sabato 2 marzo 2013

Anni si scuola: 105.Un presidente ingrato e uno no

Insomma, a proposito di libri di testo: il mondo è lo stesso, ma l'ottica da cui lo si guarda è profondamente diverso da un tipo di scuola ad un altro.
Il giovane presidente, socialista in carriera, alla fine degli esami, invece di ringraziarmi per gli enormi favori che gli avevo fatto giorno dopo giorno, trovò il modo di rinfacciarmi le differenze nell' impostazione delle domande ai candidati rispetto alle sue consuetudini: per lui era molto più importante focalizzare gli aspetti dell'atteggiamento dionisiaco o apollineo nella letteratura anziché le problematiche delle rivoluzioni e delle correnti economiche. Balordo!
I mutamenti politici, in tal modo, premiavano ingiustamente l'appartenenza a una delle due parti, e ancora più ingiustamente punivano l'altra parte, costringendola a un ruolo minore e assai più pesante, sebbene inconsapevole, come me, di far parte dello schieramento dei precedenti "dominatori". A nulla serviva la certezza morale di aver fatto per decenni e decenni unicamente il proprio dovere a favore della giustizia e degli alunni.
Un'altra volta, invece, mi capitò una presidente più anziana di me (era sempre l'epoca del cambio della guardia fra centrodestra e centrosinistra), ma alle prime armi in quel compito, e pure dovetti farle da balia, dandole gli opportuni suggerimenti che derivavano dalla mia lunga esperienza. Era una persona molto nervosa e facilmente suggestionabile, e mi accorsi che si appoggiava completamente  a me dal punto di vista psicologico. Arrivò a definirmi "la sua camomilla", poiché effettivamente la saggezza della mia età e la mia lunga gavetta in materia riuscivano a rasserenarla totalmente e a sistemare tutte le cose quando queste prendevano una strada poco gradita. Fu un quella occasione che conobbi Bruno Tescari, il noto politico radicale costretto su una sedia a rotelle dalla poliomielite, scomparso in tempi recenti, che fungeva da rappresentante di classe in un istituto romano a Monteverde Vecchio, ed era anche lui, come me, ricco di umanità ed esperienza, costretto a sopportare i cervellotici comportamenti di una presidente di commissione inidonea.

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