Ho sempre puntato alla formazione migliore di ogni singolo alunno, in tutta la mia carriera d'insegnante, e non ho mai guardato, come è logico e naturale, se questo alunno avessse idee di centro, di destra, di sinistra o nessuna idea. Non ho mai preteso di sovrapporre la mia idea a quella dei miei alunni, ed è stato forse proprio questo mio atteggiamento a farmi guadagnare la fiducia dei miei studenti.
Dico queste cose che mi sembrano così naturali e scontate perchè purtroppo c'è stato un lungo periodo, nel mio istituto, in cui ha regnato la prevaricazione, ossia almeno il tentativo d'imporre le proprie idee da parte di un gruppo dominante, e non solo agli alunni, ma anche a tutta la struttura scolastica.
Si facevano riunioni in cui s'imponeva un metro comune d'idee e di programmi, mentre io personalmente ebbi qualche volta anche visiste d'ispezione dei miei colleghi che hanno avuto la gran faccia tosta di assistere alle mie lezioni per controllarne il contenuto e lo spirito. Lungi da me l'idea di osare mai una cosa del genere nei confronti di qualunque mio collega, in nome della più assoluta libertà d'insegnamento, fatta salva la consapevolezza del proprio dovere di suscitare nella coscienza dell'alunno il diritto a sviluppare la sua crescita intellettuale nel modo più corretto e personale.
In molti di questi colleghi c'era invece la convinzione che chi non la pensava a modo loro facesse una devastante opera di propaganda delle idee, soggiogando gli alunni e sottraendoli a quel determinato solco di pensiero.
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