Un giorno il castoro Giovanni, tutto affaccendato sull'ansa di un ruscello dove stava costruendo una bellissima diga, vide con la coda dell'occhio una magnifica puzzola, dalla lunga coda a strisce bianche e nere, che stava infilandosi in tutta fretta nel bosco.
Giovanni, colpito dalla splendida livrea nera di quell'animale e dalla sua elegante coda, lo chiamò a gran voce: - Ohé, bell'animale, dove te ne vai così di corsa? Fermati un po' qui vicino, sulla sponda del ruscello, a fare due chiacchiere con me -
La puzzola si fermò e rivolse la parola al castoro: - Forse mi stai scambiando per qualcun altro. Non vedi che sono una puzzola? Il mio nome è Veneranda, tutti mi sfuggono perché emano un cattivo odore. Non te ne sei ancora accorto? -
Era così graziosa, Veneranda, e in quel momento non emanava alcun cattivo odore, per cui il castoro Giovanni, più che mai interessato, ribatté: - Non sento cattivi odori, e mi piacerebbe fare amicizia con te, che mi sembri così gentile e attraente. Caso mai, se vieni ad abitare qui sulla diga, che è poi la mia casa, potrai fare continuamente dei bei bagnetti ed essere sempre profumata e pulita -
- Grazie, mio caro castoro. Tu mi sembri molto galante e ben educato, e mi fermerei volentieri con te. Purtroppo, se avverto qualche pericolo o qualcuno cerca di afferrarmi all'improvviso, l'unica arma di difesa che ho è quell'orribile odore che proviene dalle mie glandole, e non riesco a controllarlo. Quando questo avviene, tutti sono costretti a fuggire, e nessuno riesce a sopportare il mio cattivo odore che si spande all' intorno. Se accogliessi il tuo invito, sono convinta che in breve ti accorgeresti anche tu della mia terribile caratteristica -
Ma il castoro, più guardava la puzzola Veneranda, più se ne innamorava. - Io penso che tu reagisci in quel modo con chi vuole farti del male. Io invece voglio soltanto starti vicino ad ammirare la tua bellezza, e tu certamente non vorrai offendermi: staremo bene, insieme! -
La puzzola Veneranda avrebbe tanto voluto restare vicina al castoro Giovanni, ma sapeva che proprio non era possibile. Solo un'altra puzzola è capace di sopportare quel malefico odore, e Giovanni non era una puzzola. Tuttavia, tanto era l'amore con cui Giovanni la invitava, che non poté fare a meno di salire sui tronchi della diga e d'infilarsi nella bella costruzione che il castoro stava preparando.
Ma quando gli altri castori la videro, e specialmente la castorina Emanuela, che faceva una corte segreta a Giovanni, esplosero in uno strillo di terrore, e la povera Veneranda, impaurita, emanò il suo tremendo odore.
Si rivolse a guardare il caro Giovanni, e anche nei suoi occhi, e nel suo naso, lesse l'orrore per la dolorosa scoperta. - Addio, addio, Giovanni! - esclamò fuggendo oltre la diga e verso il bosco. - Vedi che non è proprio possibile. La natura mi ha fatto così! Scegliti un altro amore -
Allora, finalmente, Giovanni scoprì la tremenda verità : non tutto ciò che piace è veramente bello. E capì che Veneranda aveva detto la verità: il loro era proprio un amore impossibile !
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