venerdì 26 luglio 2013

Anni di scuola: 171. Una nube di Baby Johnson

Una volta mi capitò in maniera ancora più vistosa, se possibile. Stavo spiegando un argomento manzoniano, ricordando vivissimamente tutti i dettagli della questione, magari anche i nomi dei presunti innamorati di Perpetua quand'era giovane, i Beppe Lunghigna e i Michele Suolavecchia, quando improvvisamente mi calarono le tenebre, e non mi tornava assolutamente alla memoria nome e cognome del nostro autore. Provai una grande paura di questa forse mia prima amnesia, riuscendo a cavarmela con un scontato giro di frase tipo "il nostro autore" o "il grande romanziere milanese", parole che suonarono false anche a me stesso che non ero per niente abituato a questo tipo di definizioni.
Un'altra volta mi capitò un episodio che mi è rimasto dolorosamente nella memoria. Avevamo una riunione pomeridiana, e io ero tornato a casa in fretta per consumare il pranzo. Nel ripartire per prendere l'auto da Cave a Palestrina, sentendomi accaldato, dato che eravamo nel mese di giugno, nel lavarmi la faccia pensai bene di gettarmi un po' di profumo sul collo, ma mi capitò una bottiglietta di acqua di colonia Baby Johnson, un profumo per neonati molto intenso.
Quando arrivai alla riunione, era lo scrutinio di una classe, tutti i colleghi non poterono fare a meno di sbalordirsi di quel mio intenso profumo da neonato. Avrei dovuto dirigere i lavori come insegnante d'italiano, ma non ne avevo il coraggio sentendomi osservato e...odorato da tutti, e mi salvò la generosa intuizione dell'esperta insegnante di francese, che prese le redini della riunione lasciandomi solo l'incombenza di redigere il verbale. Per questa vera sensibilità, che dimostrava grande comprensione e amicizia, io le rimasi grato per sempre.
Ci sono dei momenti in cui...direbbe il Manzoni, sì, proprio lui. E con lui lo dico anch'io, che più di una volta ho dovuto affrontare qualcuno di quei momenti.

Nessun commento:

Posta un commento