Erano mesi e mesi che non mi capitava più di assistere a una puntata di " Calcio di notte" di Michele Plastino su T9.
Incredibile! E' bastata una sola sconfitta con il punteggio minimo e casuale di 0-1 per assistere ai funerali della S.S.Lazio, considerata in crisi, cotta e stracotta, poverissima nei suoi valori tecnici: funerali cantati dallo stesso Michele Plastino (un laziale ?) e solennemente officiati da Giancarlo Oddi, Roberto Rambaudi e Vincenzo D'Amico (quello del giustissimo calcio in culo di Chinaglia), pure loro tre laziali (o mi sbaglio?), con battimani di vari giornalisti, alcuni laziali e altri romanisti, uno dei quali ha detto: -Ma perché: credevate davvero che i giocatori della Lazio valessero qualcosa? Siamo lontanissimi dai valori tecnici della Roma -
Bè, amici della Lazio, ci è sembrato di essere caduti casualmente davanti a uno schermo TV di un mondo di marziani rancorosi e spudorati. E questi sarebbero tifosi della Lazio? E questa sarebbe una rubrica "sportiva"? Guardate la classifica "dopo Catania" del nostro campionato. Ieri sera mi è sembrato per un attimo ( o meglio, per un'ora) di assistere ai ragionamenti di una bettola medioevale tipo "Non ci resta che piangere"del beneamato Massimo Troisi. Per ritrovare un po' di serenità e di equilibrio, non ho fatto altro che spegnere la televisione. Forza Lazio! Credeteci: siamo forti e lo dimostreremo. Credevamo che il mondo delle "prefiche", cioè delle "piangitrici a pagamento dei funerali del sud" fosse finito da un pezzo, ma evidentemente ci sbagliavamo. E in che città si trasmetteva quella rubrica? In qualche borgo ostrogoto dell'epoca medioevale? No: a Roma, la patria della Lazio prima squadra della Capitale di uno stato civilissimo del modernissimo XXI secolo.
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