lunedì 4 marzo 2013

Anni di scuola: 106. Un misterioso dito rotto

Sono venuto a saperlo molti anni dopo. La madre di un alunno della mia cittadina di Cave mi fece sapere che suo figlio si era spezzato un dito della mano destra durante un'ora di supplenza nella quale la sua classe era vigilita da me: stavano giocando a pallacanestro, e il dito indice era rimasto impigliato nella rete di protezione. Da qui la frattura.
Io cado dalle stelle: possibile che un ricordo del genere non sia rimasto nella mia mente, sia pure a distanza di tanti anni? La genitrice del ragazzo, però, mi consola: - Non se la prenda. Può succedere a tutti. Infatti noi non abbiamo avuto nessun risarcimento, e la cosa è finita lì -
La mia meraviglia cresce a dismisura. Possibile che un fatto del genere si sia verificato, e nessuno mi abbia detto nulla? Né l'alunno, né il preside, né un collega presente quel giorno nelle vicinanze del cortile di gioco? Mi sembra assurdo.
Posso solo pensare a un imbroglio. Qualche collega che abbia voluto evitare fastidi, un preside che magari avrà pensato bene di sollevarsi da ogni responsabilità attribuendola a un insegnante al quale non si potesse davvero rimproverare la mancata presenza e vigilanza? Per fatti del genere si possono avere conseguenze anche di carattere penale, la responsabilità ricadere sempre sull'insegnante che doveva vigiliare la classe.
E' un episodio veramente inaudito: nessuno mi ha infatti chiamato mai a rispondere di una cosa del genere, perché altrimenti ne sarei stato adeguatamente informato. Posso pensare solo a un  preside o a un segretario imbroglione, in una scuola ce ne sono sempre.

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