Succede così che le case editrici si limitino spesso a cambiare la copertina dei libri di testo, a sconvolgere il numero di pagina con piccole aggiunte, variazioni e ritocchi, in modo da costringere gli alunni ad acquistare un testo "nuovo".
Di fronte a tutti questi problemi, il mio comportamento è stato sempre quello della "fedeltà". Ho mantenuto, in linea di massima, sempre gli stessi libri di testo, una volta sperimentata la loro validità. In questo modo, mi assicuravo una perfetta familiarità con gli argomenti trattati, con grande vantaggio mio personale, ma anche con chiarezza di visione per tutti gli alunni sulle svariate mutazioni e sui complessi sviluppi delle correnti letterarie e delle vicende storiche. Infatti, ho conservato per decenni lo stesso testo di storia per il triennio delle superiori, creando una continuità didattica notevole per i miei alunni.
Per questo, la casa editrice che mi forniva questi testi aveva con me un buon rapporto e mi agevolava per quanto possibile con il suo rappresentante, anche se per i miei alunni è stato molto facile servirsi del libro usato, sapendo che il testo, in qualche modo, si sarebbe mantenuto sempre uguale.
Gran meraviglia dei miei colleghi quando, trasferitomi dalla sede centrale del mio istituto di Palestrina alla sezione staccata di Cave, finalmente avanzai una proposta di cambiamento dei miei libri di testo. Non si erano accorti, però, che io cambiavo semplicemente libri di testo che erano diversi da quelli da me usati nella mia tradizionale sezione B del triennio di Palestrina e che proponevo anche per la mia nuova sezione di Cave, sempre per amore di continuità didattica.
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