La vita, figlio mio,
è una vetta dura da scalare.
Sembra facile
al primo impatto,
un prato in lieve ascesa,
ricco di erbe e di fiori,
e il tuo giovane piede
è agile e veloce.
Poi comincia a sporgere
una roccia da superare,
e per primo un ginocchio si sbuccia
e comincia a sanguinare.
Ora i sassi sono più aspri,
incerti sotto il tuo piede,
infidi al tuo cammino
già così sicuro.
Non c'è più il verde prato
dove potersi riposare,
nè la comoda balza
propizia al tuo dormire.
Salire, salire sempre,
tieni salda la corda
che ti protegge la vita.
Anche quando essa si spezza
tu devi salire ancora,
rimediare all'offesa.
Non cadere nel vuoto,
affonda un nuovo
chiodo nella roccia,
affidati a un nuovo
nodo di corda.
Ricordati, puoi solo
e soltanto salire.
Lassù, sul picco corroso
c'è la vetta che ti attende.
Cave, 8 gennaio 2013
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