Con la sua lunga chioma, un po' al leone ci assomiglia, Sergio Floccari: e la sua settimana, da Lazio-Atalanta 2-0 a Palermo-Lazio 2-2, è stata propriamente da leone. Appena Petkovic gli ha aperto uno spiraglio, Floccari, sentito odor di riconquista, ci ha dato dentro con un'energia incredibile, e per la Lazio è stata una fortuna.
Forse il miglior numero due e il miglior sostituto di Miro era proprio lui, e noi non ce ne accorgevamo. Zarate ha avuto la sbadataggine di farsi fuori, e Floccari ne ha subito preso il posto, rafforzando la sua gerarchia anche con la partenza di Rocchi. Lotito e Tare forse stanno ancora cercando il rinforzo tanto richiesto, ma giorno dopo giorno la loro ricerca è andata impallidendo man mano che si vedeva crescere il bravo attaccante calabrese.
Floccari, nei suoi continui andirivieni da una squadra all'altra, ha sempre visto un po' sottovalutato il suo ruolino di cannoniere. Ma nella sola Lazio,a partire dal campionato 2009-2010, ha segnato la bellezza di 9+ 8+5= 22 reti, calcolando l'assenza forzata dell'anno trascorso a Parma. Se avesse avuto prima la fiducia che si sta meritando, sarebbe assolutamente alla pari con i gol di Hernanes e di Miro Klose.E ieri la svista dell'arbitro Rocchi lo ha privato di una clamorosa doppietta, che ci avrebbe dato un'importante vittoria.
Diamogli ancora fiducia, a Sergio: è un leone vero, arriveranno altri suoi ruggiti. Petkovic ha dovuto impiegare un bel po' di tempo per capirlo, ma troppi erano i nomi da seguire e troppe le voce discordanti, prima di tutto la questione Zarate che è servita un bel po' a fuorivare l'allenatore.
E così, mentre pian piano Maurito si allontanava, Sergio si avvicinava al suo ruolo di nostra seconda punta, valida e da rafforzare ogni giorno con crescente fiducia.
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