offensive della squadra, e l'estro e la creatività di Maurito saranno un'importante risorsa.
Un giocatore che ha guadagnato la fiducia di Petkovic è anche il giovane terzino Cavanda, che , convocato all'ultimo momento, si è dimostrato invece una pedina interessante per la sua intraprendenza e per una buona personalità. Sarà un'eccellente alternativa al titolare Konko.
Ultimo, ma non ultimo, Tata Gonzalez, cursore implacabile, animatore del centrocampo con Lulic, dovrà lottare con Candreva per una maglia da titolare, ma certamente finirà per giocare magari più di tuti, come già avvenne lo scorso anno. Lui è uno che viene fuori alla distanza, e del suo apporto la Lazio non può fare a meno.
Aspettiamo da questi uomini una conferma nell'amichevole di Smirne in Turchia contro il Galatasaray di Fatih Terim in programma sabato 5 agosto.
Klose darà anima alla Lazio e cancellerà parecchi problemi, ma intanto altri giocatori si stanno facendo largo in base all'impegno e alla serietà della preparazione nel "regno delle aquile" di Auronzo. Parliamo di quattro giocatori che un mese fa erano piuttosto indietro nella considerazione dei tifosi, e che invece hanno riguadagnato giorno dopo giorno la stima generale. Primo di tutti Ledesma. L'innesto di Ederson e l'arretramento di Hernanes venivano a togliergli un po' di spazio, ma Petkovic ha potuto rendersi conto che la regia arretrata di Ledesma è essenziale per la squadra, soprattutto per recuperare concretezza difensiva, messa in dubbio dalle due sconfitte con Siena e Torino. Petkovic si è dovuto convincere che la difesa laziale non può prescindere da Ledesma.
Un altro giocatore che ha fatto enormi progressi nella stima di Petkovic è Zarate, apparso, in assenza di Klose, il migliore e il più pericoloso degli attaccanti biancocelesti. Sarà sicuramente sul duo Klose-Zarate che il tecnico di Sarajevo imposterà le trame offensive della squadra, e l'estro e la creatività di Maurito saranno un'importante risorsa.
Un giocatore che ha guadagnato la fiducia di Petkovic è anche il giovane terzino Cavanda, che , convocato all'ultimo momento, si è dimostrato invece una pedina interessante per la sua intraprendenza e per una buona personalità. Sarà un'eccellente alternativa al titolare Konko.
Ultimo, ma non ultimo, Tata Gonzalez, cursore implacabile, animatore del centrocampo con Lulic, dovrà lottare con Candreva per una maglia da titolare, ma certamente finirà per giocare magari più di tuti, come già avvenne lo scorso anno. Lui è uno che viene fuori alla distanza, e del suo apporto la Lazio non può fare a meno.
Aspettiamo da questi uomini una conferma nell'amichevole di Smirne in Turchia contro il Galatasaray di Fatih Terim in programma sabato 5 agosto.
domenica 29 luglio 2012
Pinocchio ancora burattino: 126. Di nuovo sulla strada
I quattro ragazzi si fermarono a Venezia per più di una settimana, perché la festa continuava e loro si divertivano molto; trovato qualche angolino più appartato, ogni tanto davano un concertino , che veniva molto applaudito, e le monetine erano abbondanti e qualche volta anche di un certo valore.Così trovavano facilmente un'osteria per mangiare e un retrobottega dove dormire.
La maschera di Pinocchio, ormai, era diventata famosa, e ogni volta che ne incontravano una si ripeteva un po' lo spettacolino di Marco, e comunque tutti volevano conoscere da vicino il vero Pinocchio, abbracciarlo o almeno stringergli quella sua mano di legno.
Però venne il giorno di lasciare Venezia, anche se a malincuore. Il carnevale era ormai finito, nelle strade c'era meno gente e meno confusione. - Torneremo il prossimo anno, sicuramente! - disse Pinocchio. - Questa città è troppo bella, e questa festa mi piace tanto, sembra fatta apposta per me -
Quando arrivarono a Mestre, cercarono una grande fattoria dove poter procurarsi nuovamente un carro e un cavallo per girare liberamente di paese in paese. Dopo una lunga ricerca, trovarono un bravo contadino di nome Matteo, che mise a loro disposizione un bel carretto e un robusto cavallo in cambio di due zecchini d'oro.
Ripresero la loro strada di cantastorie. Erano felici, andavano benissimo d'accordo. Remigio, Ulderico, Lamberto e Pinocchio, con l'aggiunta del cagnolino Monello, erano diventati grandi amiconi e tutto funzionava a dovere.
La maschera di Pinocchio, ormai, era diventata famosa, e ogni volta che ne incontravano una si ripeteva un po' lo spettacolino di Marco, e comunque tutti volevano conoscere da vicino il vero Pinocchio, abbracciarlo o almeno stringergli quella sua mano di legno.
Però venne il giorno di lasciare Venezia, anche se a malincuore. Il carnevale era ormai finito, nelle strade c'era meno gente e meno confusione. - Torneremo il prossimo anno, sicuramente! - disse Pinocchio. - Questa città è troppo bella, e questa festa mi piace tanto, sembra fatta apposta per me -
Quando arrivarono a Mestre, cercarono una grande fattoria dove poter procurarsi nuovamente un carro e un cavallo per girare liberamente di paese in paese. Dopo una lunga ricerca, trovarono un bravo contadino di nome Matteo, che mise a loro disposizione un bel carretto e un robusto cavallo in cambio di due zecchini d'oro.
Ripresero la loro strada di cantastorie. Erano felici, andavano benissimo d'accordo. Remigio, Ulderico, Lamberto e Pinocchio, con l'aggiunta del cagnolino Monello, erano diventati grandi amiconi e tutto funzionava a dovere.
Diritti umani e percorso della storia
Quando, in un mondo segnato dalla catastrofe della seconda guerra mondiale, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò il documento sui diritti umani, il risultato fu un testo in cui convergevano tradizioni culturali diverse, ma accomunate dal desiderio di porre la persona umana al cenrtro di istituzioni, leggi e interventi della società.
Ciascun diritto proclamato nella "Dichiarazione" è frutto di un lungo percorso storico. E così come nel corso della storia il concetto e il contenuto di diritto umano si è evoluto, anche molti diritti si sono evoluti o addirittura sono nati dopo il 1948.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Ciascun diritto proclamato nella "Dichiarazione" è frutto di un lungo percorso storico. E così come nel corso della storia il concetto e il contenuto di diritto umano si è evoluto, anche molti diritti si sono evoluti o addirittura sono nati dopo il 1948.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Marino: turismo cinese
Una delegazione d'ingegneri cinesi della provincia di Hunan, guidati da Li Xiao Xi direttore generale della "Hunan Provincial Comunication", sarà in visita domani lunedì 30 luglio alle ore 10 a Palazzo Colonna, ricevuta dal sindaco di Marino Adriano Palozzi e da tutto il consiglio comunale.
Scopo della visita, creare amicizia tra le due comunità ed acquisire reciproche esperienze di organizzazione sociale. Un incontro che servirà anche in vista della prossima edizione della Sagra dell'Uva a scopo d'informazione nei settori turistico, culturale e imprenditoriale.
Scopo della visita, creare amicizia tra le due comunità ed acquisire reciproche esperienze di organizzazione sociale. Un incontro che servirà anche in vista della prossima edizione della Sagra dell'Uva a scopo d'informazione nei settori turistico, culturale e imprenditoriale.
Cavanda Onazi Keita, giovani di colore avanzano...
E tre. Balde Diao Keita, ragazzo di colore di nazionalità spagnola e finalmente passaporto europeo, giovane attaccante classe 1995, dunque ancora diciassettenne, è stato aggregato da Petkovic con la prima squadra a Formello, affiancandosi agli altri due giovanissimi pure di colore Cavanda e Onazi, tra gli elemetni che si sono posti maggiormente in luce nel ritiro di Auronzo.
Keita è una seconda punta di scuola barcellonese, che la Lazio è riuscita a strappare allo squadrone spagnolo con un colpo di mano risalente a un anno fa. Per un anno il ragazzo ha disputato solo amichevoli, non essendo ancora pronto il suo passaporto comunitario.
E' stato definito dagli intenditori " un attaccante di grandi prospettive". Provenienti dunque dal nostro vivaio sono in tre: un terzino, Cavanda; un mediano, Onazi; un attaccante, Keita, dunque uno per reparto, pronti a dare una mano a Petkovic quando ce ne sarà bisogno, dimostrando tutti e tre di avere le qualità precise per emergere. E'questione soltanto di saper graduare la fiducia e di farli crescere lentamente e progressivamente, alleggerendo il bilancio della società.
I grandi acquisti vanno fatti al momento giusto, e il momento più giusto è proprio verso i sedici-diciassette anni, quando cominciano ad emergere le loro indubbie doti teniche.
Tutti e tre questi ragazzi sono dotati anche di un carattere e di una personalità significative. Cavanda e Onazi si sonoi inseriti nel gioco della squadra senza difficoltà, dimostrandosi fra i più positivi. Keita sembra addirittura fornito di qualità superiori, sarà stabilmente un Primavera con notevole possibilità d'inserimento nella rosa dei "grandi" come è già accaduto per Berardi e Rozzi e l'anno scorso anche per Zampa, che quest'anno andrà a farsi le ossa altrove. Il vivaio laziale, da due anni a questa parte, sta dando segni di risveglio anche per l' oculatezza nella scelta dei giovani più promettenti.
Keita è una seconda punta di scuola barcellonese, che la Lazio è riuscita a strappare allo squadrone spagnolo con un colpo di mano risalente a un anno fa. Per un anno il ragazzo ha disputato solo amichevoli, non essendo ancora pronto il suo passaporto comunitario.
E' stato definito dagli intenditori " un attaccante di grandi prospettive". Provenienti dunque dal nostro vivaio sono in tre: un terzino, Cavanda; un mediano, Onazi; un attaccante, Keita, dunque uno per reparto, pronti a dare una mano a Petkovic quando ce ne sarà bisogno, dimostrando tutti e tre di avere le qualità precise per emergere. E'questione soltanto di saper graduare la fiducia e di farli crescere lentamente e progressivamente, alleggerendo il bilancio della società.
I grandi acquisti vanno fatti al momento giusto, e il momento più giusto è proprio verso i sedici-diciassette anni, quando cominciano ad emergere le loro indubbie doti teniche.
Tutti e tre questi ragazzi sono dotati anche di un carattere e di una personalità significative. Cavanda e Onazi si sonoi inseriti nel gioco della squadra senza difficoltà, dimostrandosi fra i più positivi. Keita sembra addirittura fornito di qualità superiori, sarà stabilmente un Primavera con notevole possibilità d'inserimento nella rosa dei "grandi" come è già accaduto per Berardi e Rozzi e l'anno scorso anche per Zampa, che quest'anno andrà a farsi le ossa altrove. Il vivaio laziale, da due anni a questa parte, sta dando segni di risveglio anche per l' oculatezza nella scelta dei giovani più promettenti.
sabato 28 luglio 2012
Pinocchio ancora burattino: 125. Pinocchio non è una leggenda
Pinocchio cadeva sempre più dalle nuvole. Fece un'altra domanda. - E la tua mamma? -
- Mi fa da mamma la Fata Turchina, ma è un bel po' di tempo che non la vedo! -
Pinocchio per fortuna trovò un muretto per mettersi a sedere, perché altrimenti sarebbe caduto lungo disteso in terra per l'emozione. Trovò un filo di voce per dire: - Suvvia, togliti quella mascherina, e fammi vedere chi sei davvero! E chi ti ha dato tutte queste notizie sul burattino? -
- Ma come: non sei anche tu una mascherina? - disse l'altro.
- No: io sono il vero Pinocchio, e io sì che vengo da Collodi e non ti ho mai visto ! -
L'altro, finalmente, si tolse la mascherina: era un bel bambino dai capelli neri e riccioluti, e disse di essere proprio di Venezia. Ma tutti ormai conoscevano il burattino Pinocchio, e sapevano tutte le notizie e le storie sul suo conto, per filo e per segno: chi non aveva letto il libro di Pinocchio scritto da Carlo Lorenzini, detto il Collodi dal paese dove era nato e dove era sorta la leggenda di Pinocchio ?
Il burattino vero stava piangendo dalla commozione. - Qual è il tuo vero nome? - trovò la forza di chiedere.
- Mi chiamo Marco, sono figlio di un gondoliere, ma ti giuro che amo moltissimo il burattino Pinocchio e mi sembra di essere lui -
- Pinocchio non è una leggenda - disse il vero Pinocchio alzandosi in piedi. Pinocchio esiste, e sono io. Sono orgoglioso di essere così come sono: un vero burattino! -
Ora chi piangeva per la commozione era Marco.
- Pinocchio! - gridò: - Lasciati finalmente abbracciare! Se sapessi come sono affezionato a te! -
- Mi fa da mamma la Fata Turchina, ma è un bel po' di tempo che non la vedo! -
Pinocchio per fortuna trovò un muretto per mettersi a sedere, perché altrimenti sarebbe caduto lungo disteso in terra per l'emozione. Trovò un filo di voce per dire: - Suvvia, togliti quella mascherina, e fammi vedere chi sei davvero! E chi ti ha dato tutte queste notizie sul burattino? -
- Ma come: non sei anche tu una mascherina? - disse l'altro.
- No: io sono il vero Pinocchio, e io sì che vengo da Collodi e non ti ho mai visto ! -
L'altro, finalmente, si tolse la mascherina: era un bel bambino dai capelli neri e riccioluti, e disse di essere proprio di Venezia. Ma tutti ormai conoscevano il burattino Pinocchio, e sapevano tutte le notizie e le storie sul suo conto, per filo e per segno: chi non aveva letto il libro di Pinocchio scritto da Carlo Lorenzini, detto il Collodi dal paese dove era nato e dove era sorta la leggenda di Pinocchio ?
Il burattino vero stava piangendo dalla commozione. - Qual è il tuo vero nome? - trovò la forza di chiedere.
- Mi chiamo Marco, sono figlio di un gondoliere, ma ti giuro che amo moltissimo il burattino Pinocchio e mi sembra di essere lui -
- Pinocchio non è una leggenda - disse il vero Pinocchio alzandosi in piedi. Pinocchio esiste, e sono io. Sono orgoglioso di essere così come sono: un vero burattino! -
Ora chi piangeva per la commozione era Marco.
- Pinocchio! - gridò: - Lasciati finalmente abbracciare! Se sapessi come sono affezionato a te! -
Io guidavo l'ambulanza
Con le donne sono sempre stato un disastro, fin da bambino. Quando si giocava al dottore, a me facevano guidare l'autoambulanza.
(Boris Makaresko)
(Boris Makaresko)
Diritti umani: debolezza dell'ONU
Sono ancora molte le situazioni, in ogni parte del mondo, in cui si nega il diritto alla vita, si pretende di controllare la coscienza dei cittadini e l'accesso all'informazione, si circoscrive il diritto di associazione, si impediscono un processo giudiziario pubblico e il diritto alla difesa, si reprime la dissidenza politica, si impone una politica delle nascite che esclude la volontà dei genitori, si limita indistintamente l'immigrazione, si permette il lavoro in condizioni degradanti, si accetta la discriminazione delle donne, si soffoca la libertà religiosa, non si garantiscono cibo, acqua e accesso alle cure.
L'ONU è ancora troppo debole per imporre il rispetto di questi e altri diritti.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
L'ONU è ancora troppo debole per imporre il rispetto di questi e altri diritti.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Latina o Frosinone? La storia dice Ciociaria
Latina e Frosinone saranno unificate, daranno vita a una maxiprovincia di seimila chilometri quadrati e circa 800 mila abitanti, cifre da capogiro in senso amministrativo! Non era proprio qui che bisognasva realizzare risparmi: sono già due province di notevole entità.
Ma se proprio si deve arrivare a questa unificazione, salta subito all'occhio che Latina ha una collocazione periferica e decentrata, mentre Frosinone risulta più indicata sia geograficamente che storicamente. L'unica differenza deriva dal numero di abitanti delle due città, ma questa dovrebbe essere l'ultima cosa, dato che l'intento è quello di snellire e non di complicare.
Latina è nata nel 1934, il vecchio Frusino ha una storia millenaria e precedenti più recenti che risalgono a Napoleone. Ha ragione il presidente della Provincia Antonello Iannarilli a riconsegnare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano simboli e gonfalone della città e della Provincia: Frosinone non può morire, con tutta la sua lunghissima storia, per un atto amministrativo non ben calcolato e forse avventato.
Probabilmente, fra cinque o sei anni, si dovrà fare marcia indietro e ristabilire la verità, che lascia anche a Latina le sue notevoli risorse.
Perciò, prima di fare un errore colossale, pensiamoci bene!
Ma se proprio si deve arrivare a questa unificazione, salta subito all'occhio che Latina ha una collocazione periferica e decentrata, mentre Frosinone risulta più indicata sia geograficamente che storicamente. L'unica differenza deriva dal numero di abitanti delle due città, ma questa dovrebbe essere l'ultima cosa, dato che l'intento è quello di snellire e non di complicare.
Latina è nata nel 1934, il vecchio Frusino ha una storia millenaria e precedenti più recenti che risalgono a Napoleone. Ha ragione il presidente della Provincia Antonello Iannarilli a riconsegnare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano simboli e gonfalone della città e della Provincia: Frosinone non può morire, con tutta la sua lunghissima storia, per un atto amministrativo non ben calcolato e forse avventato.
Probabilmente, fra cinque o sei anni, si dovrà fare marcia indietro e ristabilire la verità, che lascia anche a Latina le sue notevoli risorse.
Perciò, prima di fare un errore colossale, pensiamoci bene!
Mercoledì la Lazio ricomincia da San Felice Circeo
Passata la tempesta della doppia sconfitta Siena-Torino, la Lazio umilmente ricomincia da zero, partendo lunedì dal nuovo ritiro di Fiuggi e scendendo nuovamente in campo mercoledì 1 agosto a San Felice Circeo contro il San Felice, squadra di Giovanni Petrucci presidente del Coni: un'amichevole nata sotto il segno della pace fra il Coni e Lotito per la dibattuta questione dello Stadio Olimpico.
La Lazio ha bisogno di pace e di umiltà, e questi due elementi costituiscono oggi la spinta per l'armonia necessaria a costruire una grande formazione, capace di correggere i suoi errori difensivi. Petkovic deve imparare a coprirsi meglio, se vuole evitare brutte sorprese, e solo allora, una volta trovata la compattezza difensiva, potrà sganciare la sua forza d'urto, che rimane notevole e sarà ovviamente molto potenziata dal ritorno del grande Miro Klose.
La Lazio possiede un centrocampo assai valido, ha da scegliere fra elementi di grande qualità: Ledesma, Lulic, Ederson, Hernanes, Candreva, Gonzalez, Mauri e il giovane Onazi sono tutti giocatori di pieno affidamento, basta saper dare loro la quadratura giusta, studiare bene la posizione di Hernanes, stabilire quale è il contributo che Ederson può dare.
Più in là la Lazio potrà contare anche sul recupero di Brocchi, senza contare Cana che oramai potrebbe essere dirottato definitivamente nel ruolo di centrale difensivo accanto a Dias, a Diakité e a Radu, trovando un sostituto efficace per il rumeno sull'esterno sinistro, che potrebbe essere l'atalantino Peluso o uno come lui.
Alla Lazio, dunque, serve almeno un forte difensore o anche due, è inutile cercare ancora centrocampisti offensivi o attaccanti, quando abbiamo Klose, Zarate, Kozak e Rocchi, senza contare il giovanissimo Rozzi o Floccari che sicuramente partirà e potrà servire come pedina di scambio per arrivare al sospirato rinforzo difensivo. Nessun timore, la squadra ritroverà la sua compattezza, e con Petkovic, fra i giocatori, è nata una fortissima intesa.
La Lazio ha bisogno di pace e di umiltà, e questi due elementi costituiscono oggi la spinta per l'armonia necessaria a costruire una grande formazione, capace di correggere i suoi errori difensivi. Petkovic deve imparare a coprirsi meglio, se vuole evitare brutte sorprese, e solo allora, una volta trovata la compattezza difensiva, potrà sganciare la sua forza d'urto, che rimane notevole e sarà ovviamente molto potenziata dal ritorno del grande Miro Klose.
La Lazio possiede un centrocampo assai valido, ha da scegliere fra elementi di grande qualità: Ledesma, Lulic, Ederson, Hernanes, Candreva, Gonzalez, Mauri e il giovane Onazi sono tutti giocatori di pieno affidamento, basta saper dare loro la quadratura giusta, studiare bene la posizione di Hernanes, stabilire quale è il contributo che Ederson può dare.
Più in là la Lazio potrà contare anche sul recupero di Brocchi, senza contare Cana che oramai potrebbe essere dirottato definitivamente nel ruolo di centrale difensivo accanto a Dias, a Diakité e a Radu, trovando un sostituto efficace per il rumeno sull'esterno sinistro, che potrebbe essere l'atalantino Peluso o uno come lui.
Alla Lazio, dunque, serve almeno un forte difensore o anche due, è inutile cercare ancora centrocampisti offensivi o attaccanti, quando abbiamo Klose, Zarate, Kozak e Rocchi, senza contare il giovanissimo Rozzi o Floccari che sicuramente partirà e potrà servire come pedina di scambio per arrivare al sospirato rinforzo difensivo. Nessun timore, la squadra ritroverà la sua compattezza, e con Petkovic, fra i giocatori, è nata una fortissima intesa.
venerdì 27 luglio 2012
Palestrina: prosegue la Grande Estate
Proseguono gli eventi della Grande Estate Prenestina. Ecco gli appuntamenti di agosto, fino a domenica 12: mercoledì 1 Notte della Taranta a Piazza Regina Margherita; venerdì 3 e sabato 4 la grande Sagra del Giglietto e ghiottonerie dei Monti Prenestini al centro storico, mentre sabato alle 21.30 Claudio Canta Roma, sempre in piazza Margherita.
Domenica 5: Santa Messa Madonna della Porta ore 11 Porta del Sole, sempre Sagra del Giglietto e Tombola alle ore 22.
Lunedì 6 spettacolo teatrale in piazza, martedì 7 Cover Band Renato Zero, Mina e Vasco Rossi, mercoledì 8 Man in Break, tutti questi spettacoli sempre alle ore 21.30 in piazza Margherita.
Giovedì 9 Cinema sotto le stelle: "Il Gatto con gli stivali", ore 21.30 Piazza della Liberazione.
Venerdì 10 Teatro: "Passeggiando per Napoli", 21.30 Piazza Margherita.
Sabato 11: Chiusura del Baby Summer Park alle 17.30 al Parco Cingolani e serata in musica nel centro storico alle 21.30.
Domenica 12: "That's All Folks" in concerto 21.30 piazza Margherita.
La Grande Estate ovviamente proseguirà a Ferragosto e Sant'Agapito con altri e più importanti numeri fino a domenica 26 agosto, ma di questi parleremo in una prossima puntata.
Domenica 5: Santa Messa Madonna della Porta ore 11 Porta del Sole, sempre Sagra del Giglietto e Tombola alle ore 22.
Lunedì 6 spettacolo teatrale in piazza, martedì 7 Cover Band Renato Zero, Mina e Vasco Rossi, mercoledì 8 Man in Break, tutti questi spettacoli sempre alle ore 21.30 in piazza Margherita.
Giovedì 9 Cinema sotto le stelle: "Il Gatto con gli stivali", ore 21.30 Piazza della Liberazione.
Venerdì 10 Teatro: "Passeggiando per Napoli", 21.30 Piazza Margherita.
Sabato 11: Chiusura del Baby Summer Park alle 17.30 al Parco Cingolani e serata in musica nel centro storico alle 21.30.
Domenica 12: "That's All Folks" in concerto 21.30 piazza Margherita.
La Grande Estate ovviamente proseguirà a Ferragosto e Sant'Agapito con altri e più importanti numeri fino a domenica 26 agosto, ma di questi parleremo in una prossima puntata.
Pinocchio ancora burattino: 124. Pinocchio incontra se stesso
Si ritrovarono in Piazza San Marco in pieno carnevale. La grande piazza era piena di gente mascherata: duchi, principesse, streghe, maghi, cavalieri e dame, e poi tutta una serie di mascherine, Arlecchino, Mirandolina, Pulcinella, Pantalone, Colombina, dottor Balanzone, Rosaura, Gianduia, Stenterello, Rugantino, una quantità inverosimile e sempre mutevole di persone che nascondevano il proprio volto. E poi coriandoli in quantità, e stelle filanti: il suolo era ricoperto completamente di uno strato di briciole di carta. I piccioni dovevano faticare per trovare le tracce del loro mangime.
Ulderico, Lamberto e Remigio, tra le poche persone che andavano in giro con il loro vero volto, si divertivano molto, col cagnolino Monello, a giurare per la piazza e per le calli più vicine, a ridosso del Canal Grande che formicolava di gondole rivestite di bandierine colorate.
Pinocchio, invece, col suo naso lungo e il suo berrettino a forma di cono, veniva scambiato per una maschera come tutte le altre.
Stavano passando per una piazzetta vicina al Ponte dei Sospiri, e Pinocchio, a un tratto, si trovò di fronte...a se stesso. Già: una maschera si era travestita proprio con il suo costume, uguale uguale, solo con una piccola mascherina nera sugli occhi.
- Chi sei? - disse Pinocchio, trovandosela davanti.
- Sono Pinocchio, non vedi? - rispose la maschera.
- Pinocchio? E di dove vieni? - ribatté Pinocchio sbalordito.
- O bella, io sono di Collodi, in Toscana! -
- In Toscana! E il tuo babbo come si chiama? - disse Pinocchio, sicuro di non avere risposta.
- Il mio babbo si chiama Geppetto, ed è un falegname - disse l'altro senza esitazione.
Ulderico, Lamberto e Remigio, tra le poche persone che andavano in giro con il loro vero volto, si divertivano molto, col cagnolino Monello, a giurare per la piazza e per le calli più vicine, a ridosso del Canal Grande che formicolava di gondole rivestite di bandierine colorate.
Pinocchio, invece, col suo naso lungo e il suo berrettino a forma di cono, veniva scambiato per una maschera come tutte le altre.
Stavano passando per una piazzetta vicina al Ponte dei Sospiri, e Pinocchio, a un tratto, si trovò di fronte...a se stesso. Già: una maschera si era travestita proprio con il suo costume, uguale uguale, solo con una piccola mascherina nera sugli occhi.
- Chi sei? - disse Pinocchio, trovandosela davanti.
- Sono Pinocchio, non vedi? - rispose la maschera.
- Pinocchio? E di dove vieni? - ribatté Pinocchio sbalordito.
- O bella, io sono di Collodi, in Toscana! -
- In Toscana! E il tuo babbo come si chiama? - disse Pinocchio, sicuro di non avere risposta.
- Il mio babbo si chiama Geppetto, ed è un falegname - disse l'altro senza esitazione.
Nessuno mi ascolta
-Dottore, dottore, quando parlo nessuno mi ascolta! -
- Avanti un altro! -
(da un repertorio studentesco)
- Avanti un altro! -
(da un repertorio studentesco)
Diritti umani: solo teoria?
Il 10 dicembre 1948 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite approvava la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", uno dei documenti più importanti della storia dell'umanità.
Da allora molto è stato fatto, dai vari Stati, per adeguarsi ai principi enunciati, ma ancora molto resta da fare.
Basti pensare, ad esempio, alla Cina, finita sotto i riflettori per le Olimpiadi del 2008, ma anche per la violazione dei diritti umani. D'altronde la storia insegna che non è sufficiente l'affermazione di un diritto perché vi sia la garanzia che venga tutelato. Non è accaduto in passato e, purtroppo, non avviene neppure oggi.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Da allora molto è stato fatto, dai vari Stati, per adeguarsi ai principi enunciati, ma ancora molto resta da fare.
Basti pensare, ad esempio, alla Cina, finita sotto i riflettori per le Olimpiadi del 2008, ma anche per la violazione dei diritti umani. D'altronde la storia insegna che non è sufficiente l'affermazione di un diritto perché vi sia la garanzia che venga tutelato. Non è accaduto in passato e, purtroppo, non avviene neppure oggi.
(da un articolo di Gaetano Vallini)
Vallepietra: restaurata la Torre Caetani
Sarà presentato domani sabato 28 luglio a Vallepietra il restauro completo della antica Torre Caetani.
L'edificio ha subito un meticoloso lavoro di consolidamento e di rinnovo, e sarà aperto al pubblico limitatamente ai primi quattro piani.
Gli ambienti sono raggiungibili con una solida scala in legno, e anche se di piccole dimensioni restituiscono pienamente l'atmosfera medievale.
L'apertura coincide con la festa del patrono San Cristoforo, e sarà arricchita dall'esposizione personale del maestro Ernesto Gentilini, che da anni lavora attivamente nel suo atélier con interessanti opere riferite all'ambiente simbruino.
L'edificio ha subito un meticoloso lavoro di consolidamento e di rinnovo, e sarà aperto al pubblico limitatamente ai primi quattro piani.
Gli ambienti sono raggiungibili con una solida scala in legno, e anche se di piccole dimensioni restituiscono pienamente l'atmosfera medievale.
L'apertura coincide con la festa del patrono San Cristoforo, e sarà arricchita dall'esposizione personale del maestro Ernesto Gentilini, che da anni lavora attivamente nel suo atélier con interessanti opere riferite all'ambiente simbruino.
Torna Klose, torna la serenità
Miro Klose fra quattro giorni riprende il suo posto al centro dell'attacco biancoceleste, e con lui torna la serenità. Infatti Klose rappresenta un vero e proprio allenatore in campo con la sua assoluta serietà, i suoi movimenti perfetti, il suo senso del gol straordinario: sarà per la squadra il vero faro di tutte le azioni, il punto di riferimento.
Lulic e Candreva lo lanceranno coi loro cross, Hernanes gli passerà palloni preziosi in profondità, Zarate potrà affiancarlo sapendo che le sue fantasia hanno una sponda preziosa e intelligente. Petkovic avrà in Klose il suo alleato prezioso, dato che Miro spesso arretra seguendo il gioco e portando sicurezza anche in quella difesa che deve essere ancora organizzata. Però Auronzo non è passato invano, anche le sconfitte con Siena e Torino possono rivelarsi preziose.
Importante la scoperta di Cana centrale (con tanta abbondanza di mediani si può, come mediano lui non è stato mai una sicurezza), così come il ritorno di Dias a una forma fisica decente. Sono loro due, per ora, il duo centrale, in attesa dell'eventuale Xandao e dato che di Stendardo la Lazio non vuole proprio servirsi e tornerà a Bergamo: servisse a mandare da noi Peluso, il reparto arretrato sarebbe completo, con Radu che potrebbe guarire in tutta tranquillità, Konko è abbastanza a posto ed ha un Cavanda che è più che un rincalzo.
Non dimentichiamo che abbiamo finora fatto a meno di Ederson, che Gonzalez compoleta alla perfezione il settore dei cursori già ricco di Lulic e di Candreva. Non stiamo messi male, specialmente se Petkovic riuscirà a chiarire il mistero della posizione di Hernanes, che a questo punto diventa la vera incognita della formazione.
Servono due buoni difensori e non tanto un'altra punta: Zarate darà il suo apporto non indifferente di gol. E poi c'è Rocchi, c'è Kozak, c'è il giovanissimo Rozzi, e uno di questi due ultimi potrebbe anche trovare una buona squadra per compiere il suo anno di lancio tra i giocatori di primo piano.
Scopriamo una Lazio ricca di gente che vale, e non ci possono smontare due sconfittte che c'era da attendersi per il pesante carico di lavoro svolto e i turni troppo ravvicinati di partite giocate.
Lulic e Candreva lo lanceranno coi loro cross, Hernanes gli passerà palloni preziosi in profondità, Zarate potrà affiancarlo sapendo che le sue fantasia hanno una sponda preziosa e intelligente. Petkovic avrà in Klose il suo alleato prezioso, dato che Miro spesso arretra seguendo il gioco e portando sicurezza anche in quella difesa che deve essere ancora organizzata. Però Auronzo non è passato invano, anche le sconfitte con Siena e Torino possono rivelarsi preziose.
Importante la scoperta di Cana centrale (con tanta abbondanza di mediani si può, come mediano lui non è stato mai una sicurezza), così come il ritorno di Dias a una forma fisica decente. Sono loro due, per ora, il duo centrale, in attesa dell'eventuale Xandao e dato che di Stendardo la Lazio non vuole proprio servirsi e tornerà a Bergamo: servisse a mandare da noi Peluso, il reparto arretrato sarebbe completo, con Radu che potrebbe guarire in tutta tranquillità, Konko è abbastanza a posto ed ha un Cavanda che è più che un rincalzo.
Non dimentichiamo che abbiamo finora fatto a meno di Ederson, che Gonzalez compoleta alla perfezione il settore dei cursori già ricco di Lulic e di Candreva. Non stiamo messi male, specialmente se Petkovic riuscirà a chiarire il mistero della posizione di Hernanes, che a questo punto diventa la vera incognita della formazione.
Servono due buoni difensori e non tanto un'altra punta: Zarate darà il suo apporto non indifferente di gol. E poi c'è Rocchi, c'è Kozak, c'è il giovanissimo Rozzi, e uno di questi due ultimi potrebbe anche trovare una buona squadra per compiere il suo anno di lancio tra i giocatori di primo piano.
Scopriamo una Lazio ricca di gente che vale, e non ci possono smontare due sconfittte che c'era da attendersi per il pesante carico di lavoro svolto e i turni troppo ravvicinati di partite giocate.
giovedì 26 luglio 2012
Esordio a Bergamo, Lazio-Roma l'11 novembre
Varato il calendario di serie A. Per la Lazio esordio in trasferta a Bergamo il 26 agosto, esordio casalingo col Palermo il 2 settembre, poi trasferta a Chievo, Genoa all'Olimpico, Napoli-Lazio alla quinta, Siena all'Olimpico, Pescara-Lazio alla settima, Lazio-Milan all'Olimpico all'ottava, trasferta a Firenze, Lazio-Torino alla decima, Catania-Lazio all'undicesima, e finalmente il derby Lazio-Roma l'11 novembre alla dodicesima.
Seguono: Juventus-Lazio, Lazio-Udinese e Lazio-Parma consecutive all'Olimpico, Bologna-Lazio, Lazio-Inter e Sampdoria-Lazio. Si chiude l'andata con Lazio-Cagliari il 6 gennaio 2013, alla ripresa dopo la lunga sosta natalizia dal 22 dicembre.
Il derby di ritorno, Roma-Lazio, ci sarà il 7 aprile 2013; si chiude a Cagliari il 19 maggio.
Seguono: Juventus-Lazio, Lazio-Udinese e Lazio-Parma consecutive all'Olimpico, Bologna-Lazio, Lazio-Inter e Sampdoria-Lazio. Si chiude l'andata con Lazio-Cagliari il 6 gennaio 2013, alla ripresa dopo la lunga sosta natalizia dal 22 dicembre.
Il derby di ritorno, Roma-Lazio, ci sarà il 7 aprile 2013; si chiude a Cagliari il 19 maggio.
Lazio pesante, Torino vola 3-0, saluto un po' triste ad Auronzo
Ciao, Auronzo! La Lazio lascia il suo ritiro precampionato sotto la cappa di piombo di una nuova sconfitta contro il Torino. Un 3-0 netto e indiscutibile: i granata sembravano volare, la Lazio arrancava pesante e lenta, stavolta senza neanche l'attenuante di aver schierato i rincalzi come contro il Siena.
No, è proprio la preparazione pesante e dura, ed anche l'eccesso d'impegni un giorno dopo l'altro a tenere la Lazio lontana da una consizione accettabile. Il Siena, e soprattutto il Torino, hanno evidentemente lavorato con più scioltezza, e i loro giocatgiori si sono dimostrati più pronti. Ed anche più bravi, più dotati di numeri calcistici superiori, e questo ci sembra molto improbabile. Sappiamo che Sgrigna, Rolando Bianchi e il ragazzino di colore Diop, cioè gli autori scatenati dei tre gol, non possono essere troppo più bravi di Zarate, di Hernanes, di Mauri, di Ledesma: è solo frutto di una diversa condizione fisica.
Comunque la nostra difesa è stata scavalcata con troppa facilità, e in qualche modo bisogna correre ai ripari perchè i giocatori schierati da Petkovic nei reparti arretrati hanno mostrato anche limiti tecnici.
Nel primo tempo hanno giocato Marchetti; Konko, Biava, Dias, Garrido; Lulic, Ledesma, Candreva, Mauri; Rocchi e Zarate. Reti di Sgrigna al 17' e di Rolando Bianchi al 20'. I nostri a guardare.
Nel corso della ripresa sono entrati Carrizo, Cana, Onazi, Gonzalez, Hernanes, Kozak, Scaloni e Zauri, e si è registrato solo qualche lieve miglioramento nell'impegno. Candreva ha colpito il solito palo, mentre i portieri del Torino, Gillet nel primo tempo e Gomis nella ripresa, hanno sfoderato alcune notevoli parate. Kozak ha sfiorato il gol, Zarate ci ha provato varie volte: ma erano azioni sporadiche, non frutto di gioco.
Torniamo a Roma un po' delusi e con parecchi interrogativi. Ci sarà da lavorare parecchio dosando la preparazione. E Lotito-Tare dovranno sgomitare parecchio anche loro per centrare un paio di acquisti indispensabili.
No, è proprio la preparazione pesante e dura, ed anche l'eccesso d'impegni un giorno dopo l'altro a tenere la Lazio lontana da una consizione accettabile. Il Siena, e soprattutto il Torino, hanno evidentemente lavorato con più scioltezza, e i loro giocatgiori si sono dimostrati più pronti. Ed anche più bravi, più dotati di numeri calcistici superiori, e questo ci sembra molto improbabile. Sappiamo che Sgrigna, Rolando Bianchi e il ragazzino di colore Diop, cioè gli autori scatenati dei tre gol, non possono essere troppo più bravi di Zarate, di Hernanes, di Mauri, di Ledesma: è solo frutto di una diversa condizione fisica.
Comunque la nostra difesa è stata scavalcata con troppa facilità, e in qualche modo bisogna correre ai ripari perchè i giocatori schierati da Petkovic nei reparti arretrati hanno mostrato anche limiti tecnici.
Nel primo tempo hanno giocato Marchetti; Konko, Biava, Dias, Garrido; Lulic, Ledesma, Candreva, Mauri; Rocchi e Zarate. Reti di Sgrigna al 17' e di Rolando Bianchi al 20'. I nostri a guardare.
Nel corso della ripresa sono entrati Carrizo, Cana, Onazi, Gonzalez, Hernanes, Kozak, Scaloni e Zauri, e si è registrato solo qualche lieve miglioramento nell'impegno. Candreva ha colpito il solito palo, mentre i portieri del Torino, Gillet nel primo tempo e Gomis nella ripresa, hanno sfoderato alcune notevoli parate. Kozak ha sfiorato il gol, Zarate ci ha provato varie volte: ma erano azioni sporadiche, non frutto di gioco.
Torniamo a Roma un po' delusi e con parecchi interrogativi. Ci sarà da lavorare parecchio dosando la preparazione. E Lotito-Tare dovranno sgomitare parecchio anche loro per centrare un paio di acquisti indispensabili.
Pinocchio ancora burattino: 123. Una città meravigliosa
La mattina seguente, i quattro ragazzi riebbero la libertà e i loro strumenti musicali, ma ricevettero un foglio che li ammoniva a non suonare più inni politici e li obbligava a raggiungere al più presto la frontiera con l'Italia senza fermarsi in nessun paese lungo la via.
Affamati e amareggiati, Pinocchio e i suoi amici si diressero subito per la strada che portava in Italia, e precisamente a Venezia. Furono le giornate più brutte della loro esperienza, e solo quando arrivarono sul suolo italiano tornarono a respirare, a ristorarsi e a cantare.
- Mai più faremo un errore come questo - disse Pinocchio ai suoi amici, che erano stanchi e delusi. Avevano corso il rischio di perdere anche i loro preziosi strumenti, e per questo potevano anhe considerarsi fortunati.
Finalmente raggiunsero Venezia. Pinocchio rimase incantato nell'ammirare quella città così straordinaria, che rispecchiava i suoi bei palazzi nell'acqua dei canali. Ammirarono la grande piazza di San Marco, col suo maestoso campanile e la meravigliosa basilica, e tutti quei piccioni che si ammassavano per raccogliere il mangime lanciato dai turisti.
Pinocchio ammirava il suo lungo naso nelle acque del Canal Grande e sotto il Ponte dei Sospiri. Gli sembrava quasi che Venezia fosse la sua città, e si mise a giocare con i piccioni insieme al cagnolino Monello.
I ragazzi vollero fare un bel giro in gondola prima di rientrare nella piccola locanda dove avevano preso alloggio e lasciato gli strumenti, ma certo la vita a Venezia era molto costosa e loro non si sarebbero potuti trattenere a lungo, anche se era così bello.
Affamati e amareggiati, Pinocchio e i suoi amici si diressero subito per la strada che portava in Italia, e precisamente a Venezia. Furono le giornate più brutte della loro esperienza, e solo quando arrivarono sul suolo italiano tornarono a respirare, a ristorarsi e a cantare.
- Mai più faremo un errore come questo - disse Pinocchio ai suoi amici, che erano stanchi e delusi. Avevano corso il rischio di perdere anche i loro preziosi strumenti, e per questo potevano anhe considerarsi fortunati.
Finalmente raggiunsero Venezia. Pinocchio rimase incantato nell'ammirare quella città così straordinaria, che rispecchiava i suoi bei palazzi nell'acqua dei canali. Ammirarono la grande piazza di San Marco, col suo maestoso campanile e la meravigliosa basilica, e tutti quei piccioni che si ammassavano per raccogliere il mangime lanciato dai turisti.
Pinocchio ammirava il suo lungo naso nelle acque del Canal Grande e sotto il Ponte dei Sospiri. Gli sembrava quasi che Venezia fosse la sua città, e si mise a giocare con i piccioni insieme al cagnolino Monello.
I ragazzi vollero fare un bel giro in gondola prima di rientrare nella piccola locanda dove avevano preso alloggio e lasciato gli strumenti, ma certo la vita a Venezia era molto costosa e loro non si sarebbero potuti trattenere a lungo, anche se era così bello.
I bambini giocano
I bambini ormai non giocano più al dottore. Giocano allo specialista.
(Boris Makaresko)
(Boris Makaresko)
Un giornalismo casareccio
Viene da pensare che il giornalismo nostrano, troppo spesso approssimativo e casareccio, ha forse bisogno di redenzione. Non che si pretenda di rovesciare la prospettiva. Il criterio per cui i fatti di casa devono mantenere un peso discriminante è sano, ma questo non significa che i valori che fanno di ogni individuo "un fratello in umanità" - pensiamo a certe vicende africane .- debbano essere resi evanescenti dall'indifferenza e dalla banalizzazione.
L'informazione è un diritto; informarsi un sacrosanto dovere. Ma la negazione delle due cose, ahimé, è dittatura.
(da un articolo di Giulio Albanese)
L'informazione è un diritto; informarsi un sacrosanto dovere. Ma la negazione delle due cose, ahimé, è dittatura.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Paliano: folk da tutto il mondo
Vengono da Tahiti, dall'Argentina, dalla Turchia, dalla Lettonia, dalla Spagna e dalla Francia i gruppi folk che domenica 29 e lunedì 30 luglio daranno vita a Paliano al Latium World Folkloric Festival in occasione della festa di Sant'Anna.
Questa manifestazione è nata dal Festival delle Colline di Cori, che da oltre trent'anni propone cultura folk da tutto il mondo presentando le tradizioni culturali del Lazio. Si tratta di un movimento di grandi proporzioni che si sviluppa in tutti i continenti: Europa, Asia, Africa, America nord, centro e sud e Oceania, e nel Lazio vede quest'anno, oltre a Paliano, coinvolte altre città tra cui Roma, Segni, Fondi, Priverno, Terracina e Cori.
Musiche etniche, gastronomia e artigianato sono i settori coinvolti. A Paliano, lo spettacolo comincia domenica prossima alle 18 e alle 21, con Italia, Francia, Spagna e Corea del Sud:in azione per noi la Fanfara Antiqua Marcantonio Colonna di Paliano e i Compagni delle Cantine. Lunedì, pomeriggio e ore 21, di scena Tahiti, Lettonia, Argentina e Turchia.
Questa manifestazione è nata dal Festival delle Colline di Cori, che da oltre trent'anni propone cultura folk da tutto il mondo presentando le tradizioni culturali del Lazio. Si tratta di un movimento di grandi proporzioni che si sviluppa in tutti i continenti: Europa, Asia, Africa, America nord, centro e sud e Oceania, e nel Lazio vede quest'anno, oltre a Paliano, coinvolte altre città tra cui Roma, Segni, Fondi, Priverno, Terracina e Cori.
Musiche etniche, gastronomia e artigianato sono i settori coinvolti. A Paliano, lo spettacolo comincia domenica prossima alle 18 e alle 21, con Italia, Francia, Spagna e Corea del Sud:in azione per noi la Fanfara Antiqua Marcantonio Colonna di Paliano e i Compagni delle Cantine. Lunedì, pomeriggio e ore 21, di scena Tahiti, Lettonia, Argentina e Turchia.
Una Lazio in maschera
Quella battuta da un Siena già in fiato non era la vera Lazio. Proprio per evitare un giudizio prematuro, Petkovic ha preferito schierare, almeno per la prima ora di gioco, una formazione che di titolari ne presentava davvero pochi. Si è privato, soprattutto, dei cannonieri: Candreva, Zarate, Rozzi, Alfaro, i quattro giocatori che da soli hanno segnato 17 dei 31 gol delle prime tre amichevoli, sono comparsi in campo in pratica nell'ultimo quarto d'ora ed hanno creato un serio imbarazzo alla difesa del Siena, senza peraltro ottenere più che un palo colpito da un forte tiro di Candreva.
D'altra parte alla Lazio mancavano già in partenza Klose, Dias, Mauri, Ederson, Diakité, per non parlare dei vari Brocchi, Stankevicius e Matuzalem, fuori causa per vari motivi. Quindi, andiamoci piano prima di giudicare la Lazio. Non lasciamoci ubbriacare da quei famosi 31 gol, ma neanche dall'unica rete subita, quella dell'argentino Larrondo che ha procurato a Cosmi l'ebbrezza della vittoria.
Una Lazio tutta da costruire anche tatticamente, poiché contro il Siena non si è visto il 4-4-2 finora presentato, ma una formazione ibrida, con Hernanes solo alle spalle del duo Kozak-Floccari che non era certo la nostra migliore coppia d'attacco. Oggi, nella nuova amichevole contro il Torino, dovremmo vedere, oltre a Zarate, probabilmente il giovane Rozzi che finora è stato il più efficace sostituto del grande Miro Klose, la nostra reale forza d'urto. E a loro supporto subito quel Candreva che è il più in forma dei nostri, e lo si è visto anche nell'ultimo quarto d'ora contro il Siena.
In difesa, in attesa del possibile arrivo di Xandao e Peluso, Petkovic presenterà Cana centrale, la sua scoperta tattica di maggiore rilievo per il settore arretrato. Può recuperare Dias e presentare agli esterni Konko e Cavanda, che sono i due più in palla. In mediana, accanto a Ledesma, avremo Candreva e Lulic cursori ed Hernanes regista, mentre ci avanza un Gonzalez sempre molto utile, e purtroppo dovremo fare a meno per alcune settimane di Ederson, che era l'uomo da scoprire nel suo reale valore.
Comunque, per avere la vera Lazio, dovremo aspettare almeno altre quattro settimane. Sarà pronta, presumibilmente, per la metà di agosto, giusto in tempo per l'avvio del campionato.
D'altra parte alla Lazio mancavano già in partenza Klose, Dias, Mauri, Ederson, Diakité, per non parlare dei vari Brocchi, Stankevicius e Matuzalem, fuori causa per vari motivi. Quindi, andiamoci piano prima di giudicare la Lazio. Non lasciamoci ubbriacare da quei famosi 31 gol, ma neanche dall'unica rete subita, quella dell'argentino Larrondo che ha procurato a Cosmi l'ebbrezza della vittoria.
Una Lazio tutta da costruire anche tatticamente, poiché contro il Siena non si è visto il 4-4-2 finora presentato, ma una formazione ibrida, con Hernanes solo alle spalle del duo Kozak-Floccari che non era certo la nostra migliore coppia d'attacco. Oggi, nella nuova amichevole contro il Torino, dovremmo vedere, oltre a Zarate, probabilmente il giovane Rozzi che finora è stato il più efficace sostituto del grande Miro Klose, la nostra reale forza d'urto. E a loro supporto subito quel Candreva che è il più in forma dei nostri, e lo si è visto anche nell'ultimo quarto d'ora contro il Siena.
In difesa, in attesa del possibile arrivo di Xandao e Peluso, Petkovic presenterà Cana centrale, la sua scoperta tattica di maggiore rilievo per il settore arretrato. Può recuperare Dias e presentare agli esterni Konko e Cavanda, che sono i due più in palla. In mediana, accanto a Ledesma, avremo Candreva e Lulic cursori ed Hernanes regista, mentre ci avanza un Gonzalez sempre molto utile, e purtroppo dovremo fare a meno per alcune settimane di Ederson, che era l'uomo da scoprire nel suo reale valore.
Comunque, per avere la vera Lazio, dovremo aspettare almeno altre quattro settimane. Sarà pronta, presumibilmente, per la metà di agosto, giusto in tempo per l'avvio del campionato.
mercoledì 25 luglio 2012
Arriva il Siena e la Lazio rimane a secco: 0-1 e grandi parate di Pegolo
Il Siena: un tiro in porta con Larrondo, e 1-0. La Lazio: una gragnuola di tiri, un palo clamoroso di Candreva, prodezze di Zarate, e zero gol.
Per un'ora e mezza la lazio ha pestato l'area senese senza cavare un ragno dal buco. Sono partite così, la Lazio nel primo tempo e per metà ripresa ha schierato un po' le seconde linee. Si è presentata con Marchetti; Cavanda Biava Stendardo Garrido; Gonzalez, Ledesma, Cana; Hernanes; Floccari e Kozak. Gioco lento e slegato, il cambio di modulo è servito poco, e al 41' un lancio di D'Agostino serve Larrondo che sorprende la difesa biancoceeleste. Una bella soddisfazione per Cosmi.
Poi i minuti sono trascorsi invano davanti a un Pegolo imbattibile, che ha compiuto una serie di prodezze. Via via Petkovic ha immesso in formazione tutti i suoi tiratori, e alla fine aveva in campo il meglio, ma non è servito. Sono entrati via via Berardi, Konko, Scaloni, Zauri, Onazi, Alfaro, Candreva, Rozzi e Zarate, e nemmeno i grandi cannonieri Candreva, Zarate, Alfaro e Rozzi, che finora sono riusciti a segnare gragnuole di gol, sono riusciti a infilare un Pegolo in giornata di grazia. Un palo clamoroso ha detto di no a una staffilata di Candreva.
Problemi per Petkovic? E' presto per dirlo, mancando Klose, Radu, Mauri, Ederson, Dias ed altri pezzi pregiati. Comunque una verifica immediata si avrà domani pomeriggio contro il Torino, quando nel primo tempo il tecnico si Serajevo schiererà la squadra migliore possibile in questo momento. Staremo a vedere la reazione di una Lazio apparsa forse un po' imballata, e in cui si sono messi in evidenza soltanto Cana, Zarate, Onazi e Candreva, anche se per poche decine di minuti finali.
Per un'ora e mezza la lazio ha pestato l'area senese senza cavare un ragno dal buco. Sono partite così, la Lazio nel primo tempo e per metà ripresa ha schierato un po' le seconde linee. Si è presentata con Marchetti; Cavanda Biava Stendardo Garrido; Gonzalez, Ledesma, Cana; Hernanes; Floccari e Kozak. Gioco lento e slegato, il cambio di modulo è servito poco, e al 41' un lancio di D'Agostino serve Larrondo che sorprende la difesa biancoceeleste. Una bella soddisfazione per Cosmi.
Poi i minuti sono trascorsi invano davanti a un Pegolo imbattibile, che ha compiuto una serie di prodezze. Via via Petkovic ha immesso in formazione tutti i suoi tiratori, e alla fine aveva in campo il meglio, ma non è servito. Sono entrati via via Berardi, Konko, Scaloni, Zauri, Onazi, Alfaro, Candreva, Rozzi e Zarate, e nemmeno i grandi cannonieri Candreva, Zarate, Alfaro e Rozzi, che finora sono riusciti a segnare gragnuole di gol, sono riusciti a infilare un Pegolo in giornata di grazia. Un palo clamoroso ha detto di no a una staffilata di Candreva.
Problemi per Petkovic? E' presto per dirlo, mancando Klose, Radu, Mauri, Ederson, Dias ed altri pezzi pregiati. Comunque una verifica immediata si avrà domani pomeriggio contro il Torino, quando nel primo tempo il tecnico si Serajevo schiererà la squadra migliore possibile in questo momento. Staremo a vedere la reazione di una Lazio apparsa forse un po' imballata, e in cui si sono messi in evidenza soltanto Cana, Zarate, Onazi e Candreva, anche se per poche decine di minuti finali.
Pinocchio ancora burattino: 122. Arrestati a Trieste
Dopo l'impresa alle Olimpiadi, Pinocchio riprese con i suoi piccoli amici il mestiere di cantastorie, girando di paese in paese. Prima nella Grecia del nod, poi in Albania, infine lungo tutta la costiera della Dalmazia.
Impiegarono mesi e mesi, ma dovunque andassero venivano accolti con amicizia e simpatia. Il cagnolino Monello, col suo musetto intelligente e gli orecchi sempre all'erta, piaceva moltissimo ai bambini, che lo accompagnavano volentieri per un tratto di strada.
Visitarono molte città e molti paesi, che somigliavano un po' ai paesi del Veneto, perché erano stati fondati nei secoli scorsi dai veneziani che si espandevano per i loro commerci.
Infatti, dopo alcuni mesi di viaggio, si ritrovarono di nuovo tra gente che parlava italiano. Erano arrivati nella bella città di Trieste, abitata da molti italiani, ma politicamente sotto l'impero austroungarico.
La popolazione italiana di Trieste accolse Pinocchio, Remigio e compagni con vero affetto, specialmente quando cantavano quelle belle canzoni italiane.
Una sera, mentre stravano eseguendo "Va' pensiero", e una gran folla si era radunata intorno a loro con gli occhi lucidi per la commozione, un grosso poliziotto austriaco arrivò, e fece a Pinocchio e compagni il gesto di fermarsi.
- Non suonare questo inno...Vietato! E' contro l'Austria! - disse rabbiosamente. - Venite in caserma con me! E tu, burattino, non fare tanto l'arrogante! -
In caserma, un capitano con degli enormi baffi sequestrò gli strumenti musicali, fece loro un severo rimprovero, e li fece rinchiudere in guardina per tutta la notte, costringendoli a saltare la cena.
Impiegarono mesi e mesi, ma dovunque andassero venivano accolti con amicizia e simpatia. Il cagnolino Monello, col suo musetto intelligente e gli orecchi sempre all'erta, piaceva moltissimo ai bambini, che lo accompagnavano volentieri per un tratto di strada.
Visitarono molte città e molti paesi, che somigliavano un po' ai paesi del Veneto, perché erano stati fondati nei secoli scorsi dai veneziani che si espandevano per i loro commerci.
Infatti, dopo alcuni mesi di viaggio, si ritrovarono di nuovo tra gente che parlava italiano. Erano arrivati nella bella città di Trieste, abitata da molti italiani, ma politicamente sotto l'impero austroungarico.
La popolazione italiana di Trieste accolse Pinocchio, Remigio e compagni con vero affetto, specialmente quando cantavano quelle belle canzoni italiane.
Una sera, mentre stravano eseguendo "Va' pensiero", e una gran folla si era radunata intorno a loro con gli occhi lucidi per la commozione, un grosso poliziotto austriaco arrivò, e fece a Pinocchio e compagni il gesto di fermarsi.
- Non suonare questo inno...Vietato! E' contro l'Austria! - disse rabbiosamente. - Venite in caserma con me! E tu, burattino, non fare tanto l'arrogante! -
In caserma, un capitano con degli enormi baffi sequestrò gli strumenti musicali, fece loro un severo rimprovero, e li fece rinchiudere in guardina per tutta la notte, costringendoli a saltare la cena.
Il paracadute
Cosa dice il paracadute al paracadutista?
- Non so se mi spiego -
(da un repertorio studentesco)
- Non so se mi spiego -
(da un repertorio studentesco)
Notizia è dare l'essenziale
A spiegare il valore della notizia in maniera convincente, in una sua missiva pastorale, è un eccellente pastore d'anime, il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano. Martini sostiene che "è praticamente impossibile porsi esattamente tra fonte dell'informazione e destinatario, perchè il mediatore è colui che porta le ragioni dell'uno e dell'altro, e viceversa. E' colui che si fa carico dell'uno e dell'altro, che sa cogliere il senso del loro dire. Soprattutto, mediatore è colui che traduce; ciò vuol dire che non può essere un passacarte, né un megafono, né uno che letteralmente trasporta ogni parola da un codice all' altro. Mediatore è colui che si assume i rischi di ogni traduzione. Tradurre, concretamente, significa anche andare all'essenziale, cercare il senso di una vicenda in sé e nel contesto, e riferire con parole vive."
(da un articolo di Giulio Albanese)
(da un articolo di Giulio Albanese)
Iannarilli: Frosinone muore
Esplosiva la posizione assunta dal Presidente della Provincia di Frosinone Antonello Iannarilli sugli schermi di Ernica TV lunedì sera in risposta all'incalzare delle domande di Gigino Minnucci: riconsegnerà il gonfalone della Provincia nelle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per protesta: Frosinone, mezzo milione di abitanti su 4 mila chilometri quadrati, cifre doppie rispetto alle richieste minime per rimanere provincia, e con una tradizione storica secolare, sarà accorpata con la provincia di Latina con la città pontina come capoluogo con una storia di soli sett'antanni!
Iannarilli contesta a Monti idee di questo genere, pur riconoscendone la forza dei numeri; forse Antonello proseguirà la sua attività fino alla fine del mandato (2014), ovvero si candiderà alla prossime elezioni nelle file di Forza Italia al fianco di Berlusconi, il prossimo autunno o a primavera 2013.
Frosinone, addio!
Iannarilli contesta a Monti idee di questo genere, pur riconoscendone la forza dei numeri; forse Antonello proseguirà la sua attività fino alla fine del mandato (2014), ovvero si candiderà alla prossime elezioni nelle file di Forza Italia al fianco di Berlusconi, il prossimo autunno o a primavera 2013.
Frosinone, addio!
Zarate-Hernanes-Candreva-Lulic è il regno del 4-4-2
Sembrava arrivato con intenzioni tattiche aperte ad ogni soluzione, ma Petkovic non ha impiegato molto per capire che, con gli uomini che ha, questa Lazio sembra fatta apposta per il 4-4-2.
Si parte da Zarate, che è l'uomo che spazia su tutto il fronte d'attacco in attesa di poter contare sulla punta fissa che è Klose, numero uno della Lazio in ogni senso.
E si parte ovviamente da quel Ledesma che è un numero fisso invece del settore difesa-mediana, chiave di volta tattica di tutta la formazione ormai da molti anni, la vera base dei nostri recenti quarti posti e delle nostre ambizioni da Champions.
La scoperta che ha fatto Petkovic riguarda invece il ruolo di Hernanes, un vero ispiratore arretrato di tutte le manovre, alla Pirlo: in questo modo Hernanes perde qualcosa in fase offensiva -la guadagnerà Ederson - per acquisire un compito ben più delicato nella pura fase d'impostazione del gioco.
Poi c'è la coppia esplosiva di questa estate ad Auronzo: il duo Candreva-Lulic che con la loro corsa, il loro passo dinamico, la loro potenzialitàù fisica costituiscono la chiave del movimento di tutta la fase offensiva, con il compito principale del cross alto per Klose e dell'assist per tutti i compagni: quanto a Candreva, ci ha aggiunto un tiro estremamente calibrato ed incisivo, che da centrocampista ne ha fatto il principale canniniere (si è sostituito a Klose), con ben sei reti realizzate in tre partite, cioè una doppietta ad ogni incontro.
Con l'arrivo di Klose, con la sistemazione della difesa in attesa di un paio di rinforzi e intanto con la scoperta di Cana centrale, quando tornerà Radu in piena efficienza anche il reparto arretrato integrerà alla perfezione il rinnovato gioco della Lazio. Se davvero arriveranno Xandao e Peluso, la Lazio avrà una formazione completa ed efficace, tale da poter puntare davvero alla Champions League con pieno diritto.
Si parte da Zarate, che è l'uomo che spazia su tutto il fronte d'attacco in attesa di poter contare sulla punta fissa che è Klose, numero uno della Lazio in ogni senso.
E si parte ovviamente da quel Ledesma che è un numero fisso invece del settore difesa-mediana, chiave di volta tattica di tutta la formazione ormai da molti anni, la vera base dei nostri recenti quarti posti e delle nostre ambizioni da Champions.
La scoperta che ha fatto Petkovic riguarda invece il ruolo di Hernanes, un vero ispiratore arretrato di tutte le manovre, alla Pirlo: in questo modo Hernanes perde qualcosa in fase offensiva -la guadagnerà Ederson - per acquisire un compito ben più delicato nella pura fase d'impostazione del gioco.
Poi c'è la coppia esplosiva di questa estate ad Auronzo: il duo Candreva-Lulic che con la loro corsa, il loro passo dinamico, la loro potenzialitàù fisica costituiscono la chiave del movimento di tutta la fase offensiva, con il compito principale del cross alto per Klose e dell'assist per tutti i compagni: quanto a Candreva, ci ha aggiunto un tiro estremamente calibrato ed incisivo, che da centrocampista ne ha fatto il principale canniniere (si è sostituito a Klose), con ben sei reti realizzate in tre partite, cioè una doppietta ad ogni incontro.
Con l'arrivo di Klose, con la sistemazione della difesa in attesa di un paio di rinforzi e intanto con la scoperta di Cana centrale, quando tornerà Radu in piena efficienza anche il reparto arretrato integrerà alla perfezione il rinnovato gioco della Lazio. Se davvero arriveranno Xandao e Peluso, la Lazio avrà una formazione completa ed efficace, tale da poter puntare davvero alla Champions League con pieno diritto.
martedì 24 luglio 2012
A Fiuggi con la Lazio anche Keita
Balde Keita, l'attaccante spagnolo di 17 anni che finalmente la Lazio ha potuto tesserare, è stato convocato da Petkovic per lunedì 30 luglio, giorno di partenza per il ritiro di Fiuggi.
Balde Keita, strappato l'anno scorso al Barcellona dai dirigenti laziali, per un intero campionato non ha potuto far parte nemmeno della Primavera non avendo ancora il passaporto comunitario.
Ora è tesserato regolarmente, è una seconda punta, interessa anche la prima squadra e Petkovic intende vederlo in azione nei prossimi giorni per verificare se veramente è in possesso di doti tecniche straordinarie.
Balde Keita, strappato l'anno scorso al Barcellona dai dirigenti laziali, per un intero campionato non ha potuto far parte nemmeno della Primavera non avendo ancora il passaporto comunitario.
Ora è tesserato regolarmente, è una seconda punta, interessa anche la prima squadra e Petkovic intende vederlo in azione nei prossimi giorni per verificare se veramente è in possesso di doti tecniche straordinarie.
Pinocchio ancora burattino: 121. Pinocchio medaglia d'oro
Pinocchio partiva dall'ultima corsia, numero otto, quella riservata ai più deboli. Quando il giudice di partenza diede il via, il nostro burattino, che era un po' goffo e legnoso, rimase subito staccato. -Ultimo! che figuraccia! - pensavano Remigio, Ulderico e Lamberto, che stavano seduti sulla scalinata in mezzo a tanti tifosi che vociavano e incitavano i loro campioni.
Bisognava fare trenta volte quella lunghissima piscina, e alla prima virata Pinocchio era sempre ultimo, molto staccato. Però, man mano che si andava avanti, gli altri nuotatori si stancavano, e Pinocchio niente, sempre fresco e tranquillo.
Alla decima virata, Pinocchio era rientrato sul gruppo degli altri. Alla ventesima, Pinocchio ne aveva già rimontati quattro. Alla ventottesima, Pinocchio aveva solo un altro nuotatore davanti a sé, il grande campione francese Boiteaux. Quando, finalmente, si girarono per l'ultima volta, e a cinquanta metri era l'arrivo, il burattino Pinocchio, fresco come una rosa, superò il francese e lo staccò inesorabilmente, vincendo da trionfatore.
Non vi dico l'entusiasmo e la gioia dei suoi tre amici, che strillavano come se fossero stati in cento. La giuria era stupita: gli italiani non partecipavano a quella Olimpiade, e si era schierato a titolo individuale il solo Pinocchio. Per questo lo avevano accettato: non avrebbero mai pensato che potesse vincere.
Pinocchio salì sul più alto gradino del podio, ed ebbe la sua bella corona d'alloro e la sua medaglia bagnata nell'oro, che veniva data al vincitore. Non c'era nessun premio in denaro, ma a Pinocchio importava soltanto la gloria.
Bisognava fare trenta volte quella lunghissima piscina, e alla prima virata Pinocchio era sempre ultimo, molto staccato. Però, man mano che si andava avanti, gli altri nuotatori si stancavano, e Pinocchio niente, sempre fresco e tranquillo.
Alla decima virata, Pinocchio era rientrato sul gruppo degli altri. Alla ventesima, Pinocchio ne aveva già rimontati quattro. Alla ventottesima, Pinocchio aveva solo un altro nuotatore davanti a sé, il grande campione francese Boiteaux. Quando, finalmente, si girarono per l'ultima volta, e a cinquanta metri era l'arrivo, il burattino Pinocchio, fresco come una rosa, superò il francese e lo staccò inesorabilmente, vincendo da trionfatore.
Non vi dico l'entusiasmo e la gioia dei suoi tre amici, che strillavano come se fossero stati in cento. La giuria era stupita: gli italiani non partecipavano a quella Olimpiade, e si era schierato a titolo individuale il solo Pinocchio. Per questo lo avevano accettato: non avrebbero mai pensato che potesse vincere.
Pinocchio salì sul più alto gradino del podio, ed ebbe la sua bella corona d'alloro e la sua medaglia bagnata nell'oro, che veniva data al vincitore. Non c'era nessun premio in denaro, ma a Pinocchio importava soltanto la gloria.
Nel deserto
Nel deserto. Una duna dice all'altra duna: " Speriamo che passi qualche duno".
(da un repertorio studentesco)
(da un repertorio studentesco)
Informazione fortuita e casuale
Esempi emblematici della superficialità e improvvisazione del modo in cui vengono date le notizie sono quelli dell'ecatombe nel Darfur, o della guerra civile somala, per non parlare dei rigurgiti indipendentisici della Cabinda, da cui si estrae la metà del greggio angolano, e dove si consuma uno dei tanti conflitti lontani dai riflettori internazionali. Certo, vorremmo che l'interesse perdurasse e che qualcuno, nelle sedi opportune del vasto areopago della comunicazione, richiamasse l'attenzione sull'esigenza di promuovere il rispetto per la persona umana. E che vi fosse maggiore diligenza nel raccontare la verità dei fatti, nella consapevolezza che, in quelle terre, angherie di ogni genere sono consuetudinarie e non occasionali.
Rimane e primeggia, lo sappiamo bene, l'informazione legata alla circostanza fortuita dell'evento e della sua fonte. Inoltre, ogni cronaca giornalistica, reportage o approfondimento non può prescindere dal vissuto di chi scrive. Proprio per questa ragione è bene rammentare che non esiste un modo di raccontare asettico e neutrale rispetto alla Storia.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Rimane e primeggia, lo sappiamo bene, l'informazione legata alla circostanza fortuita dell'evento e della sua fonte. Inoltre, ogni cronaca giornalistica, reportage o approfondimento non può prescindere dal vissuto di chi scrive. Proprio per questa ragione è bene rammentare che non esiste un modo di raccontare asettico e neutrale rispetto alla Storia.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Ausonia: folklore mondiale
Ausonia, Festa della Mopntagna 2012: la Comunità Montana che prende nome di "Arco degli Aurunci" ha organizzato con vivo successo la ventiduesima edizione della Festa del Folklore, rassegna di musica e di tradizioni popolari a cui partecipano gruppi provenienti da tutto il mondo.
Il presidente della Comunità, Oreste De Bellis, ha realizzato uno svolgimento itinerante nei comuni di Ausonia, Esperia, Pignataro e San Giorgio a Liri. La conclusione c'è stata domenica scorsa 22 luglio proprio ad Ausonia, con uno spettacolo di musiche e colori, protagonisti "Los Gauchos de Moreno" dell'Argentina, i "Cida" e " Mi Perù"del Perù, " Dom Kultury Usmiek" per la Polonia, "Church Saint George" per la Serbia, e infine il gruppo locale "Folk Madonna del Piano".
Stand di prodotti tipici locali e delle varie nazioni poartecipanti.
Hanno concretizzato la realizzazione del Festival il presidente della Comunità, Oreste De Bellis, il sindaco di Ausonia Giuseppe Moschetta, l'assessore alla cultura Viuncenzo Noce, il consigliere provinciale Simone Costanzo e l'assessore provinciale alla cultura Antonio Abbate, il quale ultimo ha sottolineato il significato di amicizia e di spirito associativo fra i popoli collegato a manifestazione come questa.
Il presidente della Comunità, Oreste De Bellis, ha realizzato uno svolgimento itinerante nei comuni di Ausonia, Esperia, Pignataro e San Giorgio a Liri. La conclusione c'è stata domenica scorsa 22 luglio proprio ad Ausonia, con uno spettacolo di musiche e colori, protagonisti "Los Gauchos de Moreno" dell'Argentina, i "Cida" e " Mi Perù"del Perù, " Dom Kultury Usmiek" per la Polonia, "Church Saint George" per la Serbia, e infine il gruppo locale "Folk Madonna del Piano".
Stand di prodotti tipici locali e delle varie nazioni poartecipanti.
Hanno concretizzato la realizzazione del Festival il presidente della Comunità, Oreste De Bellis, il sindaco di Ausonia Giuseppe Moschetta, l'assessore alla cultura Viuncenzo Noce, il consigliere provinciale Simone Costanzo e l'assessore provinciale alla cultura Antonio Abbate, il quale ultimo ha sottolineato il significato di amicizia e di spirito associativo fra i popoli collegato a manifestazione come questa.
A Fiuggi Klose completerà una grande Lazio d'attacco
Con Petkovic, senza dare troppo nell'occhio, la Lazio ha cambiato piano piano carattere, ed è diventata già una squadra offensiva, una macchina da gol anche senza il suo goleador principe, Miro Klose. Quando, al secondo ritiro di Fiuggi, Klose si ricongiungerà coi suoi compagni, sarà completato così un organico di giocatori il cui scopo principale è diventato il gol.
Nelle tre (facili) amichevoli finora disputate contro Auronzo, Cadore e Montebelluna, la Lazio in 270 minuti ha segnato la bellezza di 31 gol, 16 più 11 più 6, al ritmo frenetico di un gol ogni 9 minuti. Ben undici giocatori biancocelesti sono andati a segno: 6 volte un vigoroso Candreva, 4 volte i sorprendenti Rozzi ed Alfaro insieme al rinascente Maurito Zarate, 3 volte un Hernanes che pure ha giocato arretrato in regia, 2 volte ciascuno Gonzalez, Ledesma, Kozak e Floccari, 1 volta anche Mauri ed Ederson, quest'ultimo con una sola presenza e subito stoppato da un infortunio. Manca all'appello un Senad Lulic che si è però esibito in una sventagliata di assist impressionante, una vera fonte di gioco.
Però, secondo noi, le due novità più utili di Auronzo sono state la scoperta di Cana come valido difensore centrale, una vera risorsa per la Lazio, forse un risparmio di cinque milioni per Lotito, e la grossa personalità esibita a centrocampo dal giovanissimo Onazi, un buon costruttore di gioco che sicuramente si farà strada ed ha sorpreso tutti per la sua personalità, in comune con l'altro giovanissimo Rozzi che è stato una scoperta ma non tanto, in quanto già sapevamo delle sue notevoli possibilità.
Da due stagioni in qua, finalmente alla Lazio si sta avvertendo un certo risveglio del settore giovanile, con la conquista del titolo di vicecampioni d'Italia della Primavera battuta in finale dall'Inter dopo un significativo 3-2: segno che i nostri ragazzi sono indubbiamente tra i migliori d'Italia e formano una scuola che comincia a dare i suoi frutti con i Berardi, gli Onazi, i Crescenzi, i Rozzi, e poi Zampa, Ceccarelli, Barreto, Emmanuel e tanti altri, curati con amore e competenza da Bollini. Un vero serbatoio di riserva per le future stagioni biancocelesti.
Nelle tre (facili) amichevoli finora disputate contro Auronzo, Cadore e Montebelluna, la Lazio in 270 minuti ha segnato la bellezza di 31 gol, 16 più 11 più 6, al ritmo frenetico di un gol ogni 9 minuti. Ben undici giocatori biancocelesti sono andati a segno: 6 volte un vigoroso Candreva, 4 volte i sorprendenti Rozzi ed Alfaro insieme al rinascente Maurito Zarate, 3 volte un Hernanes che pure ha giocato arretrato in regia, 2 volte ciascuno Gonzalez, Ledesma, Kozak e Floccari, 1 volta anche Mauri ed Ederson, quest'ultimo con una sola presenza e subito stoppato da un infortunio. Manca all'appello un Senad Lulic che si è però esibito in una sventagliata di assist impressionante, una vera fonte di gioco.
Però, secondo noi, le due novità più utili di Auronzo sono state la scoperta di Cana come valido difensore centrale, una vera risorsa per la Lazio, forse un risparmio di cinque milioni per Lotito, e la grossa personalità esibita a centrocampo dal giovanissimo Onazi, un buon costruttore di gioco che sicuramente si farà strada ed ha sorpreso tutti per la sua personalità, in comune con l'altro giovanissimo Rozzi che è stato una scoperta ma non tanto, in quanto già sapevamo delle sue notevoli possibilità.
Da due stagioni in qua, finalmente alla Lazio si sta avvertendo un certo risveglio del settore giovanile, con la conquista del titolo di vicecampioni d'Italia della Primavera battuta in finale dall'Inter dopo un significativo 3-2: segno che i nostri ragazzi sono indubbiamente tra i migliori d'Italia e formano una scuola che comincia a dare i suoi frutti con i Berardi, gli Onazi, i Crescenzi, i Rozzi, e poi Zampa, Ceccarelli, Barreto, Emmanuel e tanti altri, curati con amore e competenza da Bollini. Un vero serbatoio di riserva per le future stagioni biancocelesti.
lunedì 23 luglio 2012
Pinocchio ancora burattino: 120. Pinocchio alle Olimpiadi
In Grecia, i quattro suonatori ambulanti si trovarono bene. La gente era povera e semplice come quella dell'Italia meridionale. Sembrava che stessero continuando lo stesso viaggio. Li chiamavano "I Pinocchio" o "I Va' pensiero", ascoltavano volentieri le loro canzoni, il bastardino Monello raccoglieva monetine simili a quelle italiane, e nelle osterie li accoglievano bene, mangiavano zuppa, formaggio e olive amare come se fossero nelle campagne delle Puglie. La notte dormivano nei prati perché faceva già caldo.
Quando arrivarono ad Atene, Pinocchio e compagni rimasero sbalorditi nel vedere le antiche colonne del Partenone e le altre meraviglie.
- Olimpiadi! Olimpiadi! - sentivano dire per le strade.
Sì, proprio così. In quella primavera si stavano per celebrare le prime Olimpiadi moderne, che poi si sarebbero tenute ogni quattro anni come quelle antiche.
Pinocchio cominciò a sentirsi girare la testa.
- Voglio partecipare! - disse ai suoi amici.
Quelli lo guardarono sbalorditi. - E che gara vuoi fare? -
- Io so nuotare meravigliosamente - disse Pinocchio. - Sono sicuro che vincerò una medaglia -
- Ma...- Remigio voleva obbiettare qualcosa.
- Non c'è ma che tenga - rispose Pinocchio. - Come dice il grande organizzatore De Coubertin, l'importante è partecipare, e io voglio partecipare -
Cercarono lo stadio del nuoto. Le prove si disputavano proprio quel giorno, e Pinocchio s'iscrisse alla gara dei 1500 metri: siccome i concorrenti non erano molti, la giuria ammise Pinocchio, pur vedendo che era un po' diverso dagli altri concorrenti. Ma aveva due braccia e due gambe come gli altri, e perciò non fecero troppe difficoltà.
Quando arrivarono ad Atene, Pinocchio e compagni rimasero sbalorditi nel vedere le antiche colonne del Partenone e le altre meraviglie.
- Olimpiadi! Olimpiadi! - sentivano dire per le strade.
Sì, proprio così. In quella primavera si stavano per celebrare le prime Olimpiadi moderne, che poi si sarebbero tenute ogni quattro anni come quelle antiche.
Pinocchio cominciò a sentirsi girare la testa.
- Voglio partecipare! - disse ai suoi amici.
Quelli lo guardarono sbalorditi. - E che gara vuoi fare? -
- Io so nuotare meravigliosamente - disse Pinocchio. - Sono sicuro che vincerò una medaglia -
- Ma...- Remigio voleva obbiettare qualcosa.
- Non c'è ma che tenga - rispose Pinocchio. - Come dice il grande organizzatore De Coubertin, l'importante è partecipare, e io voglio partecipare -
Cercarono lo stadio del nuoto. Le prove si disputavano proprio quel giorno, e Pinocchio s'iscrisse alla gara dei 1500 metri: siccome i concorrenti non erano molti, la giuria ammise Pinocchio, pur vedendo che era un po' diverso dagli altri concorrenti. Ma aveva due braccia e due gambe come gli altri, e perciò non fecero troppe difficoltà.
Lo stufato di coniglio
- Pierino, smettila di cercare il gatto e vieni a mangiare lo stufato di coniglio!
(da un repertorio studentesco)
(da un repertorio studentesco)
Suggestioni fuorvianti
Sopraffatti da una risma di condizionamenti mediatici, nell'accogliere una notizia corriamo il pericolo di assuefarci alle suggestioni, fuorvianti o banalizzanti, che invadono, a dismisura, molti aspetti pubblici o privati della società contemporanea. Alla fine avvertiamo una confusione interiore generata dall'incapacità di saper discernere la qualità effettiva di ciò che viene veicolato da ogni genere di emittenza.
Ecco allora che persino gli avvenimenti cruenti, che dovrebbero sollevare la nostra costernazione, appaiono nella loro estemporaneità, perdendo l'abbrivio (nel linguaggio nautico l'abbrivio è l'inerzia dell'imbarcazione a continuare nel suo movimento anche quando è cessata la spinta propulsiva) per durare nel tempo.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Ecco allora che persino gli avvenimenti cruenti, che dovrebbero sollevare la nostra costernazione, appaiono nella loro estemporaneità, perdendo l'abbrivio (nel linguaggio nautico l'abbrivio è l'inerzia dell'imbarcazione a continuare nel suo movimento anche quando è cessata la spinta propulsiva) per durare nel tempo.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Carpineto Romano: ancora a tavola la Cena del Cardinale
E' ritornato a Carpineto Romano, in programma tra luglio e agosto, il Pallio della Carriera, giunto alla ventesima edizione.
Sempre in primo piano la straordinaria "Cena del Cardinale", trionfo di cibi e di vini del Seicento barocco, tenuta lo scorso giovedì 19 luglio, che aveva come tema un'insolita "rosa aldobrandesca tra fragori dell'aere e delle terre".
Ospiti d'onore i principi Aldobrandini di Frascati, che alla fine si sono complimentati con il sindaco Quirino Briganti.
Ha illustrato la cena, con relativo sfondo storico, l'eclettico giornalista Italo Campagna, molto applaudito per il suo eccezionale lavoro di ricerca.
La cena, davvero fantasmagorica, è stata realizzata dal rione San Giacomo (Sagnaco, cioè San Jaco), con lo spettacolo degli Sbandieratori di Carpineto Romano e divertenti musiche e racconti in vernacolo.
Sempre in primo piano la straordinaria "Cena del Cardinale", trionfo di cibi e di vini del Seicento barocco, tenuta lo scorso giovedì 19 luglio, che aveva come tema un'insolita "rosa aldobrandesca tra fragori dell'aere e delle terre".
Ospiti d'onore i principi Aldobrandini di Frascati, che alla fine si sono complimentati con il sindaco Quirino Briganti.
Ha illustrato la cena, con relativo sfondo storico, l'eclettico giornalista Italo Campagna, molto applaudito per il suo eccezionale lavoro di ricerca.
La cena, davvero fantasmagorica, è stata realizzata dal rione San Giacomo (Sagnaco, cioè San Jaco), con lo spettacolo degli Sbandieratori di Carpineto Romano e divertenti musiche e racconti in vernacolo.
Lotito continua a comprare mediani e attaccanti, e si scorda dei difensori
Lotito si sfoga comprando attaccanti e mediani. A questo momento si ritrova con sei attaccanti quando ne bastano due, e con dieci centrocampisti quando sei sono sufficienti.
E la difesa? Sono secoli che non arriva più un difensore. I vari Zauri, Biava, Dias, Garrido, Stankevicius sono diventati vecchi, e non è arrivato un ricambio da tempo immemorabile. Come si può sperare con tutti questi senatori di mettere su una difesa non diciamo da Champions League, ma appena accettabile?
Negli ultimi anni gli unici elementi giovani sono stati Diakité e Cavanda, con tutti i loro limiti e spesso tenuti anche ai margini. L'unico difensore di una certa consistenza è quel Radu che purtroppo da due anni è limitato da continui infortuni e da frequenti indisponibilità.
Petkovic, ad Auronzo, ha potuto schierare tre diverse formazioni di attacco anche senza Klose:Floccari-Rocchi; Zarate-Kozak, Alfaro-Rozzi; ha potuto sbizzarrirsi con linee di centrocampo davvero assortite: Ledesma-Mauri-Candreva- Ederson-Hernanes, e poi Gonzalez-Cana-Onazi-Lulic, senza poter contare su Brocchi, decimo centrocampista, Matuzalem ormai in uscita, e dodicesimo quello Sculli che se vogliamo è sempre nostro.
E la difesa? A parte i portieri, in cui siamo più che a posto con Marchetti-Bizzarri-Berardi e ci avanza perfino un Carrizo, per poter schierare il modulo a quattro Petkovic ha dovuto fare miracoli, e inventarsi la mossa di Cana centrale che è stata forse la trovata più brillante. Aggiungi che Stendardo tornerà all'Atalanta, che Radu e Diakité hanno grossi problemi, che Stankevicius potrà tornare in campo non prima di due mesi, ed ecco la necessità assoluta di trovare un centrale e un terzino sinistro di una certa reputazione. Sono due pedine essenziali che tardano a venire, mentre ce n'è un bisogno imprescindibile. Si parla tanto di Xandao e di Peluso, mentre ci siamo illusi a lungo con Breno e Balzaretti, due nomi che possiamo scordare come è già stato per Yilmaz.
Settore vendite. Carrizo, Stendardo, Alfaro, Foggia, Floccari e Matuzalem sono sicuri partenti, mentre partiranno anche i giovani Ceccarelli, Zampa, Crescenzi ed altri ancora. Ci sarà una grande sfoltita. E' ora dunque di pensare all'arrivo di due forti difensori.
E la difesa? Sono secoli che non arriva più un difensore. I vari Zauri, Biava, Dias, Garrido, Stankevicius sono diventati vecchi, e non è arrivato un ricambio da tempo immemorabile. Come si può sperare con tutti questi senatori di mettere su una difesa non diciamo da Champions League, ma appena accettabile?
Negli ultimi anni gli unici elementi giovani sono stati Diakité e Cavanda, con tutti i loro limiti e spesso tenuti anche ai margini. L'unico difensore di una certa consistenza è quel Radu che purtroppo da due anni è limitato da continui infortuni e da frequenti indisponibilità.
Petkovic, ad Auronzo, ha potuto schierare tre diverse formazioni di attacco anche senza Klose:Floccari-Rocchi; Zarate-Kozak, Alfaro-Rozzi; ha potuto sbizzarrirsi con linee di centrocampo davvero assortite: Ledesma-Mauri-Candreva- Ederson-Hernanes, e poi Gonzalez-Cana-Onazi-Lulic, senza poter contare su Brocchi, decimo centrocampista, Matuzalem ormai in uscita, e dodicesimo quello Sculli che se vogliamo è sempre nostro.
E la difesa? A parte i portieri, in cui siamo più che a posto con Marchetti-Bizzarri-Berardi e ci avanza perfino un Carrizo, per poter schierare il modulo a quattro Petkovic ha dovuto fare miracoli, e inventarsi la mossa di Cana centrale che è stata forse la trovata più brillante. Aggiungi che Stendardo tornerà all'Atalanta, che Radu e Diakité hanno grossi problemi, che Stankevicius potrà tornare in campo non prima di due mesi, ed ecco la necessità assoluta di trovare un centrale e un terzino sinistro di una certa reputazione. Sono due pedine essenziali che tardano a venire, mentre ce n'è un bisogno imprescindibile. Si parla tanto di Xandao e di Peluso, mentre ci siamo illusi a lungo con Breno e Balzaretti, due nomi che possiamo scordare come è già stato per Yilmaz.
Settore vendite. Carrizo, Stendardo, Alfaro, Foggia, Floccari e Matuzalem sono sicuri partenti, mentre partiranno anche i giovani Ceccarelli, Zampa, Crescenzi ed altri ancora. Ci sarà una grande sfoltita. E' ora dunque di pensare all'arrivo di due forti difensori.
domenica 22 luglio 2012
I laziali ce l'hanno col Corriere
Uno striscione ad Auronzo contro il Corriere dello Sport: i tifosi laziali ce l'hanno con quello che dovrebbe essere anche il loro giornale.
Invece il Corriere, con una certa impudenza, ogni giorno mette la Roma nelle primissime pagine, gliene dedica sei e alla Lazio ne riserva tre, come se valesse la metà dei giallorossi.
No, la Lazio vale quanto la Roma e forse più della Roma. Non si capisce in base a quale criterio debba essere trattata così. I tifosi romanisti sono più dei laziali? Certo,anche perché il Corriere li ha sempre trattati con i guanti bianchi, dimenticando che la Lazio esiste da ben 27 anni prima della Roma, ed è stata per 27 anni la prima e incontrastata squadra di calcio romana.
Giuste quindi le rimostranze dei tifosi laziali, che facciamo nostre in quanto siamo tifosi laziali anche noi.
Invece il Corriere, con una certa impudenza, ogni giorno mette la Roma nelle primissime pagine, gliene dedica sei e alla Lazio ne riserva tre, come se valesse la metà dei giallorossi.
No, la Lazio vale quanto la Roma e forse più della Roma. Non si capisce in base a quale criterio debba essere trattata così. I tifosi romanisti sono più dei laziali? Certo,anche perché il Corriere li ha sempre trattati con i guanti bianchi, dimenticando che la Lazio esiste da ben 27 anni prima della Roma, ed è stata per 27 anni la prima e incontrastata squadra di calcio romana.
Giuste quindi le rimostranze dei tifosi laziali, che facciamo nostre in quanto siamo tifosi laziali anche noi.
La Lazio a Fiuggi per nove giorni
Saranno nove i giorni di raduno della Lazio a Fiuggi. Subito dopo essere rientrata dalla preparazione ad Auronzo, dopo due giorni di riposo per tirare il fiato, la truppa biancoceleste, attesissima come al solito nel "buen retiro" ciociaro dove si sente a casa sua, arriverà a Fiuggi lunedì 30 luglio e vi si tratterrà fino a martedì 7 agosto, giorno in cui è prevista in serata l'amichevole a Salerno.
E' il terzo anno consecutivo che la Lazio si raduna a Fiuggi. In classifica è arrivata tutti e due gli anni al quarto posto, prima in coabitazione con l'Udinese e poi da sola. Quest'anno, dunque...potrebbe approdare a quel terzo posto che assicurerebbe l'ingresso alla Champions.
Ovviamente scherziamo. Ma non troppo. E' sicuro che Fiuggi, come Auronzo, alla Lazio porta fortuna.
E' il terzo anno consecutivo che la Lazio si raduna a Fiuggi. In classifica è arrivata tutti e due gli anni al quarto posto, prima in coabitazione con l'Udinese e poi da sola. Quest'anno, dunque...potrebbe approdare a quel terzo posto che assicurerebbe l'ingresso alla Champions.
Ovviamente scherziamo. Ma non troppo. E' sicuro che Fiuggi, come Auronzo, alla Lazio porta fortuna.
Pinocchio ancora burattino: 119. La traversata
Quando vide i quattro zecchini d'oro, il capitano non parlò più e consegnò a Pinocchio quattro biglietti lasciapassare.
- Conservateli e mostrateli ogni volta che ve li chiedono. Se vi fanno difficoltà, dite che possono rivolgersi al capitano, che è d'accordo -
- Grazie, signor capitano! - disse Pinocchio facendo il saluto militare. Gli altri tre si fecero una bella risata, e anche il capitano sorrise.
La nave, rullando e con qualche scossone, si mise in moto, e viaggiò lenta e tranquilla per ben sei ore.
I ragazzi si misero seduti su dei comodi sedili tutti in fila, tra altra gente che compiva il viaggio, commercianti e anche viaggiatori per diletto come loro. I loro strumenti musicali erano protetti da robuste custodie di cuoio, sicché qualche scossone lungo il viaggio non li avrebbe danneggiati. Il bastardino Monello se ne stava buono buono senza dar fastidio a nessuno, quasi con sapevole di non aver pagato il biglietto: il capitano aveva finto di non averlo visto, avendo capito che era un cagnolino molto educato.
Arrivarono a Patrasso che erano le otto di sera. Si sentivano stranchi per la noiosa traversata. Erano rimasti quasi sempre sotto coperta perché avevano paura di avere il mal di mare, ma per fortuna non avevano provato alcun fastidio, perché il mare era calmo e piatto.
Cercarono un'osteria alla buona per ristorarsi un po', e per fortuna trovarono anche un pagliericcio sul quale riposare per la notte. Il bastardino Monello faceva la guardia agli strumenti musicali, affinché nessuno potesse rubarli.
- Conservateli e mostrateli ogni volta che ve li chiedono. Se vi fanno difficoltà, dite che possono rivolgersi al capitano, che è d'accordo -
- Grazie, signor capitano! - disse Pinocchio facendo il saluto militare. Gli altri tre si fecero una bella risata, e anche il capitano sorrise.
La nave, rullando e con qualche scossone, si mise in moto, e viaggiò lenta e tranquilla per ben sei ore.
I ragazzi si misero seduti su dei comodi sedili tutti in fila, tra altra gente che compiva il viaggio, commercianti e anche viaggiatori per diletto come loro. I loro strumenti musicali erano protetti da robuste custodie di cuoio, sicché qualche scossone lungo il viaggio non li avrebbe danneggiati. Il bastardino Monello se ne stava buono buono senza dar fastidio a nessuno, quasi con sapevole di non aver pagato il biglietto: il capitano aveva finto di non averlo visto, avendo capito che era un cagnolino molto educato.
Arrivarono a Patrasso che erano le otto di sera. Si sentivano stranchi per la noiosa traversata. Erano rimasti quasi sempre sotto coperta perché avevano paura di avere il mal di mare, ma per fortuna non avevano provato alcun fastidio, perché il mare era calmo e piatto.
Cercarono un'osteria alla buona per ristorarsi un po', e per fortuna trovarono anche un pagliericcio sul quale riposare per la notte. Il bastardino Monello faceva la guardia agli strumenti musicali, affinché nessuno potesse rubarli.
I coriandoli
- Papà, mi compri i coriandoli? -
- No! L'anno scorso li hai buttati tutti via! -
(da un repertorio studentesco)
- No! L'anno scorso li hai buttati tutti via! -
(da un repertorio studentesco)
La verità al 20 per cento
"News not in the News", le notizie non le trovi nei notiziari, è un'espressione che circola in alcuni ambienti del giornalismo statunitense. Stiamo parlando di quelle notizie o approfondimenti che solitamente non troviamo nei notiziari televisivi, radiofonici o sulla carta stampata, e che, a fatica, intercettiamo nel "mare magnum" di internet. In effetti, il sistema mediatico planetario comunica appena il 20 per cento delle notizie che tutti saremmo tenuti a conoscere.
Sta di fatto che continua a farsi strada una sorta di rassegnazione, per la verità non completamente nuova, rispetto all'informazione "ipertecnologica" dei nostri tempi dove tutto sembra schizzare via alla velocità della luce.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Sta di fatto che continua a farsi strada una sorta di rassegnazione, per la verità non completamente nuova, rispetto all'informazione "ipertecnologica" dei nostri tempi dove tutto sembra schizzare via alla velocità della luce.
(da un articolo di Giulio Albanese)
Piglio: il cesanese sui treni veloci
Il Cesanese di Piglio sarà il re dei vini sui treni d'Italia, in particolare sulla Freccia Rossa e sulla Freccia d'Argento. Infatti il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini e il direttore generale dei treni ad alta velocità Giampiero Battisti hanno raggiunto un accordo per la pubblicità e la presenza del vino ciociaro sui migliori treni italiani.
La notizia è stata confermata in occasione della presentazione del nuovo logo della Pro Loco di Piglio, realizzato dall'Associazione Distretto del Design di Sora. Il grappolo del cesanese campeggia anche su questo bel logo dovuto all'architetto Luca Calselli.
Queste ed altre iniziative a favore del vino del Piglio, come la presenza su tre grandi pannelli pubblicitari alle Terme di Fiuggi, sono state realizzate in occasione della premiazione "Rocca d'Oro", grazie alla fantasia creativa di Giancarlo e Daniele Flavi e la loro "Notizia quotidiana".
La notizia è stata confermata in occasione della presentazione del nuovo logo della Pro Loco di Piglio, realizzato dall'Associazione Distretto del Design di Sora. Il grappolo del cesanese campeggia anche su questo bel logo dovuto all'architetto Luca Calselli.
Queste ed altre iniziative a favore del vino del Piglio, come la presenza su tre grandi pannelli pubblicitari alle Terme di Fiuggi, sono state realizzate in occasione della premiazione "Rocca d'Oro", grazie alla fantasia creativa di Giancarlo e Daniele Flavi e la loro "Notizia quotidiana".
L'errore di Papp e la scoperta di Cana
Stiamo sbagliando tutto coi centrali difensivi. Ci siamo fatti sfuggire un ragazzo fortissimo come il rumeno Paul Papp del Vaslui, che poteva essere nostro con due o tre milioni e ora farà la fortuna del Chievo. Abbiamo avuto la sventura di scegliere Breno e di vederlo finire in carcere. Cerchiamo Xandao ma non troppo, Rever ma non troppo, e così via...
Per fortuna Petkovic ha l'occhio lungo, e in attesa magari di recuperare Radu per quel ruolo, visto che Dias è arrivato in ritardo e Biava è infortunato, ha dovuto per forza improvvisare un centrale, e si è accorto che Cana ha il "fisico del ruolo" e una grinta e un dinamismo sufficienti per diventare un centrale coi fiocchi.
E' vero, come mediano Cana non ha il piede magico di Ledesma e neanche la galoppata instancabile di un Lulic o di un Gonzalez, per cui in quel ruolo era quasi sciupato. Le sue migliori partite l'ha fatte quando c'era bisogno di gettare in campo la grinta e la forza della disperazione nei peggiori casi di emergenza, specialmente in trasferta. Chissà che Petkovic, costretto dalla necessità, non abbia trovato per Cana la soluzione giusta. Del resto, nella nazionale albanese il suo ruolo pare sia proprio quello... Con quel fisico prorompente e la sua forza proverbiale, un futuro da centrale non glielo toglie nessuno. E così Lotito, senza volerlo, potrebbe aver risolto per quattro o cinque anni un vecchio problema, e con Cana-Diakité potrebbe ritrovarsi una coppia di centrali difensivi di tutto rispetto.
Le tre amichevoli finora giocate hanno già dimostrato che Petkovic ha l'occhio lungo. Tecnicamente è fortissimo, e ha l'audacia necessaria che al bravo Reja purtroppo mancava. A Petkovic manca invece l'esperienza del "vecio" zio Eddy, ma quella si fa e si conquista sul campo, piano piano.
Per fortuna Petkovic ha l'occhio lungo, e in attesa magari di recuperare Radu per quel ruolo, visto che Dias è arrivato in ritardo e Biava è infortunato, ha dovuto per forza improvvisare un centrale, e si è accorto che Cana ha il "fisico del ruolo" e una grinta e un dinamismo sufficienti per diventare un centrale coi fiocchi.
E' vero, come mediano Cana non ha il piede magico di Ledesma e neanche la galoppata instancabile di un Lulic o di un Gonzalez, per cui in quel ruolo era quasi sciupato. Le sue migliori partite l'ha fatte quando c'era bisogno di gettare in campo la grinta e la forza della disperazione nei peggiori casi di emergenza, specialmente in trasferta. Chissà che Petkovic, costretto dalla necessità, non abbia trovato per Cana la soluzione giusta. Del resto, nella nazionale albanese il suo ruolo pare sia proprio quello... Con quel fisico prorompente e la sua forza proverbiale, un futuro da centrale non glielo toglie nessuno. E così Lotito, senza volerlo, potrebbe aver risolto per quattro o cinque anni un vecchio problema, e con Cana-Diakité potrebbe ritrovarsi una coppia di centrali difensivi di tutto rispetto.
Le tre amichevoli finora giocate hanno già dimostrato che Petkovic ha l'occhio lungo. Tecnicamente è fortissimo, e ha l'audacia necessaria che al bravo Reja purtroppo mancava. A Petkovic manca invece l'esperienza del "vecio" zio Eddy, ma quella si fa e si conquista sul campo, piano piano.
sabato 21 luglio 2012
Nuova galoppata laziale con Rozzi in evidenza, 6-0 al Montebelluna
Il Montebelluna, squadra di serie D, ha opposto una certa resistenza alla Lazio, che comunque alla distanza ha straripato ed ha segnato sei gol. Hanno faticato di più nel primo tempo i giocatori che ieri avevano giocato solo mezz'ora: Marchetti; Konko, Dias, Diakité, Garrido; Gonzalez, Cana, Hernanes, Lulic; Rocchi e Zarate.
Buono comunque il movimento di uno Zarate in palla e anche di Rocchi, e reti di Maurito, sempre da applausi, e di Hernanes.
Dopo un quarto d'ora della ripresa Petkovic ha dato il cambio alla squadra, che si è presentata così: Berardi; Cavanda, Stendardo, Cana, Zauri; Mauri, Ledesma, Onazi, Candreva; Alfaro e Rozzi.
Subito più sciolti i movimenti della mediana con Mauri Ledesma Candreva e il giovanissimo Onazi; scintillante Rozzi in attacco, autore di due gol prepotenti. Ha segnato come al solito anche il bravo Candreva, e nel finale anche Ledesma con un perfetto calcio di rigore.
Tutto sommato una buona Lazio, con i due giovanissimi Onazi e Rozzi in piena evidenza.
Buono comunque il movimento di uno Zarate in palla e anche di Rocchi, e reti di Maurito, sempre da applausi, e di Hernanes.
Dopo un quarto d'ora della ripresa Petkovic ha dato il cambio alla squadra, che si è presentata così: Berardi; Cavanda, Stendardo, Cana, Zauri; Mauri, Ledesma, Onazi, Candreva; Alfaro e Rozzi.
Subito più sciolti i movimenti della mediana con Mauri Ledesma Candreva e il giovanissimo Onazi; scintillante Rozzi in attacco, autore di due gol prepotenti. Ha segnato come al solito anche il bravo Candreva, e nel finale anche Ledesma con un perfetto calcio di rigore.
Tutto sommato una buona Lazio, con i due giovanissimi Onazi e Rozzi in piena evidenza.
Pinocchio ancora burattino: 118. Si va in Grecia!
Arrivò la primavera, e i quattro suonatori girovaghi erano arrivati alle porte di Brindisi. Entrarono nel porto, e videro un grosso bastimento in partenza per la Grecia.
- Dove arriva, questa nave? - chiese per curiosità Pinocchio a uno scaricatore alle prese con un grosso sacco da portare.
- A Patrasso, in Grecia! - rispose brusco il facchino.
- Fra quanto tempo arriva? - riprese Pinocchio ormai lanciato.
- Dipende anche dal tempo. Mediamente può impiegare sei ore -
- Quanto paga, una persona, per fare il viaggio? -
- Monellaccio, non vorrai mica salire! E poi costa caro, uno zecchino d'oro a persona -
- Quando parte la nave? -
- Fra due ore - rispose secco lo scaricatore.
- Grazie! - disse Pinocchio, e si allontanò per raggiungere gli altri tre che si erano seduti su un muretto.
- Ragazzi! - disse Pinocchio con allegria. - Quattro zecchini d'oro li abbiamo. Si va tutti in Grecia! -
I tre ragazzi lo guardarono con stupore: ma da Pinocchio c'era da aspettarsi di tutto.
- Non vi preoccupate per il denaro: lavoreremo e lo guadagneremo. So che in Grecia le canzoni italiane piacciono molto -
A Remigio, Ulderico e Lamberto gli occhi luccicavano per la gioia. In Grecia! Che meraviglia! Solo con Pinocchio era possibile fare certe pazzie.
Avevano affidato il carretto e il cavallo al facchino, in cambio di uno scudo d'argento, con l'impegno di venirli a riprendere di ritorno dal viaggio.
Il capitano della nave non voleva farli salire, ma Pinocchio aveva insistito: - Noi siamo già grandi e ci guadagnamo di che vivere da soli! -
- Dove arriva, questa nave? - chiese per curiosità Pinocchio a uno scaricatore alle prese con un grosso sacco da portare.
- A Patrasso, in Grecia! - rispose brusco il facchino.
- Fra quanto tempo arriva? - riprese Pinocchio ormai lanciato.
- Dipende anche dal tempo. Mediamente può impiegare sei ore -
- Quanto paga, una persona, per fare il viaggio? -
- Monellaccio, non vorrai mica salire! E poi costa caro, uno zecchino d'oro a persona -
- Quando parte la nave? -
- Fra due ore - rispose secco lo scaricatore.
- Grazie! - disse Pinocchio, e si allontanò per raggiungere gli altri tre che si erano seduti su un muretto.
- Ragazzi! - disse Pinocchio con allegria. - Quattro zecchini d'oro li abbiamo. Si va tutti in Grecia! -
I tre ragazzi lo guardarono con stupore: ma da Pinocchio c'era da aspettarsi di tutto.
- Non vi preoccupate per il denaro: lavoreremo e lo guadagneremo. So che in Grecia le canzoni italiane piacciono molto -
A Remigio, Ulderico e Lamberto gli occhi luccicavano per la gioia. In Grecia! Che meraviglia! Solo con Pinocchio era possibile fare certe pazzie.
Avevano affidato il carretto e il cavallo al facchino, in cambio di uno scudo d'argento, con l'impegno di venirli a riprendere di ritorno dal viaggio.
Il capitano della nave non voleva farli salire, ma Pinocchio aveva insistito: - Noi siamo già grandi e ci guadagnamo di che vivere da soli! -
Le conquiste di Oles
Oles, che adesso ha 19 anni, mi chiama ogni volta che passa un esame universitario perché dice che non avrebbe mai potuto farlo se la Lifeline e il dottor Cesaro, il medico che l'ha curato, non avessero combattuto con lui. Il suo caso fu uno dei più difficili perché, dopo essersi salvato dalla leucemia, fu colpito da un'altra forma di tumore.
Oles, Mykola e gli altri, idealmente insieme a Valentina, Gabriele e Francesco. Hanno scritto questo piccolo libro che è un ponte. Dietro alle sue pagine colorate c'è la forza dirompente della solidarietà, la potenza della fantasia che non si arrende, la speranza prepotente di chi ama la vita.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Oles, Mykola e gli altri, idealmente insieme a Valentina, Gabriele e Francesco. Hanno scritto questo piccolo libro che è un ponte. Dietro alle sue pagine colorate c'è la forza dirompente della solidarietà, la potenza della fantasia che non si arrende, la speranza prepotente di chi ama la vita.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Zagarolo: i Colli in festa
Colle Gentile e Colle Collecchie presentano la decima edizione di "Colli in festa", due giorni di musica, spettacoli e intrattenimenti organizzati dal comitato di quartiere per oggi sabato 21 luglio e domani domenica 22.
Oggi, sabato, esibizione della scuola di danza "Dancing in the Dream" alle 19, e alle 21 ballo in piazza con l'orchestra "Allegria".
Domani domenica, alle 18 giochi popolari e apertura degli stand gastronomici, alle 20 ballo in piazza col gruppo "William Pasini" e alle 21 spettacolo comico con Pietro Sparacino di Colorado Café.
Il comitato presieduto da Giovanna Spurio Polini ha realizzato per l'occasione un piccolo parco giochi per i bambini.
Oggi, sabato, esibizione della scuola di danza "Dancing in the Dream" alle 19, e alle 21 ballo in piazza con l'orchestra "Allegria".
Domani domenica, alle 18 giochi popolari e apertura degli stand gastronomici, alle 20 ballo in piazza col gruppo "William Pasini" e alle 21 spettacolo comico con Pietro Sparacino di Colorado Café.
Il comitato presieduto da Giovanna Spurio Polini ha realizzato per l'occasione un piccolo parco giochi per i bambini.
Maurito ha riconquistato la maglia numero 10
Sono bastati dodici giorni di ritiro, a Mauro Zarate, per ricon quistare la maglia numero 10, alla quale aspirava anche Ederson. Approfittando dell'assenza temporanea del brasiliano, Maurito ce l'ha messsa tutta, e a furia di dribbling, di prodezze tecniche e di gol c'è riuscito in pieno, con gioia grande dei tifosi che hanno ritrovato il loro idolo, e soddisfazione di Petkovic, che si ritrova tra le mani un vero campione.
Oggi come oggi, Zarate è il candidato più serio ad affiancare Klose in prima linea, formando un duo che, se riuscirà a plasmarsi, si presenta fra i più interessanti del campionato. Oltre a Zarate, le due prime uscite hanno messo in luce un Candreva sfolgorante, cinque gol in 60 + 60 minuti di gioco, lui mediano, ogni venticinque minuti una rete! E accanto a lui un Lulic velocissimo, distributore di assist, anima della squadra dalla metà campo all'area di rigore avversaria.
Poi due rivelazioni: l'intelligenza tattica e il senso della posizione di Onazi, e le veloci incursioni nei venti metri finali di Rozzi, un diciottenne romano di Roma che ha tanta voglia di spaccare tutto senza perdere il senso delle proporzioni e deciso a sfruttare il suo turno.
Oggi avremo una conferma di queste prime impressioni nella nuova amichevole contro il Montebelluna, leggermente più impegnativa, e nel corso della quale dovremmo vedere per almeno un'ora di nuovo Zarate, Hernanes, Lulic, Onazi, Rozzi e Kozak, addirittura con un tridente giovane e ben assortito Zarate-Kozak-Rozzi. spettacolo assicurato per gli entusiasti tifosi di Auronzo.
Oggi come oggi, Zarate è il candidato più serio ad affiancare Klose in prima linea, formando un duo che, se riuscirà a plasmarsi, si presenta fra i più interessanti del campionato. Oltre a Zarate, le due prime uscite hanno messo in luce un Candreva sfolgorante, cinque gol in 60 + 60 minuti di gioco, lui mediano, ogni venticinque minuti una rete! E accanto a lui un Lulic velocissimo, distributore di assist, anima della squadra dalla metà campo all'area di rigore avversaria.
Poi due rivelazioni: l'intelligenza tattica e il senso della posizione di Onazi, e le veloci incursioni nei venti metri finali di Rozzi, un diciottenne romano di Roma che ha tanta voglia di spaccare tutto senza perdere il senso delle proporzioni e deciso a sfruttare il suo turno.
Oggi avremo una conferma di queste prime impressioni nella nuova amichevole contro il Montebelluna, leggermente più impegnativa, e nel corso della quale dovremmo vedere per almeno un'ora di nuovo Zarate, Hernanes, Lulic, Onazi, Rozzi e Kozak, addirittura con un tridente giovane e ben assortito Zarate-Kozak-Rozzi. spettacolo assicurato per gli entusiasti tifosi di Auronzo.
venerdì 20 luglio 2012
Grandinata laziale sul Cadore: 11 reti, Candreva 3, Floccari, Alfaro, Zarate 2, Hernanes e Kozak 1
Altra grandinata laziale in precampionato: 11-0 sulla selezione del Cadore. Tripletta del solito Candreva, belle doppiette per Floccari, Alfaro e un meraviglioso Zarate, un gol anche per Hernanes e Kozak.
Petkovic ha schierato due squadre completamente diverse. Primo tempo e fino al 15' della ripresa con Berardi; Cavanda, Diakité, Stendardo, Zauri; Mauri, Gonzalez, Ledesma, Candreva; Floccari e Alfaro. Questa formazione ha segnato 7 gol.
Nella mezz'ora finale in campo Carrizo; Konko, Dias, Cana, Garrido; Hernanes, Onazi, Lulic; Kozak, Rozzi, Zarate. Mezz'ora sola ma grande spettacolo con 4 gol, magnifici i due di un redivivo Zarate e uno ciascuno di Hernanes e Kozak.
Gli unici giocatori che hanno riposato sono stati Marchetti e Rocchi. Li vedremo sicuramente in campo domani contro il Montebelluna, in cui la squadra dell'ultima mezz'ora giocherà per un'ora intera e poi lascerà il campo all'altra.
Molti applausi per tutti, specialmente per Candreva e Zarate. Per ora tutto bene con il bravo tecnico Vladimir Petkovic, innovatore degli schemi e del tipo di preparazione.
Petkovic ha schierato due squadre completamente diverse. Primo tempo e fino al 15' della ripresa con Berardi; Cavanda, Diakité, Stendardo, Zauri; Mauri, Gonzalez, Ledesma, Candreva; Floccari e Alfaro. Questa formazione ha segnato 7 gol.
Nella mezz'ora finale in campo Carrizo; Konko, Dias, Cana, Garrido; Hernanes, Onazi, Lulic; Kozak, Rozzi, Zarate. Mezz'ora sola ma grande spettacolo con 4 gol, magnifici i due di un redivivo Zarate e uno ciascuno di Hernanes e Kozak.
Gli unici giocatori che hanno riposato sono stati Marchetti e Rocchi. Li vedremo sicuramente in campo domani contro il Montebelluna, in cui la squadra dell'ultima mezz'ora giocherà per un'ora intera e poi lascerà il campo all'altra.
Molti applausi per tutti, specialmente per Candreva e Zarate. Per ora tutto bene con il bravo tecnico Vladimir Petkovic, innovatore degli schemi e del tipo di preparazione.
Palestrina: torna la Grande Estate
La Grande Estate Prenestina 2012 ritorna puntuale. Esordio oggi 20 luglio con la festa di S. Antonio a Quadrelle e cinema sotto le stelle in piazza della Liberazione con "Posti in piedi in paradiso".
Domani sabato 21: ancora festa a Quadrelle e orchestra giovanile Pierluigi "Sale della Terra" al giardino della curia vescovile.
Domenica 23: si completa la festa di Quadrelle e spettacolo di cinema sotto le stelle a Piazza della Liberazione con "Quasi amici".
Mercoledì 25: Amico clown, spettacolo per bambini in piazza Regina Margherita ore 19.30.
Giovedì 26: serata in musica 21.30 al centro storico (S. Agapito).
Venerdì 27: Teatro in Piazza Regina Margherita: "Le nozze di Antigone".
Sabato 28: Notte d'inCanto a Piazza Regina Margherita - Mostra fotografica di Timoteo Salomone - Festa di San Michele Arcangelo a Carchitti Valvarino
Domenica 29: Torneo di scacchi al parco della Vittoria - Notte d'InCanto a piazza Margherita - Festa a Carchitti Valvarino.
Tutti gli spettacoli serali avranno inizio alle 21.30.
Per il folto programma di agosto, ci sentiremo a un prossimo appuntamento.
Domani sabato 21: ancora festa a Quadrelle e orchestra giovanile Pierluigi "Sale della Terra" al giardino della curia vescovile.
Domenica 23: si completa la festa di Quadrelle e spettacolo di cinema sotto le stelle a Piazza della Liberazione con "Quasi amici".
Mercoledì 25: Amico clown, spettacolo per bambini in piazza Regina Margherita ore 19.30.
Giovedì 26: serata in musica 21.30 al centro storico (S. Agapito).
Venerdì 27: Teatro in Piazza Regina Margherita: "Le nozze di Antigone".
Sabato 28: Notte d'inCanto a Piazza Regina Margherita - Mostra fotografica di Timoteo Salomone - Festa di San Michele Arcangelo a Carchitti Valvarino
Domenica 29: Torneo di scacchi al parco della Vittoria - Notte d'InCanto a piazza Margherita - Festa a Carchitti Valvarino.
Tutti gli spettacoli serali avranno inizio alle 21.30.
Per il folto programma di agosto, ci sentiremo a un prossimo appuntamento.
Fiuggi: spettacolo motori al Palatenda
Tre serate alla grande per il "Custom Show Fiuggi 2012" al Palatenda. Stand, musica e tanto divertimento. Previsti prezzi popolari.
Si apre oggi, venerdì 20 luglio, si replica domani 21 e si chiude domenica 22. Noti customizer nazionali e internazionali: Abnormal Cycle, Classic American Cars, Usa Forum con una serie di auto dal Sessanta agli anni Ottanta, Rumber Car Club, e infine American Car Club of Rome. Uno spettacolo imperdibile.
Patrocinio del Comune di Fiuggi e della Camera di Commercio di Frosinone, per un grande evento che è unico nell'area centromeridionale.
Si apre oggi, venerdì 20 luglio, si replica domani 21 e si chiude domenica 22. Noti customizer nazionali e internazionali: Abnormal Cycle, Classic American Cars, Usa Forum con una serie di auto dal Sessanta agli anni Ottanta, Rumber Car Club, e infine American Car Club of Rome. Uno spettacolo imperdibile.
Patrocinio del Comune di Fiuggi e della Camera di Commercio di Frosinone, per un grande evento che è unico nell'area centromeridionale.
Pinocchio ancora burattino: 117. Addio al tratturo
Il bastardino Monello, che all'inizio aveva paura dei grossi cani pastore, a poco a poco aveva fatto amicizia, e ora si divertiva a giocare con loro, che lo avevano preso in simpatia.
Dopo alcune settimane di viaggio, finalmente il tratturo sfociò in una grande strada regolare ed erano arrivati nei dintorni di Foggia, in una campagna ancora ricca di erbe e di verde.
- Qui vi salutiamo - disse Pinocchio al pastore Giovanni, un uomo robusto sui quarant'anni che era un po' il capo della comitiva.
- Che peccato! Siamo stati bene, insieme! - rispose Giovanni a nome anche degli altri pastori.
- Chi lo sa che non ci rivediamo? - disse Remigio, che si sentiva quasi un loro compaesano.
- Noi torniamo su ai primi di aprile: se volete, possiamo rivederci, perché noi ci fermiamo in questa bella campagna per circa sei mesi -
Si salutarono con parole amichevoli, ringraziando per la festosa compagnia, e i quattro ragazzi si diressero verso la città di Foggia, contando di riprendere i loro piccoli spettacoli nel prossimo paese che avrebbero incontrato.
La gente li accoglieva bene, Ascoltava volentieri quelle belle canzoni, e la ciotola di alluminio del cane Monello si riempiva di monetine. I bambini, poi, era difficile mandarli via, e Pinocchio doveva sempre fare degli sberleffi e delle mosse divertenti per strappare gli ultimi consensi e rimanere soli, magari per poter andare in un'osteria a mangiare qualcosa per la cena, una minestra calda e un po' di verdura. La notte dormivano nel loro carretto così bene atttrezzato, liberando il cavallo dopo averlo legato a una delle staffe in modo che potesse anche stendersi a riposare, ricoprendolo con una coperta.
Dopo alcune settimane di viaggio, finalmente il tratturo sfociò in una grande strada regolare ed erano arrivati nei dintorni di Foggia, in una campagna ancora ricca di erbe e di verde.
- Qui vi salutiamo - disse Pinocchio al pastore Giovanni, un uomo robusto sui quarant'anni che era un po' il capo della comitiva.
- Che peccato! Siamo stati bene, insieme! - rispose Giovanni a nome anche degli altri pastori.
- Chi lo sa che non ci rivediamo? - disse Remigio, che si sentiva quasi un loro compaesano.
- Noi torniamo su ai primi di aprile: se volete, possiamo rivederci, perché noi ci fermiamo in questa bella campagna per circa sei mesi -
Si salutarono con parole amichevoli, ringraziando per la festosa compagnia, e i quattro ragazzi si diressero verso la città di Foggia, contando di riprendere i loro piccoli spettacoli nel prossimo paese che avrebbero incontrato.
La gente li accoglieva bene, Ascoltava volentieri quelle belle canzoni, e la ciotola di alluminio del cane Monello si riempiva di monetine. I bambini, poi, era difficile mandarli via, e Pinocchio doveva sempre fare degli sberleffi e delle mosse divertenti per strappare gli ultimi consensi e rimanere soli, magari per poter andare in un'osteria a mangiare qualcosa per la cena, una minestra calda e un po' di verdura. La notte dormivano nel loro carretto così bene atttrezzato, liberando il cavallo dopo averlo legato a una delle staffe in modo che potesse anche stendersi a riposare, ricoprendolo con una coperta.
I Pirenei
- Papà, dove sono i Pirenei?-
- Chiedilo a tua madre: è lei che mette tutto in ordine -
(da un repertorio studentesco)
- Chiedilo a tua madre: è lei che mette tutto in ordine -
(da un repertorio studentesco)
I profondi legami del dolore
Il dolore crea legami potentissimi. Una mamma ucraina in stato avanzato di gravidanza stava al capezzale della figlia con grande coraggio. La bimba malata di leucemia morì, e il giorno dopo la mamma diede alla luce la creaturina che aveva in grembo. La chiamò con lo stesso nome della volontaria della Linea di Vita, Lifeline, che aveva condiviso il suo dolore.
Per fortuna la maggior parte dei bambini si salva. La loro salvezza è la nostra gioia e la spinta che ci sprona ad anadare avanti. E' bello sapere che stanno ricostruendo il loro futuro.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Per fortuna la maggior parte dei bambini si salva. La loro salvezza è la nostra gioia e la spinta che ci sprona ad anadare avanti. E' bello sapere che stanno ricostruendo il loro futuro.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Anagni: Festival Life Lazio, la danza
Life Lazio in Festival estate 2012 sabato 28 luglio ad Anagni. E' un grande spettacolo multidisciplinare che tocca ben 32 comuni di tutta la regione. Durerà dal 15 luglio al 15 agosto, ed è collegato con analoghe manifestazioni in Francia, Inghilterra, Polonia e Germania.
A ognuna delle cinque province del Lazio è affidata una disciplina artistica: al frusinate è stato assegnato lo spettacolo della danza.
Ad Anagni ci sarà una giornata con Raimund Hoghe: tre artisti si incontreranno in un percorso d' improvvisazione collettiva a cura di Mandala Dance Company in tre orari diversi del pomeriggio.
Sarà presente l'assessore regionale alla cultura Fabiana Santini. L'assessore anagnino alla cultura, Daniele Natalia, sottolinea la scelta di Anagni come scenario culturale molto apprezzato a livello internazionale.
A ognuna delle cinque province del Lazio è affidata una disciplina artistica: al frusinate è stato assegnato lo spettacolo della danza.
Ad Anagni ci sarà una giornata con Raimund Hoghe: tre artisti si incontreranno in un percorso d' improvvisazione collettiva a cura di Mandala Dance Company in tre orari diversi del pomeriggio.
Sarà presente l'assessore regionale alla cultura Fabiana Santini. L'assessore anagnino alla cultura, Daniele Natalia, sottolinea la scelta di Anagni come scenario culturale molto apprezzato a livello internazionale.
Chi sarà il secondo di Klose: Zarate 50, Floccari 20, Kozak 15, Rocchi 10, Rozzi 4, Alfaro 1.
Il re non c'è, ma c'è un nugolo di pretendenti a un posto a fianco a lui: sono ben sei. Sono ben sei i giocatori che si contendono una maglia come seconda punta accanto al grande Klose. E se Lotito, sfumato Yilmaz, non riuscirà a scovarne un degno sostituto (Pazzini? l'italo-svedese Guidetti?), l'attaccante che affiancherà Klose dovrà essere uno dei sei: Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi, Rozzi, Alfaro.
Sono lì tutti e sei ad Auronzo a cercare di convincere Petkovic e di tirarselo dalla propria parte. Zarate è il più quotato dei sei: ha 50 probabilità su cento di farcela, con la sua fame di ritrovare il gol e lo spazio giusto dopo la sbandata in nerazzurro. Ad Auronzo è stato il più brillante e il più applaudito dal pubblico, e non ha nient'altro che la Lazio in testa, non vede l'ora di misurarsi con Klose.
Floccari, 20 cer cento, è l'aspirante numero due, ma con la condizione ben precisa di sapere che è il maggior candidato alla cessione. Sono in parecchie le squadre di A che lo voglio, Torino in testa, e una di esse sicuramente farà di tutto per assicurarselo. Lotito vuole recuperare almeno 5 milioni e Floccari li vale tutti, anche se una speranziella di restare alla Lazio la conserva.
Poi c'è Kozak, 15 per cento: anche lui è un aspirante serio, più a fare il sostituto di Klose quando non ci sarà che a schierarsi al suo fianco. Ha tutto da guadagnare nell'esperienza tecnica col grande Miro, e ci terrebbe a convincere Petkovic. Altrimenti sarebbe bene dare via libera anche a lui, a trovare veramente la giusta esperienza in una squadra di mezza classifica.
E Rocchi? E' al 10 per cento, ma lui non vuole andare via, si accontenta anche di poche e sostanziose occasioni per schierarsi e per cercare di scavalcare Giordano nella classifica dei più grandi attaccanti -gol della Lazio dopo Piola, Chinaglia e Signori. Lo stramerita, si tiene in forma, sul suo apporto si può sempre contare, e sicuramente resterà.
Poi c'è il giovane Rozzi, diciotto anni di grandi speranze. Diamogli almeno un 4 per cento di possibilità di restare e di fare una sia pur piccola esperienza. Ha velocità, aggressività e senso del gol. E' un romano de Roma che vorrebbe sfondare nella prima squadra di Roma. Però, per il momento, è una speranza piccola piccola, se si accontenta.
Infine Alfaro: 1 per cento, perché quasi sicuramente se ne andrà a trovare spazio al Chievo. E' parso tirato a lucido e concreto, diverso da quello sbiadito dell'anno scorso. Sarà un prestito o una comproprietà, perchè alla Lazio anche lui ci tiene.
E intanto aspettiamo tutti che torni il grande re Klose...
Sono lì tutti e sei ad Auronzo a cercare di convincere Petkovic e di tirarselo dalla propria parte. Zarate è il più quotato dei sei: ha 50 probabilità su cento di farcela, con la sua fame di ritrovare il gol e lo spazio giusto dopo la sbandata in nerazzurro. Ad Auronzo è stato il più brillante e il più applaudito dal pubblico, e non ha nient'altro che la Lazio in testa, non vede l'ora di misurarsi con Klose.
Floccari, 20 cer cento, è l'aspirante numero due, ma con la condizione ben precisa di sapere che è il maggior candidato alla cessione. Sono in parecchie le squadre di A che lo voglio, Torino in testa, e una di esse sicuramente farà di tutto per assicurarselo. Lotito vuole recuperare almeno 5 milioni e Floccari li vale tutti, anche se una speranziella di restare alla Lazio la conserva.
Poi c'è Kozak, 15 per cento: anche lui è un aspirante serio, più a fare il sostituto di Klose quando non ci sarà che a schierarsi al suo fianco. Ha tutto da guadagnare nell'esperienza tecnica col grande Miro, e ci terrebbe a convincere Petkovic. Altrimenti sarebbe bene dare via libera anche a lui, a trovare veramente la giusta esperienza in una squadra di mezza classifica.
E Rocchi? E' al 10 per cento, ma lui non vuole andare via, si accontenta anche di poche e sostanziose occasioni per schierarsi e per cercare di scavalcare Giordano nella classifica dei più grandi attaccanti -gol della Lazio dopo Piola, Chinaglia e Signori. Lo stramerita, si tiene in forma, sul suo apporto si può sempre contare, e sicuramente resterà.
Poi c'è il giovane Rozzi, diciotto anni di grandi speranze. Diamogli almeno un 4 per cento di possibilità di restare e di fare una sia pur piccola esperienza. Ha velocità, aggressività e senso del gol. E' un romano de Roma che vorrebbe sfondare nella prima squadra di Roma. Però, per il momento, è una speranza piccola piccola, se si accontenta.
Infine Alfaro: 1 per cento, perché quasi sicuramente se ne andrà a trovare spazio al Chievo. E' parso tirato a lucido e concreto, diverso da quello sbiadito dell'anno scorso. Sarà un prestito o una comproprietà, perchè alla Lazio anche lui ci tiene.
E intanto aspettiamo tutti che torni il grande re Klose...
giovedì 19 luglio 2012
Olimpia fugge, la richiamano con "Vola sul verde prato..."
L'aquila Olimpia è improvvisamente impazzita. Ieri, nel ritiro di Auronzo, ha preso il volo ed è scomparsa, tra la disperazione di tutti, giocatori e tifosi, e soprattutto del suo addestratore. Per richiamarla sul trespolo, si è fatto di tutto, e si è alzato a tutto volume l'inno "Vola, sul verde prato vola...".
Per fortuna, dopo un'ora di libertà, Olimpia è tornata a casa sua. Ha dimostrato di amare veramente la Lazio e di essere legata per sempre ai colori biancocelesti.
Segno buono. Porterà fortuna. Anche Maurito Zarate ha fatto la stessa cosa.
Per fortuna, dopo un'ora di libertà, Olimpia è tornata a casa sua. Ha dimostrato di amare veramente la Lazio e di essere legata per sempre ai colori biancocelesti.
Segno buono. Porterà fortuna. Anche Maurito Zarate ha fatto la stessa cosa.
Pinocchio ancora burattino: 116. La transumanza
Quello strano burattino che era Pinocchio, e che sembrava piuttosto un ragazzo come gli altri, migliore degli altri anzi, anche se un po' bizzarro e sbarazzino, fu capace stavolta di starsene quieto, insieme ai suoi amici Ulderico, Lamberto e Remigio, ospite del barone Carlo che li aveva ricoperti di gentilezze.
Però i quattro continuavano a girare per i paesi del Lazio e del vicino Abruzzo, nelle terre dove si suona la cornamusa e la zampogna, dando spettacolo con la loro orchestrina composta da violino, tromba e armonica a bocca, e il loro ricco repertorio di belle canzoni e di arie d'opera famose.
Passarono lunghi mesi, e i quattro non litigavano mai: come si faceva a non andare d'accordo con Pinocchio che li teneva sempre in allegria? Così arrivò l'autunno, e un giorno i quattro assistettero a uno straordinario spettacolo, in un piccolo paese dell'Abruzzo: un gruppo di pastori stava partendo per la transumanza.
Riunivano i loro greggi, e per i tratturi, lunghissime strade erbose, li portavano giù dalle montagne verso le pianure delle Puglie, dove c'era abbondanza d'erba anche nei mesi autunnali e invernali. A primavera sarebbero ripartiti facendo la strada inversa, e tornando in Abruzzo.
Ai nostri quattro amici non parve vero potersi unire, lungo il viaggio, a quella compagnia. Chiesero il permesso ai pastori, che parlottarono tra di loro, e poi dissero di sì: accettavano la loro compagnia, avrebbero diviso con loro il semplicisiimo cibo, pane, formaggio, olive, latte di pecora e ricotta. In cambio, essi avrebbero suonato e cantato quelle belle canzoni che ai pastori piacevano tanto, alternandole al suono delle zampogne.
Però i quattro continuavano a girare per i paesi del Lazio e del vicino Abruzzo, nelle terre dove si suona la cornamusa e la zampogna, dando spettacolo con la loro orchestrina composta da violino, tromba e armonica a bocca, e il loro ricco repertorio di belle canzoni e di arie d'opera famose.
Passarono lunghi mesi, e i quattro non litigavano mai: come si faceva a non andare d'accordo con Pinocchio che li teneva sempre in allegria? Così arrivò l'autunno, e un giorno i quattro assistettero a uno straordinario spettacolo, in un piccolo paese dell'Abruzzo: un gruppo di pastori stava partendo per la transumanza.
Riunivano i loro greggi, e per i tratturi, lunghissime strade erbose, li portavano giù dalle montagne verso le pianure delle Puglie, dove c'era abbondanza d'erba anche nei mesi autunnali e invernali. A primavera sarebbero ripartiti facendo la strada inversa, e tornando in Abruzzo.
Ai nostri quattro amici non parve vero potersi unire, lungo il viaggio, a quella compagnia. Chiesero il permesso ai pastori, che parlottarono tra di loro, e poi dissero di sì: accettavano la loro compagnia, avrebbero diviso con loro il semplicisiimo cibo, pane, formaggio, olive, latte di pecora e ricotta. In cambio, essi avrebbero suonato e cantato quelle belle canzoni che ai pastori piacevano tanto, alternandole al suono delle zampogne.
Qualcosa al bar
Tra ladri: "Prendiamo qualcosa al bar?"
"Meglio di no, è aperto"
(da un repertorio studentesco)
"Meglio di no, è aperto"
(da un repertorio studentesco)
Solidarietà per i bambini malati
L'organizzazione della "Linea della vita" al day hospital di Padova e in altri ospedali del nord Italia provvede al viaggio aereo per il bambino malato proveniente dall'Est dalla zona delle radiazioni di Cernobyl, e per un accompagnatore, e al vitto e alloggio per tutto il periodo della cura. Più del 50 per cento dei bambini risponde bene alle terapie, ma la percentuale potrebbe essere più alta se i piccoli arrivassero nei primi stadi della malattia.
Eppure, anche quando va male, questa solidarietà tra Paesi ha una grande importanza: per un genitore la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per il proprio figlio è una grande consolazione.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Eppure, anche quando va male, questa solidarietà tra Paesi ha una grande importanza: per un genitore la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per il proprio figlio è una grande consolazione.
(da un articolo di Giulia Cananzi)
Gorga: Festa della Montagna
Domenica 29 luglio comincia l'Estate Gorgana, con la tradizionale Festa della Montagna. Gli eventi continueranno il 3 agosto con la festa della borgata San Marino, con il complesso musicale "I Barocchi". Il 4 agosto processione del patrono San Domenico di Guzman, con spettacolo pirotecnico e concerto della Banda Cipriani.
Domenica 5 agosto concerto dei Parsifal e lotteria con in palio un viaggio per due persone a New York o a Miami. Il 7 agosto spettacolo con la compagnia teatrale di Montelanico diretta da Simone Temofonte. Seguiranno due serate astronomiche per osservare le stelle cadenti l'8 e il 10 agosto, e altre serate dedicate ai bambini, con uno spettacolo equestre. Altre manifestazioni fino al 19 agosto, domenica di chiusura della grande Estate Gorgana, occasione per conoscere e apprezzare la serenità e l'ambiente naturale del pittoresco paese dei Lepini.
Domenica 5 agosto concerto dei Parsifal e lotteria con in palio un viaggio per due persone a New York o a Miami. Il 7 agosto spettacolo con la compagnia teatrale di Montelanico diretta da Simone Temofonte. Seguiranno due serate astronomiche per osservare le stelle cadenti l'8 e il 10 agosto, e altre serate dedicate ai bambini, con uno spettacolo equestre. Altre manifestazioni fino al 19 agosto, domenica di chiusura della grande Estate Gorgana, occasione per conoscere e apprezzare la serenità e l'ambiente naturale del pittoresco paese dei Lepini.
Berardi Cavanda Onazi Rozzi: quattro babies alla corte di Petkovic
Tra i 28 giocatori che Petkovic ha a disposizione ad Auronzo, spiccano per la loro giovane età quattro babies: Berardi Cavanda Onazi Rozzi.
Se ci avete fatto caso, sono uno per reparto: un portiere, un difensore, un mediano e un attaccante. Ciò è significativo: la Lazio spera nella loro crescita per assicurarsi rincalzi di valore in ogni settore del campo.
Due sono romani, Berardi e Rozzi; due sono ragazzi che vengono dall'Africa, e precisamente dall'Angola (Cavanda) e dalla Nigeria (Onazi), con un bagaglio ricco di speranze.
I loro certificati di nascita rivelano sorprese. Berardi e Cavanda sono del gennaio del 92, ventenni dunque, Onazi è invece del 25 dicembre dello stesso anno ed ha quindi ancora diciannove anni, e quanto a Rozzi è addirittura del 1994, 28 maggio, ed è quindi un diciottenne che ha esordito in serie A già nello scorso campionato.
Alessandro Berardi è un portiere sicuro e ormai collaudato, alle spalle dei bravissimi Marchetti e Bizzarri: spazio dunque ne avrà poco, ma il campionato è lungo, ci sono due coppe da giocare e le occasioni, come si è visto spesso, non mancheranno. L'importante è farsi trovare pronti e intanto farsi apprezzare dal tecnico.
Quanto a Luis Pedro Cavanda, i suoi venti anni sono già ricchi di esperienza. Stava per esplodere già due anni fa, ha giocato parecchie partite nel massimo campionato, poi ha fatto esperienza nel Bari in serie B e ora torna con rinnovate possibilità. E' un terzino di spinta, e se crede in se stesso può riprendere la strada maggiore.
Tantissime speranze sono legate al nome di Ogenyi Onazi, un centrocampista dalla buona visione di gioco e già capace di esprimere notevole personalità a soli diciannove anni. Vedrete che arriverà presto l'occasione per mettersi in luce in maniera defintiva.
Infine Antonio Rozzi, diciotto anni, romano di Roma, già schierato in serie A nel campionato scorso, in evidenza in questo precampionato ad Auronzo, ultimo nella fila delle punte da schierare accanto a Klose. Tra Zarate, Floccari, Rocchi, Kozak ed Alfaro c'è anche lui, è uno che ha un gran tiro, velocità e senso del gol. Doti che lo porteranno presto in alto.
Se ci avete fatto caso, sono uno per reparto: un portiere, un difensore, un mediano e un attaccante. Ciò è significativo: la Lazio spera nella loro crescita per assicurarsi rincalzi di valore in ogni settore del campo.
Due sono romani, Berardi e Rozzi; due sono ragazzi che vengono dall'Africa, e precisamente dall'Angola (Cavanda) e dalla Nigeria (Onazi), con un bagaglio ricco di speranze.
I loro certificati di nascita rivelano sorprese. Berardi e Cavanda sono del gennaio del 92, ventenni dunque, Onazi è invece del 25 dicembre dello stesso anno ed ha quindi ancora diciannove anni, e quanto a Rozzi è addirittura del 1994, 28 maggio, ed è quindi un diciottenne che ha esordito in serie A già nello scorso campionato.
Alessandro Berardi è un portiere sicuro e ormai collaudato, alle spalle dei bravissimi Marchetti e Bizzarri: spazio dunque ne avrà poco, ma il campionato è lungo, ci sono due coppe da giocare e le occasioni, come si è visto spesso, non mancheranno. L'importante è farsi trovare pronti e intanto farsi apprezzare dal tecnico.
Quanto a Luis Pedro Cavanda, i suoi venti anni sono già ricchi di esperienza. Stava per esplodere già due anni fa, ha giocato parecchie partite nel massimo campionato, poi ha fatto esperienza nel Bari in serie B e ora torna con rinnovate possibilità. E' un terzino di spinta, e se crede in se stesso può riprendere la strada maggiore.
Tantissime speranze sono legate al nome di Ogenyi Onazi, un centrocampista dalla buona visione di gioco e già capace di esprimere notevole personalità a soli diciannove anni. Vedrete che arriverà presto l'occasione per mettersi in luce in maniera defintiva.
Infine Antonio Rozzi, diciotto anni, romano di Roma, già schierato in serie A nel campionato scorso, in evidenza in questo precampionato ad Auronzo, ultimo nella fila delle punte da schierare accanto a Klose. Tra Zarate, Floccari, Rocchi, Kozak ed Alfaro c'è anche lui, è uno che ha un gran tiro, velocità e senso del gol. Doti che lo porteranno presto in alto.
mercoledì 18 luglio 2012
Pinocchio ancora burattino: 115. Remigio ritrova la famiglia
Il vecchio era ormai malato e non reggeva più la fatica. Così Remigio, che aveva ormai dieci anni, lo aveva visto morire, con suo grane dolore. Il vecchio Antonio gli aveva affidato una lettera ben sigillata, da portare con sé finché non l'avesse consegnata al barone Carlo Fioretti in un lontano paese della Ciociaria, Picinisco.
Di paese in paese, Remigio, suonando la sua tromba, era passato dalla Francia in Italia, ma a un certo punto quella tromba gli era stata rubata di notte, mentre dormiva in un pagliaio.
Per sua fortuna, Remigio aveva incontrato Pinocchio e gli altri due piccoli suonatori, Lamberto e Ulderico. Sì, era stato davvero fortunato ad essere accolto così generosamente: al mondo non c'era soltanto gente cattiva.
Quando Remigio poté consegnare la lettera al barone Carlo, appena rientrato a Picinisco due giorni dopo il loro arrivo, il signorotto provò un tuffo al cuore. Aveva saputo che sua sorella, con il marito, era morta in modo tragico, e del fratello Antonio non si era saputo più nulla. Non sapeva neppure di avere un nipote, e pensava che quel ragazzino arrivato dalla Francia fosse soltanto un giovane allievo di suo fratello, del quale gli portava notizie.
Poiché il vecchio barone non aveva figli, quando lesse dalla lettera che Remigio era suo nipote fu molto contento, dimenticò gli antichi rancori familiari, e abbracciò Remigio e i suoi amici con grandissima gioia. Anche il burattino Pinocchio fu coinvolto in questa gioia: non sembrava davvero un burattino, malgrado fosse di legno, ed esprimeva dei sentimenti così vivi da apparire una persona vera. Anzi, un ragazzo d'oro, che aveva compiuto il miracolo di recuperare Remigio, il caro figlio di sua sorella Margherita.
Così, grazie a Pinocchio, Remigio, che non aveva più alcuna speranza, aveva almeno ritrovato la sua famiglia proprio nel momento più bello: quello di Natale.
Di paese in paese, Remigio, suonando la sua tromba, era passato dalla Francia in Italia, ma a un certo punto quella tromba gli era stata rubata di notte, mentre dormiva in un pagliaio.
Per sua fortuna, Remigio aveva incontrato Pinocchio e gli altri due piccoli suonatori, Lamberto e Ulderico. Sì, era stato davvero fortunato ad essere accolto così generosamente: al mondo non c'era soltanto gente cattiva.
Quando Remigio poté consegnare la lettera al barone Carlo, appena rientrato a Picinisco due giorni dopo il loro arrivo, il signorotto provò un tuffo al cuore. Aveva saputo che sua sorella, con il marito, era morta in modo tragico, e del fratello Antonio non si era saputo più nulla. Non sapeva neppure di avere un nipote, e pensava che quel ragazzino arrivato dalla Francia fosse soltanto un giovane allievo di suo fratello, del quale gli portava notizie.
Poiché il vecchio barone non aveva figli, quando lesse dalla lettera che Remigio era suo nipote fu molto contento, dimenticò gli antichi rancori familiari, e abbracciò Remigio e i suoi amici con grandissima gioia. Anche il burattino Pinocchio fu coinvolto in questa gioia: non sembrava davvero un burattino, malgrado fosse di legno, ed esprimeva dei sentimenti così vivi da apparire una persona vera. Anzi, un ragazzo d'oro, che aveva compiuto il miracolo di recuperare Remigio, il caro figlio di sua sorella Margherita.
Così, grazie a Pinocchio, Remigio, che non aveva più alcuna speranza, aveva almeno ritrovato la sua famiglia proprio nel momento più bello: quello di Natale.
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