La trasferta è casa nostra. La rimonta è cosa nostra. Fra Bologna e Genova abbiamo fatto sei punti in due settimane. In mezzo c'è stato il derby: e chi se ne importa! L'abbiamo giocato bene e perduto male, ma a noi l'Olimpico quest'anno ha portato una jella a non finire.
Questa partita di Genova, oltre a tre punti fondamentali, ci ha dato due grandi conferme: quella di André Dias, grande rivelazione di questo finale di campionato, ha segnato a Bologna ed ha segnato a Genova, ha dato tutte e due le volte la sveglia e aperto la porta a due importanti vittorie.
L'altra fondamentale conferma è Sergio Floccari, protagonista sia nel gol di Dias sia in quello successivo di sette minuti dopo. Sette minuti in cui si è capito che la Lazio ha un cuore grande così, una volontà di ferro ed anche una squadra tecnicamente non c'è male.Peccato l'espulsione di Reja nel finale, per aver ecceduto nell'incitamento alla squadra.
Il risveglio della Lazio è cominciato il 21 marzo a Cagliari, primo giorno di primavera. E da allora, in questo mese, su sette partite la Lazio ne ha vinte quattro e pareggiate due, ha perso soltanto con la Roma, se quello si chiama perdere.
Avevamo un attacco che faceva pena, e in questo mese abbiamo segnato dodici gol uno più bello dell'altro. Di gol ne abbiamo subìti sette, uno a partita, e quattro partite erano in trasferta.
Di tutta la serie A, la Lazio è l'unica squadra ad aver fatto più punti in trasferta che in casa: 22 punti contro 18! Così, abbiamo raggranellato la nostra quinta vittoria lontano da Roma: Chievo - Parma - Cagliari - Bologna -Genova: un bel Giro d'Italia.
Nelle mani di Edy Reja, la Lazio si è pian piano trasformata, si è aperta a un buon gioco di attacco, ha distribuito bene le sue forze in difesa. Oggi ha giocato senza Ledesma e Kolarov, e il duo Baronio-Del Nero non li ha fatti rimpiangere.
In queste dodici partite, di cui sette in trasferta, la Lazio ha colto ben diciotto punti, con una media notevole di un punto e mezzo a partita.
Abbiamo risalito un paio di posti in classifica, siamo a quota 40 insieme al Catania, possiamo chiudere ancora meglio. Il nostro vantaggio sull'Atalanta è risalito a quota 6, a sole tre giornate dalla fine dovrebbero essere sufficienti, ma i nerazzurri di Bergamo non demordono, e domenica prossima, con Atalanta-Bologna, potrebbero recuperarne la metà dato che noi giocheremo contro l'Inter. Ma contro l'Inter la Lazio potrebbe anche fare un miracolo o un mezzo miracolo.
Domenica, 2 maggio, Lazio-Inter come otto anni fa, quando con un famoso 4-2, facemmo perdere lo scudetto agli interisti e facemmo piangere Vieri e Ronaldo. Stavolta non vorremmo far piangere nessuno, anzi, forse i più cattivi di noi vorrebbero veder piangere i cugini giallorossi.
Ma noi no, ve lo giuriamo. Vogliamo soltanto che la Lazio continui a far vedere che questo poteva essere un campionato ben diverso da quello che è stato.
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