martedì 9 novembre 2010

La rana e il corvo - 31 - storie di animali

Sulle sponde di un ruscello, in un primo pomeriggio di primavera, all'improvviso cominciò un piccolo concerto.
- Cra, cra! - gracidava la ranocchia Agata, nella sua livrea verde a palline gialle.
-Cro! Cro! - rispondeva lì vicino il corvo Tolomeo, nella sua marsina nero lucente.
- Possiamo fare un bel concerto, sai? - disse la rana, non si capiva bene se compiacente o infastidita -
- Vuoi mettere la tua voce sgradevole e roca con la mia? - rispose Tolomeo quasi indignato.
- Hai il coraggio di parlare ? Non ti ricordi quando la volpe ti fece cadere dal becco quel bel pezzo di formaggio con la scusa di sentire la tua voce? -
- Già: e io stupidamente abboccai. Mi aveva detto: se la tua voce, corvo, fosse come le tue belle penne nere e lucenti, tu saresti l'uccello più meraviglioso del mondo. Ah, quel bel pezzo di formaggio! Maledetta volpe! -
- Povero Tolomeo: non credere mai agli elogi degli adulatori, hanno sempre un secondo fine. Però ti dico che la tua voce, unita o alternata alla mia, può davvero dar vita a un gradevole concertino, e potremmo guadagnarci da vivere in questo modo. Potremmo avere formaggio e altri viveri in quantità -
- Proviamoci - rispose il corvo, molto interessato al discorso.
Così il concertino riprese, con più grazia e vigore: - Cra! Cro! Cra! Cro! -
Un gregge di pecore, che pascolava non lontano, sentì quel suono ritmato, e, incuriosite, le pecorelle si accostarono. Anche il cane che le custodiva le seguì, e si fermarono a brucare, accopagnate da quella orchestrina. In fondo, quel piccolo concerto non era niente male.
Intanto il pastore, che si era addormentato, si svegliò all'improvviso, e provò un colpo al cuore vedendo che il gregge era sparito, compreso quel bastardo di un cane.
Si alzò in piedi infuriato, ma si calmò vedendo che i suoi animali erano solo a cento metri di distanza, ai piedi della collina. Lasciò il suo pranzo lì sotto l'albero, e si apprestò a raggiungere il gregge.
Il corvo, all'improvviso, interruppe il concerto, e si accorse che il pastore aveva abbandonato le sue cibarie sotto la grande quercia lassù. Ammaestrato dalla furbizia della volpe, con un rapido volo piombò sul pranzo del pastore, e prese un bel pezzo di formaggio per lui e una buona fetta di pane per la sua amica ranocchia. Tanto, al pastore rimaneva ancora un bel po' di cibo da consumare.
Così, mezz'ora dopo, quando il gregge e il pastore se ne furono andati, la ranocchia Agata e il corvo Tolomeo fecero anche loro un bel pranzetto in piacevole compagnia, e il corvo non si stancava di dire grazie alla sua amica, che lo aveva ripagato ampiamente di quella sua antica disavventura.




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