Pertanto, quel giorno, che era poi l'ultimo prima della partenza per il ritorno, la classe A completò le sue visite ai musei con una nuova lunga perlustrazione fra quadri e gallerie, la classe B optò per andare a visitare il Lungo Danubio, mentre la C, la più godereccia, preferì trascorrere la giornata nelle pittoresche birrerie di Grinzig.
La sera, a cena, tutti insieme, ci scambiammo le nostre impressioni: mentre gli alunni della prima classe si dicevano soddisfatti dell'ennesima visita ai musei per non scontentare il loro insegnante, i ragazzi che avevano passato un'assai divertente giornata a Grinzig si dichiararono entusiasti, mentre non poco delusi erano rimasti i ragazzi della mia classe che io avevo indirizzato a una visita delle rive del Danubio, essendosi resi conto che il grande e celebratissimo fiume era stato diviso per lunghi tratti addirittura in tre corsi diversi, sabbiosi e privi di qualunque attrattiva, sicchè alla fine avevamo preferito rientrare nel classico centro di Vienna, almeno ricco di eleganti palazzi, artistiche chiese, coloratissimi negozi e riposanti giardini.
Alla fine, tranne i ragazzi di Grinzig, erano assai più gli alunni scontenti che quelli soddisfatti, e inoltre la loro divisione aveva finito per distruggere anche quel bello spirito di gruppo e di amicizia che solitamente si crea in occasione di queste lunghe gite, che hanno il pregio di creare familiarità e simpatie inattese, mentre finiscono spesso per creare un solco di divisioni irreparabili tra persone con cui sei vissuto lungamente insieme e magari credevamo che fossero nostri amici inseparabili. E fatalmente succede sempre così, nelle gite scolastiche, magari anche quelle di soli due giorni.
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