Sergio Floccari ha regalato tre punti, e forse lo scudetto, alla Roma.
Settimo della ripresa: la Lazio sta vincendo per 1-0 con un gran gol di Rocchi proprio in avvio di partita, strameritando. Fallo di Taddei in area su Kolarov, Tagliavento vede il rigore. Il cannoniere Floccari, emozionato, va a battere, e ne esce un tiro fiacco. Julio Sergio è spiazzato, ma riesce a girarsi e a respingere fortunosamente con le ginocchia.
Dal possibile 2-0, che ci avrebbe dato sicuramente la vittoria, fino ad allora più che giusta, il vento cambia.
Passano altri quattro minuti, e lo stesso Kolarov commette fallo su Taddei lanciato in area. Tagliavento non ci pensa: rigore alla Roma. Tira Vucinic, una cannonata, ed è il pareggio.
Dieci minuti dopo, al 18', la ruota della fortuna completa il suo cambiamento di giro. Punizione su incursione di Menez: Vucinic, spietato, fulmina Muslera che rimane immobile e vede il pallone insaccarsi sopra la sua testa.
Ranieri, dominato nel primo tempo, compie il suo capolavoro negli spogliatoi: fuori il capitano Totti, fuori il vicecapitano De Rossi (i due romani, molto nervosi, sono stati penosi nei primi 45 minuti ). Dentro Menez e Taddei: al posto del tridente,un centrocampo rafforzatissimo.
Sono i due nuovi a ridare vita alla Roma, che dal possibile 0-2 passa al vittorioso 2-1 nel giro di dieci minuti.
Reja ha tentato il tutto per tutto per riagguantare il pareggio, e il tridente lo ha presentato lui portando Zarate al fianco di Rocchi, autore del gran gol del vantaggio, e di Floccari, autore dell'errore-suicidio. Esce Lichtsteiner a bocca storta. Poi esce Floccari,demoralizzato, ed entra anche Cruz.
Zarate impazza nella mezz'ora finale, ma la Roma riesce a prendere fiato con rilanci improvvisi, mentre negli ultimi minuti Menez e Toni, con le loro cadute ad ogni minimo contrasto, guadagnano tempo prezioso.
Nessun rimprovero alla Lazio, se non per i due fatali errori di Floccari e Muslera. La squadra ha giocato benissimo nel primo tempo, ha reagito con vigore nella ripresa, ma la Signora Fortuna ha arriso ai giallorossi, ai quali abbiamo fatto un regalo prezioso ma del tutto non voluto, e nel porgerlo le nostre mani e il nostro cuore erano avvelenati.
Ora, però, Floccari non si smonti, perché domenica deve rifarsi contro il suo Genoa a Marassi, dove però mancherà Ledesma, espulso nel finale per essere caduto ingenuamente nella trappola tesagli da Toni e Menez. Mancherà anche Kolarov, diffidato e nuovamente ammonito. Al loro posto giocheranno Baronio e Del Nero.
L'Atalanta, la terribile Atalanta che ha battuto anche la Fiorentina, è risalita a tre punti da noi: ma nessuna paura, perché sabato dovrà giocare a San Siro con l'Inter e noi potremo riguadagnare qualcosa. Le trasferte ci piacciono. Oltretutto abbiamo anche il Bologna un punto sotto di noi, ed è un bel cuscinetto psicologico.
La Lazio è viva malgrado la sfortuna. La Roma aveva bisogno come il pane di quei tre punti che le abbiamo fatto in omaggio, e forse lei non li ha nemmeno meritati. Dica grazie a un Vucinic che, da quando è in attesa del primo figlio, ha visto potenziare le sue polveri da sparo e diventare un cannoniere implacabile.
La cosa che ci fa più rabbia è che fra due domeniche, il 2 maggio, dovremo batterci alla morte contro l'Inter all'Olimpico, e forse saremo costretti a fare un altro regalo involontario ai nostri fortunatissimi cuginastri.
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