Troppo forte, la Juventus, per una Lazio sempre fragile in difesa, trafitta per due volte nei primi ventiquattro minuti dal fenomenale Vidal.
La squadra di Petkovic, a questo punto, ha avuto una reazione orgogliosa, determinata dal gol di Miro Klose al 28' su tiro di Candreva respinto corto da Buffon.
La Lazio ha tenuto bene il campo nel finale del primo tempo, avvicinandosi a un possibile pareggio, ma a inizio di ripresa si è fatta infilzare inesorbilmente da Vicinic, ed è stata la fine.
Espulso un nervoso Hernanes per doppio giallo al 28', la partita è finita lì. Tardivamente Petkovic ha richiamato in campo Ledesma al posto di un Biglia troppo blando nell'azione di copertura, la Juventus ha finito per dominare tranquillamente malgrado gli innesti di Floccari per Cavanda e di Ederson per Klose, sicchè è arrivato fatalmente il 4-1 con un bel gol di Tevez.
Troppa la differenza fra le due squadre. Se non cambiano le cose, e se non si organizza una difesa più energica, per la Lazio si prospetta un avvenire assai poco roseo. Occorre riorganizzarsi in fretta, approfittando dei quindici giorni di sosta, e aspettando i necessari rinforzi sia per l'attacco che per la difesa.
Dove sono andate a finire le belle speranze che abbiamo nutrito fino al 18 agosto, cioè appena due settimane fa? Abbiamo sognato una sola estate, ed è stato subito autunno.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
sabato 31 agosto 2013
Quattro senatori in più: contenti i nove milioni di italiani poveri
Abbiamo quattro senatori in più: Claudio Abbado, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, già ricchi di loro ed ora ricchissimi.
Saranno senza dubbio felici i nove milioni di italiani in povertà.
Ma si sa, l'acqua scorre facilmente sempre verso il mare. In montagna è difficile che salga.
Il nostro amato presidente non poteva scegliere un momento migliore per far crescere il numero dei nostri parlamentari? O non si era detto di doverne ridurre il numero a metà? Per cacciarne uno solo (Berlusconi) non sono bastati neanche 41 processi.
Saranno senza dubbio felici i nove milioni di italiani in povertà.
Ma si sa, l'acqua scorre facilmente sempre verso il mare. In montagna è difficile che salga.
Il nostro amato presidente non poteva scegliere un momento migliore per far crescere il numero dei nostri parlamentari? O non si era detto di doverne ridurre il numero a metà? Per cacciarne uno solo (Berlusconi) non sono bastati neanche 41 processi.
Crecco e Lombardi nella nazionale Under 19
Grande soddisfazione alla Lazio per la convocazione in nazionale Under 19 dei due Primavera Luca Crecco, mediano sinistro, e Cristiano Lombardi, ala destra. Sono a disposizione del tecnico Alessandro Pane contro la Bulgaria il 6 settembre e contro l'Olanda il 10 settembre.
Piccoli campioni biancocelesti crescono...
Piccoli campioni biancocelesti crescono...
Lazio primavera fortissima a Trapani: 3-1, doppietta di Tounkara e gol di Fiore
Secondo centro su due partite, per la Lazio Primavera: 3-1 a Trapani, un terreno non facile per nessuno. Senza Keita, il suo gemello Tounkara ha fatto grandi cose, con una doppietta, al 18' del primo tempo e al 24' della ripresa.
Il Trapani aveva pareggiato con D'Amico al 35' del primo tempo, chiuso in partità, sorprendendo Guerrieri direttamente su calcio d'angolo. Ma subito Lazio in vantaggio con Fiore al 1' della ripresa, appena entrato al posto di Palombi; poi il bis di Tounkara e chiusura perentoria sul 3-1.
Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini; Oikonomidis, Antic (Pace), Crecco; Lombardi (Murgia), Tounkara, Palombi (Fiore).
Il Trapani aveva pareggiato con D'Amico al 35' del primo tempo, chiuso in partità, sorprendendo Guerrieri direttamente su calcio d'angolo. Ma subito Lazio in vantaggio con Fiore al 1' della ripresa, appena entrato al posto di Palombi; poi il bis di Tounkara e chiusura perentoria sul 3-1.
Bollini ha schierato: Guerrieri; Pollace, Ilari, Serpieri, Filippini; Oikonomidis, Antic (Pace), Crecco; Lombardi (Murgia), Tounkara, Palombi (Fiore).
Anni di scuola: 188. Quelle battaglie degli anni Ottanta...
Vendevamo circa cinquecento copie, che non sono davvero poche per un paese di ottomila abitanti. Anzi, ben presto dovemmo coordinarci con ragazzi di paesi vicini, da Palestrina a Genazzano, da Valmontone a Olevano, da Bellegra a San Cesareo, e così via: per ciascuno di questi paesi riuscivamo a procurarci lo spazio di almeno una pagina, dove venivano affrontati gli argomenti più disparati, dai problemi amministrativi a quelli sociali e culturali.
Fummo impegnati in alcune battaglie di un certo contenuto, come l'ambientalismo e la difesa del verde, contro un sindaco che definimmo "boscaiolo" perchè amava molto il taglio degli alberi per snellire il traffico automobilistico o per creare spazio per l'urbanizzazione di nuove zone edilizie. I nostri giovani andarono perfino in Irpinia in occasione del terremoto del 1980, distinguendosi per impegno e buona volontà.
Poi, come in tutte le cose belle, venne anche il momento della parola "fine". Ci accusarono perfino di speculare e di guadagnare con il giornale, quando invece ci rimettevamo buoni soldi di tasca nostra per coprire le spese tipografiche di ogni singolo numero. Infine cominciarono le piccole invidie fra autori di alcuni degli articoli più riusciti. Mi ricordo che fra questi ci fu il mio suggerimento di aprire a Cave, nel territorio dove oggi c'è l'agriturismo dell'"Oca Bianca", una Disney italiana, cioè l'antesignana di quello che è stato poi, trenta anni dopo, il Magicland Rainbow di Valmontone.
Per chiudere il giornale, iscritto alla Borsa di Roma, dovetti impegnarmi per mesi e mesi di continui viaggi, rimettendcci duecentomila lire di tasca mia per evitare le continue e costose ispezioni e richieste di tasse. Credevano che "Il Dibattito" fosse fonte di lavoro e di guadagno, quando invece era solo fonte di fatica e di remissione.
Fummo impegnati in alcune battaglie di un certo contenuto, come l'ambientalismo e la difesa del verde, contro un sindaco che definimmo "boscaiolo" perchè amava molto il taglio degli alberi per snellire il traffico automobilistico o per creare spazio per l'urbanizzazione di nuove zone edilizie. I nostri giovani andarono perfino in Irpinia in occasione del terremoto del 1980, distinguendosi per impegno e buona volontà.
Poi, come in tutte le cose belle, venne anche il momento della parola "fine". Ci accusarono perfino di speculare e di guadagnare con il giornale, quando invece ci rimettevamo buoni soldi di tasca nostra per coprire le spese tipografiche di ogni singolo numero. Infine cominciarono le piccole invidie fra autori di alcuni degli articoli più riusciti. Mi ricordo che fra questi ci fu il mio suggerimento di aprire a Cave, nel territorio dove oggi c'è l'agriturismo dell'"Oca Bianca", una Disney italiana, cioè l'antesignana di quello che è stato poi, trenta anni dopo, il Magicland Rainbow di Valmontone.
Per chiudere il giornale, iscritto alla Borsa di Roma, dovetti impegnarmi per mesi e mesi di continui viaggi, rimettendcci duecentomila lire di tasca mia per evitare le continue e costose ispezioni e richieste di tasse. Credevano che "Il Dibattito" fosse fonte di lavoro e di guadagno, quando invece era solo fonte di fatica e di remissione.
Avezzano: salviamo la ferrovia degli studenti ciociari
Lunedì 2 settembre si terrà al Comune di Avezzano un vertice per salvare la linea ferroviaria Sora-Roccasecca-Avezzano, di vitale importanza soprattutto per gli studenti universitari ciociari per raggiungere l'Ateneo dell'Aquila in particolare nei mesi invernali.
Il convegno è promosso da Giandonato Morra, assessore regionale ai trasporti, dai comuni di Avezzano, Capistrello e Sora, e dal comitato "Salviamo la ferrovia" presieduto da Emilio Cancelli di Sora e dall'ingegnere Rosaria Villa di Balsorano.
Si tratta indubbiamente di salvare le prospettive per il futuro di una fascia di forti interessi economici e sociali che coinvolgono le province di Frosinone e dell'Aquila, particolarmente bisognose di attenzione e di promozione culturale.
Il convegno è promosso da Giandonato Morra, assessore regionale ai trasporti, dai comuni di Avezzano, Capistrello e Sora, e dal comitato "Salviamo la ferrovia" presieduto da Emilio Cancelli di Sora e dall'ingegnere Rosaria Villa di Balsorano.
Si tratta indubbiamente di salvare le prospettive per il futuro di una fascia di forti interessi economici e sociali che coinvolgono le province di Frosinone e dell'Aquila, particolarmente bisognose di attenzione e di promozione culturale.
Kozak-Sculli-Alfaro: il tesoretto per avere Yilmaz
Passano i giorni, scorrono le ore, ne rimangono poche al famigerato lunedì 2 settembre. I giochi son quasi fatti, e poi...rien ne va plus!
Arriva o non arriva, questo tanto desiderato Burak Yilmaz? Tutto fa capire che dipenderà soltanto dal numero di milioni che Lotito riuscirà a mettere sulla bilancia del Galatasaray, che ne vuole almeno 15. La Lazio finora sarebbe arrivata a 12, è lì vicino, quasi ce la fa, deve convincere i dirigenti turchi solo sui tempi e sui modi del pagamento.
Lotito traccheggia. In realtà sta solo aspettando di poter mettere mano al tesoretto che gli arriverebbe con la cessione prima di tutto di Libor Kozak, una cifra che balla intorno ai 5 milioni contro i desiderati 8. Poi ci sono altri giocatori in uscita, Sculli, Alfaro, Stankevicius, Barreto, Salam Dené, da valutare con cifre che si aggirano su uno o al massimo due milioni, per un totale che darebbe a Lotito la sicurezza di mettere le mani su Burak Yilmaz senza rimetterci un capitale fresco che in questo momento la Lazio non possiede.
Però con Yilmaz avremmo una Lazio veramente forte sia in campionato che nelle coppe, abbonamenti e ingressi allo stadio aumenterebbero, ogni affermazione in Europa League comporta altri soldi freschi, è tutto un giro economico che molto dipende dal fatto se la Lazio riuscirà o meno ad assicurarsi un grande cannoniere. Alla fine, se non dovesse essere Yilmaz, sarebbe Gilardino, ma ci vuole sempre quel tanto sospirato tesoretto. A meno che il Genoa non si prenda Kozak, che gli sarebbe utilissimo e forse gli assicurerebbe lo stesso numero di gol che gli assicura Gilardino, con la prospettiva però di un Kozak che a 24 anni può darti quello che Gilardino a 31 ha già dato. Tutto dipende da quel che Liverani pensa di Libor, se è l'uomo giusto per le sue prospettive.
Ma intanto, fino a lunedì, un pensierino per Burak Yilmaz la Lazio continua a farlo.
Arriva o non arriva, questo tanto desiderato Burak Yilmaz? Tutto fa capire che dipenderà soltanto dal numero di milioni che Lotito riuscirà a mettere sulla bilancia del Galatasaray, che ne vuole almeno 15. La Lazio finora sarebbe arrivata a 12, è lì vicino, quasi ce la fa, deve convincere i dirigenti turchi solo sui tempi e sui modi del pagamento.
Lotito traccheggia. In realtà sta solo aspettando di poter mettere mano al tesoretto che gli arriverebbe con la cessione prima di tutto di Libor Kozak, una cifra che balla intorno ai 5 milioni contro i desiderati 8. Poi ci sono altri giocatori in uscita, Sculli, Alfaro, Stankevicius, Barreto, Salam Dené, da valutare con cifre che si aggirano su uno o al massimo due milioni, per un totale che darebbe a Lotito la sicurezza di mettere le mani su Burak Yilmaz senza rimetterci un capitale fresco che in questo momento la Lazio non possiede.
Però con Yilmaz avremmo una Lazio veramente forte sia in campionato che nelle coppe, abbonamenti e ingressi allo stadio aumenterebbero, ogni affermazione in Europa League comporta altri soldi freschi, è tutto un giro economico che molto dipende dal fatto se la Lazio riuscirà o meno ad assicurarsi un grande cannoniere. Alla fine, se non dovesse essere Yilmaz, sarebbe Gilardino, ma ci vuole sempre quel tanto sospirato tesoretto. A meno che il Genoa non si prenda Kozak, che gli sarebbe utilissimo e forse gli assicurerebbe lo stesso numero di gol che gli assicura Gilardino, con la prospettiva però di un Kozak che a 24 anni può darti quello che Gilardino a 31 ha già dato. Tutto dipende da quel che Liverani pensa di Libor, se è l'uomo giusto per le sue prospettive.
Ma intanto, fino a lunedì, un pensierino per Burak Yilmaz la Lazio continua a farlo.
venerdì 30 agosto 2013
Trabzon, Legia e Apollon avversarie della Lazio in Europa League
Urne abbastanza favorevoli alla Lazio in Europa League a Montecarlo: avversari i turchi del Trabzon, i polacchi del Legia Varsavia e i ciprioti dell'Apollon Limassol.
Questo il calendario:
Apollon-Lazio il 24 ottobre, ritorno Lazio-Apollon il 7 dicembre
Trabzon-Lazio il 3 ottobre, ritorno Lazio-Trabzon il 12 dicembre
Lazio-Legia il 19 settembre, ritorno Legia-Lazio il 28 novembre.
Esordio dunque all'Olimpico giovedì 19 settembre contro i polacchi del Legia Varsavia. Tre giorni prima del derby, che potrebbe essere addirittura spostato di data.
Questo il calendario:
Apollon-Lazio il 24 ottobre, ritorno Lazio-Apollon il 7 dicembre
Trabzon-Lazio il 3 ottobre, ritorno Lazio-Trabzon il 12 dicembre
Lazio-Legia il 19 settembre, ritorno Legia-Lazio il 28 novembre.
Esordio dunque all'Olimpico giovedì 19 settembre contro i polacchi del Legia Varsavia. Tre giorni prima del derby, che potrebbe essere addirittura spostato di data.
Frosinone: gravi smottamenti al viadotto Biondi
Il sindaco Nicola Ottaviani denuncia il disinteresse della Regione Lazio verso la città di Frosinone in seguito ai due pericolosi smottamenti al viadotto Biondi, ampiamente previsti.
Finora la Regione Lazio ha programmato, dopo sei mesi dall'urgente richiesta d'intervento, l'effettuazione di sondaggi per la misera cifra di ventimila euro.
- Il nostro territorio - dichiara Ottaviani - non gode di alcuna considerazione alla Pisana. Vuol dire che a Nicola Zingaretti offriremo le chiavi di legno della nostra città, capoluogo di una provincia dimenticata -
Finora la Regione Lazio ha programmato, dopo sei mesi dall'urgente richiesta d'intervento, l'effettuazione di sondaggi per la misera cifra di ventimila euro.
- Il nostro territorio - dichiara Ottaviani - non gode di alcuna considerazione alla Pisana. Vuol dire che a Nicola Zingaretti offriremo le chiavi di legno della nostra città, capoluogo di una provincia dimenticata -
Europa League: Lazio testa di serie, evitate le undici squadre peggiori
Oggi a mezzogiorno, a Montecarlo, estrazione dei gironi di Europa League. La Lazio è rientrata fra le dodici teste di serie, e in questo modo avrà la via quasi spianata, in quanto eviterà di affrontare le undici squadre più difficili, nell'ordine il Valencia, l'Olympique Lione, il Tottenham, la Dinamo Kiev, il PSV Eindhoven, il Bordeaux, il Rubin Kazan, il Siviglia, lo Standard Liegi, logicamente la Fiorentina e infine gli olandesi dell'Aikmaar.
I suoi avversari la Lazio li troverà dalla Dinamo di Zagabria in giù, dunque formazioni delle quali non bisogna aver troppa paura, anche se nelle competizioni europee non c'è mai nulla di scontato. La Lazio, col suo undicesimo posto, derivante da una mediocre settima posizione nel nostro campionato, ha rischiato di finire in seconda fascia, e si è giovata ad esempio dell'eliminazione dell'Udinese, finita quinta in serie A e dunque più quotata dei biancocelesti.
Un bel pizzico di fortuna, senza dubbio, ha accompagnato stavolta la squadra di Petkovic, che però nella precedente edizione dell'Europa League si era battuta con molta bravura, ottenenendo otto vittorie e risultando eliminata dopo i quarti di finale per quella sola famigerata sconfitta di Istanbul. Dunque, solo quattro squadre europee erano finite prima di noi, che grazie ai nostri risultati potevamo considerarci detentori del quinto posto continentale.
Si ricomincia daccapo, e con nuovo vigore, specialmente se Lotito dovesse concludere davvero il colpaccio di Burak Yilmaz o almeno quello di Alberto Gilardino, cioè di una seconda punta di grande valore. Lo sapremo presto, perché lunedì prossimo 2 settembre i giochi della campagna acquisti chiuderanno fino al prossimo febbraio, quando fra l'altro la Lazio riavrà il prezioso rinforzo di Stefano Mauri.
I suoi avversari la Lazio li troverà dalla Dinamo di Zagabria in giù, dunque formazioni delle quali non bisogna aver troppa paura, anche se nelle competizioni europee non c'è mai nulla di scontato. La Lazio, col suo undicesimo posto, derivante da una mediocre settima posizione nel nostro campionato, ha rischiato di finire in seconda fascia, e si è giovata ad esempio dell'eliminazione dell'Udinese, finita quinta in serie A e dunque più quotata dei biancocelesti.
Un bel pizzico di fortuna, senza dubbio, ha accompagnato stavolta la squadra di Petkovic, che però nella precedente edizione dell'Europa League si era battuta con molta bravura, ottenenendo otto vittorie e risultando eliminata dopo i quarti di finale per quella sola famigerata sconfitta di Istanbul. Dunque, solo quattro squadre europee erano finite prima di noi, che grazie ai nostri risultati potevamo considerarci detentori del quinto posto continentale.
Si ricomincia daccapo, e con nuovo vigore, specialmente se Lotito dovesse concludere davvero il colpaccio di Burak Yilmaz o almeno quello di Alberto Gilardino, cioè di una seconda punta di grande valore. Lo sapremo presto, perché lunedì prossimo 2 settembre i giochi della campagna acquisti chiuderanno fino al prossimo febbraio, quando fra l'altro la Lazio riavrà il prezioso rinforzo di Stefano Mauri.
giovedì 29 agosto 2013
Anni di scuola: 187. Il Dibattito
I giovani mi seguivano anche fuori dalla scuola, dato il mio spirito indubbiamente fresco nelle idee e libero nelle iniziative. Alcuni dei migliori giovani di Cave mi cercarono come direttore responsabile di un loro giornaletto quindicinale, "Il Dibattito", che bene o male durò per circa quattro anni fra il 1980 e il 1984. Mi cercarono e mi trovarono subito, disposto a rischiare la firma a garanzia dei loro articoli, ad assumermi il grosso del lavoro, ed anche a scrivere sugli argomenti più disparati. Avevano scelto un bravo insegnante, perché ne conoscevano lo spirito di umiltà e di sacrificio.
In precedenza, questi ragazzi avevano provato a coinvolgere un personaggio influente, pittore e scrittore, il quale però voleva certe garanzie e pretendeva inoltre un rispetto e una certa distanza che quei giovani, assolutamente liberi di spirito e d'iniziativa, non si erano sentiti di accettare.
Con me, che avevo circa venti anni più di loro, cinquanta contro trenta, le cose andarono diversamente. Ma ci voleva una grande pazienza e umiltà , che forse soltanto io ero in grado di esercitare. A un certo punto il giovane che più mi aiutava, specialmente nell'impaginazione, abbastanza impegnativa perché il giornaletto si sviluppava su sedici pagine formato quotidiano, fu richiamato per il servizio militare, e per sedici mesi tutto mi restò addosso, soprattutto la correzione dei singoli articoli, e ce n'erano alcuni davvero illeggibili da rendere accettabili per il lettore comune, sicuramente un lettore semplice e pieno di buona volontà.
Poi c'era il menabò da organizzare per tutte le sedici pagine, i disegni da preparare con un bravo pittore romano di venticinque anni, la pubblicità da procurarsi e da sistemare, e infine il lungo lavoro della tipografia, che poi era quello che ci costava più di tutto, circa trecentomila lire al numero, che cercavamo di coprire con la pubblicità stessa e con la vendita sulla pubblica via.
Per un po' di tempo tutto filò liscio, e il giornaletto venne accolto con molta simpatia.
In precedenza, questi ragazzi avevano provato a coinvolgere un personaggio influente, pittore e scrittore, il quale però voleva certe garanzie e pretendeva inoltre un rispetto e una certa distanza che quei giovani, assolutamente liberi di spirito e d'iniziativa, non si erano sentiti di accettare.
Con me, che avevo circa venti anni più di loro, cinquanta contro trenta, le cose andarono diversamente. Ma ci voleva una grande pazienza e umiltà , che forse soltanto io ero in grado di esercitare. A un certo punto il giovane che più mi aiutava, specialmente nell'impaginazione, abbastanza impegnativa perché il giornaletto si sviluppava su sedici pagine formato quotidiano, fu richiamato per il servizio militare, e per sedici mesi tutto mi restò addosso, soprattutto la correzione dei singoli articoli, e ce n'erano alcuni davvero illeggibili da rendere accettabili per il lettore comune, sicuramente un lettore semplice e pieno di buona volontà.
Poi c'era il menabò da organizzare per tutte le sedici pagine, i disegni da preparare con un bravo pittore romano di venticinque anni, la pubblicità da procurarsi e da sistemare, e infine il lungo lavoro della tipografia, che poi era quello che ci costava più di tutto, circa trecentomila lire al numero, che cercavamo di coprire con la pubblicità stessa e con la vendita sulla pubblica via.
Per un po' di tempo tutto filò liscio, e il giornaletto venne accolto con molta simpatia.
Coreno Ausonio: papa Francesco, ridacci suor Vittorina!
Gli abitanti di Coreno Ausonio, il bel paese in provincia di Frosinone, hanno deciso di scrivere a papa Francesco per intervenire e rimettere al suo posto la tanto amata suor Vittorina, maestra dal 2009 dell'asilo del paese, che ha sempre tenuto il suo posto con amore e gentilezza, conquistando il cuore di piccoli e grandi.
Ma domenica 25 agosto suor Vittorina ha dovuto fare i bagagli e trasferirsi ad Aprilia per ordine dei superiori. Ora i genitori di Coreno Ausonio, tutti d'accordo, si sono rivolti prima all'ordine delle suore Trinitarie di cui suor Vittorina fa parte, e poi addirittura a papa Francesco: - Ridateci la nostra suor Vittorina! Perché ce l'avete tolta? -
Ma domenica 25 agosto suor Vittorina ha dovuto fare i bagagli e trasferirsi ad Aprilia per ordine dei superiori. Ora i genitori di Coreno Ausonio, tutti d'accordo, si sono rivolti prima all'ordine delle suore Trinitarie di cui suor Vittorina fa parte, e poi addirittura a papa Francesco: - Ridateci la nostra suor Vittorina! Perché ce l'avete tolta? -
Lotito ci crede: Yilmaz può essere nostro...
Aspetteremo col fiato in gola fino a lunedì 2 settembre. La trattativa si trascinerà fino all'ultimo. Tutto congiura perché Yilmaz diventi il secondo attaccante della Lazio accanto al grande Miro Klose. La volontà del giocatore c'è, i dirigenti giallorossi di Turchia ne prendono atto, ma vogliono ricavare il più possibile da questa cessione perché devono dare ancora un bel po' di soldi al Trabzonsport, la vecchia squadra del gigantesco goleador.
Il Galatasaray vuole 18 milioni e non si muove, la Lazio ha fatto sapere di voler arrivare a 12, più magari l'aggiunta di un paio di giocatori, Pereirinha e Stankevicius, che però a Istanbul non sembrano costituire la giusta differenza di 6 milioni. La Lazio dovrà cercare qualche altra leva o arrivare almeno a 14 milioni per l'offerta ritenuta la più giusta, e per la quale non si riuscì a concludere già l'anno scorso.
Ma di acqua ne è passata tanta, sotto i ponti, in questi mesi, e al Galatasaray Burak Yilmaz non è ritenuto più l'uomo che risolve tutti i problemi, sicchè Terim ha finito per preferirgli nettamente Drogba nel ruolo di unica punta. La Lazio può far leva su questo punto debole della questione per cercare di assicurarsi un giocatore che a lei invece sarebbe utilissimo e addirittura indispensabile. E' per questo che Lotito insiste, convinto alla fine di riuscire nel colpaccio.
Ma se proprio non dovesse riuscire nel suo intento, ha pronta la carta di riserva:Alberto Gilardino.
Per campionato e Coppe, la Lazio deve poter contare comunque su un secondo grande cannoniere.
Il Galatasaray vuole 18 milioni e non si muove, la Lazio ha fatto sapere di voler arrivare a 12, più magari l'aggiunta di un paio di giocatori, Pereirinha e Stankevicius, che però a Istanbul non sembrano costituire la giusta differenza di 6 milioni. La Lazio dovrà cercare qualche altra leva o arrivare almeno a 14 milioni per l'offerta ritenuta la più giusta, e per la quale non si riuscì a concludere già l'anno scorso.
Ma di acqua ne è passata tanta, sotto i ponti, in questi mesi, e al Galatasaray Burak Yilmaz non è ritenuto più l'uomo che risolve tutti i problemi, sicchè Terim ha finito per preferirgli nettamente Drogba nel ruolo di unica punta. La Lazio può far leva su questo punto debole della questione per cercare di assicurarsi un giocatore che a lei invece sarebbe utilissimo e addirittura indispensabile. E' per questo che Lotito insiste, convinto alla fine di riuscire nel colpaccio.
Ma se proprio non dovesse riuscire nel suo intento, ha pronta la carta di riserva:Alberto Gilardino.
Per campionato e Coppe, la Lazio deve poter contare comunque su un secondo grande cannoniere.
mercoledì 28 agosto 2013
Piglio: un grande progetto turistico
Il portale turistico di Terravision ha scelto cento città italiane, e Piglio è tra le dieci del Lazio, per un grande progetto di valorizzazione turistica.
La città di Piglio è stata scelta per il suo notevole patrimonio storico, artistico ed ambientale, ritenuto idoneo a produrre un buon indotto economico ed occupazionale.
La società Terravision vuole acquisire un locale nel centro storico con disponibilità di almeno 200 posti letto, più una serie di servizi e interessi culturali.
Il progetto verrà illustrato nella sala consiliare del Comune venerdì 30 agosto alle ore 18.
La città di Piglio è stata scelta per il suo notevole patrimonio storico, artistico ed ambientale, ritenuto idoneo a produrre un buon indotto economico ed occupazionale.
La società Terravision vuole acquisire un locale nel centro storico con disponibilità di almeno 200 posti letto, più una serie di servizi e interessi culturali.
Il progetto verrà illustrato nella sala consiliare del Comune venerdì 30 agosto alle ore 18.
Alberto Gilardino il più vicino alla Lazio
Yilmaz 18 milioni, Matavz 10, Matri 10, Gilardino, 10: queste le quote di acquisto del possibile rinforzo della Lazio per l'attacco. Realisticamente parlando, mentre Yilmaz e Matavz si allontanano, non lasceranno né il Galatasaray né il PSV Eindhoven, le ipotesi Matri e Gilardino prendono quota, in particolare quella del genoano, dati i buon rapporti Lotito-Preziosi.
Il presidente della Lazio ha oltretutto una buona controfferta da fare a Preziosi: il parziale conguaglio con il prestito del giovanissimo e fisicamente molto potente Brayan Perea, la grande promessa colombiana che a diciannove anni potrebbe andare a farsi le ossa a Genova, per dimostrare tutte le sue capacità.
Non sarà facile, però, per Preziosi staccarsi da Gilardino: sta aspettanto che la Roma lasci libero Borriello, ma questo significa a sua volta che i giallorossi dovrebbero assicurarsi un'altra punta di valore, e quindi l'arrivo di Gilardino è a sua volta legato a un filo, a meno che Liverani non si accontenti della prospettiva Perea.
Comunque sia, alla Lazio una punta importante arriverà, questione ancora di cinque giorni. E attualmente il più vicino appare proprio Alberto Gilardino, anni 31, 508 partite da professionista e 189 gol, un uomo che i suoi 15 gol a campionato li ha sempre avuti in tasca. E sarebbero esattamente quei 15 gol che assicurerebbero alla Lazio un posto tra le prime tre e il sospirato ingresso alla Champions League.
Il presidente della Lazio ha oltretutto una buona controfferta da fare a Preziosi: il parziale conguaglio con il prestito del giovanissimo e fisicamente molto potente Brayan Perea, la grande promessa colombiana che a diciannove anni potrebbe andare a farsi le ossa a Genova, per dimostrare tutte le sue capacità.
Non sarà facile, però, per Preziosi staccarsi da Gilardino: sta aspettanto che la Roma lasci libero Borriello, ma questo significa a sua volta che i giallorossi dovrebbero assicurarsi un'altra punta di valore, e quindi l'arrivo di Gilardino è a sua volta legato a un filo, a meno che Liverani non si accontenti della prospettiva Perea.
Comunque sia, alla Lazio una punta importante arriverà, questione ancora di cinque giorni. E attualmente il più vicino appare proprio Alberto Gilardino, anni 31, 508 partite da professionista e 189 gol, un uomo che i suoi 15 gol a campionato li ha sempre avuti in tasca. E sarebbero esattamente quei 15 gol che assicurerebbero alla Lazio un posto tra le prime tre e il sospirato ingresso alla Champions League.
martedì 27 agosto 2013
La Lazio? Era la più forte del mondo
Principato di Monaco, 27 agosto 1999 (esattamente 14 anni fa): Lazio- Manchester 1-0, rete di Marcelo Salas, Lazio vince la sua prima SuperCoppa europea.
-E' il mio più forte rammarico- disse Alex Ferguson - ma allora la Lazio era davvero la squadra più forte del mondo -
Chi erano, quei laziali? Marchegiani; Negro, Nesta, Mihajlovic, Pancaro; Almeyda, Stankovic, Nedved; Veron (Simeone), S.Inzaghi (Salas), Mancini (Lombardo). In panchina Ballotta, Favalli, Conceicao, Andersson. Allenatore Sven Goran Eriksson.
Eravamo davvero i migliori del mondo, e lo dimostreremo nel maggio successivo, il 2000, quando vincemmo il nostro secondo scudetto.
Potremo mai - e quando - rivedere una Lazio così forte? Lotito, se ci sei batti un colpo (Yilmaz).
-E' il mio più forte rammarico- disse Alex Ferguson - ma allora la Lazio era davvero la squadra più forte del mondo -
Chi erano, quei laziali? Marchegiani; Negro, Nesta, Mihajlovic, Pancaro; Almeyda, Stankovic, Nedved; Veron (Simeone), S.Inzaghi (Salas), Mancini (Lombardo). In panchina Ballotta, Favalli, Conceicao, Andersson. Allenatore Sven Goran Eriksson.
Eravamo davvero i migliori del mondo, e lo dimostreremo nel maggio successivo, il 2000, quando vincemmo il nostro secondo scudetto.
Potremo mai - e quando - rivedere una Lazio così forte? Lotito, se ci sei batti un colpo (Yilmaz).
Anni di scuola: 186. Un grave scandalo
Durante le interrogazioni, il professore veniva discusso apertamente: criticavano i suoi metodi, e alla fine presero addirittura ad usare le mani, reagendo fisicamente a qualche intervento troppo nervoso dell'insegnante oggetto delle loro contestazioni.
Un giorno la situazione precipitò, e i tre ragazzi, lasciandosi trascinare dalla rabbia, presero l'insegnante, che anche fisicamente era poco robusto nei loro confronti, e - si raccontò poi - lo appesero letteralmente per il risvolto della giacca al piolo di un appendipanni. Pronto l'intervento del vicepreside, che fu costretto a chiamare il locale comando di stazione dei carabinieri. Arresto immediato dei tre ragazzi, con tanto di manette, e approdo al carcere di Regina Coeli, dove furono trattenuti per quindici giorni, con grave scandalo di tutta la città di Palestrina e coinvolgimento anche delle famiglie dei ragazzi ribelli, famiglie di ottima reputazione per le quali l'atteggiamento così scapestrato dei loro figli risultava assolutamente incomprensibile.
La colpa dell'accaduto fu alla fine attribuita al comportamento dell'insegnante, carente dal punto di vista della disciplina, e trasferito ad altro compito ministeriale per non causare un brutale licenziamento. I ragazzi, viceversa, dopo la solenne punizione, dovettero solo accettare la perdita dell'anno scolastico, ma nel successivo poterono riprendere la frequenza e diplomarsi regolarmente.
Questo grave episodio è rimasto comunque unico negli annali delle scuole superiori di Palestrina, dove ha sempre regnato una buona armonia e un buon clima di tolleranza e di rispetto reciproco tra insegnanti ed alunni, salvo le solite immancabili piccole contrarietà presto dimenticate.
Un giorno la situazione precipitò, e i tre ragazzi, lasciandosi trascinare dalla rabbia, presero l'insegnante, che anche fisicamente era poco robusto nei loro confronti, e - si raccontò poi - lo appesero letteralmente per il risvolto della giacca al piolo di un appendipanni. Pronto l'intervento del vicepreside, che fu costretto a chiamare il locale comando di stazione dei carabinieri. Arresto immediato dei tre ragazzi, con tanto di manette, e approdo al carcere di Regina Coeli, dove furono trattenuti per quindici giorni, con grave scandalo di tutta la città di Palestrina e coinvolgimento anche delle famiglie dei ragazzi ribelli, famiglie di ottima reputazione per le quali l'atteggiamento così scapestrato dei loro figli risultava assolutamente incomprensibile.
La colpa dell'accaduto fu alla fine attribuita al comportamento dell'insegnante, carente dal punto di vista della disciplina, e trasferito ad altro compito ministeriale per non causare un brutale licenziamento. I ragazzi, viceversa, dopo la solenne punizione, dovettero solo accettare la perdita dell'anno scolastico, ma nel successivo poterono riprendere la frequenza e diplomarsi regolarmente.
Questo grave episodio è rimasto comunque unico negli annali delle scuole superiori di Palestrina, dove ha sempre regnato una buona armonia e un buon clima di tolleranza e di rispetto reciproco tra insegnanti ed alunni, salvo le solite immancabili piccole contrarietà presto dimenticate.
Piglio: la scomparsa degli artigiani
Il centro storico del Piglio, assai apprezzato per le sue tipiche strutture medioevali, si è andato gradualmente svuotando di tutte le sue botteghe artigianali, per colpa dell'industrializzazione dei centri limitrofi.
Sono scomparse le antiche arti del sarto, del falegname, del fabbro, del calderaio, del ciabattino, del lattoniere e soprattutto del maniscalco: asini, cavalli e muli sono ormai un ricordo del passato.
La creazione della ZTL (zona a traffico limitato) ha causato la chiusura di negozi ed esercizi commerciali e una profonda crisi del mercato immobiliare.
Il centro storico del Piglio sta diventando una città morta tipo Civita Bagnoregio, fa notare malinconicamente il giornalista locale Giorgio Alessandro Pacetti.
Sono scomparse le antiche arti del sarto, del falegname, del fabbro, del calderaio, del ciabattino, del lattoniere e soprattutto del maniscalco: asini, cavalli e muli sono ormai un ricordo del passato.
La creazione della ZTL (zona a traffico limitato) ha causato la chiusura di negozi ed esercizi commerciali e una profonda crisi del mercato immobiliare.
Il centro storico del Piglio sta diventando una città morta tipo Civita Bagnoregio, fa notare malinconicamente il giornalista locale Giorgio Alessandro Pacetti.
Kozak all'Udinese, Candreva finalmente è tutto nostro
Tutti presi come siamo dalla telenovela Yilmaz ( che chiaramente non verrà alla Lazio: il Galatasaray ha alzato il prezzo a 20 milioni), ci stanno sfuggendo alcuni dettagli importanti della campagna di compravendita. Libor Kozak sta per andarsene a Udine, dove avrà certamente più spazio che a Roma e crescerà un po' di più, e in cambio Antonio Candreva, il più elaborato acquisto fatto dalla Lazio negli ultimi cinque anni, sarà finalmente tutto nostro.
L'abbiamo comprato a tozzi e bocconi, ma si tratta senza dubbio del più indovinato acquisto degli ultimi tempi, un giocatore generoso che dà sempre l'anima in campo, e che è riucito anche a convincere Prandelli, inizialmente un po' scettico, che l'attacco della nazionale non può prescindere dalla sua personalità e creatività.
Candreva, alla pari di Hernanes e di Miro Klose, rappresenta oggi quanto di meglio la Lazio può mettere in campo. Se ci aggiungiamo le grandi parate di Federico Marchetti, questi quattro uomini rappresentano l'ossatura di una forte squadra, un po' incompleta forse (manca la seconda punta a cui supplisce in qualche modo Hernanes, e manca anche un forte difensore centrale), ma impegnata seriamente nella lotta per la conquista di un posto in Champions League. Il successo sull'Udinese, almeno per la prima mezz'ora di gioco, ha fatto capire che la Lazio c'è, che la scoppola rimediata contro la Juventus è stata solo una domenica d'ingenuità e di sbandamento tattico da non ripetere mai più.
La conferma che la Lazio non è quella del 18 agosto l'avremo sabato prossimo a Torino. Non s'illuda la Juventus di avere gioco facile come è accaduto a Roma. L'aquila della Lazio, stavolta, venderà care le sue penne, e Conte dovrà dannarsi l'anima se vorrà conquistare tre punti fondamentali.
L'abbiamo comprato a tozzi e bocconi, ma si tratta senza dubbio del più indovinato acquisto degli ultimi tempi, un giocatore generoso che dà sempre l'anima in campo, e che è riucito anche a convincere Prandelli, inizialmente un po' scettico, che l'attacco della nazionale non può prescindere dalla sua personalità e creatività.
Candreva, alla pari di Hernanes e di Miro Klose, rappresenta oggi quanto di meglio la Lazio può mettere in campo. Se ci aggiungiamo le grandi parate di Federico Marchetti, questi quattro uomini rappresentano l'ossatura di una forte squadra, un po' incompleta forse (manca la seconda punta a cui supplisce in qualche modo Hernanes, e manca anche un forte difensore centrale), ma impegnata seriamente nella lotta per la conquista di un posto in Champions League. Il successo sull'Udinese, almeno per la prima mezz'ora di gioco, ha fatto capire che la Lazio c'è, che la scoppola rimediata contro la Juventus è stata solo una domenica d'ingenuità e di sbandamento tattico da non ripetere mai più.
La conferma che la Lazio non è quella del 18 agosto l'avremo sabato prossimo a Torino. Non s'illuda la Juventus di avere gioco facile come è accaduto a Roma. L'aquila della Lazio, stavolta, venderà care le sue penne, e Conte dovrà dannarsi l'anima se vorrà conquistare tre punti fondamentali.
lunedì 26 agosto 2013
Roiate: la fiaccola di San Benedetto
L'arrivo della Fiaccola della Pace di San Benedetto, proveniente da Roma e da Subiaco, ha suscitato anche quest'anno una grande emozione, a Roiate, con l'accensione del tripode e con una immensa folla in attesa con le autorità e con il gonfalone della Città di Cassino.
Spettacolare la corsa dei bambini di Roiate con la fiaccola in mano per accendere il tripode. Il sindaco Patrizio Battisti ha ricordato che la fiaccola benedettina è simbolo di pace e di unità per tutto il mondo, e in particolare per l' Europa, di cui Benedetto è il patrono, maestro di civiltà e di amore per il lavoro, il bene più prezioso per l'umanità. Benedetto fu fermato alle soglie di Subiaco perché c'era la peste, e si trattenne a Roiate, dove ancora si può vedere la pietra su cui il santo si riposò, e che ogni tanto trasuda miracolosamente.
Erano presenti alla grande rievocazione anche i sindaci di Subiaco, Olevano Romano, Pisoniano, Cineto Romano, Bellegra, Affile, Paliano e Serrone.
Spettacolare la corsa dei bambini di Roiate con la fiaccola in mano per accendere il tripode. Il sindaco Patrizio Battisti ha ricordato che la fiaccola benedettina è simbolo di pace e di unità per tutto il mondo, e in particolare per l' Europa, di cui Benedetto è il patrono, maestro di civiltà e di amore per il lavoro, il bene più prezioso per l'umanità. Benedetto fu fermato alle soglie di Subiaco perché c'era la peste, e si trattenne a Roiate, dove ancora si può vedere la pietra su cui il santo si riposò, e che ogni tanto trasuda miracolosamente.
Erano presenti alla grande rievocazione anche i sindaci di Subiaco, Olevano Romano, Pisoniano, Cineto Romano, Bellegra, Affile, Paliano e Serrone.
Hernanes è davvero la nostra seconda punta
Con Klose ancora non pronto (quel gol mancato al 38' non è da lui), meno male che la Lazio ha una seconda punta. Si chiama Hernanes. Stai a vedere che, dopo tante posizioni provate, quella giusta per il brasiliano è proprio quella di stare lì davanti, pronto a sganciarsi, ad affrontare la difesa avversaria, a provarci da tutte le posizioni con il tiro formidabile che si ritrova.
Non per nulla, da quando è alla Lazio, Hernanes ha segnato 37 reti in tre stagioni, 38 con quella di ieri sera, come sempre splendida. I gol più bellli della Lazio li segna sempre lui. L'altro cannoniere è Klose, che con una stagione in meno ne ha segnati 32, una cifra da grande goleador. Ma Hernanes, che non nasce attaccante, è lì vicino a lui anche come media, procede al ritmo di oltre 12 reti a stagione, cosa che fanno soltanto i cannonieri veri.
No, Hernanes non è una punta vera, per lo meno non ne ha le caratteristiche tecniche. Parte da lontano, ha bisogno di progressione. Ma è ben vero che nel corpo a corpo si fa largo da qualunque punto con le sue finte prodigiose, da pitone, e così si apre la via della rete come un attaccante vero.
Fossi in Petkovic, finché non avrò una seconda punta come Yilmaz, io Hernanes lo lascerei in campo proprio con quel compito: di sfruttare in ogni momento il suo formidabile tiro da lontano, e nello stesso tempo di aprirsi un varco nell'area avversaria con le sue finte ed anche il senso dell'assist per il compagno meglio piazzato. Se andiamo a fare i conti, si vedrà che a fine stagione Hernanes si piazza sempre fra i primi dieci cannonieri del campionato pur non essendo nato per fare il cannoniere.
Così il centrocampo laziale perde qualcosa? Ma va: ci sono i Candreva, i Lulic, i Gonzalez, gli Onazi, senza contare che a gennaio o forse prima torna anche il grande misconosciuto Stefano Mauri, mentre per la fase difensiva abbiamo i Ledesma e i Biglia: come centrocampo siamo copertissimi anche senza contare su Hernanes.
Vedrete che alla fine l'uomo più prezioso della Lazio sarà proprio il Profeta.
Non per nulla, da quando è alla Lazio, Hernanes ha segnato 37 reti in tre stagioni, 38 con quella di ieri sera, come sempre splendida. I gol più bellli della Lazio li segna sempre lui. L'altro cannoniere è Klose, che con una stagione in meno ne ha segnati 32, una cifra da grande goleador. Ma Hernanes, che non nasce attaccante, è lì vicino a lui anche come media, procede al ritmo di oltre 12 reti a stagione, cosa che fanno soltanto i cannonieri veri.
No, Hernanes non è una punta vera, per lo meno non ne ha le caratteristiche tecniche. Parte da lontano, ha bisogno di progressione. Ma è ben vero che nel corpo a corpo si fa largo da qualunque punto con le sue finte prodigiose, da pitone, e così si apre la via della rete come un attaccante vero.
Fossi in Petkovic, finché non avrò una seconda punta come Yilmaz, io Hernanes lo lascerei in campo proprio con quel compito: di sfruttare in ogni momento il suo formidabile tiro da lontano, e nello stesso tempo di aprirsi un varco nell'area avversaria con le sue finte ed anche il senso dell'assist per il compagno meglio piazzato. Se andiamo a fare i conti, si vedrà che a fine stagione Hernanes si piazza sempre fra i primi dieci cannonieri del campionato pur non essendo nato per fare il cannoniere.
Così il centrocampo laziale perde qualcosa? Ma va: ci sono i Candreva, i Lulic, i Gonzalez, gli Onazi, senza contare che a gennaio o forse prima torna anche il grande misconosciuto Stefano Mauri, mentre per la fase difensiva abbiamo i Ledesma e i Biglia: come centrocampo siamo copertissimi anche senza contare su Hernanes.
Vedrete che alla fine l'uomo più prezioso della Lazio sarà proprio il Profeta.
domenica 25 agosto 2013
La Lazio prima domina, poi Muriel la spaventa: 2-1 con Hernanes e Candreva
E' arrivata la prima vittoria, 2-1 sull'Udinese, ma la Lazio ha mostrato due volti diversi. Ha dominato per un'ora, segnando uno splendido gol con Hernanes e poi un rigore con Candreva su atterramento di Klose, il tutto nel primo quarto d'ora di gioco.
Poi, al solito, non è stata capace di dare le giuste dimensioni alla sua superiorità, e nella ripresa ha dovuto soffrire per condurre in porto la conquista dei primi due punti. Subentrato il bravissimo Muriel a un Di Natale malsicuro, la difesa biancoceleste si è fatta all'improvviso infilare da un solitario contropiede di questo velocissimo attaccante, che si è presentato solo davanti a Marchetti, riuscendo a ridurre le distanze e a riaprire una gara che sembrava nettamente perduta.
Qui è venuto fuori il secondo aspetto della Lazio, che ha ricordato un po' il disastro difensivo contro la Juventus. C'è voluto un miracolo di Marchetti per salvare il pareggio sui piedi di Lazzari. Per fortuna, anche l'Udinese ha mostrato di avere il fiato corto, e malgrado un lunghissimo recupero di sei minuti non è riuscita a fare lo sgambetto alla squadra di Petkovic.
E' finita bene, dunque, con un po' di fortuna, una partita che potevamo benissimo chiudere con un 3-0. Nella ripresa, Petkovic ha sostituito Cana con Dias, Gonzalez con Onazi e Klose con Floccari, ma non è riuscito a restituire alla squadra quella bella sicurezza che aveva mostro in particolare nella prima mezz'ora. Schierati a sorpresa Novaretti, Cana e Biglia, tutto sembrava filare a meraviglia, ma psicologicamente la squadra sembra ancora insicura, e non riesce a chiudere mai un incontro con la necessaria sicurezza.
Sabato prossimo, Juventus-Lazio. C'è da aver paura. Ma c'è anche il tempo e il modo per ritrovare il bel gioco messo in mostra nel primo tempo, dando fiducia a quell'Hernanes che, restituito alla sua funzione naturale, può senza dubbio potenziare l'azione di Klose come secondo attaccante.
Poi, al solito, non è stata capace di dare le giuste dimensioni alla sua superiorità, e nella ripresa ha dovuto soffrire per condurre in porto la conquista dei primi due punti. Subentrato il bravissimo Muriel a un Di Natale malsicuro, la difesa biancoceleste si è fatta all'improvviso infilare da un solitario contropiede di questo velocissimo attaccante, che si è presentato solo davanti a Marchetti, riuscendo a ridurre le distanze e a riaprire una gara che sembrava nettamente perduta.
Qui è venuto fuori il secondo aspetto della Lazio, che ha ricordato un po' il disastro difensivo contro la Juventus. C'è voluto un miracolo di Marchetti per salvare il pareggio sui piedi di Lazzari. Per fortuna, anche l'Udinese ha mostrato di avere il fiato corto, e malgrado un lunghissimo recupero di sei minuti non è riuscita a fare lo sgambetto alla squadra di Petkovic.
E' finita bene, dunque, con un po' di fortuna, una partita che potevamo benissimo chiudere con un 3-0. Nella ripresa, Petkovic ha sostituito Cana con Dias, Gonzalez con Onazi e Klose con Floccari, ma non è riuscito a restituire alla squadra quella bella sicurezza che aveva mostro in particolare nella prima mezz'ora. Schierati a sorpresa Novaretti, Cana e Biglia, tutto sembrava filare a meraviglia, ma psicologicamente la squadra sembra ancora insicura, e non riesce a chiudere mai un incontro con la necessaria sicurezza.
Sabato prossimo, Juventus-Lazio. C'è da aver paura. Ma c'è anche il tempo e il modo per ritrovare il bel gioco messo in mostra nel primo tempo, dando fiducia a quell'Hernanes che, restituito alla sua funzione naturale, può senza dubbio potenziare l'azione di Klose come secondo attaccante.
Anni di scuola: 185. Il professore vilipeso
Ho fatto spesso l'elogio, su queste pagine, dell'ambiente delle scuole superiori di Palestrina, dove si lavora con calma e serenità, dove il tessuto umano degli alunni e dei loro genitori è veramente affidabile, benché non manchi qualche controindicazione che proviene per lo più da un dirigente non sempre all'altezza o da un docente forse un po' disimpegnato.
Gli insegnanti che lasciano Palestrina, abbiamo anche detto, fatalmente la rimpiangono, specialmente se dopo si sono dovuti confrontare con il clima che regna in certe scuole di Roma.
Eppure anche Palestrina, ad un certo punto e in certe circostanze, ha avuto nella scuola qualche episodio terribile di violenza e di grande disagio. Accadde nella sezione geometri del locale istituto tecnico, e oggetto di grande contrasto, fino alla più cruda sopraffazione, fu un insegnante di discipline tecniche incapace di mantenere l'ordine in classe. In una quinta, dunque in una classe terminale impegnata nella preparazione degli esami di maturità, un gruppetto di alunni prese a contestare apertamente questo insegnante di origine sarda, molto preparato dal punto di vista professionale, ma purtroppo insicuro nel tenere in pugno la disciplina.
Questo insegnante, per rimettere le cose a posto quando non andavano bene dal punto di vista della condotta degli alunni, adottava misure drastiche di punizione, magari assegnando dei brutti voti di profitto. La classe reagiva in malo modo, e la situazione si andava sempre più deteriorando, malgrado il sostegno che a quell'insegnante dava il vicepreside, un uomo in gamba e molto rispettato.
C'erano tre ragazzi, specialmente, tutti e tre ventenni e quindi maturi, che si ribellavano apertamente alle decisioni che l'insegnante tanto discusso adottava nei loro confronti.
Gli insegnanti che lasciano Palestrina, abbiamo anche detto, fatalmente la rimpiangono, specialmente se dopo si sono dovuti confrontare con il clima che regna in certe scuole di Roma.
Eppure anche Palestrina, ad un certo punto e in certe circostanze, ha avuto nella scuola qualche episodio terribile di violenza e di grande disagio. Accadde nella sezione geometri del locale istituto tecnico, e oggetto di grande contrasto, fino alla più cruda sopraffazione, fu un insegnante di discipline tecniche incapace di mantenere l'ordine in classe. In una quinta, dunque in una classe terminale impegnata nella preparazione degli esami di maturità, un gruppetto di alunni prese a contestare apertamente questo insegnante di origine sarda, molto preparato dal punto di vista professionale, ma purtroppo insicuro nel tenere in pugno la disciplina.
Questo insegnante, per rimettere le cose a posto quando non andavano bene dal punto di vista della condotta degli alunni, adottava misure drastiche di punizione, magari assegnando dei brutti voti di profitto. La classe reagiva in malo modo, e la situazione si andava sempre più deteriorando, malgrado il sostegno che a quell'insegnante dava il vicepreside, un uomo in gamba e molto rispettato.
C'erano tre ragazzi, specialmente, tutti e tre ventenni e quindi maturi, che si ribellavano apertamente alle decisioni che l'insegnante tanto discusso adottava nei loro confronti.
Frosinone: adotta un'aiuola
L'amministrazione di Frosinone ha lanciato un interessante progetto:"Realizza e...adotta un'aiuola".
I cittadini sono invitati a sfruttare alcuni nodi viari del comune, realizzando aiuole spartitraffico e possibilmente delle rotatorie con aree verdi ed essenze arboree.
I privati possono quindi individuare questi punti e progettarne la struttura, indicandola al Servizio Manutenzione del Comune. Un lavoro di sinergia, con l'amministrazione pronta a dare al privato un sostegno economico.
L'assessore Fabio Tagliaferri, che cura i lavori pubblici e la manutenzione, assicura ai privati interessamento e sostegno.
I cittadini sono invitati a sfruttare alcuni nodi viari del comune, realizzando aiuole spartitraffico e possibilmente delle rotatorie con aree verdi ed essenze arboree.
I privati possono quindi individuare questi punti e progettarne la struttura, indicandola al Servizio Manutenzione del Comune. Un lavoro di sinergia, con l'amministrazione pronta a dare al privato un sostegno economico.
L'assessore Fabio Tagliaferri, che cura i lavori pubblici e la manutenzione, assicura ai privati interessamento e sostegno.
Lazio-Udinese: Hernanes vicino a Klose come seconda punta
Siamo alla Lazio dell'anno scorso, pari pari: sembra non siano serviti a nulla i rinforzi di Biglia, Novaretti, Vinicius, Felipe Anderson, Elez, Perea annnunciato e mai pervenuto. In realtà, abbiamo perduto per sei mesi un giocatore fondamentale, Stefano Mauri, colui che magari un po' in silenzio ha sempre costituito la vera spalla di Miro Klose come ispiratore di trame (re dell'assist) ed anche in fase conclusiva, dove ogni tanto riesce a mettere il suo zampino, spesso sbagliando ma rendendosi sempre pericoloso.
Contro la Juve, l'assenza di Mauri, prezioso anche nel gol al 71' di Lulic in Coppa Italia, si è sentita enormemente. Il centrocampo laziale, tanto sbandierato, ha fatto una figuraccia che forse la presenza di Mauri avrebbe scongiurato. Sì, mancava anche Gonzalez, altro uomo indispensabile per il suo moto perpetuo, e così la Lazio è venuta a ritrovarsi quasi senz'anima.
Oggi, contro l'Udinese, dovrebbe andare un po' meglio, Petkovic non ripeterà l'eresia dei tre registi, significa assicurare lentezza e mancanza di vigore solo per avere un po' più di ragionamento. Ma è indispensabile "liberare" anche Hernanes, affidando a lui il compito che di solito svolge Mauri, vera spalla di Klose.
Petkovic deve saper giocare meglio le sue carte, che sono le solite dell'anno scorso e ormai le conosce bene. Biglia non è finito, anche se è un doppione, e conoscendolo un po' meglio potrà tornare sempre utile.
E' chiaro comunque che alla Lazio manca una seconda grande punta, l'alternativa vera a Miro Klose che non può fare tutto e sempre nell'area avversaria. Sarà Yilmaz? Sarà Matavz? Sarà Gilardino? Sarà Matri? Ben venga uno dei quattro.
E speriamo nel recupero anticipato di Mauri, che sicuramente darà un buon contributo a un necessario miglioramento.
Contro la Juve, l'assenza di Mauri, prezioso anche nel gol al 71' di Lulic in Coppa Italia, si è sentita enormemente. Il centrocampo laziale, tanto sbandierato, ha fatto una figuraccia che forse la presenza di Mauri avrebbe scongiurato. Sì, mancava anche Gonzalez, altro uomo indispensabile per il suo moto perpetuo, e così la Lazio è venuta a ritrovarsi quasi senz'anima.
Oggi, contro l'Udinese, dovrebbe andare un po' meglio, Petkovic non ripeterà l'eresia dei tre registi, significa assicurare lentezza e mancanza di vigore solo per avere un po' più di ragionamento. Ma è indispensabile "liberare" anche Hernanes, affidando a lui il compito che di solito svolge Mauri, vera spalla di Klose.
Petkovic deve saper giocare meglio le sue carte, che sono le solite dell'anno scorso e ormai le conosce bene. Biglia non è finito, anche se è un doppione, e conoscendolo un po' meglio potrà tornare sempre utile.
E' chiaro comunque che alla Lazio manca una seconda grande punta, l'alternativa vera a Miro Klose che non può fare tutto e sempre nell'area avversaria. Sarà Yilmaz? Sarà Matavz? Sarà Gilardino? Sarà Matri? Ben venga uno dei quattro.
E speriamo nel recupero anticipato di Mauri, che sicuramente darà un buon contributo a un necessario miglioramento.
sabato 24 agosto 2013
Vola la Primavera: 5-1 al Napoli, strepitoso Keita!
Grande esordio della Lazio primavera: 5-1 alla forte formazione del Napoli di Saurini. Una giornata straordinaria di Keita, autore di due gol strepitosi, due siluri da 20 e 25 metri.
Pareggio provvisorio del Napoli sul finale del primo tempo con l'ungherese Novothny, ma nella ripresa la Lazio ha dilagato: secondo gol di Keita, terzo di Crecco, quarto e quinto di Palombi subentrato a Lombardi.
La Lazio ha schierato: Strakosha; Pollace, Ilardi, Serpieri, Filippini; Antic (Pace), Oikonomidis, Crecco (Luque); Lombardi (Palombi), Tounkara, Keita.
Ottima prova dei ragazzi di Bollini, che hanno onorato il titolo di campioni d'Italia.
Pareggio provvisorio del Napoli sul finale del primo tempo con l'ungherese Novothny, ma nella ripresa la Lazio ha dilagato: secondo gol di Keita, terzo di Crecco, quarto e quinto di Palombi subentrato a Lombardi.
La Lazio ha schierato: Strakosha; Pollace, Ilardi, Serpieri, Filippini; Antic (Pace), Oikonomidis, Crecco (Luque); Lombardi (Palombi), Tounkara, Keita.
Ottima prova dei ragazzi di Bollini, che hanno onorato il titolo di campioni d'Italia.
Yilmaz: la Lazio fa sul serio
Lotito è annunciato in arrivo a Istanbul, per trattare l'acquisto di Burak Yilmaz direttamente con la dirigenza del Galatasaray. L'offerta della Lazio è in ascesa, siamo intorno ai 12 milioni, mentre il Galatasaray, partito da una richiesta di 17, sarebbe disposto a concludere intorno ai 14 milioni.
Yilmaz intende veramente divorziare da Terim e da Drobga, che gli ha rubato il posto di unica punta. Alla Lazio troverebbe sicuramente più spazio e ben maggiori possibilità di ritrovare se stesso dopo un lungo periodo di crisi.
La telenovela continua. Alle notizie reali si accavallano quelle inventate di sana pianta o soltanto arguite. Ma sembra davvero che l'acquisto di Burak Yilmaz, la grande punta lungamente sognata, abbia notevoli possibilità di realizzazione da parte di una Lazio che intende rilanciarsi nel firmamento del calcio italiano ed europeo.
Yilmaz intende veramente divorziare da Terim e da Drobga, che gli ha rubato il posto di unica punta. Alla Lazio troverebbe sicuramente più spazio e ben maggiori possibilità di ritrovare se stesso dopo un lungo periodo di crisi.
La telenovela continua. Alle notizie reali si accavallano quelle inventate di sana pianta o soltanto arguite. Ma sembra davvero che l'acquisto di Burak Yilmaz, la grande punta lungamente sognata, abbia notevoli possibilità di realizzazione da parte di una Lazio che intende rilanciarsi nel firmamento del calcio italiano ed europeo.
Carpineto Romano: il palio della carriera
Domani, domenica 25 agosto e fino a domenica 1 settembre, festoso appuntamento a Carpineto Romano in vista del Palio della Carriera.
Sono venti anni che si rievoca l'arrivo a Carpineto Romano di Donna Olimpia Aldobrandini in pieno Seicento, protettrice del grande pittore Caravaggio.
Gli arazzi del palio sono ormai ventuno, tutti opera di grandi artisti come Ennio Calabria, Ugo Attardi, Luca Alinari, e da ultimo Ugo Nespolo.
Sette rioni di Carpineto Romano si sfideranno per il Palio alla carriera equestre all'anello domenica 1 settembre.
Sono venti anni che si rievoca l'arrivo a Carpineto Romano di Donna Olimpia Aldobrandini in pieno Seicento, protettrice del grande pittore Caravaggio.
Gli arazzi del palio sono ormai ventuno, tutti opera di grandi artisti come Ennio Calabria, Ugo Attardi, Luca Alinari, e da ultimo Ugo Nespolo.
Sette rioni di Carpineto Romano si sfideranno per il Palio alla carriera equestre all'anello domenica 1 settembre.
Petkovic tra i grandi allenatori europei
Vladimir Petkovic è stato comvocato per il Forum Allenatori di élite a Noyon, casa del calcio europeo, insieme ad una ventina di grandi allenatori europei, tra i quali Mourinho, Ancelotti, Conte della Juventus, Allegri del Milan, Benitez del Napoli e Terim del Galatasaray.
Si tratta del meglio del calcio continentale, e dunque è un grande onore per il bravo Petkovic dopo una sola stagione in biancoceleste. Vuol dire che la sua visione del calcio è considerata importante, al punto da chiedere il suo contributo in un consulto per migliorare il calcio europeo.
Siano dunque contenti e soddisfatti i tifosi biancocelesti: lo 0-4 contro la Juventus non ha scalfito la reputazione del nostro tecnico, apprezzato anche per le sue doti di eleganza e di grande educazione, un aspetto non secondario nella conduzione tecnica di una società di calcio.
La convocazione di Petkovic ci ripaga almeno in parte della brutta figura fatta con l'episodio razzistico contro i giocatori di colore della Juventus, che è costata alla Lazio una severa punzione anche di tipo economico con la chiusura della curva nord domani sera contro l'Udinese. Sono stati puniti giusti ed ingiusti: tra gli abbonati della Lazio, che sono ventimila, quanti hanno davvero fischiato Pogba, Asaboah ed Ogbonna? Saranno stati non più di duecento, cioè uno su cento. La solia canzone, in cui gli innocenti pagano per i peccatori stolti, come se la Lazio non avesse i suoi Cavanda, Konko, Ciani e tantissimi giovani fenomeni della Primavera.
Comunque, grazie Petkovic, per la tua reputazione che ci salva almeno la faccia.
Si tratta del meglio del calcio continentale, e dunque è un grande onore per il bravo Petkovic dopo una sola stagione in biancoceleste. Vuol dire che la sua visione del calcio è considerata importante, al punto da chiedere il suo contributo in un consulto per migliorare il calcio europeo.
Siano dunque contenti e soddisfatti i tifosi biancocelesti: lo 0-4 contro la Juventus non ha scalfito la reputazione del nostro tecnico, apprezzato anche per le sue doti di eleganza e di grande educazione, un aspetto non secondario nella conduzione tecnica di una società di calcio.
La convocazione di Petkovic ci ripaga almeno in parte della brutta figura fatta con l'episodio razzistico contro i giocatori di colore della Juventus, che è costata alla Lazio una severa punzione anche di tipo economico con la chiusura della curva nord domani sera contro l'Udinese. Sono stati puniti giusti ed ingiusti: tra gli abbonati della Lazio, che sono ventimila, quanti hanno davvero fischiato Pogba, Asaboah ed Ogbonna? Saranno stati non più di duecento, cioè uno su cento. La solia canzone, in cui gli innocenti pagano per i peccatori stolti, come se la Lazio non avesse i suoi Cavanda, Konko, Ciani e tantissimi giovani fenomeni della Primavera.
Comunque, grazie Petkovic, per la tua reputazione che ci salva almeno la faccia.
venerdì 23 agosto 2013
Anni di scuola: 184. Le occasioni mancate
Sul momento l'idea del libro di memorie prenestine venne rinviata, perchè alcuni componenti del consiglio di amministrazione non avevano ben capito di che cosa si trattasse con precisione.
Colui che aveva suggerito il mio nome non riuscì a caldeggiare fino in fondo l'iniziativa, ma in realtà non si voleva in alcun modo intaccare una specie di privilegio che era stato concesso in esclusiva al collega.
Data la mia notoria incapacità d'insistere in un certo tipo di pressione, non se ne fece più nulla, e l'idea piano piano si andò sfuocando, finché io non smisi di collaborare con il "Messaggero", e così nessuno ne parlò più.
In realtà io avevo già provveduto ad organizzare il materiale, e avrei potuto benissimo insistere e riproporre l'idea, perfezionandola. Anche quella, dunque, fu una delle occasioni letterarie da me mancate.
Il buon Peppino Tomassi, in occasione della pubblicazione di un mio recente libro, "Ti racconto una favola", a distanza di quasi trent'anni dai buoni vecchi tempi degli anni Ottanta, si è riproposto di presentare il mio volume presso il Circolo Culturale Simeoni tuttora esistente, anche se Tomassi non ne è più il presidente, ma soltanto uno dei soci.
Può darsi perciò che l'occasione, mancata allora, di presentarmi a Palestrina con un mio libro, si riproponga adesso, dopo così tanti anni. Segno che qualcuno si ricorda di me e mi stima ancora come insegnante e come scrittore, "modestia a parte", come si suol dire.
Ma c'è tanta gente che della "modestia" degli altri se ne in fischia, o magari anche ne approfitta, in questo "regno dei furbi" che è sempre stato il piccolo mondo della cultura locale, non solo di Palestrina.
Colui che aveva suggerito il mio nome non riuscì a caldeggiare fino in fondo l'iniziativa, ma in realtà non si voleva in alcun modo intaccare una specie di privilegio che era stato concesso in esclusiva al collega.
Data la mia notoria incapacità d'insistere in un certo tipo di pressione, non se ne fece più nulla, e l'idea piano piano si andò sfuocando, finché io non smisi di collaborare con il "Messaggero", e così nessuno ne parlò più.
In realtà io avevo già provveduto ad organizzare il materiale, e avrei potuto benissimo insistere e riproporre l'idea, perfezionandola. Anche quella, dunque, fu una delle occasioni letterarie da me mancate.
Il buon Peppino Tomassi, in occasione della pubblicazione di un mio recente libro, "Ti racconto una favola", a distanza di quasi trent'anni dai buoni vecchi tempi degli anni Ottanta, si è riproposto di presentare il mio volume presso il Circolo Culturale Simeoni tuttora esistente, anche se Tomassi non ne è più il presidente, ma soltanto uno dei soci.
Può darsi perciò che l'occasione, mancata allora, di presentarmi a Palestrina con un mio libro, si riproponga adesso, dopo così tanti anni. Segno che qualcuno si ricorda di me e mi stima ancora come insegnante e come scrittore, "modestia a parte", come si suol dire.
Ma c'è tanta gente che della "modestia" degli altri se ne in fischia, o magari anche ne approfitta, in questo "regno dei furbi" che è sempre stato il piccolo mondo della cultura locale, non solo di Palestrina.
Piglio: un'antica icona
E' stata inaugurata a Piglio, nel quartiere popolare di Porta Pei, una vetusta icona della Santissima Trinità, in cui la figura dello Spirito Santo è rappresentata da una colomba.
L'icona è stata scoperta dai coniugi Enzo Proietti e Maria Giovanna Meleo. La sacra immagine, di probabile origine medioevale, è stata benedetta dal parroco don Giovanni Macali.
Nel quartiere di Porta Pei (porta ai piedi, a sud del castello), ricordano gli storici Massimo Berucci e Antonio Iadicicco, nell'immediato dopoguerra risiedette per alcuni mesi la piccola Paola Ruffo di Calabria, destinata a diventare regina del Belgio.
L'icona è stata scoperta dai coniugi Enzo Proietti e Maria Giovanna Meleo. La sacra immagine, di probabile origine medioevale, è stata benedetta dal parroco don Giovanni Macali.
Nel quartiere di Porta Pei (porta ai piedi, a sud del castello), ricordano gli storici Massimo Berucci e Antonio Iadicicco, nell'immediato dopoguerra risiedette per alcuni mesi la piccola Paola Ruffo di Calabria, destinata a diventare regina del Belgio.
Udinese e Di Natale k.o., ma attenzione, Lazio!
Contro gli sloveni del Liberec, l'Udinese di Guidolin ha avuto un pessimo esordio in Europa League, perdendo per 3-1 nel turno casalingo. Inoltre il cannoniere Di Natale ha riportato un brutto incidente per il quale ha dovuto subire una sutura di dieci punti, e pur restando in campo corre il serio rischio di non poter affrontare la Lazio domenica.
A questo punto, con i laziali in forte reazione nervosa dopo la batosta con la Juventus, per i biancocelesti la strada dei tre punti e della prima vittoria stagionale sembrerebbe spianata, ma invece l'attenzione deve essere raddoppiata, perchè in campionato è tutta un'altra cosa, e nessuno è disposto a mollare nulla per non rimanere indietro. L'Udinese è solita partire piano e poi ritrovare se stessa con l'andare del tempo, sfoderando sempre dei finali di stagione sensazionali: tutto al contrario della Lazio, che invece parte forte e poi arriva piano.
Petkovic e i suoi aiutanti devono studiare una formula diversa nella guida dei giocatori, per modularne il cammino in modo progressivo e crescente, e per evitare quella lunga serie d'infortuni che a fine stagione annullano tutti i risultati brillanti ottenuti fino a quel momento. Inoltre si deve considerare che la Lazio, pur sensibilmente ringiovanita, resta una squadra vecchia con i suoi Klose, Dias, Mauri, Biava, Floccari, e che purtroppo tutti i nuovi acquisti sono serviti finora solo per arricchiare la riserva, mentre i titolari sono tutti i vecchi della scorsa stagione con un annetto in più sulle spalle. L'unica novità è per ora Cavanda, mentre Biglia stesso viene messo in discussione anche per la presenza di troppi giocatori "pensanti" a centrocampo, da Hernanes a Ledesma, quando si ha un disperato bisogno di movimento, di cui è campione indiscusso quel Gonzalez che contro la Juventus non c'era.
Domenica dovremo vedere in campo una Lazio nuova, più muscoli, velocità e impegno, meno classe e lenta riflessività, che dà modo ai più preparati di essere sempre primi sul pallone.
A questo punto, con i laziali in forte reazione nervosa dopo la batosta con la Juventus, per i biancocelesti la strada dei tre punti e della prima vittoria stagionale sembrerebbe spianata, ma invece l'attenzione deve essere raddoppiata, perchè in campionato è tutta un'altra cosa, e nessuno è disposto a mollare nulla per non rimanere indietro. L'Udinese è solita partire piano e poi ritrovare se stessa con l'andare del tempo, sfoderando sempre dei finali di stagione sensazionali: tutto al contrario della Lazio, che invece parte forte e poi arriva piano.
Petkovic e i suoi aiutanti devono studiare una formula diversa nella guida dei giocatori, per modularne il cammino in modo progressivo e crescente, e per evitare quella lunga serie d'infortuni che a fine stagione annullano tutti i risultati brillanti ottenuti fino a quel momento. Inoltre si deve considerare che la Lazio, pur sensibilmente ringiovanita, resta una squadra vecchia con i suoi Klose, Dias, Mauri, Biava, Floccari, e che purtroppo tutti i nuovi acquisti sono serviti finora solo per arricchiare la riserva, mentre i titolari sono tutti i vecchi della scorsa stagione con un annetto in più sulle spalle. L'unica novità è per ora Cavanda, mentre Biglia stesso viene messo in discussione anche per la presenza di troppi giocatori "pensanti" a centrocampo, da Hernanes a Ledesma, quando si ha un disperato bisogno di movimento, di cui è campione indiscusso quel Gonzalez che contro la Juventus non c'era.
Domenica dovremo vedere in campo una Lazio nuova, più muscoli, velocità e impegno, meno classe e lenta riflessività, che dà modo ai più preparati di essere sempre primi sul pallone.
giovedì 22 agosto 2013
Anche "Vita di collegio" candidata per Sanremo
Ricordiamo ai nostri lettori che, per il concorso "Casa Sanremo Writers 2014" del nostro editore Vito Pacelli di Booksprint, oltre a "Pinocchio ancora burattino" partecipa anche il nostro precedente libro, "Vita di collegio". Pertanto i nostri amici potranno votare per uno dei due libri di Luigi Jadicicco, o anche per entrambi con voto separato.
Per esprimere la vostra preferenza, basta digitare www.booksprintedizioni.it alla voce "Vota questo libro".
Per esprimere la vostra preferenza, basta digitare www.booksprintedizioni.it alla voce "Vota questo libro".
Acquafondata: festival della zampogna
Sono attesi ad Acquafondata, il caratteristico paese del Frusinate, ben 500 suonatori di zampogna provenienti da ogni parte d'Italia sabato 24 e domenica 25 agosto per la 42.ma edizione del Festival della Zampogna.
Il sindaco Antonio Di Meo rigrazia la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, la Camera di Commercio, il GAL di Alvito e la Banca Popolare del Cassinate per il sostegno dato a questa grande manifestazione, che fa di Acquafondata la piccola capitale del triangolo della zampogna tra Lazio, Abruzzo e Molise.
Per questo festoso week end, sono attesi ad Acquafondata centinaia e centinaia di visitatori, turisti e amatori del folk.
Il sindaco Antonio Di Meo rigrazia la Regione Lazio, la Provincia di Frosinone, la Camera di Commercio, il GAL di Alvito e la Banca Popolare del Cassinate per il sostegno dato a questa grande manifestazione, che fa di Acquafondata la piccola capitale del triangolo della zampogna tra Lazio, Abruzzo e Molise.
Per questo festoso week end, sono attesi ad Acquafondata centinaia e centinaia di visitatori, turisti e amatori del folk.
Per Yilmaz la Lazio offre Kozak e 5 milioni
Sta nascendo una seconda telenovela Yilmaz, dopo quella dell'anno scorso: la Lazio sta facendo una corte serrata al giocatore, ma le ultime notizie parlano di un ripensamento dell'attaccante, di un parziale riaccostamento a Terim e al Galatasaray. Potrebbe essere, però, un tentativo di rialzare il prezzo con la Lazio, la quale ha avuto un'idea: girare Kozak alla squadra di Istanbul, e portare a Roma Yilmaz con l'aggiunta di 5 milioni. Siccome Lotito valuta Kozak 8 milioni, ecco che l'offerta laziale arriverebbe a quei 13 milioni che sono considerati il prezzo giusto per assicurarsi le prestazioni di Yilmaz.
Mancano ormai solo dieci giorni alla chiusura del mercato, e in questi giorni maturerà il destino della Lazio. Se riuscirà ad assicurarsi le prestazioni di una grande seconda punta da affiancare a Miro Klose, le sue quotazioni tecniche torneranno sicuramente a salire dopo la batosta rimediata contro la fortissima Juventus.
Senza Yilmaz o uno che vale quanto lui, la Lazio non sarebbe più che una squadra da mezza classifica, da settimo-ottavo posto, destinata ad andare incontro a una stagione mediocre e a difendere senza molte possibilità il suo posto in Europa League, nella quale sarebbe difficile ripetere le bellissime prestazioni dell'anno scorso. Con Yilmaz in campo, lo scenario cambierebbe in modo radicale, e si riaprirebbero anche le prospettive di poter lottare per l'accesso alla Champions League.
Tutto dipende da ciò che maturerà in Turchia in questi ultimi dieci giorni.
Mancano ormai solo dieci giorni alla chiusura del mercato, e in questi giorni maturerà il destino della Lazio. Se riuscirà ad assicurarsi le prestazioni di una grande seconda punta da affiancare a Miro Klose, le sue quotazioni tecniche torneranno sicuramente a salire dopo la batosta rimediata contro la fortissima Juventus.
Senza Yilmaz o uno che vale quanto lui, la Lazio non sarebbe più che una squadra da mezza classifica, da settimo-ottavo posto, destinata ad andare incontro a una stagione mediocre e a difendere senza molte possibilità il suo posto in Europa League, nella quale sarebbe difficile ripetere le bellissime prestazioni dell'anno scorso. Con Yilmaz in campo, lo scenario cambierebbe in modo radicale, e si riaprirebbero anche le prospettive di poter lottare per l'accesso alla Champions League.
Tutto dipende da ciò che maturerà in Turchia in questi ultimi dieci giorni.
mercoledì 21 agosto 2013
Anni di scuola: 183. Gli articoli del Messaggero
A proposito di libri non pubblicati, ma che avrebbero potuto benissimo vedere le stampe, ce ne fu uno su Palestrina che intorno al 1980 sfiorò davvero la pubblicazione e non ci riuscì soltanto perché non avevo gli appoggi, monopolizzati da un altro ben noto collega e giornalista del quale ho già parlato.
Io pubblicavo, almeno uno a settimana, una serie di articoli di carattere culturale, sociale e politico aventi come oggetto monumenti, personaggi e problemi di questa nobile e antichissima città. Questi articoli avevano trovato un gruppetto di estimatori che si potevano identificare in un benemerito circolo culturale prenestino, pilotato dallo scrittore Giuseppe Tommasi.
Tommasi era diventato mio amico, e ogni tanto, in contrandomi, mi faceva i complimenti per queste pubblicazioni. Il Circolo Culturale Simeoni di Palestrina pubblicava una collana di opuscoli molto interessanti, di una sessantina di pagine, che mensilmente ospitavano argomenti di cultura prenestina, e più di una volta i miei articoli erano stati ripresentati su quella piccola e interessante rivista.
Peppino Tommasi mi fece sapere che avrebbe volentieri provveduto a raccogliere tutta la serie dei miei articoli di arte e di cultura di argomento prenestino, e mi indicò la via giusta dell'ente pubblico che avrebbe potuto sostenere questa pubblicazione, così come faceva generosamente con l'altro corrispondente del "Tempo". Mi suggerì anche il nome di chi, nel consiglio della banca locale, avrebbe potuto sostenere quella idea. Sembrava che il progetto fosse sul punto di essere realizzato, e se ne parlò anche in una riunione ufficiale.
Io pubblicavo, almeno uno a settimana, una serie di articoli di carattere culturale, sociale e politico aventi come oggetto monumenti, personaggi e problemi di questa nobile e antichissima città. Questi articoli avevano trovato un gruppetto di estimatori che si potevano identificare in un benemerito circolo culturale prenestino, pilotato dallo scrittore Giuseppe Tommasi.
Tommasi era diventato mio amico, e ogni tanto, in contrandomi, mi faceva i complimenti per queste pubblicazioni. Il Circolo Culturale Simeoni di Palestrina pubblicava una collana di opuscoli molto interessanti, di una sessantina di pagine, che mensilmente ospitavano argomenti di cultura prenestina, e più di una volta i miei articoli erano stati ripresentati su quella piccola e interessante rivista.
Peppino Tommasi mi fece sapere che avrebbe volentieri provveduto a raccogliere tutta la serie dei miei articoli di arte e di cultura di argomento prenestino, e mi indicò la via giusta dell'ente pubblico che avrebbe potuto sostenere questa pubblicazione, così come faceva generosamente con l'altro corrispondente del "Tempo". Mi suggerì anche il nome di chi, nel consiglio della banca locale, avrebbe potuto sostenere quella idea. Sembrava che il progetto fosse sul punto di essere realizzato, e se ne parlò anche in una riunione ufficiale.
Trevi nel Lazio: prestigioso convegno di bioetica
Sabato 24 agosto, per l'intera giornata a partire dalle 9.30, al Castello Caetani di Trevi nel Lazio si terrà il sesto convegno internazionale di bioetica organizzato dalla confraternita della Misericordia.
Interverrano i massimi esperti internazionali: i professori Domenico Santangelo, Alfredo Anzani, monsignor Domenico Pompili, Pierluigi Bruschettini, Pietro Grossi, David Le Breton e Graziano Martignoni.
Fra i problemi trattati: l'avvenire, la medicina, il valore della vita, l'aborto, le ragioni della speranza. Un convegno di grande significato e importanza per i suoi contenuti e per il prestigio internazionale degli intervenuti dalle maggiori università europee, comprese Parigi e Friburgo.
Interverrano i massimi esperti internazionali: i professori Domenico Santangelo, Alfredo Anzani, monsignor Domenico Pompili, Pierluigi Bruschettini, Pietro Grossi, David Le Breton e Graziano Martignoni.
Fra i problemi trattati: l'avvenire, la medicina, il valore della vita, l'aborto, le ragioni della speranza. Un convegno di grande significato e importanza per i suoi contenuti e per il prestigio internazionale degli intervenuti dalle maggiori università europee, comprese Parigi e Friburgo.
Aspettando Yilmaz...Klose promette più di 15 gol
La Lazio? Aspettando Yilmaz...Che potrebbe venire davvero, pare che a Istanbul il Galatasaray si accontenterebbe di 13 milioni, che non sono poi una cifra esagerata per un attaccante del genere, anche se in parte accantonato da Fatih Terim che gli preferisce il più duttile Drogba come unica punta.
Ma intanto la Lazio deve tenrsi stretto il trentacinquenne Miro Klose, che vorrebbe chiudere la sua inossidabile carriera in Germania. Sì, ma prima Klose promette di segnare quest'anno, con la Lazio, più di 16 gol, battendo il suo primato italiano che è fatto appunto di 16 reti per ciascuna delle due stagioni disputate, con un totale di 32 gol che fanno una certa sensazione per un anziano come lui. Alla Lazio una cifra simile di gol in due campionati bisogna andarla a cercare indietro non si sa di quanti anni, probabilmente ai tempi di Beppe Signori.
Certo, Miro ha classe da vendere e una freschezza atletica invidiabile. Domenica con la Juve ha fatto cilecca, ma ha egualmente sfiorato il gol con un maestoso colpo di testa finito fuori di un soffio, e con un'altra occasione preziosa con mancato tunnel ai danni di Buffon. Certamente Klose risente dell'assenza di un Mauri che sapeva fargli da spalla con una serie di assist e anche di gol, ma risente soprattutto della scarsa presenza di un Hernanes ancora non entrato nel circolo e alla ricerca della posizione giusta, che non è certo quella di terzo regista di centrocampo.
Una Lazio ancora tutta da studiare e da ricostruire da parte di Petkovic, che credeva di aver risolto i suoi problemi e se li vede ancora davanti intatti alla vigilia di un altro incontro delicato come quello con l'Udinese. Ma siamo sicuri che in questi giorni il bravo tecnico saprà prendere le giuste contromisure.
Ma intanto la Lazio deve tenrsi stretto il trentacinquenne Miro Klose, che vorrebbe chiudere la sua inossidabile carriera in Germania. Sì, ma prima Klose promette di segnare quest'anno, con la Lazio, più di 16 gol, battendo il suo primato italiano che è fatto appunto di 16 reti per ciascuna delle due stagioni disputate, con un totale di 32 gol che fanno una certa sensazione per un anziano come lui. Alla Lazio una cifra simile di gol in due campionati bisogna andarla a cercare indietro non si sa di quanti anni, probabilmente ai tempi di Beppe Signori.
Certo, Miro ha classe da vendere e una freschezza atletica invidiabile. Domenica con la Juve ha fatto cilecca, ma ha egualmente sfiorato il gol con un maestoso colpo di testa finito fuori di un soffio, e con un'altra occasione preziosa con mancato tunnel ai danni di Buffon. Certamente Klose risente dell'assenza di un Mauri che sapeva fargli da spalla con una serie di assist e anche di gol, ma risente soprattutto della scarsa presenza di un Hernanes ancora non entrato nel circolo e alla ricerca della posizione giusta, che non è certo quella di terzo regista di centrocampo.
Una Lazio ancora tutta da studiare e da ricostruire da parte di Petkovic, che credeva di aver risolto i suoi problemi e se li vede ancora davanti intatti alla vigilia di un altro incontro delicato come quello con l'Udinese. Ma siamo sicuri che in questi giorni il bravo tecnico saprà prendere le giuste contromisure.
martedì 20 agosto 2013
Berisha è laziale, dicono in Albania
Notizie provenienti dall'Albania danno per conclusa la lunga vicenda di Etrit Berisha, portiere del Malmoe, conteso fra Chievo e Lazio. Berisha, dopo aver rinunciato al contratto - prematuro -. con la squadra veronese, avrebbe raggiunto un accordo con la Lazio, disposta anche a dare un indennizzo al Malmoe per la risoluzione del contratto prima ancocra della scadenza del 31 dicembre.
Il portierone albanese, 1.94 di altezza, è dato in arrivo a Roma per il prossimo giovedì. Via libera per Bizzarri, probabilmente alla Sampdoria.
Il portierone albanese, 1.94 di altezza, è dato in arrivo a Roma per il prossimo giovedì. Via libera per Bizzarri, probabilmente alla Sampdoria.
Si plachi la Nord: che vergogna!
Oltre che ad essere umiliati sul campo dalla Juventus, più e più ci siamo sentiti umiliati per il comportamento, i fischi ed i bu! di una parte degli spalti biancocelesti. Atteggiamenti da gente arretrata sul piano della civiltà. Se la Juventus si è sentita fischiare per i Pogba, gli Asamoah e gli Ogbonna, fior di giocatori, noi che dovevamo fare con i nostri Cavanda e Onazi, e mancavano i Konko, i Ciani e tutti quei bravi artigiani del pallone dalla pelle colorata che prendono lo stipendio anche dalle parti di Formello?
Fischi che si rovesciano addosso alla intera tifoseria laziale, in gran parte non colpevole, come una bagnarola d'acqua sporca. Abbiamo già pagato, in Italia e in Europa: non ci basta? Siamo stupidi ed anche autolesionisti. Lotito ha ragione di andare in bestia e di dover mettere mano ogni tanto anche al portafogli per l'idiozia di qualche scemo che magari crede di essere tifoso della Lazio, ma non lo è minimamente.
Domenica, contro l'Udinese, pane e acqua per tutta la curva nord, al novanta per cento innocente. Dovranno restare a casa tutti, per colpa di cento scimmie fuggite dalla foresta. Con tutto il rispetto per le scimmie, certamente più sagge di certi esemplari della razza umana.
Fischi che si rovesciano addosso alla intera tifoseria laziale, in gran parte non colpevole, come una bagnarola d'acqua sporca. Abbiamo già pagato, in Italia e in Europa: non ci basta? Siamo stupidi ed anche autolesionisti. Lotito ha ragione di andare in bestia e di dover mettere mano ogni tanto anche al portafogli per l'idiozia di qualche scemo che magari crede di essere tifoso della Lazio, ma non lo è minimamente.
Domenica, contro l'Udinese, pane e acqua per tutta la curva nord, al novanta per cento innocente. Dovranno restare a casa tutti, per colpa di cento scimmie fuggite dalla foresta. Con tutto il rispetto per le scimmie, certamente più sagge di certi esemplari della razza umana.
Pinocchio ancora burattino si fa largo
Il libro "Pinocchio ancora burattino" di Luigi Jadicicco sta incontrando piano piano un discreto successo di pubblico. Partecipa anche al concorso "Casa Sanremo Writers 2014" e può essere votato dal pubblico su www.booksprintedizioni.it
alla voce "Voto questo libro".
alla voce "Voto questo libro".
Palestrina: Viva Porta San Martino!
La contrada di Porta San Martino si è aggiudicato nettamente il Palio di Sant'Agapito giunto alla sua 37.ma edizione. Seguono Porta San Biagio, Porta San Cesareo e Porta San Giacomo.
Le gare si sono svolte nella storica Piazza Regina Margherita alla presenza di un pubblico foltissimo. I fantini vittoriosi sono stati Arnaldo Pinci e Marcello Giordani: si gareggiava a coppie, con punteggio per ciascuna delle quattro gare in programma: palla, arco, scifa e corsa con la conca.
Bellissimo, in conclusione, il corteo storico in costume, con in testa i nuovi sbandieratori, tra cui quattro bellissime ragazze. Hanno partecipato, molto applauditi, anche i rappresentanti della città gemellata tedesca di Fussen.
Le gare si sono svolte nella storica Piazza Regina Margherita alla presenza di un pubblico foltissimo. I fantini vittoriosi sono stati Arnaldo Pinci e Marcello Giordani: si gareggiava a coppie, con punteggio per ciascuna delle quattro gare in programma: palla, arco, scifa e corsa con la conca.
Bellissimo, in conclusione, il corteo storico in costume, con in testa i nuovi sbandieratori, tra cui quattro bellissime ragazze. Hanno partecipato, molto applauditi, anche i rappresentanti della città gemellata tedesca di Fussen.
Yilmaz litiga con Terim e vuole la Lazio
C'è del vero nella possibilità che il grande Burak Yilmaz, eccezionale cannoniere turco, possa venire alla Lazio. Non è una favola inventata a Roma da laziali desiderosi di vedere la squadra potenziata in attacco, che è il suo vero punto debole. No, la voce nasce da Istanbul, e dalla file stesse del Galatasaray. Qui Yilmaz non è più il cannoniere indiscusso, ma da quando Fatih Treim ha adottato (anche lui!) il modulo 4-1-4-1, affidando al grande Didier Drogba la maglia di unica punta, Yilmaz è incredibilmente precipitato in seconda fila malgrado i 40 gol segnati nella stagione precedente fra campionato e Coppe, compresa la Champions, e si ritrova malinconicamente a chiedere un po' di spazio "random" alle spalle del più duttile ed esperto francese Drogba, uno che mastica grande calcio da più di un decennio.
Non solo: ma Yilmaz è rimasto indietro anche nella gerarchia dei grandi ingaggi, e sembra voglia un adeguamento per raggiungere il livello di Didier. Si dice e si smentisce. Fatto sta che Yilmaz è scontento, e oggi sembra chiedere a gran voce di andarsene, disposto ad accettare la Lazio, a ridursi anche parzialmente lo stipendio che si aggira sui tre milioni. Dalla Lazio accetterebbe un contratto quinquennale di 2.2, ma avrebbe l'opportunità di giocare nel grande campionato italiano e almeno nell'Europa League.
Non è una favola che la Lazio avrebbe offerto 10 milioni, mentre il Galatasaray sarebbe disposto a cedere Yilmaz a 15. Trattabili. Se si pensa che Lotito spese 20 milioni per Zarate, 14 milioni per Yilmaz sarebbero una cifra realistica, in base alla quale la Lazio potrebbe ritrovarsi un giocatore
che oggi vale almeno il doppio di Zarate.
Non solo: ma Yilmaz è rimasto indietro anche nella gerarchia dei grandi ingaggi, e sembra voglia un adeguamento per raggiungere il livello di Didier. Si dice e si smentisce. Fatto sta che Yilmaz è scontento, e oggi sembra chiedere a gran voce di andarsene, disposto ad accettare la Lazio, a ridursi anche parzialmente lo stipendio che si aggira sui tre milioni. Dalla Lazio accetterebbe un contratto quinquennale di 2.2, ma avrebbe l'opportunità di giocare nel grande campionato italiano e almeno nell'Europa League.
Non è una favola che la Lazio avrebbe offerto 10 milioni, mentre il Galatasaray sarebbe disposto a cedere Yilmaz a 15. Trattabili. Se si pensa che Lotito spese 20 milioni per Zarate, 14 milioni per Yilmaz sarebbero una cifra realistica, in base alla quale la Lazio potrebbe ritrovarsi un giocatore
che oggi vale almeno il doppio di Zarate.
lunedì 19 agosto 2013
Anni di scuola: 182. Gli insegnanti "maestri di vita"
Da quel momento, i rapporti tra mia figlia e quell'insegnante non furono più buoni, e siccome le insegnanti di lettere del ginnasio sono responsabili di ben cinque materie fondamentali, italiano, latino, greco, storia e geografia, lascio a voi immaginare quali disastrose conseguenze abbia avuto quel semplice, ingenuo aprire bocca e dire "amem". Poteva benissimo avere il buon gusto di tacere e di lasciare il tempo all'insegnante di correggere se stessa. Invece, da quel momento, ha dovuto impegnarsi il doppio per ottenere magari la metà di quello che avevano altri alunni forse meno preparati, ma più intelligenti agli effetti pratici, che sono quelli di sapersi comportare con saggezza nella vita.
Con quell'insegnante, poi, lo scontro divenne frontale anche per motivazioni politiche (guai a pronunciare anche questa frase, perché certe cose gli insegnanti non le ammetteranno mai), che diventavano fonte di attrito irreparabile nello svolgimento dei temi, quasi tutti a sfondo sociale se non propriamente politico. Certi insegnanti diventano in assoluto maestri di vita, vogliono condizionare a tutti i costi il pensiero e gli atteggiamenti esteriori dei propri alunni: guai, nei temi, ad esprimere pensieri alternativi! Mia figlia, per sfuggire alla persecuzione delle sue idee, preferiva rifugiarsi su argomenti banali ed evasivi. Divenne famosa la scelta di un tema sui benefici effetti della mela, quando ci si doveva pronunciare invece sui benefici effetti della contestazione e della rivoluzione delle idee. Ma che si può fare se si ritiene che le proprie idee vadano assolutamente nascoste per non essere regolarmente contrastati e misconosciuti?
Con quell'insegnante, poi, lo scontro divenne frontale anche per motivazioni politiche (guai a pronunciare anche questa frase, perché certe cose gli insegnanti non le ammetteranno mai), che diventavano fonte di attrito irreparabile nello svolgimento dei temi, quasi tutti a sfondo sociale se non propriamente politico. Certi insegnanti diventano in assoluto maestri di vita, vogliono condizionare a tutti i costi il pensiero e gli atteggiamenti esteriori dei propri alunni: guai, nei temi, ad esprimere pensieri alternativi! Mia figlia, per sfuggire alla persecuzione delle sue idee, preferiva rifugiarsi su argomenti banali ed evasivi. Divenne famosa la scelta di un tema sui benefici effetti della mela, quando ci si doveva pronunciare invece sui benefici effetti della contestazione e della rivoluzione delle idee. Ma che si può fare se si ritiene che le proprie idee vadano assolutamente nascoste per non essere regolarmente contrastati e misconosciuti?
Gallicano nel Lazio: granturco? no, marijuana!
Il Reparto Volante della Questura di Roma ha scoperta in via Lunano, nella zona casilina tra Corcolle e Gallicano nel Lazio, una vera e propria piantagione di marijuana. La coltivazione era stata presentata come azienda agricola per la produzione di granturco, che raggiunge l'altezza giusta per nascondere la crescita delle piante di marijuana.
Sono state sequestrate ben 46 tonnellate di marijuana per un totale di circa 87 mila piante. L'estensione del terreno è stimata intorno a tre ettari e mezzo, e la polizia ha dovuto servirsi di un elicottero per individuarne le esatte dimensioni. Nel capannone a ridosso del casale sono stati sequestrati tutti gli strumenti e i mezzi occorrenti per la produzione e il trasporto del raccolto.
Sono stati arrestati quattro "agricoltori", dai 21 ai 46 anni, tutti originari della provincia calabrese di Vibo Valentia.
Sono state sequestrate ben 46 tonnellate di marijuana per un totale di circa 87 mila piante. L'estensione del terreno è stimata intorno a tre ettari e mezzo, e la polizia ha dovuto servirsi di un elicottero per individuarne le esatte dimensioni. Nel capannone a ridosso del casale sono stati sequestrati tutti gli strumenti e i mezzi occorrenti per la produzione e il trasporto del raccolto.
Sono stati arrestati quattro "agricoltori", dai 21 ai 46 anni, tutti originari della provincia calabrese di Vibo Valentia.
Lazio: si ricomincia da 7
Lazio: caduta delle illusioni. Si ricomincia, realisticamente, da 7, da quel settimo posto in classifica che è la nostra precisa fotografia. Ci sono almeno sei squadre più forti di noi: Juventus Napoli Milan Inter Fiorentina Roma e probabilmente anche Udinese. La Coppa Italia ci aveva illuso, ora abbiamo riaperto gli occhi.
Certo, siamo stati stupidi a farci infilare come tordi con tre gol in 5 minuti: ma Petkovic dov'era? non lo vedeva Lichtsteiner che stava facendo il brutto e il cattivo tempo sulla destra, infilzando Lulic e Radu come due tordi? E già il primo gol, quello di Pogba, era venuto da quella parte e da quel piede. Presunzione e leggerezza. Che non si ripeteranno, almeno non in questa maniera così sconcertante. Bisogna prendere subito le contromisure, perchè domenica arriva l'Udinese che la classifica finale del campionato scorso mette nettamente davanti a noi, e che può contare su due attaccanti pericolosi come Di Natale e Muriel. Tutte le squadre hanno almeno due forti attaccanti, solo la Lazio gioca con una punta sola e non riesce a trovarne un'altra di una certa consistenza.
Ma dobbiamo guardarci soprattutto le spalle, e urge il rientro di un lottatore come Gonzalez, mentre stiamo a rimpiangere perfino un Onazi quando abbiamo fior di centrocampisti come Ledesma e Biglia. Solo, bisogna usarli tatticamente con ben maggiore saggezza, poiché la mossa dei tre registi, con Hernanes a zero, ha datto frutti velenosi. E dovremo fare a meno a lungo di quel Mauri che rappresenta forse l'unica risorsa offensiva a sostegno di Klose.
La difesa va protetta ben altrimenti, anche perché di suo non è fortissima. I vecchi Biava e Dias non possono durare per sempre, bisogna dare fiducia a Cana, Novaretti e Vinicius, almeno per vedere quanto valgono.
Certo, siamo stati stupidi a farci infilare come tordi con tre gol in 5 minuti: ma Petkovic dov'era? non lo vedeva Lichtsteiner che stava facendo il brutto e il cattivo tempo sulla destra, infilzando Lulic e Radu come due tordi? E già il primo gol, quello di Pogba, era venuto da quella parte e da quel piede. Presunzione e leggerezza. Che non si ripeteranno, almeno non in questa maniera così sconcertante. Bisogna prendere subito le contromisure, perchè domenica arriva l'Udinese che la classifica finale del campionato scorso mette nettamente davanti a noi, e che può contare su due attaccanti pericolosi come Di Natale e Muriel. Tutte le squadre hanno almeno due forti attaccanti, solo la Lazio gioca con una punta sola e non riesce a trovarne un'altra di una certa consistenza.
Ma dobbiamo guardarci soprattutto le spalle, e urge il rientro di un lottatore come Gonzalez, mentre stiamo a rimpiangere perfino un Onazi quando abbiamo fior di centrocampisti come Ledesma e Biglia. Solo, bisogna usarli tatticamente con ben maggiore saggezza, poiché la mossa dei tre registi, con Hernanes a zero, ha datto frutti velenosi. E dovremo fare a meno a lungo di quel Mauri che rappresenta forse l'unica risorsa offensiva a sostegno di Klose.
La difesa va protetta ben altrimenti, anche perché di suo non è fortissima. I vecchi Biava e Dias non possono durare per sempre, bisogna dare fiducia a Cana, Novaretti e Vinicius, almeno per vedere quanto valgono.
domenica 18 agosto 2013
Supercoppa: la Juventus umilia la Lazio 4-0
Una Lazio inesistente, una Juventus scatenata e travolgente: non c'è stata partita. Quattro a zero con Pogba, Chiellini, Lichtsteiner e Thevez. Lichsteiner, autore di due assist e un gol, ha umiliato i suoi vecchi tifosi, anche se Conte ha contestato l'eccessiva libertà di azione del giocatore. Ma Petkovic non ha saputo vedere e riuscire a contenere lo scatenato difensore svizzero, lasciandolo completamente solo.
Nel primo tempo in qualche modo la Lazio è ruscita a limitare la supremazia juventina, ma all'inizio della ripresa, nel tentativo di reagire, ha lasciato via libera agli avversari crollando psicologicamente e fisicamente.
La Lazio non ha attacco, dove anche Klose è apparso lento e poco preparato. Ma anche in difesa ci sono stati dei vuoti incredibili.
Ed ora? Bisognerà correre ai ripari e fare un bagno di umiltà: la Coppa Italia ci aveva illuso. Questa Lazio non è una gran cosa, e di fronte a un avversario vero ha dimostrato di arrancare. Ma soprattutto ha bisogno di rinforzi in attacco.
Quante illusioni sono cadute, questa sera all'Olimpico!
Nel primo tempo in qualche modo la Lazio è ruscita a limitare la supremazia juventina, ma all'inizio della ripresa, nel tentativo di reagire, ha lasciato via libera agli avversari crollando psicologicamente e fisicamente.
La Lazio non ha attacco, dove anche Klose è apparso lento e poco preparato. Ma anche in difesa ci sono stati dei vuoti incredibili.
Ed ora? Bisognerà correre ai ripari e fare un bagno di umiltà: la Coppa Italia ci aveva illuso. Questa Lazio non è una gran cosa, e di fronte a un avversario vero ha dimostrato di arrancare. Ma soprattutto ha bisogno di rinforzi in attacco.
Quante illusioni sono cadute, questa sera all'Olimpico!
Bomba: la Lazio sta cercando di portare a Roma Burak Yilmaz
Bomba esplosa all'improvviso nella campagna acquisti: la Lazio starebbe facendo un grande tentativo presso il Galatasaray per portare a Roma il fortissimo centravanti Burak Yilmaz. Lotito avrebbe innalzato la sua offerta da 8 a 10 milioni, il Galatasaray ne pretende 15. La Lazio offrirebbe al grande cannoniere un contratto quinquennale di 2.2 milioni annuali.
In contemporanea, una nuova voce: Yilmaz sarebbe passato alla Dinamo Mosca per 14 milioni. Ma la voce viene smentita, e potrebbe essere solo un mezzo, per il Galatasaray, per convincere la Lazio a sborsare dei milioni in più.
La tifoseria laziale è in subbuglio, proprio a poche ore dalla partitissima con la Juventus per la Supercoppa.
In contemporanea, una nuova voce: Yilmaz sarebbe passato alla Dinamo Mosca per 14 milioni. Ma la voce viene smentita, e potrebbe essere solo un mezzo, per il Galatasaray, per convincere la Lazio a sborsare dei milioni in più.
La tifoseria laziale è in subbuglio, proprio a poche ore dalla partitissima con la Juventus per la Supercoppa.
Buffon o Marchetti: chi sarà il più forte?
Lazio-Juventus è in fondo la sfida fra due grandi portieri: l'immortale Buffon e il rampante Marchetti, deciso a scalzarlo finalmente nel regno della maglia azzurra detenuto ormai da oltre un decennio.
Durante Italia-Argentina, Marchetti ha battuto Buffon per 2-0, tanti sono stati i gol subiti dallo juventino e quelli non subiti (salvati!) dal laziale.
La storia si ripeterà, stasera? Nella speranza, per la Lazio, che la Juventus non assuma i panni della schiacciante supremazia argentina, o che la squadra biancoceleste trovi il suo Lorenzo Insigne capace di fare un paio di miracoli.
Durante Italia-Argentina, Marchetti ha battuto Buffon per 2-0, tanti sono stati i gol subiti dallo juventino e quelli non subiti (salvati!) dal laziale.
La storia si ripeterà, stasera? Nella speranza, per la Lazio, che la Juventus non assuma i panni della schiacciante supremazia argentina, o che la squadra biancoceleste trovi il suo Lorenzo Insigne capace di fare un paio di miracoli.
Palestrina: trionfa la Banda Orchestra di fiati
Palestrina città della musica: stasera 18 agosto, in piazza Regina Margherita, grande concerto della Banda Orchestra di fiati "Città di Palestrina" in onore del patrono S. Agapito.
Il maestro Mario Muraglione è riuscito a formare una banda prestigiosa con ragazzi di grande qualità, e presenterà un repertorio completamente nuovo, che va dai brani classici alle più celebri musiche da film.
Il presidente Tiziano Stazi ha puntato tutto su questi concerti-evento, sempre ripagato da un grande successo di pubblico e di critica. E Palestrina, la città del principe della musica Pierluigi, di perfezione se ne intende.
Il maestro Mario Muraglione è riuscito a formare una banda prestigiosa con ragazzi di grande qualità, e presenterà un repertorio completamente nuovo, che va dai brani classici alle più celebri musiche da film.
Il presidente Tiziano Stazi ha puntato tutto su questi concerti-evento, sempre ripagato da un grande successo di pubblico e di critica. E Palestrina, la città del principe della musica Pierluigi, di perfezione se ne intende.
E se il cambio fosse Kozak-Gilardino?
Peccato doverne fare a meno, di uno come Libor Kozak: ma nella Lazio, che se lo è coltivato per tre o quattro anni, purtroppo per i suoi gol non c'è spazio. Il suo tipo di gioco non si accorda con quello di Miro Klose punta unica: il ragazzo vale otto milioni, ma il mercato poverissimo lo tiene indietro, gli acquirenti passano davanti alla bancarella di Lotito, ci fanno un grosso pensierino, ma poi tirano via pensando: magari fra un mesetto questa potrà essere una buona occasione a metà prezzo...
Così Kozak lo vogliono tutti e nessuno se lo piglia. Un prezzo esagerato, che invece sarebbe quello giusto per un ragazzo di 24 anni ormai pronto a spiccare il volo verso una squadra che possa dargli spazio a volontà per la sua crescita.
Ora sembra che Kozak interessi al Genoa. Preziosi e Lotito sono da sempre in contatto, quest'anno in particolare con Matuzalem-Bizzarri-Gilardino. Già, alla Lazio Gilardino farebbe proprio comodo come alternativa o spalla di Klose, i due possono completarsi bene, il valore del "vecio" Gilardino equivale a quello del giovane Kozak, e un cambio alla pari potrebbe essere utile a entrambe le squadre. Un affare che si può fare: solo c'è bisogno di un po' di tempo per far quadrare i conti e le prospettive. Lasciamo passare questa benedetta SuperCoppa per vedere di che cosa ha bisogno davvero questa Lazio, che tatticamente sta studiando soluzioni brillanti come un centrocampo dai tre registi Ledesma-Biglia-Hernanes, e con due esterni indiavolati come Candreva e Lulic può pensare di ovviare in attacco alla solitudine di Klose, che ama il deserto, ma ogni tanto ha bisogno anche di qualche oasi di supporto per avere compagni sulla via del gol.
Così Kozak lo vogliono tutti e nessuno se lo piglia. Un prezzo esagerato, che invece sarebbe quello giusto per un ragazzo di 24 anni ormai pronto a spiccare il volo verso una squadra che possa dargli spazio a volontà per la sua crescita.
Ora sembra che Kozak interessi al Genoa. Preziosi e Lotito sono da sempre in contatto, quest'anno in particolare con Matuzalem-Bizzarri-Gilardino. Già, alla Lazio Gilardino farebbe proprio comodo come alternativa o spalla di Klose, i due possono completarsi bene, il valore del "vecio" Gilardino equivale a quello del giovane Kozak, e un cambio alla pari potrebbe essere utile a entrambe le squadre. Un affare che si può fare: solo c'è bisogno di un po' di tempo per far quadrare i conti e le prospettive. Lasciamo passare questa benedetta SuperCoppa per vedere di che cosa ha bisogno davvero questa Lazio, che tatticamente sta studiando soluzioni brillanti come un centrocampo dai tre registi Ledesma-Biglia-Hernanes, e con due esterni indiavolati come Candreva e Lulic può pensare di ovviare in attacco alla solitudine di Klose, che ama il deserto, ma ogni tanto ha bisogno anche di qualche oasi di supporto per avere compagni sulla via del gol.
sabato 17 agosto 2013
Klose: alla Juve un gol lo segno
Vigilia di Lazio-Juventus per la SuperCoppa Italia. Si scaldano i ferri per la grande sfida. Miro Klose in conferenza stampa si lascia sfuggire: -Alla Juve un gol lo segno, e allora potremmo anche vincere...-
Le due squadre partono alla pari nei pronostici, la Juventus è più forte, ma la Lazio forse ci crede di più. Nel precedente del 1998 la Lazio vinse la sua prima Supercoppa italiana battendo la Juventus per 2-1 con una rete finale di Sergio Conceissao.
Le due squadre partono alla pari nei pronostici, la Juventus è più forte, ma la Lazio forse ci crede di più. Nel precedente del 1998 la Lazio vinse la sua prima Supercoppa italiana battendo la Juventus per 2-1 con una rete finale di Sergio Conceissao.
Votate Pinocchio per Sanremo
Il mio editore, Vito Pacelli di Booksprint, organizza il prestigioso concorso "Casa Sanremo Writers 2014". Basta partecipare votando sul sito www.booksprintedizioni.it alla voce "Voto questo libro". Nel mio caso, il libro candidato per Sanremo è "Pinocchio ancora burattino", firmato da Luigi Jadicicco.
Prego pertanto i miei amici di votare per me e per Pinocchio.
Prego pertanto i miei amici di votare per me e per Pinocchio.
Anni di scuola: 181. Mai correggere il professore!
Un errore che gli alunni non devono mai commettere è quello di correggere un evidente errore di un insegnante. Costui può essere il più democratico, il più umile, il più paterno degli insegnanti, ma non sarà mai così intelligente da accettare che un alunno, sia pure per un momento soltanto, manifesti la sua superiorità intellettuale rispetto al proprio docente, anche se poi si può trattare soltanto di una memoria più sveglia.
Dico questo perché? Credo di esserci passato anch'io: a chi non è mai capitato di sbagliare? E' certamente un momento decisamente difficile da affrontare e da superare.
Ci sono poi insegnanti che, dopo essere rimasti un po' offesi e umiliati da un errore, perdonano e vanno avanti sapendo che "errare humanum est". Ma ci sono anche quelli che, per un orgoglio sfrenato, non perdonano mai. Magari fanno finta di farlo, ma dentro di sé mantengono sempre aperta una ferita che è causa di rancore verso quell'alunno che si è permesso di fare una certa correzione.
Capitò, al liceo classico, a mia figlia di commettere l'ingenuità di correggere un congiuntivo presente latino alla sua insegnante di quarto ginnasio. - No, guardi, professoressa, il congiuntivo presente di "amo" non è "amam", ma "amem".
Mia figlia aveva una memoria elettronica, e quindi non poteva accettare un errore così evidente ed elementare, dovuto al fatto, ritengo, che quella giovane insegnante era una pendolare che compiva tutte le sante mattine un faticoso viaggio da Roma a Palestrina, e certe volte, lo ammetto, le sue batterie potevano benissimo essere scariche. Ma delle volte l'orgoglio...
Dico questo perché? Credo di esserci passato anch'io: a chi non è mai capitato di sbagliare? E' certamente un momento decisamente difficile da affrontare e da superare.
Ci sono poi insegnanti che, dopo essere rimasti un po' offesi e umiliati da un errore, perdonano e vanno avanti sapendo che "errare humanum est". Ma ci sono anche quelli che, per un orgoglio sfrenato, non perdonano mai. Magari fanno finta di farlo, ma dentro di sé mantengono sempre aperta una ferita che è causa di rancore verso quell'alunno che si è permesso di fare una certa correzione.
Capitò, al liceo classico, a mia figlia di commettere l'ingenuità di correggere un congiuntivo presente latino alla sua insegnante di quarto ginnasio. - No, guardi, professoressa, il congiuntivo presente di "amo" non è "amam", ma "amem".
Mia figlia aveva una memoria elettronica, e quindi non poteva accettare un errore così evidente ed elementare, dovuto al fatto, ritengo, che quella giovane insegnante era una pendolare che compiva tutte le sante mattine un faticoso viaggio da Roma a Palestrina, e certe volte, lo ammetto, le sue batterie potevano benissimo essere scariche. Ma delle volte l'orgoglio...
Serrone: salvati undici piccoli scoiattoli
Undici piccoli scoiattoli neri sono stati salvati ieri venerdì 16 agosto dalla Polizia Provinciale di Frosinone sul monte Scalambra. La proprietaria di una villetta ha trovato lo scoiattolo-madre senza vita nella sua cantina, ed ha chiamato subito l'intervento della polizia, che in un angolino nascosto ha ritrovato vivi e in discrete condizioni gli undici scoiattolini neri, una razza di cui sono rimasti pochi esemplari.
Portati d'urgenza presso il centro veterinario della Forestale di Fogliano, saranno curati finché non potranno tornare fra i boschi dello Scalambra.
Portati d'urgenza presso il centro veterinario della Forestale di Fogliano, saranno curati finché non potranno tornare fra i boschi dello Scalambra.
Lazio: che idea, Luis Fabiano!
Da qui al 2 settembre, scadenza della campagna acquisti, ne vedremo e sentiremo ancora delle belle, ma una veramente bella è l'ultima voce: Luis Fabiano alla Lazio! Una voce abbastanza autorevole ed attendibile, anche se parzialmnte smentita alle fonti, quelle del San Paolo, la squadra dalla quale Fabiano si è svincolato da poco, rendendosi libero sulla piazza.
Unico inconveniente: Luis Fabiano è nato l'8 novembre del 1980, ha dunque 32 anni e veleggia verso i 33. No, non è più il giovincello, 45 volte nazionale brasiliano con 28 reti segnate in verdeoro, uno dei fenomeni più in vista dello squadrone pentacampione del mondo. Ma resta sempre un signor giocatore, punta numero uno, 468 partite disputate e 241 gol segnati, una cifra astronomica ad una media-partita altissima.
Luis Fabiano, brasiliano con passaporto spagnolo, subito utilizzabile in campionato, è alto 1.85 e pesa 75 chilogrammi, in piena efficienza. La sua quotazione si aggira fra i 4 e i 5 milioni, e Lotito sarebbe ben disposto a gettarli sul piatto della bilancia pur di assicurarsene le prestazioni. La Lazio non risolverebbe il suo problema offensivo per sempre, ma per un paio di stagioni sì, e il gioco val bene la candela. Solo che da San Paolo fanno sapere che la stampa italiana è troppo precipitosa, e che per il momento non c'è nulla di concreto. Ma un'idea come questa, arricchire ancora di più la colonia brasiliana alla Lazio, Hernanes, Anderson, Ederson, Dias, Vinicius e addirittura Luis Fabiano, è una di quelle notizie che sono capaci di creare entusiasmo e di elettrizzare ancora di più un ambiente che, dalla conquista della Coppa Italia in poi, sembra davvero col cuore in paradiso.
Unico inconveniente: Luis Fabiano è nato l'8 novembre del 1980, ha dunque 32 anni e veleggia verso i 33. No, non è più il giovincello, 45 volte nazionale brasiliano con 28 reti segnate in verdeoro, uno dei fenomeni più in vista dello squadrone pentacampione del mondo. Ma resta sempre un signor giocatore, punta numero uno, 468 partite disputate e 241 gol segnati, una cifra astronomica ad una media-partita altissima.
Luis Fabiano, brasiliano con passaporto spagnolo, subito utilizzabile in campionato, è alto 1.85 e pesa 75 chilogrammi, in piena efficienza. La sua quotazione si aggira fra i 4 e i 5 milioni, e Lotito sarebbe ben disposto a gettarli sul piatto della bilancia pur di assicurarsene le prestazioni. La Lazio non risolverebbe il suo problema offensivo per sempre, ma per un paio di stagioni sì, e il gioco val bene la candela. Solo che da San Paolo fanno sapere che la stampa italiana è troppo precipitosa, e che per il momento non c'è nulla di concreto. Ma un'idea come questa, arricchire ancora di più la colonia brasiliana alla Lazio, Hernanes, Anderson, Ederson, Dias, Vinicius e addirittura Luis Fabiano, è una di quelle notizie che sono capaci di creare entusiasmo e di elettrizzare ancora di più un ambiente che, dalla conquista della Coppa Italia in poi, sembra davvero col cuore in paradiso.
venerdì 16 agosto 2013
Acuto: i 25 anni di don Domenico Pompili
Acuto celebra S. Maria De Mattias e nella stessa occasione il 25° anniversario di sacerdozio di monsignor Domenico Pompili, acutino purosangue, emerso per la sua ardente missione cattolica fino a diventare vicesegretario della CEI.
In suo onore oggi, venerdì 16 agosto, alle ore 21, grande spettacolo in Piazza Margherita con "Forza, venite gente".
Domani sabato 17, alle 20.30, solenne processione in onore di S. Maria De Mattias, mentre domenica 20, alle ore 9, ci sarà la celebrazione eucaristica con il vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa.
In suo onore oggi, venerdì 16 agosto, alle ore 21, grande spettacolo in Piazza Margherita con "Forza, venite gente".
Domani sabato 17, alle 20.30, solenne processione in onore di S. Maria De Mattias, mentre domenica 20, alle ore 9, ci sarà la celebrazione eucaristica con il vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa.
La strana storia di Brayan Perea
Può anche darsi che la Lazio la sua punta numero due l'abbia già comprata. Si tratta di Brayan Perea, il giovane attaccante colombiano di venti anni che è costato alla Lazio quattro milioni, ma non riesce a trovare la strada per venire a Roma, dove è molto atteso da Lotito, Tare e soprattutto Petkovic.
Brayan Perea è extracomunitario, e il suo posto alla Lazio è oggi occupato da quell'Emmanuel Sani tornato dal prestito alla Salernitana, e che sta sistematicamente rifiutando tutte le possibilità di essere piazzato altrove.
Il gioco si spiega col fatto che il contratto di Sani scade il 30 giugno 2014, e il procuratore del ragazzo spera vivamente nella scadenza obbligata, per cui otterrebbe la lista gratuita. Ma la Lazio sta cercando in tutti i modi di risolvere il problema se non altro entro la scadenza di dicembre, per poter portare a Roma Perea, se non subito, almeno a gennaio.Con un po' di buona volontà delle due parti, si potrebbe trovare una soluzione gradita, magari con un prestito a una società importante, e così finalmente Perea potrà mettersi a disposizione di Petkovic, cosa finora impossibile.
Brayan Perea è un attaccante di peso, dal fisico imponente malgrado la giovane età, conosce bene la via del gol, è tecnicamente uno dei più validi elementi del calcio columbiano, e potrebbe davvero rappresentare la grande sorpresa della campagna acquisti della Lazio. Ma prima bisogna risolvere il piccolo-grande problema Sani, uno screzio antipatico che sta innervosendo la Lazio un po' più del dovuto.
Brayan Perea è extracomunitario, e il suo posto alla Lazio è oggi occupato da quell'Emmanuel Sani tornato dal prestito alla Salernitana, e che sta sistematicamente rifiutando tutte le possibilità di essere piazzato altrove.
Il gioco si spiega col fatto che il contratto di Sani scade il 30 giugno 2014, e il procuratore del ragazzo spera vivamente nella scadenza obbligata, per cui otterrebbe la lista gratuita. Ma la Lazio sta cercando in tutti i modi di risolvere il problema se non altro entro la scadenza di dicembre, per poter portare a Roma Perea, se non subito, almeno a gennaio.Con un po' di buona volontà delle due parti, si potrebbe trovare una soluzione gradita, magari con un prestito a una società importante, e così finalmente Perea potrà mettersi a disposizione di Petkovic, cosa finora impossibile.
Brayan Perea è un attaccante di peso, dal fisico imponente malgrado la giovane età, conosce bene la via del gol, è tecnicamente uno dei più validi elementi del calcio columbiano, e potrebbe davvero rappresentare la grande sorpresa della campagna acquisti della Lazio. Ma prima bisogna risolvere il piccolo-grande problema Sani, uno screzio antipatico che sta innervosendo la Lazio un po' più del dovuto.
giovedì 15 agosto 2013
Anni di scuola: 180. Impegno e disimpegno
Un corso senza obbligo d'interrogazioni e di registro, impostato sulla semplice buona volontà che spesso manca agli stessi docenti: figurarsi agli alunni, liberati da ogni pastoia disciplinare. Davvero poveri insegnanti, alle prese con difficoltà di programma spesso esorbitanti, come quello d'inquadrare in pochi mesi tutta la letteratura italiana, e non soltanto, dell'Ottocento del Novecento, e l'intero periodo corrispondente della storia, da Napoleone fino all'era atomica e al dopo Hiroshima.
Sì, l'epistemologia e Popper! Quello stesso formidabile insegnante, così preparato sul piano filosofico e scientifico, si distinse poi per il gran numero delle sue assenze, finché si convinse a rinunciare per non arrecare troppo danno a un gruppo di venti alunni che alla fine dovevano sostenere un regolare esame, scritto e orale, di fronte allo stesso titolare di cattedra della Sapienza.
L'umiltà e il serio impegno di un insegnante finiscono, io credo, per contare molto di più dell'esibizionismo di termini filosofici non accompagnati da altrettanta serietà didattica. Un metodo d'insegnamento umile e costante finisce per fruttare, per gli alunni, molto più di un insegnamento cattedratico e distante. O forse sarebbe meglio dire "scostante". Il vero segreto dell'insegnamento sta nel "lavorare insieme" con gli alunni, giorno per giorno, difficoltà per difficoltà, imparando e insegnando via via con l'esperienza e la ricerca diretta. Queste sono le qualità vere che lasciano il frutto. Oltre queste, se c'è anche una cultura superiore, ben venga, ma senza esibizionismi.
Sì, l'epistemologia e Popper! Quello stesso formidabile insegnante, così preparato sul piano filosofico e scientifico, si distinse poi per il gran numero delle sue assenze, finché si convinse a rinunciare per non arrecare troppo danno a un gruppo di venti alunni che alla fine dovevano sostenere un regolare esame, scritto e orale, di fronte allo stesso titolare di cattedra della Sapienza.
L'umiltà e il serio impegno di un insegnante finiscono, io credo, per contare molto di più dell'esibizionismo di termini filosofici non accompagnati da altrettanta serietà didattica. Un metodo d'insegnamento umile e costante finisce per fruttare, per gli alunni, molto più di un insegnamento cattedratico e distante. O forse sarebbe meglio dire "scostante". Il vero segreto dell'insegnamento sta nel "lavorare insieme" con gli alunni, giorno per giorno, difficoltà per difficoltà, imparando e insegnando via via con l'esperienza e la ricerca diretta. Queste sono le qualità vere che lasciano il frutto. Oltre queste, se c'è anche una cultura superiore, ben venga, ma senza esibizionismi.
Paliano: la corsa dei vicoli
A Paliano, la caratteristica "Corsa dei Vicoli", tradizionale gara podistica di velocità, torna ad essere disputata di pomeriggio, domani 16 agosto, con partenza alle ore 17.30 da Piazza XVII Martiri. La gara fa parte del "Memorial Luigi Tucci".
Medaglie per tutti e premi per i primi tre classificati nelle categorie 200, 600 e 700 metri.
Per informazioni, telefonare al 347 3863517.
Medaglie per tutti e premi per i primi tre classificati nelle categorie 200, 600 e 700 metri.
Per informazioni, telefonare al 347 3863517.
Kozak segna in nazionale e pensa al Milan
Bene tutti i giocatori laziali impegnati negli incontri internazionali di mercoledì 14 agosto. In particolare hanno brillato Libor Kozak, autore del gol con cui i cechi hanno impattato con l'Ungheria 1-1, e Alvaro Gonzalez, andato a segno in Uruguay-Giappone 4-2 (gol finale).
Bene Cana, che ha partecipato alla vittoria dell'Albania sull'Armenia per 2-0, mentre Onazi, Klose, Lulic, Marchetti, Candreva, Biglia, Hernanes e Radu hanno fatto tutti la loro parte con le rispettive squadre, a conferma delle loro brillanti condizioni di forma, eccellente premessa al grande incontro Lazio-Juventus di domenica prossima per la Supercoppa italiana.
Il primo gol di Kozak con la sua nazionale incoragggia moltissimo il buon Libor, intenzionato a trovare una squadra disposta a farlo giocare ogni domenica e felice anche per l'interessamento del Milan che lo ha chiesto in prestito.
Il Milan, che partecipa alla Champions League, ha bisogno di rinforzi offensivi, e Kozak potrebbe rappresentare una delle soluzioni. Insomma, Kozak è in attesa di quel colpo di fortuna che può cambiare il destino di un giocatore, finora piuttosto bravo, ma costretto a lunghissime pause di attesa anche per colpa del modulo ad un solo attaccante attuato dalla Lazio, ruolo coperto in modo totale da Miro Klose.
Bene Cana, che ha partecipato alla vittoria dell'Albania sull'Armenia per 2-0, mentre Onazi, Klose, Lulic, Marchetti, Candreva, Biglia, Hernanes e Radu hanno fatto tutti la loro parte con le rispettive squadre, a conferma delle loro brillanti condizioni di forma, eccellente premessa al grande incontro Lazio-Juventus di domenica prossima per la Supercoppa italiana.
Il primo gol di Kozak con la sua nazionale incoragggia moltissimo il buon Libor, intenzionato a trovare una squadra disposta a farlo giocare ogni domenica e felice anche per l'interessamento del Milan che lo ha chiesto in prestito.
Il Milan, che partecipa alla Champions League, ha bisogno di rinforzi offensivi, e Kozak potrebbe rappresentare una delle soluzioni. Insomma, Kozak è in attesa di quel colpo di fortuna che può cambiare il destino di un giocatore, finora piuttosto bravo, ma costretto a lunghissime pause di attesa anche per colpa del modulo ad un solo attaccante attuato dalla Lazio, ruolo coperto in modo totale da Miro Klose.
Anche Michael Borecki alla Lazio
La Lazio continua la sua caccia ai migliori elementi giovani di tutta Europa (e non solo...). Ingaggiato a sorpresa anche il sedicenne centrocampista della nazionale under 17 polacca, Michael Borecki, già arrivato a Roma e sottoposto alle visite di controllo alla clinica Paideia.
Borecki era in trattative con la Roma, che però non ha saputo concludere in tempo utile e si è lasciata soffiare il promettente giocatorino dalla sua rivale, la Lazio, che sta formando una vera e propria "cantera" internazionale con le sue squadre giovanili e con la Primavera campione d'Italia con Alberto Bollini. Tra i recenti acquisti anche il difensore centrale Seck proveniente dal Barcellona come Keita e Tounkara, e il greco-australiano Oikonomidis, altro elemento di spicco insieme al difensore croato Elez.
Borecki era in trattative con la Roma, che però non ha saputo concludere in tempo utile e si è lasciata soffiare il promettente giocatorino dalla sua rivale, la Lazio, che sta formando una vera e propria "cantera" internazionale con le sue squadre giovanili e con la Primavera campione d'Italia con Alberto Bollini. Tra i recenti acquisti anche il difensore centrale Seck proveniente dal Barcellona come Keita e Tounkara, e il greco-australiano Oikonomidis, altro elemento di spicco insieme al difensore croato Elez.
mercoledì 14 agosto 2013
Candreva e Marchetti tra i migliori azzurri
L'Argentina di Higuain ha vinto la partitissima dell'Olimpico contro l'Italia per 2-1, imponendo il suo gioco costruttivo ad ampio respiro. Ma l'Italia ha avuto delle belle fiammate reattive nel finale dei due tempi, e con il giovanissimo Lorenzo Insigne ha riaperto la partita con un gol favoloso e poi sfiorato il pareggio.
Tra gli azzurri hanno brillato Candreva, migliore in campo nel primo tempo e sostituito nella ripresa, e Federico Marchetti, subentrato a Buffon nel secondo tempo e autore di tre interventi veramente splendidi e quasi miracolosi, che ci hanno consentito di sperare fino alla fine.
Nelle file dell'Argentina,m molto bene la regia a centrocampo di Lucas Biglia, un vero "tessitore" di gioco.
Tra gli azzurri hanno brillato Candreva, migliore in campo nel primo tempo e sostituito nella ripresa, e Federico Marchetti, subentrato a Buffon nel secondo tempo e autore di tre interventi veramente splendidi e quasi miracolosi, che ci hanno consentito di sperare fino alla fine.
Nelle file dell'Argentina,m molto bene la regia a centrocampo di Lucas Biglia, un vero "tessitore" di gioco.
Fiuggi: omaggio a Maria Callas
Ferragosto 2013: domani giovedì 15, alle 21,30, nell'antico ghetto ebraico di Fiuggi, omaggio a Maria Callas. La serata sarà dedicata alla grande cantante lirica scomparsa nel 1977. La manifestazione è curata da "Caffé d'Europa-L'estate nel borgo".
Organizzano Fiuggi Platea Europa e Media Eventi. Sarà proiettato il film di Italo Moscati "Non solo voce", e vi sarà una performance di luci e suoni che coinvolgerà le storiche scalinate dei vicoli, le case e le chiese.
Organizzano Fiuggi Platea Europa e Media Eventi. Sarà proiettato il film di Italo Moscati "Non solo voce", e vi sarà una performance di luci e suoni che coinvolgerà le storiche scalinate dei vicoli, le case e le chiese.
Una Lazio mondiale
Marchetti; Cavanda Cana Radu; Onazi Biglia; Candreva Hernanes Lulic (Gonzalez); Klose, Kozak. Questa è una Lazio mondiale, con giocatori nazionali di Italia, Argentina, Brasile, Bosnia, Romania, Albania, Belgio, Nigeria, Uruguay, Repubblica Ceca e Germania, atleti di tre continenti, Europa, Africa, America del Sud.
Ieri Petkovic, a Formello, era rimasto con soli 14 giocatori disponibili anziché i soliti 30, un po' per gli infortuni, ma soprattutto per la convocazione di tanti nazionali per le amichevoli di oggi, tre soltanto per la gara Italia-Argentina dell'Olimpico di Roma, nella quale sono coinvolti Marchetti, Candreva e il "nuovissimo" Lucas Biglia, che in poche battute di preparazione ha già saputo conquistare un ruolo da protagonista, rafforzando il già fortissimo centrocampo biancoceleste.
Occasione anche per Libor Kozak, che finalmente ha spazio per giocare nella sua nazionale, lui che nella Lazio è costretto a centellinare una decina di minuti di gioco ogni tanto e non ne può più di stare a guardare. Libor ha detto: - Magari in serie B, ma voglio una squadra che mi dia una maglia fissa e mi tenga impegnato ogni santa domenica -
Parole sincere. Libor è convinto, e lo siamo anche noi, che in questo modo potrà segnare tanti e tanti gol e farsi strada per davvero. Fortunata quella squadra che se la sentirà di spendere tre o quattro milioni per il suo acquisto.
In Italia-Argentina potremmo vedere in campo anche quel Gilardino che sarebbe il nostro nazionale numero dodici, se davvero Lotito se la sentirà di spendere un po' di milioni per dare a Petkovic un secondo grande attaccante, necessario alla Lazio per volare sul serio.
Ieri Petkovic, a Formello, era rimasto con soli 14 giocatori disponibili anziché i soliti 30, un po' per gli infortuni, ma soprattutto per la convocazione di tanti nazionali per le amichevoli di oggi, tre soltanto per la gara Italia-Argentina dell'Olimpico di Roma, nella quale sono coinvolti Marchetti, Candreva e il "nuovissimo" Lucas Biglia, che in poche battute di preparazione ha già saputo conquistare un ruolo da protagonista, rafforzando il già fortissimo centrocampo biancoceleste.
Occasione anche per Libor Kozak, che finalmente ha spazio per giocare nella sua nazionale, lui che nella Lazio è costretto a centellinare una decina di minuti di gioco ogni tanto e non ne può più di stare a guardare. Libor ha detto: - Magari in serie B, ma voglio una squadra che mi dia una maglia fissa e mi tenga impegnato ogni santa domenica -
Parole sincere. Libor è convinto, e lo siamo anche noi, che in questo modo potrà segnare tanti e tanti gol e farsi strada per davvero. Fortunata quella squadra che se la sentirà di spendere tre o quattro milioni per il suo acquisto.
In Italia-Argentina potremmo vedere in campo anche quel Gilardino che sarebbe il nostro nazionale numero dodici, se davvero Lotito se la sentirà di spendere un po' di milioni per dare a Petkovic un secondo grande attaccante, necessario alla Lazio per volare sul serio.
martedì 13 agosto 2013
La Lazio giovanissima
STRAKOSHA 18 anni
CAVANDA 22 ELEZ 19 VINICIUS 20
ONAZI 20 ANTIC 19
TOUNKARA 17 FELIPE ANDERSON 20
PEREA 20 ROZZI 19 KEITA 18
CAVANDA 22 ELEZ 19 VINICIUS 20
ONAZI 20 ANTIC 19
TOUNKARA 17 FELIPE ANDERSON 20
PEREA 20 ROZZI 19 KEITA 18
Klose dominatore del precampionato
Miro Klose è stato senza dubbio il dominatore del precampionato della Lazio, con ben 6 reti all'attivo, tra cui quelle decisive di Nizza e di Londra. Dopo di lui, il rinato Ederson con 5 reti. Benissimo anche i giovani Rozzi, 4 reti, e Keita, 3 reti. Ecco la graduatoria completa dei gol messi a segno dalla Lazio, 28 in 8 partite, di cui 6 vinte, una pareggiata (Panathinaikos) e una persa (Siena).
1. Klose 6 reti
2. Ederson 5
3. Rozzi 4
4. Keita 3
5. Mauri 2
5. Kozak 2
5. Tounkara 2
8. Lulic 1
8. Floccari 1
8. Cana 1
8. Stankevicius 1
1. Klose 6 reti
2. Ederson 5
3. Rozzi 4
4. Keita 3
5. Mauri 2
5. Kozak 2
5. Tounkara 2
8. Lulic 1
8. Floccari 1
8. Cana 1
8. Stankevicius 1
Anni di scuola: 179. L'epistemologia
Certamente avrete conosciuto qualche rappresentante della categoria degli uomini (e delle donne) superiori, che ritengono di poter mettere a sedere qualunque antagonista in una discussione usando una parola di cui crede di avere il monopolio culturale.
Esistono persone di questo tipo. Ne ricordo sempre una. Illustre insegnante di filosofia in un liceo classico.
Riunione pomeridiana di preparazione a un corso integrativo del quinto anno in un istituto magistrale. A fatica sono stati racimolati gli insegnanti disposti ad impartire tre o quattro ore di lezioni pomeridiane per una classe, dietro un compenso orario irrisorio, inferiore a quello della donna delle pulizie. Per un duecentomila lire mensili, l'equivalente di circa cento euro, qualche insegnante è disposto a sacrificarsi, anche perché le ore di lezione privata sono divenute sempre più rare, praticamente inesistenti, e fonti alternative di guadagno non esistono.
In mezzo a una dozzina d'insegnanti disposti umilmente al sacrificio, e di fronte al coordinatore del corso giunto da Roma e proveniente dal corpo docente della Sapienza, ecco il nostro personaggio lanciare immediatamente la sua parola distintiva, tale da far capire in una sola battuta la sua superiorità intellettuale, presentandosi con un breve intervento sull'epistemologia e citando i vari Popper, Kuhne e Feyerabend.
Sorrisino d'intesa con il "capo", e rapida occhiata all'intorno per vedere la reazione della platea al suo intervento. Ma si trattava solo di organizzare didatticamente questo benedetto corso integrativo, il più pesante e maldigerito mai realizzato.
Esistono persone di questo tipo. Ne ricordo sempre una. Illustre insegnante di filosofia in un liceo classico.
Riunione pomeridiana di preparazione a un corso integrativo del quinto anno in un istituto magistrale. A fatica sono stati racimolati gli insegnanti disposti ad impartire tre o quattro ore di lezioni pomeridiane per una classe, dietro un compenso orario irrisorio, inferiore a quello della donna delle pulizie. Per un duecentomila lire mensili, l'equivalente di circa cento euro, qualche insegnante è disposto a sacrificarsi, anche perché le ore di lezione privata sono divenute sempre più rare, praticamente inesistenti, e fonti alternative di guadagno non esistono.
In mezzo a una dozzina d'insegnanti disposti umilmente al sacrificio, e di fronte al coordinatore del corso giunto da Roma e proveniente dal corpo docente della Sapienza, ecco il nostro personaggio lanciare immediatamente la sua parola distintiva, tale da far capire in una sola battuta la sua superiorità intellettuale, presentandosi con un breve intervento sull'epistemologia e citando i vari Popper, Kuhne e Feyerabend.
Sorrisino d'intesa con il "capo", e rapida occhiata all'intorno per vedere la reazione della platea al suo intervento. Ma si trattava solo di organizzare didatticamente questo benedetto corso integrativo, il più pesante e maldigerito mai realizzato.
Frascati: la scherma d'oro
Frascati in festa per le grandi affermazioni dei suoi atleti ai mondiali di scherma a Budapest. Carolina Erba ha contribuito in maniera notevole alla conquista dell'oro della squadra di fioretto femminile, mentre Valerio Aspromonte ha fatto altrettanto nella finalissima per l'oro del fioretto maschile, dopo aver conquistato un brillante bronzo nella prova individuale.
Anche Rossella Gregorio e Livia Stagni hanno disputato con onore la prova della sciabola femminile.
Il maestro Fabio Galli del Frascati Scherma è presente nello staff azzurro, a testimonianza di una partecipazione internazionale ad alto livello.
Anche Rossella Gregorio e Livia Stagni hanno disputato con onore la prova della sciabola femminile.
Il maestro Fabio Galli del Frascati Scherma è presente nello staff azzurro, a testimonianza di una partecipazione internazionale ad alto livello.
Partono Floccari e Kozak, arriva Gilardino?
Scossone improvviso, alla Lazio, per i problemi dell'attacco. Una voce che è tutto un grido: Floccari lo cercano in Inghilterra, lo vuole il Sunderland di Di Canio, lui sarebbe ben disposto ad andare per chiudervi in toni alti una bella carrriera. E partirebbe anche Kozak, che ha bisogno di giocare in modo stabile. Con la cessione di questi due importanti giocatori, la Lazio potrebbe realizzare davvero un "tesoretto" di una dozzina di milioni, sufficiente per l'acquisto di un grande attaccante.
E da Genova rimbalza un'altra voce interessante. Preziosi ha offerto Gilardino all'amico Lotito. Gilardino ha 31 anni, uno in meno di Floccari, ed è un attaccante di calibro internazionale, ancora valido, tanto è vero che rientra tuttora nei piani di Prandelli.
Alberto Gilardino, 1.84 per 70 chilogrammi, 506 partite spalmate lungo l'arco di tredici anni di carriera, 188 reti segnate alla media di 14 a campionato, ha giocato anche 55 partite in nazionale segnando 18 reti, quattordicesimo nella graduatoria dei cannonieri azzurri di sempre. Verrebbe alla Lazio non per giocare spiccioli di partite, ma per affiancare degnamente un altro "mostro sacro" come Miro Klose. Gilardino sarebbe la soluzione dei problemi offensivi della Lazio per almeno un paio di stagioni, e dunque varrebbe davvero la pena che Lotito sacrificasse un bel gruzzolo per assicurarselo. Verrebbe accolto volentieri dalla tifoseria biancocelese, che lo conosce e lo apprezza da tanti anni.
Se partono Floccari e Kozak e arriva Gilardino, la Lazio avrebbe anche un altro bel vantaggio: maggiore spazio per le nuovissime leve dell'attacco, Antonio Rozzi e Balde Keita, che vedremo spesso nelle Coppe e nei finali di parecchie partite di campionato a gettare in campo le loro fresche energie.
E da Genova rimbalza un'altra voce interessante. Preziosi ha offerto Gilardino all'amico Lotito. Gilardino ha 31 anni, uno in meno di Floccari, ed è un attaccante di calibro internazionale, ancora valido, tanto è vero che rientra tuttora nei piani di Prandelli.
Alberto Gilardino, 1.84 per 70 chilogrammi, 506 partite spalmate lungo l'arco di tredici anni di carriera, 188 reti segnate alla media di 14 a campionato, ha giocato anche 55 partite in nazionale segnando 18 reti, quattordicesimo nella graduatoria dei cannonieri azzurri di sempre. Verrebbe alla Lazio non per giocare spiccioli di partite, ma per affiancare degnamente un altro "mostro sacro" come Miro Klose. Gilardino sarebbe la soluzione dei problemi offensivi della Lazio per almeno un paio di stagioni, e dunque varrebbe davvero la pena che Lotito sacrificasse un bel gruzzolo per assicurarselo. Verrebbe accolto volentieri dalla tifoseria biancocelese, che lo conosce e lo apprezza da tanti anni.
Se partono Floccari e Kozak e arriva Gilardino, la Lazio avrebbe anche un altro bel vantaggio: maggiore spazio per le nuovissime leve dell'attacco, Antonio Rozzi e Balde Keita, che vedremo spesso nelle Coppe e nei finali di parecchie partite di campionato a gettare in campo le loro fresche energie.
lunedì 12 agosto 2013
Luiz Felipe Scolari segue la Lazio
Il commissario tecnico del Brasile, Luiz Felipe Scolari, segue la Lazio con interesse. E' la squadra che gli ha restituito un giocatore interessante come Anderson Hernanes, ma non solo: ora sta ricostruendo quel Felipe Anderson, il giovanissimo dal grande avvenire, e forse potrà fare altrettanto anche con il diciannovenne terzino Vinicius, un altro che ha mezzi tecnici considerevoli.
Ma nella Lazio c'è tanto di quel Brasile anche con un altro centrocampista di buone possibilità come si sta finalmente rivelando Ederson. Peccato che il vecchio André Dias sia un po' troppo in là con gli anni, altrimenti un pensierino avrebbe potuto farlo anche a lui che è uno straordinario leone delle difese.
Insomma, la Brasilazio è un pezzetto di calcio brasiliano di prima qualità, che incuriosisce tanto i brasiliani sia di qua che di là dell'oceano, a cominciare proprio dal commissario tecnico Felipao Scolari, al quale Ederson si è rivolto quasi a dirgli: guarda che ci sono anch'io...
Ma nella Lazio c'è tanto di quel Brasile anche con un altro centrocampista di buone possibilità come si sta finalmente rivelando Ederson. Peccato che il vecchio André Dias sia un po' troppo in là con gli anni, altrimenti un pensierino avrebbe potuto farlo anche a lui che è uno straordinario leone delle difese.
Insomma, la Brasilazio è un pezzetto di calcio brasiliano di prima qualità, che incuriosisce tanto i brasiliani sia di qua che di là dell'oceano, a cominciare proprio dal commissario tecnico Felipao Scolari, al quale Ederson si è rivolto quasi a dirgli: guarda che ci sono anch'io...
Paliano: i cavalli della transumanza
Nel viaggio da Anzio a Jenne, cavalli e cavalieri della transumanza sono passati ieri domenica 11 agosto per Paliano, accolti con grande entusiasmo. Guidati da Antonio Volpi, sono stati ricevuti dall'assessore Simone Marucci e da Massimo Trunzo della Pro Loco.
Clemente Passa ha ricordato alcuni momenti importanti di questa antica marcia: la lana delle pecore veniva affidata al lanificio della famiglia di Giustino Verna.
Il cavaliere Giovanni Pacchiarotti partecipa a questa transumanza da ben 21 anni. La truppa è ripartita in serata alla volta del Serrone, e stamane alle 7 è salita sul monte Scalambra, ospitata dal pastore Sergio Volpe che ha offerto formaggio e vino cesanese, e con altri due giorni di marcia arriverà a destinazione a Jenne.
Una pagina di vecchia Italia rivissuta gioiosamente.
Clemente Passa ha ricordato alcuni momenti importanti di questa antica marcia: la lana delle pecore veniva affidata al lanificio della famiglia di Giustino Verna.
Il cavaliere Giovanni Pacchiarotti partecipa a questa transumanza da ben 21 anni. La truppa è ripartita in serata alla volta del Serrone, e stamane alle 7 è salita sul monte Scalambra, ospitata dal pastore Sergio Volpe che ha offerto formaggio e vino cesanese, e con altri due giorni di marcia arriverà a destinazione a Jenne.
Una pagina di vecchia Italia rivissuta gioiosamente.
Lazio: i fedelissimi
1. Giuseppe Favalli 401 presenze (12 campionati)
2. Giuseppe Wilson 394 (11 campionati)
3. Paolo Negro 376 (11 campionati)
4. Aldo Puccinelli 342 (10 campionati)
5. Luca Marchegiani 339 (10 campionati)
6. Vincenzo D'Amico 332 (10 campionati)
7. Tommaso Rocchi 293 (9 campionati)
8. Idilio Cei 290 (9 campionati)
9. Enrique Flamini 282 (9 campionati)
10. Renzo Garlaschelli 236 (8 campionati)
2. Giuseppe Wilson 394 (11 campionati)
3. Paolo Negro 376 (11 campionati)
4. Aldo Puccinelli 342 (10 campionati)
5. Luca Marchegiani 339 (10 campionati)
6. Vincenzo D'Amico 332 (10 campionati)
7. Tommaso Rocchi 293 (9 campionati)
8. Idilio Cei 290 (9 campionati)
9. Enrique Flamini 282 (9 campionati)
10. Renzo Garlaschelli 236 (8 campionati)
domenica 11 agosto 2013
Anni di scuola: 178. Il voto degli alunni
Così non ebbi alcun appoggio ufficiale, tranne qualche piccolo manifesto dalle dimensioni di una locandina funebre. Io del resto limitai al massimo i miei movimenti. Solo un collega di Palestrina, un bravissimo maestro delle elementari, Idilio Frezza, mi presentò a sette-otto famiglie, tra le quali la visita, inutile, a una coppia di insegnanti del mio stesso istituto e quasi delle mie stesse idee, i quali, anziché promettermi il loro voto, dimostrarono tutta la loro sorpresa per la mia audacia e non si scomodarono neanche a promettermi il voto.
Qualche voto lo ottenni grazie ai miei alunni delle vicine cittadine di Labico, Valmontone, Genazzano, Cave e Palestrina stessa. Furono circa 500 voti, davvero sorprendenti e inattesi, che compensarono i magri 200 che gli amici della sezione di Cave riuscirono a racimolare per me, mentre normalmente il partito raggiungeva i 350 voti. Dunque, una quasi metà del partito mi aveva fatto mancare il suo voto, mentre sarebbero forse bastati 300 voti in più per ottenere la più alta percentuale di zona ed essere prodigiosamente eletto consigliere provinciale: sarei stato l'unico del PRI per la Provincia di Roma. Il successo fu riportato da un vecchio candidato di Palombara Sabina, da lunghi decenni impegnato nel Partito e molto più meritevole di me: fu eletto con poco più di mille voti.
L'evidente disimpegno di qualche amico della sezione mi scottò terribilmente, e da allora il mio impegno politico, vivo solo per pochi anni, finì gradualmente per attenuarsi, fin quasi al più completo distacco. Più di qualche amicizia saltò via per sempre. E questo fu tutto quello che io ho saputo raccogliere nella mia vita politica.
Qualche voto lo ottenni grazie ai miei alunni delle vicine cittadine di Labico, Valmontone, Genazzano, Cave e Palestrina stessa. Furono circa 500 voti, davvero sorprendenti e inattesi, che compensarono i magri 200 che gli amici della sezione di Cave riuscirono a racimolare per me, mentre normalmente il partito raggiungeva i 350 voti. Dunque, una quasi metà del partito mi aveva fatto mancare il suo voto, mentre sarebbero forse bastati 300 voti in più per ottenere la più alta percentuale di zona ed essere prodigiosamente eletto consigliere provinciale: sarei stato l'unico del PRI per la Provincia di Roma. Il successo fu riportato da un vecchio candidato di Palombara Sabina, da lunghi decenni impegnato nel Partito e molto più meritevole di me: fu eletto con poco più di mille voti.
L'evidente disimpegno di qualche amico della sezione mi scottò terribilmente, e da allora il mio impegno politico, vivo solo per pochi anni, finì gradualmente per attenuarsi, fin quasi al più completo distacco. Più di qualche amicizia saltò via per sempre. E questo fu tutto quello che io ho saputo raccogliere nella mia vita politica.
Fiuggi: luce alla Madonnina
Un bel progetto di Giuseppe Incocciati, il noto calciatore di Fiuggi degli anni '80-90: restaurare e ridare luce al monumento dell'Immacolata Concezione inaugurato nel 1959 nel punto più alto della cittadina termale.
Il progetto sarà discusso domani, lunedì 12 agosto, alle ore 11, al Teatro Comunale di Fiuggi. All'incontro parteciperanno, oltre a Incocciati, già assessore al Comune di Fiuggi, il vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa, l'on. Antonio Taiani della Commissione Europea, il commissario alla Provincia Giuseppe Patrizi, e il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini.
Il progetto sarà discusso domani, lunedì 12 agosto, alle ore 11, al Teatro Comunale di Fiuggi. All'incontro parteciperanno, oltre a Incocciati, già assessore al Comune di Fiuggi, il vescovo diocesano monsignor Lorenzo Loppa, l'on. Antonio Taiani della Commissione Europea, il commissario alla Provincia Giuseppe Patrizi, e il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini.
Lazio: più forte l'ipotesi Mladen Petric
Lazio, problema seconda punta. Lotito sta aspettando i soldi che riuscirà a metter su con la cessione di Kozak, ormai sicura, per cercare di accontentare Petkovic, il quale sa benissimo che Miro Klose può dare tantissimo, ma solo per due terzi della stagione, dovendosi gestire con grande parsimonia in vista dei mondiali 2014.
Ci vuole un altro grande, grande giocatore. Un giocatore che le casse della Lazio non possono permettersi. Ed ecco allora l'ipotesi, che torna a fiorire, di un calciatore anziano, svincolato, capace di tener botta per una o due stagioni, e poi se ne riparlerà.
Tornaa fiorire dunque l'ipotesi Mladen Petric, grande attaccante croato di 32 anni, svincolato dal Fulham, fisco robusto e intatto, metri 1.85 per 77 chilogrammi. La Lazio se lo assicurerebbe per una manciata di milioni, quelli dell'ingaggio o poco più.
Petric ha una lunga carriera, fatta di 342 partite in tutta Europa, con il notevole bottino di 141 gol. E' titolare fisso della nazionale di Croazia, con cui ha disputato la bellezza di 44 partite segnando 12 reti. E' un "calibro internazionale", avendo giocato in Svizzera nel Grasshoppers e nel Basilea, in Germania nel Borussia e nell'Amburgo, e in Inghilterra nel Fulham. Una punta efficace ed incisiva, che copre bene il campo e con Klose potrebbe formare un duo di punta formidabile, sia pure per una sola o al massimo per due stagioni. Ma è davvero quel che serve per la Lazio di oggi, e amen. Per il futuro, il problema dovrà essere impostato ripartendo da zero. E intanto potrebbe maturare almeno uno fra i Perea, Rozzi, Keita e Tounkara...
Ci vuole un altro grande, grande giocatore. Un giocatore che le casse della Lazio non possono permettersi. Ed ecco allora l'ipotesi, che torna a fiorire, di un calciatore anziano, svincolato, capace di tener botta per una o due stagioni, e poi se ne riparlerà.
Tornaa fiorire dunque l'ipotesi Mladen Petric, grande attaccante croato di 32 anni, svincolato dal Fulham, fisco robusto e intatto, metri 1.85 per 77 chilogrammi. La Lazio se lo assicurerebbe per una manciata di milioni, quelli dell'ingaggio o poco più.
Petric ha una lunga carriera, fatta di 342 partite in tutta Europa, con il notevole bottino di 141 gol. E' titolare fisso della nazionale di Croazia, con cui ha disputato la bellezza di 44 partite segnando 12 reti. E' un "calibro internazionale", avendo giocato in Svizzera nel Grasshoppers e nel Basilea, in Germania nel Borussia e nell'Amburgo, e in Inghilterra nel Fulham. Una punta efficace ed incisiva, che copre bene il campo e con Klose potrebbe formare un duo di punta formidabile, sia pure per una sola o al massimo per due stagioni. Ma è davvero quel che serve per la Lazio di oggi, e amen. Per il futuro, il problema dovrà essere impostato ripartendo da zero. E intanto potrebbe maturare almeno uno fra i Perea, Rozzi, Keita e Tounkara...
sabato 10 agosto 2013
A Londra, bel gioco della Lazio e 1-0 di Klose
Una buona conferma, per la Lazio, nella partita di Londra contro il Crystal Palace. Bel gioco e gol di Klose al 12', su tiro di Candreva respinto dal portiere. Ampie manovre sospinte spesso dal piede magico di Biglia, con frequanti incursioni pericolose di Candreva e Lulic, forse il migliore in campo.
Nel primo tempo Petkovic ha presentato la miglior formazione: Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma, Biglia; Candreva, Hernanes, Lulic; Klose.
Nel corso della ripresa, otto sostituzioni, e alla fine la Lazio schierava: Marchetti; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Onazi, Ederson; Gonzalez, Rozzi, Lulic; Floccari.
Bene Novaretti e Cavanda. Nel finale, Crystal Palace assai pericoloso, e almeno tre grandi parate del miracoloso Marchetti.
Nel primo tempo Petkovic ha presentato la miglior formazione: Marchetti; Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma, Biglia; Candreva, Hernanes, Lulic; Klose.
Nel corso della ripresa, otto sostituzioni, e alla fine la Lazio schierava: Marchetti; Cavanda, Novaretti, Cana, Radu; Onazi, Ederson; Gonzalez, Rozzi, Lulic; Floccari.
Bene Novaretti e Cavanda. Nel finale, Crystal Palace assai pericoloso, e almeno tre grandi parate del miracoloso Marchetti.
Lazio: capitani di lungo corso
1. Silvio Piola 1934-39 149 presenze
2. Giuseppe Signori 1994-97 127
3. Giorgio Chinaglia 1974-75 122
4. Bruno Giordano 1984-85 108
5. Tommaso Rocchi 2008-13 105
6. Fulvio Bernardini 1923-26 65
7. Anfilogino Guarisi 1933-34 63
8. Vincenzo D'Amico 1981-83 51
9. Enrique Flamini 1949-52 45
10. Diego Fuser 1997-98 42
11. Fernando Saraceni I 1907-23 33
12. Giuseppe Fioranti I 1912-15 32
12. Piero Pastore 1929-30 32
12. Humberto Tozzi 1959-60 32
12. Pasquale Vivolo 1954-55 32
2. Giuseppe Signori 1994-97 127
3. Giorgio Chinaglia 1974-75 122
4. Bruno Giordano 1984-85 108
5. Tommaso Rocchi 2008-13 105
6. Fulvio Bernardini 1923-26 65
7. Anfilogino Guarisi 1933-34 63
8. Vincenzo D'Amico 1981-83 51
9. Enrique Flamini 1949-52 45
10. Diego Fuser 1997-98 42
11. Fernando Saraceni I 1907-23 33
12. Giuseppe Fioranti I 1912-15 32
12. Piero Pastore 1929-30 32
12. Humberto Tozzi 1959-60 32
12. Pasquale Vivolo 1954-55 32
Acuto: il grande jazz
Piazza San Nicola, vero gioiello turistico, lunedì 12 e martedì 13 agosto, ore 21.30, ingresso libero, due grandi serate della ben nota rassegna "Acuto Jazz".
Protagonista la memoria del grande Horace Tapscott e della sua Pan African Peoples Archestra.
Esegue un sestetto eccezionale, formato da Andrea Polinelli, Diana Torti, Giuseppe La Spina, Cristina Patrizi e Giuditta Santori.
Direttore della rassegna Paolo Tombolesi.
"Musica contributiva, piuttosto che competitiva", secondo le parole-testamento di Topscott.
Protagonista la memoria del grande Horace Tapscott e della sua Pan African Peoples Archestra.
Esegue un sestetto eccezionale, formato da Andrea Polinelli, Diana Torti, Giuseppe La Spina, Cristina Patrizi e Giuditta Santori.
Direttore della rassegna Paolo Tombolesi.
"Musica contributiva, piuttosto che competitiva", secondo le parole-testamento di Topscott.
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