giovedì 3 gennaio 2013

Anni di scuola: 78. Le idee degli insegnanti

Che sorprese, delle volte, avevo nel correggere i temi degli alunni! Uno pensa che un ragazzo di sedici-diciotto anni sia inegnuo e non abbia poi tanto coraggio nell'esporre idee sue, ma invece non è sempre così. Alcuni ragazzi, rari per la verità, ti sorprendono per l'aggressività con cui espongono il proprio pensiero.
Una volta, avendo proposto un tema che affrontava la povertà nel Terzo Mondo e l'obbligo, per noi occidentali, di sostenere i paesi del sottosviluppo, mi vidi rispondere sfrontatamente da un alunno che lui non sentiva affatto questo dovere, che era ben felice di vivere una situazione privilegiata, che i poveri del sottosviluppo si dessero da fare per conto proprio per risolvere i loro problemi, oppure che si rassegnassero senza protestare alle loro condizioni di inferiorità: spesso, infatti, i poveri sono più felici dei ricchi.
Un'altra volta, alla proposta di una società cristiana che ha come compito la difesa della pace e dell'amicizia fra i popoli, vidi rispondermi da un alunno di quattordici anni, proveniente da un biennio non mio, che papa Pio XII ha le mani macchiate di sangue, che ha protetto il nazismo e favorito la persecuzione degli ebrei. Avendo riferito con meraviglia queste idee alla vicepreside, dalla cui classe l'alunno proveniva, mi sentii rispondere: "Perché, non è vero? "
A questo punto, decisi di non meravigliarni più di nulla. Ci sono, infatti, insegnanti di ogni orientamento politico, e questo è più che normale: non è invece normale che questi stessi insegnanti riversino pari pari, dalla cattedra , le loro idee, facendosi quasi un obbligo di inculcarle nella mente degli alunni, senza alcun rispetto per la loro formazione familiare e personale, condizionandoli anche nel loro itinerario formativo e psicologico.

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