Che ingenua, la Lazio! Cede al 95' su un errato rinvio, Krasic sfugge a Cavanda e riesce a infilare un Muslera piazzato male e che aiuta la palla a entrare in rete: 2-1 per la Juventus, in una partita chiaramente destinata al pareggio, trasformata in un'amara sconfitta.
La Juventus passa dopo appena due minuti con Chiellini che anticipa tutti su calcio d'angolo.
Una prodezza di Zarate dimostra che la Lazio c'è: è il 14'. La Juventus riesce ad avere la prevalenza a centrocampo, senza tuttavia mai incidere. I biancocelesti, per tutto l'incontro, hanno difettato nel possesso di palla che è stata sempre la loro forza.
Nella ripresa la Lazio, piano piano, riesce a reagire alla pressione bianconera. L'uno a uno sembra lo sbocco naturale dell'incontro.
Nel finale, la Lazio ha tra l'altro mancato il gol con Dias e Zarate. Forse non sarebbe stato giusto, perché il centrocampo biancoceleste stavolta non è stato il solito, almeno per continuità.
La Lazio è apparsa spesso scollegata tra attacco e difesa, Hernanes non ha inciso come al solito, Zarate è stato spesso insidioso, Mauri ha lavorato e sbagliato molto.
Discreta la difesa, ma contro Krasic Cavanda ha sofferto, e poi sbagliato nel finale. Buono il contributo di Diakité, che sta crescendo come personalità. Anche Ledesma e Del Nero sono stati utili al posto di Mauri e di Zarate. Positivi Matuzalem e Brocchi.
Una sconfitta, comunque, tutto sommato ingiusta, sulla quale la Lazio deve meditare e trarre utili insegnamenti. A cominciare da Reja, che nella ripresa ha mancato di coraggio, lasciando l'iniziativa a un centrocampo juventino che non è stato niente di speciale.
Ce l'hanno rubata, questa partita? No, ce la siamo fatta rubare. E questo non si deve ripetere, a partire da domenica all'Olimpico contro la rinascente Udinese. E che l'aquila Olimpia ci dia una mano a difendere il prezioso secondo posto.
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