Paolo Di Canio non si smonta facilmente, se la lega al dito e vuole prendersi una sonora vendetta contro Lotito che sancì la sua fine come giocatore. Con tracotanti interventi televisivi, per un paio di stagioni Di Canio inveì contro la Lazio e contro il suo "patron", contribuendo a rafforzare una dura campagna contro il responsabile biancoceleste, ritenuto di poca fede laziale e soprattutto deciso a fare piazza pulita dei tanti ex giocatori che gravitavano ancora intorno all'ambiente di Formello.
Piano piano, a forza di risultati positivi, Lotito è riuscito a riconquisatre gran parte dei suoi denigratori, ma Di Canio no: lui crede fortemente in se stesso, e tiene fede al suo programma che è quello di farsi rimpiangere facendo arrabbiare l'antagonista.
Risalito a sua volta nella stima del mondo del calcio inglese, Di Canio ha potuto intanto assumere le redini di una squadra di una certa importanza come il Sunderland, e ora vuole rafforzare la sua posizione facendo venire proprio dalla Lazio importanti rinforzi come Diakité, anche lui in rottura con Lotito e deciso a vendicarsi per le incomprensioni incontrate a Roma. Non solo: ora Di Canio vuole fare un secondo colpo con Cavanda, il promettente difensore che alla Lazio stava sfondando, e che all'improvviso ha preso a cavalcare anche lui la tigre contro Lotito. Ma non sarà facile, per Di Canio, strappare un secondo giocatore alla Lazio completamente gratis in barba a Lotito, anche se a Formello ci sono ancora altri giocatori che potrebbero interessare il Sunderland e fare di questa squadra una specie di covo anti-Lotito. Di Canio aspetta che nascano altre inevitabili contestazioni per arricchire la sua squadra con i nomi di quei giocatori laziali che non risulteranno graditi, con i loro atteggiamenti tecnico-economici, al patron della sua antica e mai dimenticata società. La fiamma dell'odio, si sa, può essere ardente quanto quella di un amore tradito.
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