mercoledì 28 aprile 2010

Immaginate questa Lazio con Pandev...

Non me lo toglie nessuno dalla testa che questa Lazio qui, che vince tante partite di fila in trasferta, guidata da Goran Pandev sarebbe arrivata in Chanpions League. Togli l'Inter e la Roma, io la vedrei anche più forte del Milan, la vedrei al terzo posto in classifica.
I nostri guai sono cominciati quando ci siamo resi conto di non essere capaci di vincere le partite all'Olimpico. Perché? Che ci mancava? ( e che ci manca ancora adesso...)
Un uomo come Pandev, capace di calamitare il pallone a centrocampo quando il gioco devi farlo tu. Lui prende la palla, dà una guardata in avanti, protegge la palla dall'irruente aggressione degli avversari, vede Rocchi o Floccari
o Zarate smarcati, gli offre un pallone d'oro, e loro segnano, o se non segnano passano la palla a Pandev che li ha seguiti, e la storia ricomincia, finché non si va a rete e si vince.
Ci sono mancati 24 punti per stare lì dove sta il Milan. E quanti punti abbiamo perduto, in casa? Ne abbiamo fatti 18 in 17 incontri, ne potevamo fare 51, ne sono mancati 33. Metti pure che con Pandev non avevi 17 vittorie assicurate, ma ne sarebbero bastate solo 6 in più. E noi in casa abbiamo perduto 7 volte.
Quante bestemmie, quante maledizioni ti abbiamo mandato, Goran, quando te ne sei andato. Abbiamo pensato ai tuoi remi tirati in barca e ti abbiamo gettato la croce addosso. Sì, un po' è stata anche colpa tua e del tuo procuratore. Sì, ora stai bene, molto bene, hai tanti soldi e sei considerato un grande: con te l'Inter finalmente sta giocando a meraviglia anche nella Champions League.
Ma anche Lotito avrebbe potuto allargare i cordoni della sua borsa, e magari parlarti, cercare il colloquio e un punto di contatto.
Si sono scontrate due teste orgogliose, e la Lazio ha perso per sempre quello che poteva essere il suo uomo-scudetto, uno di quelli che ti capitano ogni venti anni, il Frustalupi e il Roberto Mancini.
Tu eri il nostro uomo-scudetto, Pandev, e ora non ci sei più, per noi.E forse bisognerà aspettare altri venti anni per trovarne un altro come te: un faro che illumina il gioco e che ti fa vincere anche all'Olimpico.
Ti rivedremo in campo, Goran, domenica sera. E la nostra nostalgia crescerà nel vederti far meraviglie con la tua classe e con il tuo tocco illuminante. Già: guarda combinazione; e lo scudetto lo vincerà l'Inter.





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