Cinque arrivi, otto partenze, sei giovani promossi in prima squadra. Questi i movimenti della Lazio in vista della nuova stagione.
I cinque arrivi sono costati in tutto 21 milioni. Una media di quattro milioni a giocatore. Il più costoso Felipe Anderson, 8 milioni; poi Biglia, 7 milioni; poi Perea, 2 milioni e 700 mila; a parte il milione e 700mila per la comproprietà di Candreva; poi 400 mila euro per il giovanissimo Vinicius, e infine zero per il terzino argentino Novaretti in lista gratuita. Saggezza ed economia.
Ma la Lazio spera di poter ottenere quasi la stessa cifra con la vendita degli otto esuberi. In partenza da Formello il portiere Berardi, tornato dal prestito al Verona; il terzino Cavanda; il difensore Stankevicius; il mediano Matuzalem, che Preziosi dovrebbe confermare al Genoa; l'attaccante Alfaro, tornato dall'All Wash e forse destinato a una squadra brasiliana; Zarate, che conoscerà la sua sorte entro il 15 luglio; Sculli, che è cercato dal Pescara; e infine Libor Kozak, il pezzo forse più pregiato, che ha chiesto e ottenuto di poter sistemarsi in prestito presso una squadra di serie A per fare la necessaria esperienza da titolare o quasi, e non più l'eterna riserva magari da cannoniere dell'Europa League, sei o sette partite in tutto.
Il ricavato dalla sistemazione di questi giocatori potrebbe servire per l'acquisto del forte attaccante di spalla a Klose (assieme a Floccari, ovviamente): uno tra Vukusic e Matavz. E anche per l'acquisto di un paio di difensori giovani e bravi: Hysaj ed Elez. Anche qui: saggezza ed economia.
Infine, la Lazio ha un bellissimo "mercato interno", cioè il passaggio dalla Primavera campione d'Italia alla prima squadra di ben sei giocatorini di estremo interesse: il portiere Strakosha; i tre centrocampisti Cataldi, Crecco e Milos Antic; e infine i due attaccanti-prodigio Rozzi e Keita. Petkovic li porterà tutti e sei ad Auronzo, e state sicuri che ne uscirà qualcosa di buono tipo Onazi, il giovane fenomeno della scorsa stagione, primo regalo del vivaio di Alberto Bollini alla squadra di Lotito, vincitrice di una rivalutatissima Coppa Italia.
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