Da quando è venuto Eddy Reja, cioè dieci giornate fa, la Lazio ha conquistato 15 punti, con la media esatta di un punto e mezzo a partita. Ha vinto quattro incontri, di cui ben tre in trasferta ( Parma, Cagliari e Bologna ) e uno in casa ( Siena ), ne ha pareggiati tre(Milan in trasferta - Fiorentina e Napoli in casa ), e ne ha persi tre ( Palermo e Sampdoria in trasferta - Bari in casa: unica vera batosta ).
Anche le cifre sussidiarie sono positive: 14 reti segnate, 12 subìte. Inoltre c'è da sottolineare il fatto di aver giocato ben sei trasferte contro quattro gare casalinghe.
Proiettiamo queste cifre su tutte le partite giocate finora dalla Lazio, cioè 33: se ci fosse stato Reja fin dall'inizio, la formazione biancoceleste avrebbe ottenuto 33 punti più la metà, cioè altri 16/17 punti, che porterebbero a un totale di 50. Questo vuol dire che ora la Lazio avrebbe un punto più del Napoli e sarebbe settima in classifica, ancora in gara per la conquista del quarto posto per la Champions League.
Il discorso è ancora più valido se si pensa alle gravi difficoltà che Reja ha dovuto affrontare nel suo primo mese di approccio, quando la squadra è apparsa ancora scioccata dall'insensata conduzione Ballardini.
Ma non intendiamo calcare troppo la mano su quella che è stata una sfortunata avventura: quando la malasorte ci mette le mani, tutto va a rotoli. Quando invece si lavora con serenità e armonia come ha saputo fare Reja, i risultati sembrano venire da soli, rispecchiando le reali capacità tecniche della squadra.
Vogliamo dire che tecnicamente la Lazio può valere anche di più del settimo posto, e che si batterebbe da pari a pari con il Palermo di Delio Rossi ( un allenatore che tanto somiglia a Reja per carattere e che è anche lui un padre per i suoi giocatori) , al punto da farci pensare che ora la Lazio starebbe lottando proprio contro il suo ex allenatore per riuscire a conquistare un posto fra le grandi di Europa.
Nessun commento:
Posta un commento