La talpa - un piccolo mammifero che si nutre di insetti - scava gallerie sottoterra e ci vive quasi sempre, avendo una vista debolissima che non le permette di reggere la luce del sole.
Invece la lince, un grosso felino dalla pelle screziata, è dotato di una vista acutissima, per cui è diventato proverbiale: si dice che ha occhio di lince una persona che riesce a vedere anche i particolari più minuziosi, e anche da molto lontano.
Un giorno una lince vide proprio una talpa che affiorava appena da una sua galleria, e incuriosita la chiamò: - Signora talpa, perché non ti fai mai vedere in giro? Eppure sei un animaletto molto simpatico, con il tuo muso così divertente...-
- Mi chiamo Olga, se vuoi sapere il mio nome, ma ti dico subito che non mi piace farmi vedere intorno dalla gente sfaccendata. Io ho il mio lavoro nelle gallerie sottoterra, e mi ci trovo benissimo -
- Io mi chiamo Lucia - rispose la lince educatamente. - Mi piace invece vivere all'aria aperta, ammirare i panorami, guardare lontano, vedere la gente che si muove e vive con energia. Perché non provi anche tu a dedicare le tue forze a lavori che gli altri possano apprezzare? -
La talpa Olga era un tipo molto calmo e riflessivo, era difficile offenderla e provocarla, ma la proposta della lince le parve un po' fuori luogo. - Ognuno di noi ha le sue tendenze e i suoi gusti, cara Lucia: io non ti ho invitata mica a scendere in una delle mie gallerie, ma se lo facessi, penso che avresti molte cose da ammirare -
- A che serve fare cose belle per poi tenerle nascoste? Lo sai che il mio nome, lince, è servito alla scienza per onorare il progresso, le macchine, i ritrovati, le invenzioni, tutto ciò che conduce avanti la civiltà? Hai sentito mai nominare l'Accademia dei Lincei, cioè degli scienziati? -
- Come fai a progredire - rispose la talpa Olga - se prima non ragioni, non rifletti a lungo, non studi per anni e anni? Tu hai una vista acutissima, però secondo me i veri scienziati hanno enormi occhiali e ci vedono poco come me per aver consumato gli occhi sui libri, alla luce artificiale, per anni e anni. Non c'è progresso senza studio, e non c'è studio senza perdere qualche grado di vista -
- Hai ragione anche tu, talpa Olga, a pensarci bene. La mia vista così acuta è un dono della natura, ma io sui libri ho passato pochissimo tempo, per cui vedo benissimo le cose, ma forse non capisco molto come funzionano, se non quel poco che vedo. Forse tu, che ci vedi così poco, ne capisci più di me -.
Proprio così. La natura dispone le cose in modo che ciascuno, al mondo, possa fare la sua parte: occhi buoni per vedere, come la lince; mente intenta per comprendere, anche al buio, come la talpa.
Così Olga e Lucia, dopo aver chiarito tra loro questo concetto, diventarono amiche pur essendo così diverse, e pur vivendo in modo così opposto.
Nessun commento:
Posta un commento