Massoneria? Oppure mafia? La verità non si seppe mai, ma dal giorno della cosiddetta ispezione il preside in questione ebbe vita tranquilla, come se le sue carte, riconosciute perfettamente in regola, avessero avuto un bel timbro di riconoscimento. Non c'era nemmeno da sperare in un trasferimento ad altro istituto, in quanto quel preside aveva radici proprio nella zona e non intendeva minimamente spostarsi.
Lo fece intendere a chiare lettere a tutto il consiglio dei docenti in altre occasioni. - Chi non si trova bene con me, si trasferisca pure. Sia ben chiaro che da questo istituto, in cui mi trovo a casa mia, io non intendo affatto muovermi. Perciò, regolatevi di conseguenza -
E fu così. Il preside continuò a imperversare nel "suo" istituto fino ai termini per la pensione, e a questo punto chiese ed ottenne una proproga di altri cinque anni, "regnando" fino al limite massimo di 70 anni. Un regno lunghissimo, tipo regina Elisabetta, al quale chi rimase nell'istituto si rassegnò e si adeguò, oppure continuò in quella specie di collaborazione forzata che aveva i suoi vantaggi e procurava benefici. Vi fu anche una seria inchiesta amministrativa, che fu pagata da altri responsabili, ma non certo dal preside, vero e proprio "intoccabile".
E tutto ciò, ormai, non faceva neppure più scandalo, ma anzi era accettato da tutti. Gli oppositori se n'erano andati da un pezzo.
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