Fra i 31 nomi di giocatori che Vladimir Petkovic domani sera porterà con sé ad Auronzo, spiccano quelli di dieci giovanissimi, tre acquistati in Sudamerica e sette provenienti dal ricchissimo vivaio della Primavera campione d'Italia di Alberto Bollini. Un contributo, quest'ultimo, di grande rilievo alla causa del futuro biancoceleste, un capitale umano e di tecnica difficilmente valutabile, ma destinato a crescere nel tempo.
Tra questi dieci, abbiamo il portierino albanese Strakosha, autore di straordinarie parate nelle finali nazionali di Gubbio, dove la difesa della Lazio si è dimostrata la più forte di tutte.
Tra i difensori, va ricordato l'acquisto del giovane fenomeno brasiliano Vinicius, che se riuscirà a superare un severo esame di controllo al suo piede sinistro infortunato, potrà a buon diritto trovare posto nella Lazio dei grandi come prima riserva di Radu. Di Vinicius dice cose meravigliose quel Dias che è suo maestro, e che mette una mano sul fuoco del suo avvenire.
Abbondano i mediani: Cataldi, Crecco, Antic e Felipe Anderson. I primi tre sono tra i frutti più brillanti del rinnovato vivaio biancoceleste, tutti e tre dotati di tecnica sopraffina; quanto a Felipe Anderson, ci troviamo di fronte a uno che aspira alla lunga a conquistare un ruolo di dominatore del centrocampo biancoceleste, patrocinato dal grande Neimar che lo ha avuto come compagno di squadra in Brasile.
Infine gli attaccanti. Sono ben quattro: Rozzi, Keita, Tounkara e Perea. Rozzi è un cannoniere spietato, Keita e Tounkara due gioielli dalla tecnica sopraffina, e Perea un vero gigante di diciannove anni che sembra abbia un futuro assicurato come goleador. Potrebbe essere lui la rivelazione del precampionato laziale.
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