Così come esistono insegnanti dal carattere invadente e che tendono ad abusare del loro ruolo nei confronti degli alunni, così ve ne sono altri che invece sottovalutano se stessi e la propria preparazione, e non si azzardano mai a compiere un passo più lungo della propria gamba.
Un eccesso di umiltà condiziona questo genere d'insegnanti, che conoscono alla perfezione la loro materia, ma non osano uscire dal proprio campicello, coltivato con onestà e dignità.
Conoscevo un collega di matematica che avrebbe potuto benissimo insegnare nelle scuole superiori, tanta era la sua competenza e bravura, accompagnate anche da un metodo didattico ottimo e da una grande umanità. Questo insegnante, per quarant'anni, non ha mai lasciato le sue classi della scuola media di paese, e finalmente se n'è andato in pensione senza avere avuto mai un guizzo di ambizione. Mi raccontava che quando era impegnato negli esami all'università per ottenere la sua laurea, si preparava con un suo amico che aveva esattamente il carattere opposto: basi poco solide, bisogno di aiuto nelle spiegazioni e nelle esercitazioni, conoscenza limitata dei programmi, ma gran faccia tosta e disinvoltura nel presentarsi agli stessi esami, dove finiva spesso per ottenere risultati più vistosi di quelli riportati da lui, che pure era stato capace di aiutarlo e sostenerlo nella preparazione.
Anche la carriera di questo suo amico era stata molto più brillante della sua, sia nella scuola, dove aveva osato affrontare l'insegnamnto nelle superiori, sia soprattutto nella professione extrascolastica, avendo aperto un grande ufficio di consulenze commercialistiche ed essendo diventato il dirigente di una banca locale, con conseguente prestigio e remunerazione proporzionale.
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