Avevamo un preside che commetteva troppi abusi di potere. Gestiva la scuola in modo arrogante e autoritario, a suo piacimento. Ricorsi piovevano da tutte le parti. I più terribili provenivano proprio da ex amici rimasti profondamente delusi e decisi a prendersi una rivincita.
Ma quel preside aveva molti amici anche in Provveditorato, in tutti gli uffici e a tutti i livelli che contavano. Così, tutti i ricorsi avanzati venivano regolarmente respinti e rimbalzavano nel vuoto.
Tutti chiedevano un'ispezione sul comportamento di quel preside. Le accuse svariavano un po' su tutti i campi, da quello disciplinare a quello culturale, a quello morale e a quello economico.
Finché un bel giorno, non si sa come, un ispettore arrivò davvero. Fu convocata un'assemblea generale dei docenti, e l'ispettore arrivò e salì in cattedra. Tutti si aspettavano ferro e fuoco contro il preside inquisito. Invece l'ispettore prese le cose alla larga, ci parlò di metodi d'insegnamento e di cultura varia, ma sul comportamento del preside neanche una poarola.
Tutto avrebbe dovuto fare, meno che una conferenza ai docenti. Era venuto invece per preparare la scena del consenso al preside stesso, che finalmente si presentò, prese posto accanto all'ispettore, e questi gli manifestò il suo consenso e poco meno che un applauso quasi richiesto alla platea attonita.
Coloro che avevano avanzato i ricorsi , dapprima furono lusingati dall'arrivo dell'ispettore, ma ben presto si accorsero di aver fatto un buco nell'acqua, e di quanto fosse potente invece quel preside tanto discusso.
Nessun commento:
Posta un commento