martedì 18 giugno 2013

Anni di scuola: 152. La vendetta degli esami

Dio ci guardi da quegli insegnanti che non accettano critiche, e quando i loro metodi sono discussi dagli alunni se la legano al dito e aspettano il momento di fargliela pagare. E quale miglior momento di un esame di maturità, quando il professore in parola è stato designato come rappresentante di classe?
E' accaduto un anno a un insegnante di discipline tecniche, che essendo passato dal'insegnamento di Tecnica Bancaria a quello di Ragioneria, si era ritrovato a malpartito, in netto ritardo con lo svolgimento del programma, e proprio per questo si era proposto come rappresentante degli alunni agli esami di maturità per coprire il meglio possibile le sue responsabilità di fronte ai giudizi della commissione esterna.
Nel corso dell'anno, l'alunna migliore in Ragioneria era entrata in netto contrasto con il metodo d'insegnamento del collega, e proprio in vista dell'esame si era organizzata per cercare di ovviare al ritardo, riunendo in casa sua un gruppetto di compagni di classe che presentavano Ragioneria come materia di esame. Un gesto coraggioso e pieno di responsabilità, che però aveva irritato fortemente il suo insegnante. Questi aveva preso le lezioni supplementari affrontate personalmente dagli alunni come un vero e proprio guanto di sfida, e si era organizzato in modo da fargliela pagare.
La studentessa in parola, ragazza umile e semplice, era nettamente la migliore della classe, ed io, come docente d'italiano, ne avevo stilato un profilo che metteva in risalto le sue capacità e il suo senso di responsabilità, destinandola giustamente alla candidatura del massimo voto, che in quel periodo era il sessanta.

Nessun commento:

Posta un commento