La Lazio ha ben sei attaccanti per i due posti disponibili, che qualche volta diventano tre se si decide di utilizzare il tridente.
Dividiamo gli attaccanti in due gruppetti: le punte vere, e le mezze punte. Floccari, Rocchi e Makinwa sono gli attaccanti puri; Zarate, Cruz e Inzaghi sono invece delle mezze punte.
Maurito ZARATE, argentino, anni 23, un solista frizzante e in continuo movimento, pronto ad affrontare ogni avversario diretto, superarlo, infilarne un altro e se va bene anche un paio, e poi perdersi con la palla. Infatti, mentre l'anno scorso è stato capace di portare in fondo l'avventura una ventina di volte tra campionato e coppe, quest'anno, anche perché ormai gli avversari lo conoscono bene, si è fermato a otto, manifestando una vera involuzione dovuta un po' a responsabilità altrui - si è cercato in modo esasperato di frenarne l'individualismo - ma molto anche per colpa sua. Oggi Zarate è a un bivio: o si dà una disciplina, o resterà per sempre un genio incompreso da prendere così com'è.
Quanto a Julio CRUZ, altro argentino, 35 anni, non è stato mai un attaccante dirompente, ma piuttosto un opportunista e un punto di riferimento. Nell'Inter, in sei stagioni, ha messo a segno mediamente 8 reti all'anno, e quest'anno si è fermato a 4. E' stato a lungo infortunato e in crisi. Dopo un buon avvio, si è perso, per poi dare qualche cenno di ripresa nel finale. Ma non si poteva pretendere molto di più da uno della sua età.
Chiudiamo con Simone INZAGHI, piacentino, 34 anni, autore di una cinquantina di gol nel suo passato biancoceleste, ma ormai rimasto perennemente nell'ombra tra infortuni e accantonamenti. Anche per lui, altra stagione da dimenticare, e siamo ormai agli sgoccioli.
In anticamera, qualche nome giovane, come il diciannovenne Jacopo SCIAMANNA,
a cui non è capitata alcuna occasione per emergere.
Nessun commento:
Posta un commento