Uno dei tormenti più snervanti della mia vita d'insegnante è stato un corso integrativo in un istituto magistrale a Palestrina, che si effettuava di primo pomeriggio dalle tre alle cinque. Per sei giorni alla settimana, i poveri alunni già diplomati dopo i quattro anni regolamentari dovevano completare per un anno le loro lezioni, essendo stata scoperta la necessità di un conguaglio di un anno rispetto ai licei e agli istituti medio-superiori.
Il corso era odiato mortalmente dagli insegnanti delle magistrali, che sarebbero stati costretti a completare il loro orario a titolo gratuito
o al massimo dietro un compenso irrisorio: si cercava pertanto disperatamente di trovare insegnanti di altri istituti disposto ad effettuare queste lezioni dietro un compenso di cinquemila lire ogni ora, che mensilmente arrivava a quattrocentomila lire (duecento euro...) se si eccedevano completamente le diciotto ore settimanali previste dal contratto ministeriale.
Nel mio caso, le sei ore a settimana a me venivano pagate la metà, poiché nel mio orario avevo soltanto quindici ore. Per duecentomila lire, l'equivalente di cento euro, un nono del mio stipendio, ero costretto ad effettuare due ore di lezione un giorno sì e uno no in pratica per duemilacinquecento lire l'ora, poco più di un euro, quando per le lezioni private, che però io odiavo cordialmente e quindi mi guardavo bene dal fare, c'erano insegnanti che chiedevano anche ventimila lire l'ora. Il mio rammarico, però, non era tanto di tipo economico, quanto invece per l'enorme fatica che quel corso mi costava, e che ero costretto ad accettare per dare una piccola mano alla famiglia. Essere presente alle tre del pomeriggio in una scuola che distava sei chilometri da casa mia mi costringeva a un pasto frettoloso, ad usare mezzi pubblici affollatissimi dato che non guidavo,e a salire una quantità industrale di scalette per arrivare su in istituto col pasto sullo stomaco e col mio fisico notevolmente appesantito e provato dall'incipiente senilità: avevo più di sessant'anni.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
domenica 24 marzo 2013
Colleferro: un ulivo-ricordo a San Bruno
Oggi, domenica 24 marzo, festa delle Palme, nel boschetto di San Bruno verrà piantato un ulivo dal Lions Club Colleferro Fiuggi Hernicus, dedicato a Guido Rinaldi e ad Emidio Sciamanna, scomparsi il primo dieci anni fa e il secondo nel 2011.
Il presidente del club, Remo Paniccia, spiega che l'ulivo è simbolo di pace, ed oggi è la festa della pace. Già lo scorso anno, il boschetto di San Rocco venne arricchito con una bella quercia a ricordo di Emidio Sciamanna. Il parroco di San Bruno, don Augusto Fagnani, celebrerà alle 9.30 la Santa Messa, al termine della quale un corteo si recherà nel boschetto antistante dove verrà piantato l'ulivo appena benedetto.
Il presidente del club, Remo Paniccia, spiega che l'ulivo è simbolo di pace, ed oggi è la festa della pace. Già lo scorso anno, il boschetto di San Rocco venne arricchito con una bella quercia a ricordo di Emidio Sciamanna. Il parroco di San Bruno, don Augusto Fagnani, celebrerà alle 9.30 la Santa Messa, al termine della quale un corteo si recherà nel boschetto antistante dove verrà piantato l'ulivo appena benedetto.
Lorik Cana il guerriero: battiamo i turchi e pensiamo a vincere l'Europa League
Lorik Cana, il guerriero, 29 anni, albanese, nella Lazio non è titolare, mentre è capitano della nazionale d'Albania. Ha girato mezza Europa, è stato perfino in Turchia nel Galatasaray, e conosce bene il Fenerbahce e il suo pubblico bellicoso, che è costato alla squadra giallorossa due turni di campo a porte chiuse, proprio come la Lazio.
- Il Fenerbahce è forte, il suo pubblico è molto rumoroso e riesce a condizionarti: ma se sei vermante forte anche tu, riesci a superare il turno, e la Lazio dovrebbe farcela -
- Poi, al ritorno, avremo le famose "porte chiuse". Uno svantaggio non da poco -
- Ce l'abbiamo vatta benissimo con lo Stoccarda, ci ripeteremo anche con il Fenerbahce. E così resteremo tra le quattro semifinaliste, con buone probabilità di arrivare alla finalissima. A quel punto ce la vedremo: chi si lascerà sfuggire una Coppa di prestigio continentale ? -
Lorik Cana, il guerriero, crede nella Lazio. Non è riouscito a diventare titolare per il fatto di essere un jolly, buono per tanti ruoli, ma la sua parte l'ha sempre fatta, combatte sempre, lui, col suo fisico vigoroso e il suo "animus pugnandi" che esce sempre fuori alla distanza. Meglio di tutti i ruoli riesce come centrale, dove il suo fisico prende il sopravvento.Cana ha sofferto molto in gioventù, con la guerra in Albania, ed è stato costretto ad emigrare: ma almeno la maglia di nazionale è riuscito sempre a salvarla e ad esserne ancora il capitano. La sua esperienza internazionale può essere molto utile alla Lazio proprio nella competizione europea.
- Il Fenerbahce è forte, il suo pubblico è molto rumoroso e riesce a condizionarti: ma se sei vermante forte anche tu, riesci a superare il turno, e la Lazio dovrebbe farcela -
- Poi, al ritorno, avremo le famose "porte chiuse". Uno svantaggio non da poco -
- Ce l'abbiamo vatta benissimo con lo Stoccarda, ci ripeteremo anche con il Fenerbahce. E così resteremo tra le quattro semifinaliste, con buone probabilità di arrivare alla finalissima. A quel punto ce la vedremo: chi si lascerà sfuggire una Coppa di prestigio continentale ? -
Lorik Cana, il guerriero, crede nella Lazio. Non è riouscito a diventare titolare per il fatto di essere un jolly, buono per tanti ruoli, ma la sua parte l'ha sempre fatta, combatte sempre, lui, col suo fisico vigoroso e il suo "animus pugnandi" che esce sempre fuori alla distanza. Meglio di tutti i ruoli riesce come centrale, dove il suo fisico prende il sopravvento.Cana ha sofferto molto in gioventù, con la guerra in Albania, ed è stato costretto ad emigrare: ma almeno la maglia di nazionale è riuscito sempre a salvarla e ad esserne ancora il capitano. La sua esperienza internazionale può essere molto utile alla Lazio proprio nella competizione europea.
sabato 23 marzo 2013
Lazio primavera: due-tre punti di vantaggio su Palermo e Napoli
La bella Lazio primavera di Bollini, capolista del girone C assieme al Catania con punti 47 ( come la prima squadra...) oggi riposa, tutto il torneo ha un turno di attesa dedicato a qualche recupero che non ci riguarda e non riguarda nemmeno le altre prime.
La Lazio, a quattro giornate dal termine, ha un piccolo ma inportante gruzzoletto di vantaggio sulla terza e quarta classificata, Palermo 45 e Napoli 44, mentre la Roma è quinta, a 43 punti.
I biancocelesti, che stanno regalando alla prima squadra fior di giocatorini utili a Petkovic come riserve ( Rozzi, Keita, Lombardi, Crecco e via dicendo), riescono a supplire con le loro forze straordinarie e a primeggiare ugualmente, ma dovranno stare ben concentrati in questa fase finale del torneo in vista della lotta per il titolo nazionale riservata alle prime due in classifica. La Lazio è tra le favorite, potendo vantare sia l'attacco prolifico, ben 53 gol, che una difesa piuttosto ermetica con 19 reti subite in 22 incontri.
La Lazio, a quattro giornate dal termine, ha un piccolo ma inportante gruzzoletto di vantaggio sulla terza e quarta classificata, Palermo 45 e Napoli 44, mentre la Roma è quinta, a 43 punti.
I biancocelesti, che stanno regalando alla prima squadra fior di giocatorini utili a Petkovic come riserve ( Rozzi, Keita, Lombardi, Crecco e via dicendo), riescono a supplire con le loro forze straordinarie e a primeggiare ugualmente, ma dovranno stare ben concentrati in questa fase finale del torneo in vista della lotta per il titolo nazionale riservata alle prime due in classifica. La Lazio è tra le favorite, potendo vantare sia l'attacco prolifico, ben 53 gol, che una difesa piuttosto ermetica con 19 reti subite in 22 incontri.
Cave e Olevano d'accordo: niente biogas a Genazzano!
Assemblea di contestazione il 9 marzo a Genazzano, lettera di protesta del sindaco di Cave Massimo Umbertini, ed ora intervento ufficiale del sindaco di Olevano Romano, avvocato Mauro Mampieri: sia impedita in maniera assoluta la creazione di un impianto di biogas a Genazzano, in una zona di altissimo valore agricolo, economico, ricettivo ed enogastronomico, impianto che avrebbe ricadute spaventose per tutta la zona del Lazio di Sud-Est già colpita dagli impianti industriali di Colleferro. I paesi di Cave, Olevano Romano e Genazzano si rivolgono al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti perché sia evitato questo colpo di grazia dell'impianto di biogas.
La Lazio prepara due colpi a costo zero: Belhadj e Di Santo
Lotito riparte con la solita retata di buoni calciatori ottenuti a costo zero, a scadenza di contratto. Tra lui e Igli Tare, ne hanno un'agenda piena. E si tratta spesso di calciatori buoni, da non buttar via, anzi da rilanciare con buone probabilità di successo.
I due colpi pronti in canna provengono uno dal Qatar, e si chiama Nadir Belhadj, e uno dall'Inghilterra, Francesco Di Santo, argentino che milita nelle file del Wigan in Premier League.
Nadir Blehadj è un vecchio pallino della Lazio, che non lo ha mollato. Classe 1982, altezza 1.78, peso 74, ha compiuto trent'anni, è terzino sinistro, ha giocato a lungo nel Lens e nel Portsmouth prima di trasferirsi nel Qatar. Ha la doppia nazionalità franco-algerina, ha la passione del gol, in carriera ne ha segnati 26, di cui 5 con la nazionale algerina nella quale ha militato per ben 54 volte. Dicono tutti che si tratta di un giocatore dal rendimento sicuro.
L'altro, Di Santo, è un poderoso attaccante argentino, un gigante di 1.93 per 83 chili di peso, ed ha lo stesso nome del papa, Francesco. Classe 89, ha solo ventidue anni, il suo contratto, come quello di Beladhj, scade a giugno, e la Lazio lo raccoglierà al volo, perchè ha buone attitudini al gol, nella sua giovane carriera ne ha segnati già 38, ed è stato 25 volte nazionale under 20 dell'Argentina in cui ha messo a segno anche 5 reti. Costituirebbe una buona alternativa per l'attacco biancoceleste.
Nessuno dei due è un campionissimo, ma in entrambi i casi si tratta di giocatori da Lazio, fisico integro e costanza di rendimento.
I due colpi pronti in canna provengono uno dal Qatar, e si chiama Nadir Belhadj, e uno dall'Inghilterra, Francesco Di Santo, argentino che milita nelle file del Wigan in Premier League.
Nadir Blehadj è un vecchio pallino della Lazio, che non lo ha mollato. Classe 1982, altezza 1.78, peso 74, ha compiuto trent'anni, è terzino sinistro, ha giocato a lungo nel Lens e nel Portsmouth prima di trasferirsi nel Qatar. Ha la doppia nazionalità franco-algerina, ha la passione del gol, in carriera ne ha segnati 26, di cui 5 con la nazionale algerina nella quale ha militato per ben 54 volte. Dicono tutti che si tratta di un giocatore dal rendimento sicuro.
L'altro, Di Santo, è un poderoso attaccante argentino, un gigante di 1.93 per 83 chili di peso, ed ha lo stesso nome del papa, Francesco. Classe 89, ha solo ventidue anni, il suo contratto, come quello di Beladhj, scade a giugno, e la Lazio lo raccoglierà al volo, perchè ha buone attitudini al gol, nella sua giovane carriera ne ha segnati già 38, ed è stato 25 volte nazionale under 20 dell'Argentina in cui ha messo a segno anche 5 reti. Costituirebbe una buona alternativa per l'attacco biancoceleste.
Nessuno dei due è un campionissimo, ma in entrambi i casi si tratta di giocatori da Lazio, fisico integro e costanza di rendimento.
venerdì 22 marzo 2013
Hernanes, stella del Brasile
Quando, a pochi minuti dalla fine, Anderson Hernanes è uscito dal campo di Italia-Brasile a Ginevra conclusosi con uno scintillante 2-2, ha raccolto gli applausi di tutta la squadra verdeoro. Il c.t. btrasiliano Scolari ha avuto parole di elogio per lui, sopttolineando la sua eccellente prova come rifornitore del centrocampo, e affermando che lui e Fernando saranno la basi del futuro Brasile.
Complimenti al Profeta, che ha riempito di gioia i tifosi laziali, che si sono consolati per il mancato schieramento dei due convocati Marchetti e Candreva nelle file della nazionale italiana. Speriamo tanto che tutti e tre siano protagonisti di una forte ripresa laziale quando, fra nove giorni, il campionato ricomincerà con Lazio-Catania all'Olimpico.
Complimenti al Profeta, che ha riempito di gioia i tifosi laziali, che si sono consolati per il mancato schieramento dei due convocati Marchetti e Candreva nelle file della nazionale italiana. Speriamo tanto che tutti e tre siano protagonisti di una forte ripresa laziale quando, fra nove giorni, il campionato ricomincerà con Lazio-Catania all'Olimpico.
Anni di scuola: 115. I sessanta non meritati
Così, spesso ho dovuto assistere a rimostranze postume, di gente che si aspettava il sessanta senza considerare che fosse più o meno meritato.
Una signora, amica intima di una mia sorella, dopo avermi raccomdandato caldamente il proprio figlio alla vigilia di un esame di maturità in cui ero presidente, come unico commento mi face comprendere, anche in forma scorretta e antipatica, che il ragazzo aveva avuto esattamente quel che si era meritato, neanche un punticino in più. Nessuno, nemmeno se favorito da un po' di fortuna, mi ha mai ringraziato al termine di un esame per aver interposto i miei uffici a beneficio del raccomandato.
In certe scuole private, viceversa, le commissioni debbono fare i salti mortali per trovare un sistema capace di salvare più capre e cavoli possibile, evitando stragi generali. Negli ultimi tempi, a furia di donare e condonare, si era giunti al criterio di promuovere, garantendo il 36, cioè il voto minimo, soltanto se il candidato aveva riportato un voto di sufficienza in una delle quattro prove oggetto dell'esame, due scritte e due orali, oppure fosse stato presentato dai suoi insegnanti con una media di piena sufficienza.
Ho assistito a capolavori di autentico equilibrismo, per cui quella unica sufficienza veniva tesa come un elastico, arrivando alla mediocrità come metro di valutazione per salvare un candidato. Nelle scuole statali questo vergognoso modo di procedere era molto meno consueto, ma si arrivava alla promozione anche con votazioni di totale mediocrità. Povera scuola italiana, negli anni dal 1980 al 2000!
Una signora, amica intima di una mia sorella, dopo avermi raccomdandato caldamente il proprio figlio alla vigilia di un esame di maturità in cui ero presidente, come unico commento mi face comprendere, anche in forma scorretta e antipatica, che il ragazzo aveva avuto esattamente quel che si era meritato, neanche un punticino in più. Nessuno, nemmeno se favorito da un po' di fortuna, mi ha mai ringraziato al termine di un esame per aver interposto i miei uffici a beneficio del raccomandato.
In certe scuole private, viceversa, le commissioni debbono fare i salti mortali per trovare un sistema capace di salvare più capre e cavoli possibile, evitando stragi generali. Negli ultimi tempi, a furia di donare e condonare, si era giunti al criterio di promuovere, garantendo il 36, cioè il voto minimo, soltanto se il candidato aveva riportato un voto di sufficienza in una delle quattro prove oggetto dell'esame, due scritte e due orali, oppure fosse stato presentato dai suoi insegnanti con una media di piena sufficienza.
Ho assistito a capolavori di autentico equilibrismo, per cui quella unica sufficienza veniva tesa come un elastico, arrivando alla mediocrità come metro di valutazione per salvare un candidato. Nelle scuole statali questo vergognoso modo di procedere era molto meno consueto, ma si arrivava alla promozione anche con votazioni di totale mediocrità. Povera scuola italiana, negli anni dal 1980 al 2000!
Colleferro: domenica gimkana a Corso Turati
Grande animazione, domenica prossima 24 marzo, festa delle Palme, con una bella manifestazione organizzata dai commercianti di Corso Filippo Turati. Da via della Selva a Piazza Moro, si effettuerà una gimkana ciclistica dalle 14 alle 17, curata dalla Scuola di Ciclismo Colleferro, con partenza alle 15 per i tesserati e alle 16 per i non tesserati.
Per questa domenica di vigilia alla Pasqua, al centro di Colleferro è prevista una grande isola pedonale, che consentirà alla popolazione di passeggiare tranquillamente dalle 9 alle 20, con tante liete sorprese preparate dai commercianti, che terranno i negozi aperti per l'intera giornata.
Per questa domenica di vigilia alla Pasqua, al centro di Colleferro è prevista una grande isola pedonale, che consentirà alla popolazione di passeggiare tranquillamente dalle 9 alle 20, con tante liete sorprese preparate dai commercianti, che terranno i negozi aperti per l'intera giornata.
Zoff ha capito tutto: decisiva la rinuncia a Zarate, Diakité e Cavanda
L'avevamo detto più volte: se la Lazio non sta dando in campionato tutto quello che può, deriva da un disguido per cui Petkovic non può disporre, in caso di emergenza disperata, di tre giocatori importanti come Zarate, Diakitè e Cavanda. Soprattutto i due difensori, molte volte avrebbero potuto assicurarci una tenuta in campo e una sicurezza molto maggiore di quella che è stata: ma anche Zarate, in certe partite di magra all'attacco, in un ruolo di mezzapunta o anche di punta numero due avrebbe potuto offrirci un contributo importante. Dino Zoff, che di calcio ne mastica un pochino, ha identificato le carenze della Lazio proprio in questa storia autolesionistica.
A questo punto Lotito dirà: e il ruolo di moralizzatore chi lo sostiene? E' importante che nella squadra tutti sappiano che non si può andare oltre certe regole, e finché non si è capito questo si va automaticamente fuori rosa. Ma è questo il limite della Lazio: i giocatori li ha, ma molte volte l'allenatore non è stato in grado di usarli. La querelle cominciò con la famosa storia di Pandev e Ledesma: stavamo andando in serie B e nessuno apriva l'occhio, la situazione stava scivolando inesorabilmente. Ci volle un atto di coraggio di Lotito per recuperare almeno Ledesma e salvare così quella sicurezza difensiva che permise a Reja un brillante salvataggio, con la conquista di ben venti punti nelle ultime undici partite. E c'erano Floccari, Zarate, Stendardo e Del Nero.
Quanti protagonisti sono cambiati, da allora! La Lazio di oggi non sarebbe meno forte, anzi lo è molto di più: lo dimostra in Europa, dove tutti ammirano la sua compattezza, da Beckenbauer a Molinaro. Che cosa avviene in campionato? Perché tagliarci volontariamente i Diakitè, Cavanda e Zarate: per far dispetto a chi? Io li farei giocare, e magari a fine torneo non gli darei nessun premio di rendimento, ma lo stipendio che si meritano sì.
A questo punto Lotito dirà: e il ruolo di moralizzatore chi lo sostiene? E' importante che nella squadra tutti sappiano che non si può andare oltre certe regole, e finché non si è capito questo si va automaticamente fuori rosa. Ma è questo il limite della Lazio: i giocatori li ha, ma molte volte l'allenatore non è stato in grado di usarli. La querelle cominciò con la famosa storia di Pandev e Ledesma: stavamo andando in serie B e nessuno apriva l'occhio, la situazione stava scivolando inesorabilmente. Ci volle un atto di coraggio di Lotito per recuperare almeno Ledesma e salvare così quella sicurezza difensiva che permise a Reja un brillante salvataggio, con la conquista di ben venti punti nelle ultime undici partite. E c'erano Floccari, Zarate, Stendardo e Del Nero.
Quanti protagonisti sono cambiati, da allora! La Lazio di oggi non sarebbe meno forte, anzi lo è molto di più: lo dimostra in Europa, dove tutti ammirano la sua compattezza, da Beckenbauer a Molinaro. Che cosa avviene in campionato? Perché tagliarci volontariamente i Diakitè, Cavanda e Zarate: per far dispetto a chi? Io li farei giocare, e magari a fine torneo non gli darei nessun premio di rendimento, ma lo stipendio che si meritano sì.
giovedì 21 marzo 2013
Zingaretti: che comandino le donne
Nicola Zingaretti, neoeletto presidente alla Regione Lazio, ha scelto la sua squadra interamente all'esterno: sei donne e quattro uomini.
Audace colpo dei soliti noti: alla vecchia politica si è preferito il curriculum e l'esperienza. Audacia per audacia, almeno questa dovrebbe funzionare: donna competente è meglio che uomo. Viste le capacità, tutto dovrebbe funzionare meglio: anche Mario Monti ha insegnato qualcosa con le sue tante ministre.
Le sei: Concettina Ciminiello alla trasparenza, la scrittrice Lidia Ravera alla cultura, Sonia Ricci all'agricoltura, Alessandra Sartore al bilancio, Lucia Valente al Lavoro, Paola Varvazzo alle politiche sociali. E' tempo d'ispirazioni dello spirito, più o meno santo.
Audace colpo dei soliti noti: alla vecchia politica si è preferito il curriculum e l'esperienza. Audacia per audacia, almeno questa dovrebbe funzionare: donna competente è meglio che uomo. Viste le capacità, tutto dovrebbe funzionare meglio: anche Mario Monti ha insegnato qualcosa con le sue tante ministre.
Le sei: Concettina Ciminiello alla trasparenza, la scrittrice Lidia Ravera alla cultura, Sonia Ricci all'agricoltura, Alessandra Sartore al bilancio, Lucia Valente al Lavoro, Paola Varvazzo alle politiche sociali. E' tempo d'ispirazioni dello spirito, più o meno santo.
Zarate: alle Maldive si pascola meglio...
Nei panni di Zarate, anch'io me ne sarei andato a pascolare alla Maldive, anzichè stare senza far niente a Formello. Alle Maldive, penso sia più allegro pascolare.
Sembra del resto che Maurito abbia chiesto un regolare permesso di quattro giorni, forse per motivi di salute, forse per festeggiare il recente compleanno del 13 marzo, 26 anni: tanto, di lui nessuno si cura più, e non vorremmo che ora si scatenasse qualche ira funesta che come al solito si risolverebbe a danno della Lazio.
Se Zarate ha chiesto il reintegro, e prima di averlo si è concesso una pausa di riposo con la famiglia, sia pure alle Maldive, ora è inutile che i tifosi si mettano a fare la spia, che l'Argentina ci rida alle spalle e che Lotito prende provvedimenti abnormi. Con un papa argentino che predica amore, tenerezza e fratellanza, ma che lo vogliamo colpire ancora un po' questo povero ragazzo mal guidato e mal compreso, che da sette che valeva si è ridotto praticamente a zero? La Lazio non sa evidentemente far pascolare bene le sue pecorelle smarrite, anche se l'ampio terreno di Formello sembrerebbe molto adatto allo scopo.
Zarate dice che rientrerà regolarmente oggi dalla sua vacanza scippata. Oggi è san Benedetto, e anche la rondine torna sotto il tetto. Facciamo un atto di bontà e di comprensione: perdoniamo questo ragazzo che tutto è meno che cattivo, e diamogli la gioia di rigiocare ancora una bella partita di pallone. Magari organizziamo una bella amichevole proprio per lui. Può darsi che, compreso, tornerebbe ancora ad essere utile.
Sembra del resto che Maurito abbia chiesto un regolare permesso di quattro giorni, forse per motivi di salute, forse per festeggiare il recente compleanno del 13 marzo, 26 anni: tanto, di lui nessuno si cura più, e non vorremmo che ora si scatenasse qualche ira funesta che come al solito si risolverebbe a danno della Lazio.
Se Zarate ha chiesto il reintegro, e prima di averlo si è concesso una pausa di riposo con la famiglia, sia pure alle Maldive, ora è inutile che i tifosi si mettano a fare la spia, che l'Argentina ci rida alle spalle e che Lotito prende provvedimenti abnormi. Con un papa argentino che predica amore, tenerezza e fratellanza, ma che lo vogliamo colpire ancora un po' questo povero ragazzo mal guidato e mal compreso, che da sette che valeva si è ridotto praticamente a zero? La Lazio non sa evidentemente far pascolare bene le sue pecorelle smarrite, anche se l'ampio terreno di Formello sembrerebbe molto adatto allo scopo.
Zarate dice che rientrerà regolarmente oggi dalla sua vacanza scippata. Oggi è san Benedetto, e anche la rondine torna sotto il tetto. Facciamo un atto di bontà e di comprensione: perdoniamo questo ragazzo che tutto è meno che cattivo, e diamogli la gioia di rigiocare ancora una bella partita di pallone. Magari organizziamo una bella amichevole proprio per lui. Può darsi che, compreso, tornerebbe ancora ad essere utile.
mercoledì 20 marzo 2013
Francesco e l'amore
Si è fatto amare fin dal primo minuto, papa Francesco. Nel suo umile porgersi a noi, subito sono saltate fuori le parole fratellanza, povertà, tenerezza e amore.
Il mondo ha bisogno di amore, e la Provvidenza ce ne ha mandato un messaggero. Forse Benedetto lo aveva intuito e si è fatto da parte, aprendo col suo gesto profetico la porta allo Spirito Santo e all'amore. Benedetto conosceva Bergoglio, e forse la sua speranza era in lui.
Il mondo ha bisogno di amore, e la Provvidenza ce ne ha mandato un messaggero. Forse Benedetto lo aveva intuito e si è fatto da parte, aprendo col suo gesto profetico la porta allo Spirito Santo e all'amore. Benedetto conosceva Bergoglio, e forse la sua speranza era in lui.
Anni di scuola. 114. Le raccomandazioni
Sono stato impegnato per quindici anni consecutivi nelle commissioni degli esami di maturità, commissario d'italiano o più spesso come presidente, e quindi ho dovuto subire l'umiliante trafila delle raccomandazioni.
Sono stato sempre alieno a questa forma di costrizione morale, che ha in sé una specie di trattativa commerciale: se io do una cosa a te, tu inevitabilmente dovrai dare una cosa a me. Ma anche mettendola sul piano del semplice favore amichevole, presuppone sempre un qualche tipo d'ingiustizia ai danni di chi non è raccomandato. Un fatto tanto più grave se lo si estende, ad esempio, sul piano del lavoro: ottenere per raccomandazione un posto di lavoro sia pure per un tuo figlio, significa dare un calcio ad ogni meritocrazia e danneggiare solo coloro che non possono usufruire di un favore così importante da poter decidere e influire su tutta una vita.
Alle persone, per lo più amiche, che venivano a chiedermi una raccomandazione alla vigilia di un esame o di uno scrutinio, non potevo certo rispondere con quella specie di predicozzo che ho fatto or ora, e per evitare qualsiasi contrasto o fastidio rispondevo sempre di sì. Mi sentivo moralmente a posto, in quanto sono naturalmente portato ad aiutare il mio prossimo, conosciuto o sconosciuto: agendo in questa maniera, mi sono sempre adoperato a favore di una promozione e mai di una bocciatura, a meno che non fosse così evidente da saltare all'occhio di tutta una commissione. In questo caso, come avrei potuto oppormi e impegnarmi per una promozione che sarebbe stata assolutamente ingiusta?
Spesso, però, chi vuole fruire di una raccomandazione lo fa allo scopo di ottenere un voto brillante per il suo pupillo: ad esempio, il massimo dei voti, sessanta o cento, alla maturità. Anche in questo caso, si tratta di commettere un'ingiustizia, e non mi sono mai sentito di proporre un voto alto per un candidato danneggiando visibilmente altri candidati migliori di lui.
Sono stato sempre alieno a questa forma di costrizione morale, che ha in sé una specie di trattativa commerciale: se io do una cosa a te, tu inevitabilmente dovrai dare una cosa a me. Ma anche mettendola sul piano del semplice favore amichevole, presuppone sempre un qualche tipo d'ingiustizia ai danni di chi non è raccomandato. Un fatto tanto più grave se lo si estende, ad esempio, sul piano del lavoro: ottenere per raccomandazione un posto di lavoro sia pure per un tuo figlio, significa dare un calcio ad ogni meritocrazia e danneggiare solo coloro che non possono usufruire di un favore così importante da poter decidere e influire su tutta una vita.
Alle persone, per lo più amiche, che venivano a chiedermi una raccomandazione alla vigilia di un esame o di uno scrutinio, non potevo certo rispondere con quella specie di predicozzo che ho fatto or ora, e per evitare qualsiasi contrasto o fastidio rispondevo sempre di sì. Mi sentivo moralmente a posto, in quanto sono naturalmente portato ad aiutare il mio prossimo, conosciuto o sconosciuto: agendo in questa maniera, mi sono sempre adoperato a favore di una promozione e mai di una bocciatura, a meno che non fosse così evidente da saltare all'occhio di tutta una commissione. In questo caso, come avrei potuto oppormi e impegnarmi per una promozione che sarebbe stata assolutamente ingiusta?
Spesso, però, chi vuole fruire di una raccomandazione lo fa allo scopo di ottenere un voto brillante per il suo pupillo: ad esempio, il massimo dei voti, sessanta o cento, alla maturità. Anche in questo caso, si tratta di commettere un'ingiustizia, e non mi sono mai sentito di proporre un voto alto per un candidato danneggiando visibilmente altri candidati migliori di lui.
Cave: quindici alberi piantati da Giochin'arte
L'associazione naturalistica "A Refera" presieduta da Alessandro Sapochetti si è distinta a Cave in una serie di manifestazioni podistiche molto apprezzate. La prossima sarà domenica 24 marzo da Cave alla Selva di Paliano, con una ricca stagione che si chiuderà il 20 ottobre.
Con l'incasso ottenuto con le sue manifestazioni, tra cui la più significativa è stata la gara di giochi popolari "Giochin'arte", "A Refera" ha provveduto a piantare quindici alberi di una certa importanza, di cui tre platani alla Fonte di Santo Stefano in sostituzione dei pini caduti per la neve del 2012, e un piccolo boschetto di dodici bellissimi alberi a Villa Clementi, due, gelsi, due carpini, un maggiociondolo, due aceri, due olmi e tre roveri. Grazie a Giochin'arte, evento giochi che ha avuto un gran successo la scorsa stagione e che verrà probabilmente replicato nel corso dell'estate cavese.
Con l'incasso ottenuto con le sue manifestazioni, tra cui la più significativa è stata la gara di giochi popolari "Giochin'arte", "A Refera" ha provveduto a piantare quindici alberi di una certa importanza, di cui tre platani alla Fonte di Santo Stefano in sostituzione dei pini caduti per la neve del 2012, e un piccolo boschetto di dodici bellissimi alberi a Villa Clementi, due, gelsi, due carpini, un maggiociondolo, due aceri, due olmi e tre roveri. Grazie a Giochin'arte, evento giochi che ha avuto un gran successo la scorsa stagione e che verrà probabilmente replicato nel corso dell'estate cavese.
In campionato la Lazio si distende, e gli altri la stendono...
Non è che la Lazio sia spremuta. Sa solo che non può reggere il ritmo di tre competizioni, e allora dove meno può prova a distendersi. E' in campionato che meno può e le viene naturale affrontarlo a ritmo più lento: e questo è un grosso guiaio, perchè come gli altri se ne accorgono non fanno nessuna fatica a stenderti, anche se si tratta di squadre deboli. Siena e Torino ne sono un esempio.
Quando, per tutto il girone di andata, la Lazio non si "distendeva" ancora, ma affrontava le partite a tutta birra, i risultati sono venuti, e come. Poi ha cominciato a vedere che con quattro partite poteva arrivare alla finalissima di Coppa Italia, e con dodici raggiungere i quarti dell'Europa League, ed allora le è venuto naturale mettere tutto nelle partite di Coppa, dove è brillante e imbattuta, e mettere meno in campionato, dove, dopo uno splendido avvio da prima della classe, ha fatto seguire una lunga pausa di deconcentrazione, coincisa fra l'altro con una brutta serie d'infortuni, a partire da quello determinante di Klose, mentre per tutto il girone di andata questi infortuni sono stati molto rari.
La Lazio ha fatto il discorso inverso rispetto al Napoli. Mazzarri, accorgendosi di non farcela in tutto, ha mollato Coppa Italia ed Europa League e si batte come un leone in campionato. Sa che deve conquistare almeno l'ingresso in Champions e ovviamente s'impegna solo per quello. E certamente, se ci riesce, avrà dei meriti maggiori rispetto alla Lazio, ma ha anche una squadra molto più ricca di uomini di classe. Noi laziali dobbiamo accontentarci di quel che passa casa, e siamo almeno sicuri che nel finale di torneo la Lazio, aiutata dai rientri di Klose e di Mauri, proverà a riconquistare posizioni, anche se ormai per la Camhpions è forse troppo tardi.
Quando, per tutto il girone di andata, la Lazio non si "distendeva" ancora, ma affrontava le partite a tutta birra, i risultati sono venuti, e come. Poi ha cominciato a vedere che con quattro partite poteva arrivare alla finalissima di Coppa Italia, e con dodici raggiungere i quarti dell'Europa League, ed allora le è venuto naturale mettere tutto nelle partite di Coppa, dove è brillante e imbattuta, e mettere meno in campionato, dove, dopo uno splendido avvio da prima della classe, ha fatto seguire una lunga pausa di deconcentrazione, coincisa fra l'altro con una brutta serie d'infortuni, a partire da quello determinante di Klose, mentre per tutto il girone di andata questi infortuni sono stati molto rari.
La Lazio ha fatto il discorso inverso rispetto al Napoli. Mazzarri, accorgendosi di non farcela in tutto, ha mollato Coppa Italia ed Europa League e si batte come un leone in campionato. Sa che deve conquistare almeno l'ingresso in Champions e ovviamente s'impegna solo per quello. E certamente, se ci riesce, avrà dei meriti maggiori rispetto alla Lazio, ma ha anche una squadra molto più ricca di uomini di classe. Noi laziali dobbiamo accontentarci di quel che passa casa, e siamo almeno sicuri che nel finale di torneo la Lazio, aiutata dai rientri di Klose e di Mauri, proverà a riconquistare posizioni, anche se ormai per la Camhpions è forse troppo tardi.
martedì 19 marzo 2013
Zarate ha chiesto di tornare a giocare
Maurito Zarate si è pentito. Ha chiesto alla Lazio di essere reintegrato e di tornare a giocare. Può darsi che Lotito, Tare e Petkovic vadano incontro al giocatore, e che da parte dell'argentino ci sia tanta voglia di tornare ad essere se stesso, cioè un vero giocatore di calcio desideroso di rendersi utile alla sua squadra. Da parte dei tifosi, nessuna difficoltà. Zarate lo hanno sempre amato.
Fiuggi: cuochi laziali in gara
Domani, mercoledì 20 marzo, presso l'Istituto Alberghiero di Fiuggi, l'Associazione Enogastronomica del Lazio presenta la sesta edizione di "Territorio in cucina", sfida tra cuochi professionisti della Federazone Italiana Cuochi e i migliori giovani allievi degli istituti alberghieri Ippsoe.
Partecipano i cuochi delle cinque province del Lazio, Roma, Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina, con le loro grandi tradizioni.
Presenti Alessandro Circiello, presidente regionale della Federazione Cuochi, e Marco Graziosi, presidente dell'Unione Cuochi di Frosinone. Sarà una vera esaltazione della grande cucina ciociara e laziale in generale.
Partecipano i cuochi delle cinque province del Lazio, Roma, Frosinone, Viterbo, Rieti e Latina, con le loro grandi tradizioni.
Presenti Alessandro Circiello, presidente regionale della Federazione Cuochi, e Marco Graziosi, presidente dell'Unione Cuochi di Frosinone. Sarà una vera esaltazione della grande cucina ciociara e laziale in generale.
Lazio: quindici giorni per ripartire da zero con Klose
Passata è la tempesta, le ossa della Lazio sono stanche e provate. Se contiamo dalla seconda di ritorno, la classifica direbbe: Milan 25, Juventus 20, Catania, Cagliari, Fiorentina e Napoli 16, Roma e Parma 15, Bologna e Siena 14, Sampdoria 13, Torino 12, Udinese, Chievo e Atalanta 11, Inter e Genoa 9, Palermo 6, Lazio 5, Pescara 1. Dunque, Palermo, Lazio e Pescara in serie B. Ci salvano quei benedetti 39 punti del girone di andata che ci vedevano al secondo posto.
Perciò, si riparte da zero. Il campionato della Lazio ricomincia con il Catania. Quel giorno ci sarà anche Miro Klose, che oggi riprende a correre autorizzato dai medici, e le nostre ossa saranno meno stanche, di partite ne mancano ancora nove, potremmo in parte rimontare questa classifica da ultimi della classe, conquistare una dozzina di punti, chiudere a quota 59 e forse potremo difendere perfino uno dei posti che spettano per le Coppe, anche se in Europa League ci dovremmo entrare già grazie alla Coppa Italia.
Ecco la nostra consolazione: salvare la faccia in campionato, e cercare di conquistare quelle due Coppe, Italia ed Europa League, che sono alla nostra portata. Segno che la squadra non era male, solo non ce la faceva a reggere il ritmo delle tre competizioni, e abbiamo perso per strada dei pezzi importanti come Zarate, Diakité e Cavanda che, in mancanza di veri rinforzi a gennaio, potevano in qualche modo supplire. Perciò, abbiamo avuto quel che abbiamo meritato, punto e basta. Anche le figuracce in campionato hanno un linguaggio che deve essere inteso da chi è preposto ad intendere.
Perciò, si riparte da zero. Il campionato della Lazio ricomincia con il Catania. Quel giorno ci sarà anche Miro Klose, che oggi riprende a correre autorizzato dai medici, e le nostre ossa saranno meno stanche, di partite ne mancano ancora nove, potremmo in parte rimontare questa classifica da ultimi della classe, conquistare una dozzina di punti, chiudere a quota 59 e forse potremo difendere perfino uno dei posti che spettano per le Coppe, anche se in Europa League ci dovremmo entrare già grazie alla Coppa Italia.
Ecco la nostra consolazione: salvare la faccia in campionato, e cercare di conquistare quelle due Coppe, Italia ed Europa League, che sono alla nostra portata. Segno che la squadra non era male, solo non ce la faceva a reggere il ritmo delle tre competizioni, e abbiamo perso per strada dei pezzi importanti come Zarate, Diakité e Cavanda che, in mancanza di veri rinforzi a gennaio, potevano in qualche modo supplire. Perciò, abbiamo avuto quel che abbiamo meritato, punto e basta. Anche le figuracce in campionato hanno un linguaggio che deve essere inteso da chi è preposto ad intendere.
lunedì 18 marzo 2013
Anni di scuola: 113. Una bilancia generosa
Sarà stata, infine, una naturale bonarietà, per cui verso i miei alunni ho usato sempre una bilancia generosa, in cui la bocciatura non era quasi mai prevista, e in cui il voto negativo era usato con molta parsimonia, lasciando sempre aperta la via al recupero e alla riparazione, e soprattutto alla possibilità di un miglioramento.
Se qualche alunno ha mai avuto il desiderio di dirmi grazie, posso giurare che non me lo ha mai espresso a parole. E quanto ai regali,
era normale che fossi io a farli a loro, un libro o una penna, un quaderno o una gomma, anziché loro a me: ho sempre avuto molta più gioia nel dare che nel ricevere, e credo che questo sia un fatto normale.
In fatto di doni ricevuti, ricordo solo due episodi che mi sono rimasti vivi: un anno dovetti fare il rappresentante di classe in sostituzione di quel famoso insegnante di ragioneria che quella volta non era disponibile per motivi di salute, e al termine delle operazioni, avendo la classe ottenuto voti assai brillanti, mi regalarono una penna biro di scarso valore che mi si ruppe immediatamente. Un'altra volta, invece, la mamma di un ragazzo un po' particolare si presentò a casa mia con un fiasco d'olio e una busta di fagioli casarecci, e sia io che mia moglie non ritenemmo opportuno umiliarla con un rifiuto: personalmente, la rassicurai che il figlio era un ragazzo umile e desideroso di migliorare, e che era mia intenzione aiutarlo comunque, senza bisogno di nessuna sollecitazione. Mi sentivo umiliato per lei, per la sua ingenuità: ma la perdonai perchè convinto che lo avesse fatto solo per il gran bene che voleva al proprio figlio.
Se qualche alunno ha mai avuto il desiderio di dirmi grazie, posso giurare che non me lo ha mai espresso a parole. E quanto ai regali,
era normale che fossi io a farli a loro, un libro o una penna, un quaderno o una gomma, anziché loro a me: ho sempre avuto molta più gioia nel dare che nel ricevere, e credo che questo sia un fatto normale.
In fatto di doni ricevuti, ricordo solo due episodi che mi sono rimasti vivi: un anno dovetti fare il rappresentante di classe in sostituzione di quel famoso insegnante di ragioneria che quella volta non era disponibile per motivi di salute, e al termine delle operazioni, avendo la classe ottenuto voti assai brillanti, mi regalarono una penna biro di scarso valore che mi si ruppe immediatamente. Un'altra volta, invece, la mamma di un ragazzo un po' particolare si presentò a casa mia con un fiasco d'olio e una busta di fagioli casarecci, e sia io che mia moglie non ritenemmo opportuno umiliarla con un rifiuto: personalmente, la rassicurai che il figlio era un ragazzo umile e desideroso di migliorare, e che era mia intenzione aiutarlo comunque, senza bisogno di nessuna sollecitazione. Mi sentivo umiliato per lei, per la sua ingenuità: ma la perdonai perchè convinto che lo avesse fatto solo per il gran bene che voleva al proprio figlio.
Subiaco: mostra del cinema
Da sabato 16 marzo a domenica 24 marzo si svolge a Subiaco, nella centralisima Sala Braschi, la Terza Mostra del Cinema di Subiaco, che vive un momento indimenticabile nel telefilm di Tullio Piacentini, "Passeggiando per Subiaco" del 1967, in parte dedicato a Luigi Tenco scomparso nei primi mesi di quell'anno.
Il patrocinio è del Comune di Subiaco e della Regione Lazio, con Premio del Presidente della Repubblica.
Saranno presenti filmati e personaggi di altissima qualità.
Il patrocinio è del Comune di Subiaco e della Regione Lazio, con Premio del Presidente della Repubblica.
Saranno presenti filmati e personaggi di altissima qualità.
Solo Miro Klose, ora, potrà fare il miracolo...
Restano nove giornate alla fine, nove sole opportunità, per la Lazio, di ritrovare la sua strada smarrita, lassù, dove una volta osavano le aquile.
Piano piano stiamo scivolando in basso, e quel che più ci brucia è che la Roma ci ha agguantati quando alla ventesima giornata avevamo 10 punti di vantaggio. In nove partite ce li siamo giocati tutti, e ore in altre nove dovremo cercare di riconquistarne almeno un po'.
Alla Lazio rimangono, in casa, solo quattro partite: Catania, Juventus, Bologna e Sampdoria, mentre sono cinque le trasferte: Roma, Udinese, Parma, Inter e Cagliari, un calendario per niente tenero. Tutto sommato, la partita che può salvarci è forse proprio la falsa trasferta del derby, che se vinta rovescerebbe subito il conto.
Chi ci salverà? Forse la sosta internazionale. Ma soprattutto Miro Klose. La sua sola ricomparsa ci restituirà energia e fiducia. E poi basta con queste espulsioni a inizio partita, che significano consegnarsi completamente all'avversario, come è stato col Milan e come si è ripetuto col Torino. Le forze mancano, e giocare con un uomo in meno si dimostra la mazzata decisiva. A Torino abbiamo perfino cominicato bene, con quel palo colpito di testa da Cana, che con un po' di fortuna - ma chi l'ha vista più? - poteva portarci in vantaggio e cambiare tutte le cose.
Ma non pensiamoci più. Pensiamo a riposarci. E a ritrovare tutti gli stimoli di una fiducia immutata, di una strada da ritrovare lassù dove osano le aquile.
Piano piano stiamo scivolando in basso, e quel che più ci brucia è che la Roma ci ha agguantati quando alla ventesima giornata avevamo 10 punti di vantaggio. In nove partite ce li siamo giocati tutti, e ore in altre nove dovremo cercare di riconquistarne almeno un po'.
Alla Lazio rimangono, in casa, solo quattro partite: Catania, Juventus, Bologna e Sampdoria, mentre sono cinque le trasferte: Roma, Udinese, Parma, Inter e Cagliari, un calendario per niente tenero. Tutto sommato, la partita che può salvarci è forse proprio la falsa trasferta del derby, che se vinta rovescerebbe subito il conto.
Chi ci salverà? Forse la sosta internazionale. Ma soprattutto Miro Klose. La sua sola ricomparsa ci restituirà energia e fiducia. E poi basta con queste espulsioni a inizio partita, che significano consegnarsi completamente all'avversario, come è stato col Milan e come si è ripetuto col Torino. Le forze mancano, e giocare con un uomo in meno si dimostra la mazzata decisiva. A Torino abbiamo perfino cominicato bene, con quel palo colpito di testa da Cana, che con un po' di fortuna - ma chi l'ha vista più? - poteva portarci in vantaggio e cambiare tutte le cose.
Ma non pensiamoci più. Pensiamo a riposarci. E a ritrovare tutti gli stimoli di una fiducia immutata, di una strada da ritrovare lassù dove osano le aquile.
domenica 17 marzo 2013
Lazio ridotta in dieci cede al Torino all'82'
Altra partita decisa dopo un quarto d'ora, per espulsione di Ciani, doppio giallo, ad opera di Tagliavento. La Lazio, sotto la neve, aveva cominciato bene, colpendo un palo con Cana, gran colpo di testa senza fortuna.
Poi, per più di un'ora, i biancocelesti hanno resistito sullo zero a zero, ma al 35' della ripresa Jonathas, appena subentrato a Barreto, è riuscito a infilare la rete decisiva.
Campo di gioco al limite della praticabilità: al 17' della ripresa Tagliavento è stato costretto a sospendere il gioco per 4 minuti per consentire agli spalatori di togliere la neve ai bordi del campo: le linee di gioco non erano più riconoscibili.
Così, la Lazio, non del tutto per colpa sua stavolta, è stata costretta a subire l'ennesima sconfitta. Inutilmente nel finale sono entrati Ederson, Biava e Saha per Kozak, Gonzalez e Onazi. Ormai, dopo tanta e generosa resistenza, anche stavolta la frittata era fatta.
Così siamo fermi a quota 47, e la Roma ci ha raggiunto al quinto posto, assieme anche alòl'Inter che non ha potuto giocare sul campo della Sampdoria. Continua il lento declino biancoceleste in campionato, la stanchezza è evidente, e chissà se una svolta sarà ancora possibile.
Poi, per più di un'ora, i biancocelesti hanno resistito sullo zero a zero, ma al 35' della ripresa Jonathas, appena subentrato a Barreto, è riuscito a infilare la rete decisiva.
Campo di gioco al limite della praticabilità: al 17' della ripresa Tagliavento è stato costretto a sospendere il gioco per 4 minuti per consentire agli spalatori di togliere la neve ai bordi del campo: le linee di gioco non erano più riconoscibili.
Così, la Lazio, non del tutto per colpa sua stavolta, è stata costretta a subire l'ennesima sconfitta. Inutilmente nel finale sono entrati Ederson, Biava e Saha per Kozak, Gonzalez e Onazi. Ormai, dopo tanta e generosa resistenza, anche stavolta la frittata era fatta.
Così siamo fermi a quota 47, e la Roma ci ha raggiunto al quinto posto, assieme anche alòl'Inter che non ha potuto giocare sul campo della Sampdoria. Continua il lento declino biancoceleste in campionato, la stanchezza è evidente, e chissà se una svolta sarà ancora possibile.
Zagarolo: tutti a giocare con Lego!
Nelle sale del Museo del Giocattolo di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo, è stata inaugurata la mostra "Io...sLego" dedicata ai modellini di costruzioni in plastica.
Tutti i visitatori avranno a disposizione scatole e secchielli pieni di materiale da costruzioni Lego, e chi vorrà dimostrare di essere un abile costruttore potrà farlo, assistito dagli associati di Roma Brick. Sono perciò aperte vere e proprie sfide di abilità con modellini Lego.
Le sale sono aperte dalle 9 alle 13 tutte le mattine, e ogni sabato sarà possibile continuare fino alle 18. La domenica ci sarà chiusura.
Tutti i visitatori avranno a disposizione scatole e secchielli pieni di materiale da costruzioni Lego, e chi vorrà dimostrare di essere un abile costruttore potrà farlo, assistito dagli associati di Roma Brick. Sono perciò aperte vere e proprie sfide di abilità con modellini Lego.
Le sale sono aperte dalle 9 alle 13 tutte le mattine, e ogni sabato sarà possibile continuare fino alle 18. La domenica ci sarà chiusura.
E se Kozak segnasse a Torino?
Quando gioca Kozak in serie A, ho sentito molti cronisti anche della RAI sghignazzare ai microfoni: quello spilungone lì, tutto gomiti e contorcimenti strani, sarebbe un giocatore di serie A? Poi, all'improvviso, quello lì, un pallone te lo scarica nel sacco, e allora a piangere è il portiere avversario.
Questa scena, in serie A, non è ancor accaduta quest'anno, ma Libor Kozak, anni 23, qualche golletto l'ha già infilato nelle reti della serie A: sei al suo esordio nel 2010-11, più uno in Coppa Italia, quattro nel successivo torneo 2011-12, più uno in Europa League; nessuno infine ancora quest'anno, ma ben dieci in Europa League. Sapete quanto fa di totale, in sole due stagioni e mezza? la bellezza di 22 gol, con un numero di presenze ridottissimo, che ne fanno portatore di una media-gol a partita a livello stratosferico.
E se Kozak, all'improvviso, un gol lo segnasse sul campo del Torino? Non c'è Klose, non c'è Floccari, se ne sta a pascolare a Formello Zarate, Saha non è ancora pronto, e perciò Petkovic è costretto a schierare lui, sì, quello dai gomiti snodati che fa tanto ridere i cronisti della serie A, ma in compenso fa piangere i portieri.
Kozak non è ancora un campione della serie A, ma, sentite a me, lo diventerà presto o tardi, e allora ci sarà davvero qualcuno che piangerà. E ci saremo noi, tifosi della Lazio, a ridere e a gridare: "Grazie, Libor!"
Questa scena, in serie A, non è ancor accaduta quest'anno, ma Libor Kozak, anni 23, qualche golletto l'ha già infilato nelle reti della serie A: sei al suo esordio nel 2010-11, più uno in Coppa Italia, quattro nel successivo torneo 2011-12, più uno in Europa League; nessuno infine ancora quest'anno, ma ben dieci in Europa League. Sapete quanto fa di totale, in sole due stagioni e mezza? la bellezza di 22 gol, con un numero di presenze ridottissimo, che ne fanno portatore di una media-gol a partita a livello stratosferico.
E se Kozak, all'improvviso, un gol lo segnasse sul campo del Torino? Non c'è Klose, non c'è Floccari, se ne sta a pascolare a Formello Zarate, Saha non è ancora pronto, e perciò Petkovic è costretto a schierare lui, sì, quello dai gomiti snodati che fa tanto ridere i cronisti della serie A, ma in compenso fa piangere i portieri.
Kozak non è ancora un campione della serie A, ma, sentite a me, lo diventerà presto o tardi, e allora ci sarà davvero qualcuno che piangerà. E ci saremo noi, tifosi della Lazio, a ridere e a gridare: "Grazie, Libor!"
Lazio-Ascoli primavera 1-0, gol di Falasca, un altro passo avanti
E' stata molto dura, battere l'Ascoli: passata in vantaggio con Falasca al 33' del primo tempo, la Lazio primavera si è trovato di fronte un avversario molto duro, e solo le grandi parate di quel fenomeno del portierino albanese Strakosha ha consentito ai biancocelesti di salvare la propria rete. Inoltre, appena a inizio ripresa è stato espulso il difensore Vilkaitis, e i ragazzi di Bollini hanno dovuto fare i miracoli, in inferiorità numerica, per portare in salvo quei tre punti preziosi.
Infatti, con questa vittoria, la Lazio ha compiuto un altro passo avanti: rimane in testa con il solo Catania, vittorioso per 2-0 sul Lanciano, mentre l'altra capolista, il Palermo, è stata fermata a Pescara su 2-2. A quattro giornate dalla fine, il primo posto in condominio con un solo avversario già ci garantisce l'accesso alle finali, ma bisognerà stare con gli occhi bene aperti fino alla fine.
Infatti, con questa vittoria, la Lazio ha compiuto un altro passo avanti: rimane in testa con il solo Catania, vittorioso per 2-0 sul Lanciano, mentre l'altra capolista, il Palermo, è stata fermata a Pescara su 2-2. A quattro giornate dalla fine, il primo posto in condominio con un solo avversario già ci garantisce l'accesso alle finali, ma bisognerà stare con gli occhi bene aperti fino alla fine.
sabato 16 marzo 2013
Lazio: jamme 'n Coppa, jamme...
La Lazio, quest'anno, ha giocato finore 16 partite di Coppa: 4 in Coppa Italia e 12 in Europa League, ottenendo i seguenti risultati: 11 vittorie, 5 pareggi e zero sconfitte, con 38 punti conquistati su 48 disponibili, 31 gol segnati e 9 subiti.
Marcatori: 10 Kozak, 5 Floccari, 3 Hernanes, 2 Gonzalez, Ederson e Radu, 1 Klose, Zarate, Candreva, Onazi, Ciani, Mauri, 1 autogol Touché (Panathinaikos).
Marcatori: 10 Kozak, 5 Floccari, 3 Hernanes, 2 Gonzalez, Ederson e Radu, 1 Klose, Zarate, Candreva, Onazi, Ciani, Mauri, 1 autogol Touché (Panathinaikos).
Lazio-Ascoli primavera per il primato
Si gioca oggi pomeriggio Lazio-Ascoli primavera per il primato il classifica. La Lazio è al primo posto alla pari con il Catania e con un piccolo vantaggio su Palermo e Napoli. L'Ascoli è settimo in classifica e non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile. Mancano cinque giornate al termine, e la squadra di Bollini dovrebbe essere in grado di conquistare uno dei due posti validi per accedere alle finali nazionali.
Anni di scuola: 112. Neanche una pasticca
E' stato sempre un mio vanto: gli alunni, in quasi quarant'anni di carriera scolastica, non mi hanno mai regalato neanche una pasticca. E' infatti molto frequente vedere insegnanti ai quali gli studenti fanno dei doni. Addirittura, quando ci sono gli esami di maturità, al rappresentante di classe si è soliti fare un regalo di una certa consistenza: ad esempio, un orologio o un computer portatile. Ricordo sempre con un pizzico d'invidia un vecchio insegnante di ragioneria che ogni anno si offriva per quel compito ingrato, e gli alunni erano abituati ad offrirgli addirittura una targa ricordo.
Nelle scuole private, gli insegnanti sono spesso ricoperti di regali, che ovviamente sottintendono una contropartita d'interessamento e di raccomandazione. Ci sono presidi che istituzionalmente sono soliti circondarsi di attenzioni e di omaggi da parte dei loro insegnanti, che fanno addirittura delle piccole sottoscrizioni in denaro: ciò accade in modo ufficiale, per cui non sto qui a dirvi che cosa possa accadere in via privata per chi non scoraggia apertamente simili forme di piaggeria.
Ecco: il segreto è questo. Se una persona che ha un certo ascendente sui dipendenti o sugli allievi si mostra propensa ad accogliere omaggi e regali, certamente finirà per riceverne in quantità, e si farà a gara per distinguersi in gentilezza e generosità.
Io, non so come, in tanti e tanti anni, e in tante occasioni, non ho mai avuto forme di gratitudine o di gentili omaggi dai miei alunni: appunto,neanche una pasticca. Sarà stato il mio comportamento riservato e distaccato, ma neanche troppo. Sarà stata senz'altro la constatazione, da parte dei miei allievi, che io ero alieno da qualsiasi forma di predilezione o di non voluta preferenza, attenendomi sempre, nelle valutazioni e nei giudizi, al più perfetto equilibrio.
Nelle scuole private, gli insegnanti sono spesso ricoperti di regali, che ovviamente sottintendono una contropartita d'interessamento e di raccomandazione. Ci sono presidi che istituzionalmente sono soliti circondarsi di attenzioni e di omaggi da parte dei loro insegnanti, che fanno addirittura delle piccole sottoscrizioni in denaro: ciò accade in modo ufficiale, per cui non sto qui a dirvi che cosa possa accadere in via privata per chi non scoraggia apertamente simili forme di piaggeria.
Ecco: il segreto è questo. Se una persona che ha un certo ascendente sui dipendenti o sugli allievi si mostra propensa ad accogliere omaggi e regali, certamente finirà per riceverne in quantità, e si farà a gara per distinguersi in gentilezza e generosità.
Io, non so come, in tanti e tanti anni, e in tante occasioni, non ho mai avuto forme di gratitudine o di gentili omaggi dai miei alunni: appunto,neanche una pasticca. Sarà stato il mio comportamento riservato e distaccato, ma neanche troppo. Sarà stata senz'altro la constatazione, da parte dei miei allievi, che io ero alieno da qualsiasi forma di predilezione o di non voluta preferenza, attenendomi sempre, nelle valutazioni e nei giudizi, al più perfetto equilibrio.
Piglio: americani al Castello
Un nutrito gruppo di turisti americani provenienti da Roma è arrivato ieri a Piglio per trascorrervi un'intensa giornata. Hanno infatti visitato la rocca medioevale del Castello Orsini, la chiesa di San Rocco Madonna della Valle con affreschi giotteschi, e infine la storica Casa Massimi Berucci, di antichissima origine, oggi al centro di una ricca produzione di pregiato vino Cesanese.
Una giornata che non sarà davvero dimenticata da questi cittadini americani, che hanno apprezzato moltissimo le risorse di un paese interessante come Piglio.
Una giornata che non sarà davvero dimenticata da questi cittadini americani, che hanno apprezzato moltissimo le risorse di un paese interessante come Piglio.
Quel gigante di Burak Yilmaz...
Che pena veder giocare in giallorosso quel gigante di Burak Yilmaz, dopo che la Lazio era quasi riuscita, l'anno scorso di luglio, a portarlo a Formello!
Sarebbe stato un gran colpo, ma a Lotito mancò il coraggio all'ultimo momento (costava 10 milioni) e si lasciò sfuggire questo turco gigantesco, alto 1.88, peso 77 chilogrammi, 300 partite e 115 gol in carriera, davvero un degno sostituto per Klose. Yilmaz ha 27 anni, e finito ai giallorossi del Galatasaray oggi è al comando della classifica con la sua squadra ed ha continuato a segnare gol su gol anche con la Nazionale turca (23 partite e 6 reti).
Alla Lazio, un giocatore come Yilmaz, forte e dotato di una potenza e di una velocità impressionanti, vero scardinatore di difese, servirebbe come il pane, e da Istanbul infatti scrivono che la Lazio è ancora a caccia del centravanti, una caccia però oggi più difficile e costosa, dato che anche Juventus e Napoli, fra le altre, sono interessate a lui.
Anche noi, con Kozak, forse abbiamo un giocatore che somiglia in qualche modo a Yilmaz: ma allora bisognerebbe avere il coraggio di farlo giocare sempre, anche in campionato, perchè acquisisca il mestiere necessario, cioè la capacità di un gioco duttile e quella di saper coprire più efficacemente la palla, oltre a quella, indiscussa, di saper fare tanti e tanti gol. I tifosi della Lazio dovrebbero essere magari più comprensivi con Libor, perdonandogli qualche errore e qualche sciocchezza, finchè non abbia acquistato l'esperienza necessaria per diventare davvero anche lui forte come Burak Yilmaz.
Sarebbe stato un gran colpo, ma a Lotito mancò il coraggio all'ultimo momento (costava 10 milioni) e si lasciò sfuggire questo turco gigantesco, alto 1.88, peso 77 chilogrammi, 300 partite e 115 gol in carriera, davvero un degno sostituto per Klose. Yilmaz ha 27 anni, e finito ai giallorossi del Galatasaray oggi è al comando della classifica con la sua squadra ed ha continuato a segnare gol su gol anche con la Nazionale turca (23 partite e 6 reti).
Alla Lazio, un giocatore come Yilmaz, forte e dotato di una potenza e di una velocità impressionanti, vero scardinatore di difese, servirebbe come il pane, e da Istanbul infatti scrivono che la Lazio è ancora a caccia del centravanti, una caccia però oggi più difficile e costosa, dato che anche Juventus e Napoli, fra le altre, sono interessate a lui.
Anche noi, con Kozak, forse abbiamo un giocatore che somiglia in qualche modo a Yilmaz: ma allora bisognerebbe avere il coraggio di farlo giocare sempre, anche in campionato, perchè acquisisca il mestiere necessario, cioè la capacità di un gioco duttile e quella di saper coprire più efficacemente la palla, oltre a quella, indiscussa, di saper fare tanti e tanti gol. I tifosi della Lazio dovrebbero essere magari più comprensivi con Libor, perdonandogli qualche errore e qualche sciocchezza, finchè non abbia acquistato l'esperienza necessaria per diventare davvero anche lui forte come Burak Yilmaz.
venerdì 15 marzo 2013
Fenerbahce-Lazio 4 aprile in Turchia
Il sorteggio dei quarti di finale dell'Europa League è stato abbastanza fortunato, per la Lazio: giovedì 4 aprile incontrerà il Fenerbahce, squadra del campionato turco, terza in classifica con 43 punti in 25 partite.
La Lazio ne ha 47 in 28 partite, in un campionato abbastanza più difficile.
La partita di ritorno è fissata a Roma per giovedì 11 aprile. La cosa davvero insolita è che anche il Fenerbahce aveva avuto, e appena finito di scontare, la stessa punizione della Lazio, partita a porte chiuse per due turni, per colpa di un gruppetto di tifosi che tengono la squadra sotto l'incubo di un'esclusione immediata dalle coppe europee. Un po' la stessa situazione pesante che tiene in apprensione la Lazio.
Il sorteggio per le semifinali avverrà venerdi 12 aprile, e per la Lazio le prospettive sono abbastanza incoraggianti. Come si sa, la squadra biancoceleste è la prima formazione italiana ad accedere ai quarti di finale da quando è stata istituita l'Europa League. Dunque, Petkovic merita un bravo, così come tutta la formazione guidata dal capocannoniere della competizione, Libor Kozak, già autore di dieci gol in sole dodici partite. Ma quei tifosi scalmanati della Lazio, come hanno promesso, devono darsi una calmata
per evitare alla società dei danni irreparabili già conosciuti in passato, come una eliminazione forzata dalla Coppa dei Campioni.
La Lazio ne ha 47 in 28 partite, in un campionato abbastanza più difficile.
La partita di ritorno è fissata a Roma per giovedì 11 aprile. La cosa davvero insolita è che anche il Fenerbahce aveva avuto, e appena finito di scontare, la stessa punizione della Lazio, partita a porte chiuse per due turni, per colpa di un gruppetto di tifosi che tengono la squadra sotto l'incubo di un'esclusione immediata dalle coppe europee. Un po' la stessa situazione pesante che tiene in apprensione la Lazio.
Il sorteggio per le semifinali avverrà venerdi 12 aprile, e per la Lazio le prospettive sono abbastanza incoraggianti. Come si sa, la squadra biancoceleste è la prima formazione italiana ad accedere ai quarti di finale da quando è stata istituita l'Europa League. Dunque, Petkovic merita un bravo, così come tutta la formazione guidata dal capocannoniere della competizione, Libor Kozak, già autore di dieci gol in sole dodici partite. Ma quei tifosi scalmanati della Lazio, come hanno promesso, devono darsi una calmata
per evitare alla società dei danni irreparabili già conosciuti in passato, come una eliminazione forzata dalla Coppa dei Campioni.
Subiaco: rubano un bel portone, e lo rimontano a Bellegra
Un bellissimo portone di castagno, due metri di altezza per uno e sessanta di larghezza, pronto per essere montato dal proprietario in quel di Subiaco, è stato rubato in garage nella notte e ritrovato dai carabinieri, bello e montato, nel vicino paese di Bellegra.
La divertente vicenda, quasi boccaccesca (pensate se si fosse trattato di una bella donna), è stata scoperta quasi immediatamente dai carabinieri, che hanno svolto indagini in tutti i paesi del vicinato e non si sono dovuti neanche scomodare troppo. Ma forse l'autore del furto ha lasciato tracce troppo evidenti, e ora il proprietario abusivo, oltre alla figuraccia del portone smontato, dovrà anche rispondere dell'accusa di ricettazione, rischiando due anni di galera.
La divertente vicenda, quasi boccaccesca (pensate se si fosse trattato di una bella donna), è stata scoperta quasi immediatamente dai carabinieri, che hanno svolto indagini in tutti i paesi del vicinato e non si sono dovuti neanche scomodare troppo. Ma forse l'autore del furto ha lasciato tracce troppo evidenti, e ora il proprietario abusivo, oltre alla figuraccia del portone smontato, dovrà anche rispondere dell'accusa di ricettazione, rischiando due anni di galera.
Dal Basilea al Kazan, le avversarie della Lazio - Libor Kozak re d'Europa con 10 gol
Tra le sette avversarie della Lazio, ben tre inglesi, Newcastle, Chelsea e Tottenham, una portoghese, il Benfica, una turca, il Fenerbahce, una svizzera, il Basilea, ed una russa, il Rubin Kazan.
L'avversario più comodo, il Basilea, e quello più scomodo, il Rubin Kazan, a quattro ore di aereo, e quindi molto pesante dal giovedì alla domenica. Ma forse l'avversario più temibile è costituito dagli inglesi del Chelsea, soltanto un anno fa vincitori della Champions League con il nostro Di Matteo.
Come si vede, tutte e sette le avversarie sono alla portata della Lazio, che ormai si è costituita un'ampia fama europea, unica imbattuta di tutta la competizione. Fino a ieri sera lo era anche il Tottenham, che ha pareggiato due volte 0-0 con noi, ma ieri ha subìto un tracollo per 4-1 con l'Inter, anche se quel golletto segnato nei supplementari ha salvato gli inglesi da una clamorosa eliminazione.
Libor Kozak, con la sua tripletta, ha raggiunto quota 10 come cannoniere europeo, e può a buon diritto proclamarsi re d'Europa avendo superato anche il record di Edilson Cavani. Libor va preso così com'è, con tutte le sue rozzezze, e ormai lanciato definitivamente anche nel campionato italiano: il mestiere potrà impararlo davvero solo in quel modo, facendo storcere un po' la bocca ai critici, ma molto di più ai portieri avversari.
L'avversario più comodo, il Basilea, e quello più scomodo, il Rubin Kazan, a quattro ore di aereo, e quindi molto pesante dal giovedì alla domenica. Ma forse l'avversario più temibile è costituito dagli inglesi del Chelsea, soltanto un anno fa vincitori della Champions League con il nostro Di Matteo.
Come si vede, tutte e sette le avversarie sono alla portata della Lazio, che ormai si è costituita un'ampia fama europea, unica imbattuta di tutta la competizione. Fino a ieri sera lo era anche il Tottenham, che ha pareggiato due volte 0-0 con noi, ma ieri ha subìto un tracollo per 4-1 con l'Inter, anche se quel golletto segnato nei supplementari ha salvato gli inglesi da una clamorosa eliminazione.
Libor Kozak, con la sua tripletta, ha raggiunto quota 10 come cannoniere europeo, e può a buon diritto proclamarsi re d'Europa avendo superato anche il record di Edilson Cavani. Libor va preso così com'è, con tutte le sue rozzezze, e ormai lanciato definitivamente anche nel campionato italiano: il mestiere potrà impararlo davvero solo in quel modo, facendo storcere un po' la bocca ai critici, ma molto di più ai portieri avversari.
giovedì 14 marzo 2013
Triplo Kozak annienta lo Stoccarda: Lazio ai quarti
Un Libor Kozak straordinario annienta lo Stoccarda: 3-1 con tripletta del gigante laziale, che segna due reti in due miunuti al 6' e all'8' su inviti di Radu e di Hernanes. Una Lazio scoppiettante, che però poi lascia la presa, e tedeschi piano piano rialzano la testa fino a dimezzare le distanze con Hajnal a metà ripresa.
A questo punto la squadra di Stoccarda si accorge di poter fare qualcosa contro i biancocelesti,
che non incidono più di tanto e si limitano a controllare.
Un infortunio a Marchetti ha chiamato in causa Bizzarri, che ha parato più di un pallone fastidioso fino a subire la rete improvvisa di Hajnal, ma Kozak, l'unico a mantenere la concentrazione, ha bruciato per la terza volta il portiere tedesco con un gran colpo di testa al 44' che siglava il facile passaggio della Lazio ai quarti di finale.
Non una Lazio trascendentale, che nel finale ha dato un po' di respiro a Mauri ed Hernanes chiamanbdo in campo Ledesma e Ederson. Dei laziali, oltre a Kozak, va lodato l'impegno e il movimento di Candreva, mentre Lulic è partito bene, ma poi ha smarrito un po' di lucidità, così come Onazi a centrocampo. Bene anche Biava e Ciani.
Siamo tra le prime otto d' Europa, unica italiana dopo l'uscita dell'Inter che stava quasi per riuscire nel miracolo contro il Tottenham. Ora staremo a vedere quale avversario ci toccherà nel tentativo di arrivare alla semifinale.
A questo punto la squadra di Stoccarda si accorge di poter fare qualcosa contro i biancocelesti,
che non incidono più di tanto e si limitano a controllare.
Un infortunio a Marchetti ha chiamato in causa Bizzarri, che ha parato più di un pallone fastidioso fino a subire la rete improvvisa di Hajnal, ma Kozak, l'unico a mantenere la concentrazione, ha bruciato per la terza volta il portiere tedesco con un gran colpo di testa al 44' che siglava il facile passaggio della Lazio ai quarti di finale.
Non una Lazio trascendentale, che nel finale ha dato un po' di respiro a Mauri ed Hernanes chiamanbdo in campo Ledesma e Ederson. Dei laziali, oltre a Kozak, va lodato l'impegno e il movimento di Candreva, mentre Lulic è partito bene, ma poi ha smarrito un po' di lucidità, così come Onazi a centrocampo. Bene anche Biava e Ciani.
Siamo tra le prime otto d' Europa, unica italiana dopo l'uscita dell'Inter che stava quasi per riuscire nel miracolo contro il Tottenham. Ora staremo a vedere quale avversario ci toccherà nel tentativo di arrivare alla semifinale.
Anni di scuola: 111. Il grande aiuto dell'amicizia
L'indomani ci si era resi conto che la situazione era piuttosto grave. Il giovane studente non riprendeva conoscenza, e quando lo fece apparve completamente stordito e fuori di sé. Questa situazione perdurò a lungo, circa due settimane, con una grave crisi di coscienza del fratello militare e una situazione davvero drammatica in una famiglia che fino ad allora neanche sapeva che cosa fosse la droga e quale differenza ci fosse tra il fumo, una droga leggera ed una pesante.
Dopo oltre un mese il ragazzo si era ripreso sufficientemente, ma appariva ancora stordito e soprattutto non era in grado di riprendere gli studi. I genitori, pur consapevoli che avrebbe perduto l'anno, pregavano però gli insegnanti di riprendere il ragazzo in classe, contando sulla nostra comprensione e soprattutto sull'amicizia dei compagni per un reinserimento nel clima della normalità.
Tutti ci rendemmo conto dell'opportunità di mostrare comprensione nei confronti di questa situazione così imbarazzante. Inizialmente il ragazzo si vergognava di se stesso e partecipava con fatica al lavoro scolastico, ma lentamente riuscì a riprendere un atteggiamento più consapevole e a risvegliarsi nei riflessi e nella sua attenzione. Il rendimento scolastico era pressoché nullo, nessuno si sognò di pretendere da lui l'impossibile. Però l'anno successivo, ripetendo la classe, fu in grado di riguadagnare le posizioni perdute e di ritrovare una piena normalità, grazie all'amorevole attenzione della famiglia e alla umanità dimostrata dall'intero ambiente scolastico.
Dopo oltre un mese il ragazzo si era ripreso sufficientemente, ma appariva ancora stordito e soprattutto non era in grado di riprendere gli studi. I genitori, pur consapevoli che avrebbe perduto l'anno, pregavano però gli insegnanti di riprendere il ragazzo in classe, contando sulla nostra comprensione e soprattutto sull'amicizia dei compagni per un reinserimento nel clima della normalità.
Tutti ci rendemmo conto dell'opportunità di mostrare comprensione nei confronti di questa situazione così imbarazzante. Inizialmente il ragazzo si vergognava di se stesso e partecipava con fatica al lavoro scolastico, ma lentamente riuscì a riprendere un atteggiamento più consapevole e a risvegliarsi nei riflessi e nella sua attenzione. Il rendimento scolastico era pressoché nullo, nessuno si sognò di pretendere da lui l'impossibile. Però l'anno successivo, ripetendo la classe, fu in grado di riguadagnare le posizioni perdute e di ritrovare una piena normalità, grazie all'amorevole attenzione della famiglia e alla umanità dimostrata dall'intero ambiente scolastico.
Labico: Maria, una nuova centenaria
L'anno scorso fu la mamma del vicesindaco Giorgio Scaccia, quest'anno è il turno di un'altra longeva signora, Maria Passacantilli,a festeggiare a Palazzo Giuliani, ammnistrazione di Labico, i suoi meravigliosi cento anni. L'aria di Labico evidentemente fa bene: Maria, originaria di Vicovaro, tre figli, sei nipoti e undici pronipoti, vive a Labico da dieci anni nella frazione di Colle Spina, e ci si è trovata a meraviglia. Il sindaco Alfredo Galli le ha consegnato una targa ricordo, rivolgendole sentite parole di augurio.
Lazio-Stoccarda: cinque italiani in campo e altri cinque in panchina
Marchetti, Biava, Candreva, Mauri, Floccari:
ben cinque italiani in campo fin dall'inizio di Lazio-Stoccarda, e altri cinque in panchina: Ledesma, che tira un po' il fiato, e poi addirittura quattro ragazzi della Primavera, Scarfagna, Cataldi, Crecco - al suo esordio con la maglia numero 4 - e il promettentissimo attaccante Lombardi. Petkovic fa perciò appello alle radici italiane della suadra, più forti che mai in questo momento in cui bisogna dare in campo tutto il cuore possibile.
L'undici titolare sarà completato al meglio, con Pereirinha e Radu agli esterni, Ciani accanto a Biava, il nuovo idolo Onazi al posto di Ledesma riservato con Gonzalez per la trasferta di Torino coi granata. A centrocampo i due esterni italiani Candreva e Mauri (bentornato, capitano! tieni in alto la nostra bandiera!) saranno completati da Hernanes e Lulic, quest'ultimo finalmente in piena rinascita fisica e pronto a dare una gran mano a Floccari in attacco. Atteso anche il ritorno al gol di Hernanes, magari su un bel calcio di punizione.
Senza pubblico, ma con tanto cuore italiano, contro lo Stoccarda la Lazio può farcela. Deve cercare di segnare almeno un gol, e in questo caso, per passare, i tedeschi dovrebbero farne minimo quattro, impensabili neanche nella peggiore delle ipotesi. Sarà insomma una partita di attacco, come nel costume di Petkovic che vuole sempre vincere, e ricorda ai laziali, sia quelli in campo che quelli alla TV o alla radio, che la Lazio è in questo momento l'unica squadra italiana in corsa per tre obiettivi, campionato, Coppa Italia ed Europa League, e non vogliamo mollare nessuno dei tre: prima dovranno passare sul nostro corpo straziato dalla fatica.
ben cinque italiani in campo fin dall'inizio di Lazio-Stoccarda, e altri cinque in panchina: Ledesma, che tira un po' il fiato, e poi addirittura quattro ragazzi della Primavera, Scarfagna, Cataldi, Crecco - al suo esordio con la maglia numero 4 - e il promettentissimo attaccante Lombardi. Petkovic fa perciò appello alle radici italiane della suadra, più forti che mai in questo momento in cui bisogna dare in campo tutto il cuore possibile.
L'undici titolare sarà completato al meglio, con Pereirinha e Radu agli esterni, Ciani accanto a Biava, il nuovo idolo Onazi al posto di Ledesma riservato con Gonzalez per la trasferta di Torino coi granata. A centrocampo i due esterni italiani Candreva e Mauri (bentornato, capitano! tieni in alto la nostra bandiera!) saranno completati da Hernanes e Lulic, quest'ultimo finalmente in piena rinascita fisica e pronto a dare una gran mano a Floccari in attacco. Atteso anche il ritorno al gol di Hernanes, magari su un bel calcio di punizione.
Senza pubblico, ma con tanto cuore italiano, contro lo Stoccarda la Lazio può farcela. Deve cercare di segnare almeno un gol, e in questo caso, per passare, i tedeschi dovrebbero farne minimo quattro, impensabili neanche nella peggiore delle ipotesi. Sarà insomma una partita di attacco, come nel costume di Petkovic che vuole sempre vincere, e ricorda ai laziali, sia quelli in campo che quelli alla TV o alla radio, che la Lazio è in questo momento l'unica squadra italiana in corsa per tre obiettivi, campionato, Coppa Italia ed Europa League, e non vogliamo mollare nessuno dei tre: prima dovranno passare sul nostro corpo straziato dalla fatica.
mercoledì 13 marzo 2013
Jorge Mario Bergoglio è papa Francesco
Ore 20.12 di mercoledì 13 marzo 2013: dal balcone centrale di San Pietro viene proclamato il nuovo papa. E' l'argentino di 76 anni Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, gesuita, di famiglia originaria del Piemonte, che prende il significativo nome di Francesco. Bergoglio è uomo di scienze e di fede profonda. La scelta del nome di Francesco reca un messaggio di fratellanza, di povertà e di alta spiritualità.
Papa Francesco, prima di benedire la folla, ha chiesto una silenziosa preghiera dell'intera Chiesa per il papa.
Papa Francesco, prima di benedire la folla, ha chiesto una silenziosa preghiera dell'intera Chiesa per il papa.
Zagarolo: Leodori e Petrassi, che coppia alla Regione!
Zagarolo non aveva mai avuto un suo cittadino eletto alla Regione: e stavolta ne sono usciti addirittura due, Pietro Petrassi e Daniele Leodori del Centro Democratico per Zingaretti. Quale onore! Il sindaco Giovanni Paniccia non sta in sé dalla gioia, e dalla presenza di due così notevoli cittadini di Zagarolo alla Pisana spera nella soluzione di molti problemi cittadini e almeno nella difesa di molti diritti, primo dei quali la soluzione del problema del centro disabili di Colle Barco che versa in gravi difficoltà.
La speranza del sindaco è condivisa dall'intera popolazione, di tutte le posizioni politiche.
La speranza del sindaco è condivisa dall'intera popolazione, di tutte le posizioni politiche.
Rivalutare l'Europa League: chi vince ha diritto alla Champions
Tutti a sputare addosso all'Europa League, come se fare la gran fatica di vincerla non contasse proprio niente, mentre basta conquistare un quarto posto in un campionato nazionale per arrivare ugualmente alla Champions League. Fior di squadre di alto bordo in Europa lottano invece per quasi un anno sperando di conquistare una Coppa che vede in campo addirittura un centinaio di formazioni continentali, e alla fine la conquista non ti dà titolo quasi a niente. Basterebbe lasciare almeno un posto nella prossima Champions League alla squadra vincitrice, e magari anche alla seconda finalista. Vedreste allora che tantissime squadre europee di gran nome s'impegnerebbero molto di più, tra cui molte di quelle eliminate al terzo posto dalla Champions dopo il primo girone eliminatorio.
Per la Lazio o per il Tottenham, tuttora imbattute nell'Europa League, la prospettiva di poter entrare nella Champions al termine della stagione sarebbe certamente un incoraggiamento ulteriore. Non si capisce perché l'UEFA, così generosa in certi casi, non capisca quanto sarebbe stimolante rivalutare anche la seconda coppa continentale. Ma forse a Platini, preso a male parole da certi tifosi biancocelesti, la cosa non farebbe molto piacere: anzi!
Non siamo in grado di conquistare simpatie in Europa, non si sa perchè. E' stato così da sempre. Addirittura vincemmo lo scudetto e dovemmo restare fuori della massima competizione europea per squalifica. Non ci hanno mai amato. Da quando c'è Lotito, poi, grazie anche all'attrito con la tifoseria, dire Lazio in Europa vuol dire bestemmiare e far farte di un gruppo di gente perduta, e non degli eredi della prima grande formazione europea dal respiro olimpico e ispirata alla pace fin dai suoi colori di nascita.
Per la Lazio o per il Tottenham, tuttora imbattute nell'Europa League, la prospettiva di poter entrare nella Champions al termine della stagione sarebbe certamente un incoraggiamento ulteriore. Non si capisce perché l'UEFA, così generosa in certi casi, non capisca quanto sarebbe stimolante rivalutare anche la seconda coppa continentale. Ma forse a Platini, preso a male parole da certi tifosi biancocelesti, la cosa non farebbe molto piacere: anzi!
Non siamo in grado di conquistare simpatie in Europa, non si sa perchè. E' stato così da sempre. Addirittura vincemmo lo scudetto e dovemmo restare fuori della massima competizione europea per squalifica. Non ci hanno mai amato. Da quando c'è Lotito, poi, grazie anche all'attrito con la tifoseria, dire Lazio in Europa vuol dire bestemmiare e far farte di un gruppo di gente perduta, e non degli eredi della prima grande formazione europea dal respiro olimpico e ispirata alla pace fin dai suoi colori di nascita.
martedì 12 marzo 2013
Lazio: una dozzina di ragazzacci nostalgici? Lotito faccia scattare il "daspo"
Che problema c'è? Bastano davvero una dozzina di ragazzacci nostalgici che fanno il saluto fascista a rovinare una società di calcio, a impedire a 50 mila più 50 mila sportivi e tifosi di assistere a due vitali partite delle fasi finali di Europa League e di sospingere la propria squadra verso un ambito traguardo?
Lotito ha dichiarato di ben conoscere questa "maledetta dozzina". E allora faccia scattare il "daspo", divieto d'ingresso allo stadio per gente pericolosa. Così salverà se stesso e la sua società da guai ben peggiori, e ci consentirà di assistere in pace a qualche bella partita di calcio internazionale.
Lotito ha dichiarato di ben conoscere questa "maledetta dozzina". E allora faccia scattare il "daspo", divieto d'ingresso allo stadio per gente pericolosa. Così salverà se stesso e la sua società da guai ben peggiori, e ci consentirà di assistere in pace a qualche bella partita di calcio internazionale.
Anni di scuola: 110.Gli effetti della droga
In più di trentacinque anni d'insegnamento, non ricordo di aver mai avuto un alunno apertamente dedito alla droga, tranne l'episodio di cui vi ho parlato nel capitolo precedente, ed anche in quel caso non in modo esplicito.
Ma un anno ci fu un episodio che mi è rimasto profondamente impresso. Un ragazzo di sedici anni, che frequentava la seconda commerciale, improvvisamente si assentò per un lungo periodo, e nessuno sapeva spiegarsi il perché. Qualche allusione dei compagni del suo paese, mi pare Olevano Romano, facevano riferimento a un incidente verificatosi al termine di una serata di sballo in un locale della zona.
Dopo oltre un mese di assenza, un giorno si presentò la madre, una donna ancora giovane ma dall'apparenza molto provata e sofferente, e, dopo aver parlato con il preside, volle contattare uno a uno i singoli insegnanti per spiegare la causa di tutte quelle assenze ed avere un parere sull'opportunità di riammettere il figlio in classe. Si era intorno ad aprile, e dunque in un momento fin troppo delicato per il profitto di uno studente.
La donna, in lacrime, spiegò che il figlio primogenito, che stava effettuando il servizio militare, un sabato si era presentato a casa in licenza, ed aveva chiesto di poter portare con sé in un locale notturno il fratello minore. Fin qui niente di eccezionale. Ma il fatto più grave si era verificato durante la serata: il fratello maggiore aveva acquistato delle pillole di una certa sostanza allora molto in voga, l'LSD, e aveva convinto il fratello più giovane a farne uso anche lui, e poi stupidamente ci avevano bevuto su in abbondanza. A un certo punto il ragazzino aveva cominciato a strabuzzare gli occhi e a dare di stomaco: in una parola, si era sentito malissimo, ed avevano dovuto ricoverarlo d'urgenza in ospedale.
Ma un anno ci fu un episodio che mi è rimasto profondamente impresso. Un ragazzo di sedici anni, che frequentava la seconda commerciale, improvvisamente si assentò per un lungo periodo, e nessuno sapeva spiegarsi il perché. Qualche allusione dei compagni del suo paese, mi pare Olevano Romano, facevano riferimento a un incidente verificatosi al termine di una serata di sballo in un locale della zona.
Dopo oltre un mese di assenza, un giorno si presentò la madre, una donna ancora giovane ma dall'apparenza molto provata e sofferente, e, dopo aver parlato con il preside, volle contattare uno a uno i singoli insegnanti per spiegare la causa di tutte quelle assenze ed avere un parere sull'opportunità di riammettere il figlio in classe. Si era intorno ad aprile, e dunque in un momento fin troppo delicato per il profitto di uno studente.
La donna, in lacrime, spiegò che il figlio primogenito, che stava effettuando il servizio militare, un sabato si era presentato a casa in licenza, ed aveva chiesto di poter portare con sé in un locale notturno il fratello minore. Fin qui niente di eccezionale. Ma il fatto più grave si era verificato durante la serata: il fratello maggiore aveva acquistato delle pillole di una certa sostanza allora molto in voga, l'LSD, e aveva convinto il fratello più giovane a farne uso anche lui, e poi stupidamente ci avevano bevuto su in abbondanza. A un certo punto il ragazzino aveva cominciato a strabuzzare gli occhi e a dare di stomaco: in una parola, si era sentito malissimo, ed avevano dovuto ricoverarlo d'urgenza in ospedale.
A Verona, acqua di Fiuggi
L'acqua delle Terme di Fiuggi sarà il fornitore ufficiale della prossima edizione del Vinitaly in programma a Verona dal 7 al 10 aprile 2013.
L'acqua di Fiuggi, che combatte la calcolosi e la scarsa funzionalità renale, ha riconquistato da poco la gestione diretta della produzione e dell'imbottigliamento con un rilancio di 3 milioni di euro, e sta promuovendo una campagna di rilancio sollecitata dal sindaco Fabrizio Martini. Sarà realizzato un tipo di bottiglia da 3/4 per la ristorazione.
Dalle due sorgenti di Fiuggi sgorgano 5 litri di acqua al secondo, con una produzione di 60 milioni di bottiglie all'anno: un'acqua poco disponibile, ma molto pregiata.
L'acqua di Fiuggi, che combatte la calcolosi e la scarsa funzionalità renale, ha riconquistato da poco la gestione diretta della produzione e dell'imbottigliamento con un rilancio di 3 milioni di euro, e sta promuovendo una campagna di rilancio sollecitata dal sindaco Fabrizio Martini. Sarà realizzato un tipo di bottiglia da 3/4 per la ristorazione.
Dalle due sorgenti di Fiuggi sgorgano 5 litri di acqua al secondo, con una produzione di 60 milioni di bottiglie all'anno: un'acqua poco disponibile, ma molto pregiata.
La superfatica della Lazio: Hernanes + 300, Biava + 500, Lulic + 100, Cana +200, Kozak + 100
A questo punto della stagione, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League, la Lazio ha già disputato 42 partite, mentre l'anno scorso, al 12 marzo, ne aveva disputate solo 39. E ci sono giocatori, fin da adesso, che hanno di gran lunga superato il minutaggio Reja della precedente stagione, e quindi a buon diritto possono ritenersi affaticati. Il primo è Hernanes, che ha giocato 3145 minuti contro i 2863 con Reja (frequenti sostituzioni), Biava, in campo per 2912 minuti contro i 2464, Lulic 2924 minuti contro 2865, Cana 1439 minuti contro 1247, e addirittura Kozak 1047 minuti contro 951.
Non abbiamo messo nel conto giocatori come Ledesma, Gonzalez, Candreva, Dias, Mauri e Konko in quanto hanno giocato pressappoco la stessa cifra fra le due stagioni: attualmente Ledesma è a quota 3122, Gonzalez a 2850, Candreva a 2467, Dias a 2342, Mauri a 2324 e Konko a 2362. Questi giocatori sono tra i più spremuti, nella Lazio, proprio perché da due stagioni non stanno facendo altro che tirare il collo, in pratica da titolari fissi. Hanno tutti bisogno di riposo: la rosa è ristretta, intendiamo quella dei titolari veri, ed è stata ulteriormente ridotta dalle vicende Zarate, Diakité e Cavanda, che hanno in qualche modo nuociuto alla Lazio in quanto Petkovic non ha in pratica mai potuto disporne quando magari ne avrebbe avuto bisogno.
Forze fresche per Petkovic si possono considerare solo Onazi, Pereirinha e Saha, ma il primo è giovanissimo e gli altri due hanno qualche limite fisico. A gennaio sarebbero stati necessari almeno due grossi acquisti di rinforzo per dar respiro a Hernanes, Ledesma e Gonzalez, i più stanchi di tutti. E ricordiamo che la Lazio l'anno scorso giocò soltanto 50 partite, mentre quest'anno ne sono previste almeno 57, dieci di campionato, una di Coppa Italia e almeno tre di Europa League, sommate alle 42 giocate finora.
Non abbiamo messo nel conto giocatori come Ledesma, Gonzalez, Candreva, Dias, Mauri e Konko in quanto hanno giocato pressappoco la stessa cifra fra le due stagioni: attualmente Ledesma è a quota 3122, Gonzalez a 2850, Candreva a 2467, Dias a 2342, Mauri a 2324 e Konko a 2362. Questi giocatori sono tra i più spremuti, nella Lazio, proprio perché da due stagioni non stanno facendo altro che tirare il collo, in pratica da titolari fissi. Hanno tutti bisogno di riposo: la rosa è ristretta, intendiamo quella dei titolari veri, ed è stata ulteriormente ridotta dalle vicende Zarate, Diakité e Cavanda, che hanno in qualche modo nuociuto alla Lazio in quanto Petkovic non ha in pratica mai potuto disporne quando magari ne avrebbe avuto bisogno.
Forze fresche per Petkovic si possono considerare solo Onazi, Pereirinha e Saha, ma il primo è giovanissimo e gli altri due hanno qualche limite fisico. A gennaio sarebbero stati necessari almeno due grossi acquisti di rinforzo per dar respiro a Hernanes, Ledesma e Gonzalez, i più stanchi di tutti. E ricordiamo che la Lazio l'anno scorso giocò soltanto 50 partite, mentre quest'anno ne sono previste almeno 57, dieci di campionato, una di Coppa Italia e almeno tre di Europa League, sommate alle 42 giocate finora.
lunedì 11 marzo 2013
Palestrina: tempo di distruggere, tempo di ricostruire
Sabato 16 marzo, alle 17.30, presso il Convento dei Frati Minori di San Francesco a Palestrina saranno presentati gli atti del convegno "Entità di una distruzione, identità di una ricostruzione: la parrocchia della Santissima Annunziata del rione degli Scacciati".
Si tratta della presentazione del volume che raccoglie gli atti di un precedente convegno tenuto il 25 aprile 2012. E' l'undicesimo volume della collana "Conoscere Palestrina" edita da Massimo Guerrini, e presenta la storia del bombardamento del 1 giugno 1944 e la successiva ricostruzione, con studi di Andrea Fiasco, Roberta Jacono, Albino Lucarelli e del vescovo Domenico Sigalini.
Si tratta della presentazione del volume che raccoglie gli atti di un precedente convegno tenuto il 25 aprile 2012. E' l'undicesimo volume della collana "Conoscere Palestrina" edita da Massimo Guerrini, e presenta la storia del bombardamento del 1 giugno 1944 e la successiva ricostruzione, con studi di Andrea Fiasco, Roberta Jacono, Albino Lucarelli e del vescovo Domenico Sigalini.
Chi salverà la Lazio dalla notte profonda?
Non ci siamo più. Non ci sono alibi che tengono. La Lazio è in crisi di gioco e soprattutto di fiducia. Unica attenuante, la stanchezza di Stoccarda, dopo una prova così grande e così all'improvviso cancellata.
La Lazio non ce la fa più. Se cancelliamo le Coppe, è dall'inizio del girone di ritorno che la Lazio...è andata. Dopo la vittoria iniziale con l'Atalanta, in otto giornate i biancocelesti hanno racimolato appena cinque punti, con la sola vittoria sul Pescara, due pareggi e ben cinque sconfitte, e lo scoraggiante bottino di soli 7 gol segnati contro la bellezza di 15 subiti, quasi due a partita. C'è da mettersi le mani nei capelli: un bottino da squadra da retrocessione.
E ora che faremo? Continueremo a lottare per le Coppe, e sarà bello, ma sarà l'unica via. Con quelle, potremo guadagnarci anche la partecipazione all'Europa League (primo o secondo posto in Coppa Italia, ma sarà necessaria la vittoria contro Roma o Inter, che in classifica stanno come o peggio di noi e dunque anche loro dovranno puntare alla conquista dell'Ombrelliera).
Passeremo il turno, stando attenti contro lo Stoccarda, e saremo tra le otto delle fasi finali di Europa League: recuperando Klose e Mauri, forse potremo sperare anche l'insperabile.
Ma in campionato? Meno male che i 40 punti della salvezza li abbiamo già raggiunti da un pezzo. Siamo scivolati via via dal secondo al quinto posto in condominio, ora dovremo vedercela con Inter, Roma, Catania e Udinese per salvare un pezzetto di prestigio e rimanere almeno nella parte alta del tabellone. Da tanta altezza in così basso loco. Tutto passa, tutto collassa, anche un uomo del valore di Petkovic.
Restano solo dieci gare di campionato. Staremo a vedere che cosa sarà in grado di contrapporre la Lazio al suo declino, di che morte saprà morire.
La Lazio non ce la fa più. Se cancelliamo le Coppe, è dall'inizio del girone di ritorno che la Lazio...è andata. Dopo la vittoria iniziale con l'Atalanta, in otto giornate i biancocelesti hanno racimolato appena cinque punti, con la sola vittoria sul Pescara, due pareggi e ben cinque sconfitte, e lo scoraggiante bottino di soli 7 gol segnati contro la bellezza di 15 subiti, quasi due a partita. C'è da mettersi le mani nei capelli: un bottino da squadra da retrocessione.
E ora che faremo? Continueremo a lottare per le Coppe, e sarà bello, ma sarà l'unica via. Con quelle, potremo guadagnarci anche la partecipazione all'Europa League (primo o secondo posto in Coppa Italia, ma sarà necessaria la vittoria contro Roma o Inter, che in classifica stanno come o peggio di noi e dunque anche loro dovranno puntare alla conquista dell'Ombrelliera).
Passeremo il turno, stando attenti contro lo Stoccarda, e saremo tra le otto delle fasi finali di Europa League: recuperando Klose e Mauri, forse potremo sperare anche l'insperabile.
Ma in campionato? Meno male che i 40 punti della salvezza li abbiamo già raggiunti da un pezzo. Siamo scivolati via via dal secondo al quinto posto in condominio, ora dovremo vedercela con Inter, Roma, Catania e Udinese per salvare un pezzetto di prestigio e rimanere almeno nella parte alta del tabellone. Da tanta altezza in così basso loco. Tutto passa, tutto collassa, anche un uomo del valore di Petkovic.
Restano solo dieci gare di campionato. Staremo a vedere che cosa sarà in grado di contrapporre la Lazio al suo declino, di che morte saprà morire.
domenica 10 marzo 2013
Colpaccio viola con Jovetic e Ljajc. Lazio inesistente
La Lazio era rimasta nella fredda notte di Stoccarda. All'Olimpico, contro una Fiorentina fresca, concreta e dalle idee chiare, c'è stato solo il fantasma dei biancocelesti, che si aggirava sottto la fitta pioggia.
Facile per i viola infilare la distratta difesa laziale per ben due volte: al 20' con azione individuale di Jovetic, la seconda all'inizio della ripresa con una bella punizione di Ljajc.
La Lazio ha potuto contrapporre poco o nulla. Nervosi i giocatori più importanti, a cominciare da Hernanes , Ledesma e Dias. Inutilmente, nella ripresa, Petkovic ha tentato di apportare qualche miglioramento schierando Kozak per Ederson, Onazi per Hernanes e Mauri per Ledesma. Qualche tentativo sporadico si perdeva regolarmente tra le maglie dell'attenta difesa gigliata.
Così anche la Fiorentina ci scavalca in classifica, scendiamo di un altro gradino e ci allontaniamo dal sogno del terzo posto. Unica consolazione il passo falso anche dell'Inter. Ma ormai dobbiamo pensare solo ai fatti nostri, tenerci le posizioni raggiunte nelle Coppe che ci possono fruttare le uniche soddisfazioni concrete, e poi cercare di porre riparo in qualche modo anche in campionato, raccogliendo i cocci e ricominciando daccapo.Con santa pazienza e sincero realismo.
Facile per i viola infilare la distratta difesa laziale per ben due volte: al 20' con azione individuale di Jovetic, la seconda all'inizio della ripresa con una bella punizione di Ljajc.
La Lazio ha potuto contrapporre poco o nulla. Nervosi i giocatori più importanti, a cominciare da Hernanes , Ledesma e Dias. Inutilmente, nella ripresa, Petkovic ha tentato di apportare qualche miglioramento schierando Kozak per Ederson, Onazi per Hernanes e Mauri per Ledesma. Qualche tentativo sporadico si perdeva regolarmente tra le maglie dell'attenta difesa gigliata.
Così anche la Fiorentina ci scavalca in classifica, scendiamo di un altro gradino e ci allontaniamo dal sogno del terzo posto. Unica consolazione il passo falso anche dell'Inter. Ma ormai dobbiamo pensare solo ai fatti nostri, tenerci le posizioni raggiunte nelle Coppe che ci possono fruttare le uniche soddisfazioni concrete, e poi cercare di porre riparo in qualche modo anche in campionato, raccogliendo i cocci e ricominciando daccapo.Con santa pazienza e sincero realismo.
Forza Lazio: il Napoli è vicino
Nessuna illusione, sarà dura con la Fiorentina. Ma possiamo vincere e salire a quota 50, a soli due punti dal Napoli. Napoli in calando, Cavani non segna più: Lazio che può crescere, Mauri e Klose debbono rientrare. Se abbiamo la testa sulle spalle, il traguardo della Champions non è vietato.
Anni di scuola: 109. Una lezione di vita
Sono quelli i momenti in cui si vorrebbe intervenire in modo concreto, ma senza il sostegno dei responsabili , preside, vicepreside, qualche altro collega, qualche bidello o impiegato di segreteria, non si può fare praticamente nulla: è un mondo così sfuggente e pericoloso che tutti si guardano bene dal passare all'azione repressiva.
In qualche caso è addirittura possibile il sospetto di una corresponsabilità, ma quello è un caso ancora più pericoloso, e l'uso del paraocchi è assolutamente indispensabile. Rimane nell'aria l'ombra di un sospetto, o solo qualcosa di più.
Quel ragazzo, di cui ogni tanto incontravo anche il padre, io lo lasciai ancora nella scuola nel momento in cui andai in pensione. Un bel giorno, passati cinque o sei anni, me lo rividi davanti all'uscita di un supermercato, mentre stava sistemando degli acquisti sulla sua auto. Mi salutò affettuosamente, almeno in apparenza, e con uno smagliante sorriso mi confessò che in quei cinque o sei anni aveva avuto il tempo, una volta lasciati gli studi, non so se col diploma o meno di ragioniere, di trovare un buon lavoro, di conoscere una bella ragazza, di sposarsi e di avere avuto anche un bambino che ora aveva poco più di un anno.
Quel sorriso era forse una sfida? Sembrava infatti voler dire: - Vede, lei pensava che io, per colpa di un po' di marjuana, non sarei mai stato capace di realizzare tutto questo, mentre lei è lì coi suoi problemi, lei così irreprensibile e moralista, coi suoi figli ormai adulti, con un brillante titolo di studio ma non ancora sistemati. A che cosa le è servita, la sua pretesa virtù? Guardi invece me...-
Io lo guardavo, infatti, completamente sbalordito e stordito. E non potei far altro che stringergli la mano e augurargli ancora tanta tanta buona fortuna.
In qualche caso è addirittura possibile il sospetto di una corresponsabilità, ma quello è un caso ancora più pericoloso, e l'uso del paraocchi è assolutamente indispensabile. Rimane nell'aria l'ombra di un sospetto, o solo qualcosa di più.
Quel ragazzo, di cui ogni tanto incontravo anche il padre, io lo lasciai ancora nella scuola nel momento in cui andai in pensione. Un bel giorno, passati cinque o sei anni, me lo rividi davanti all'uscita di un supermercato, mentre stava sistemando degli acquisti sulla sua auto. Mi salutò affettuosamente, almeno in apparenza, e con uno smagliante sorriso mi confessò che in quei cinque o sei anni aveva avuto il tempo, una volta lasciati gli studi, non so se col diploma o meno di ragioniere, di trovare un buon lavoro, di conoscere una bella ragazza, di sposarsi e di avere avuto anche un bambino che ora aveva poco più di un anno.
Quel sorriso era forse una sfida? Sembrava infatti voler dire: - Vede, lei pensava che io, per colpa di un po' di marjuana, non sarei mai stato capace di realizzare tutto questo, mentre lei è lì coi suoi problemi, lei così irreprensibile e moralista, coi suoi figli ormai adulti, con un brillante titolo di studio ma non ancora sistemati. A che cosa le è servita, la sua pretesa virtù? Guardi invece me...-
Io lo guardavo, infatti, completamente sbalordito e stordito. E non potei far altro che stringergli la mano e augurargli ancora tanta tanta buona fortuna.
Paliano: risorse per il turismo
L'amministrazione di Paliano mette a disposizione una notevole cifra, oltre centomila euro, per la realizzazione del "Bene Comune", risorse per il turismo locale. Si intende creare una rete, uno strumento interattivo tra cittadini e strutture.
I turisti saranno favoriti con percorsi tematici e programmazione d'interventi correttivi e migliorativi. Saranno coinvolti gli alberghi, i bad and breakfast, l'agriturismo, gli ostelli, i ristoranti e i bar, le pizzerie, i parchi, le risorse storiche, artistiche ed ambientali, poste al centro di una efficiente organizzazione. Uno sforzo intelligente, e che dovrebbe rivelarsi molto proficuo.
I turisti saranno favoriti con percorsi tematici e programmazione d'interventi correttivi e migliorativi. Saranno coinvolti gli alberghi, i bad and breakfast, l'agriturismo, gli ostelli, i ristoranti e i bar, le pizzerie, i parchi, le risorse storiche, artistiche ed ambientali, poste al centro di una efficiente organizzazione. Uno sforzo intelligente, e che dovrebbe rivelarsi molto proficuo.
Pereirinha-Ederson forze fresche contro i viola
Da Stoccarda riportiamo una boccata d'ottimismo e forze fresche. Pereirinha e Ederson si sono guadagnati nettamente la maglia sul campo, e ci rassicurano. Il primo sostituisce bene Konko, il secondo si dimostra efficace e non farà rimpiangere lo squalificato Candreva.
Stefano Mauri non è ancora pronto, ma vedrete che nel finale di partita tornerà anche lui, forse, a dare il suo concreto appporto alla squadra. Ormai siamo alla vigilia del recupero sia di Mauri che di Klose, i quali costituiranno il segreto del finale laziale: uomini freschi e di gran classe che peseranno efficacemente sulla bilancia del rendimento.
Ma perché Petkovic riesce così bene nelle Coppe, vittorioso e imbattuto e con un 25-6 in fatto di realizzazioni? Perchè sa dare alla squadra una notevole carica e spinta nervosa assai valida quando si tratta di partirta secca o anche di fare il conto su due sole partite. Il discorso lungo sul campionato la Lazio ancora non è in grado di reggerlo, troppi essendo gli infortuni o le sfortune o anche le squalifiche: è sul piano nervoso che la carica non può essere prolungata troppo, e ogni tanto ci scappa il rilasamento fatale, l'avvio sbagliato di partita. Napoli Catania Siena Milano ne sono l'esempio classico: tredici reti subite e zero gol all'attivo.
Ma, almeno all'Olimpico, in nove casi su dieci la Lazio tiene e gagliardamente. La spinta è forte e la carica nervosa sufficiente. Su 14 partite, all'Olimpico ne abbiamo vinte 10, pareggiate due e perse due, conquistando 32 sui 42 punti disponibili, segnando la bellezza di 26 gol e subendone undici. Un buon rendimento complessivo. E' nelle trasferte che non sempre riusciamo ad essere all'altezza e subiamo brutti rovesci. E' lì che dobbiamo migliorare nettamente il nostro rendimento, se vogliamo diventare davvero grandi.
E, all'Olimpico, anche il volo di Olimpia riesce quasi sempre a darci una mano.
Stefano Mauri non è ancora pronto, ma vedrete che nel finale di partita tornerà anche lui, forse, a dare il suo concreto appporto alla squadra. Ormai siamo alla vigilia del recupero sia di Mauri che di Klose, i quali costituiranno il segreto del finale laziale: uomini freschi e di gran classe che peseranno efficacemente sulla bilancia del rendimento.
Ma perché Petkovic riesce così bene nelle Coppe, vittorioso e imbattuto e con un 25-6 in fatto di realizzazioni? Perchè sa dare alla squadra una notevole carica e spinta nervosa assai valida quando si tratta di partirta secca o anche di fare il conto su due sole partite. Il discorso lungo sul campionato la Lazio ancora non è in grado di reggerlo, troppi essendo gli infortuni o le sfortune o anche le squalifiche: è sul piano nervoso che la carica non può essere prolungata troppo, e ogni tanto ci scappa il rilasamento fatale, l'avvio sbagliato di partita. Napoli Catania Siena Milano ne sono l'esempio classico: tredici reti subite e zero gol all'attivo.
Ma, almeno all'Olimpico, in nove casi su dieci la Lazio tiene e gagliardamente. La spinta è forte e la carica nervosa sufficiente. Su 14 partite, all'Olimpico ne abbiamo vinte 10, pareggiate due e perse due, conquistando 32 sui 42 punti disponibili, segnando la bellezza di 26 gol e subendone undici. Un buon rendimento complessivo. E' nelle trasferte che non sempre riusciamo ad essere all'altezza e subiamo brutti rovesci. E' lì che dobbiamo migliorare nettamente il nostro rendimento, se vogliamo diventare davvero grandi.
E, all'Olimpico, anche il volo di Olimpia riesce quasi sempre a darci una mano.
sabato 9 marzo 2013
Lazio primavera passa a Crotone 3-2 e torna prima in classifica
La Lazio Primavera riesce a vincere anche nella difficile trasferta di Crotone: 3-2, con reti del fenomeno Keita, di Falasca su rigore, e del solito Lombardi.
Poichè la capolista Catania non è andata oltre il 2-2 a Pescara, la Lazio così raggiunge gli etnei in vetta alla classifica, alla pari anche col Palermo che è riuscito a vincere in casa per 3-1 contro la Ternana. Le prospettive della squadra di Bollini diventano così ogni volta migliori.
Poichè la capolista Catania non è andata oltre il 2-2 a Pescara, la Lazio così raggiunge gli etnei in vetta alla classifica, alla pari anche col Palermo che è riuscito a vincere in casa per 3-1 contro la Ternana. Le prospettive della squadra di Bollini diventano così ogni volta migliori.
Frosinone: olio ciociaro a Trieste
Olio ciociaro a Trieste. La Camera di Commercio di Frosinone ha partecipato nei giorni scorsi alla settima edizione di Olio Capitale, la più prestigiosa fiera dedicata all'olio extravergine di oliva, italiano e del retroterra balcanico.
Piccoli e grandi produttori di tutta Italia si sono riuniti nelle prestigiose sale della Stazione Marittima di Trieste.
Frosinone era guidata dal presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli, e ben 11 aziende ciociare erano presenti fra i 230 produttori nazionali e non: tre di Alatri, due di Arpino, e una ciascuno di Anagni, Amaseno, Veroli, San Donato Val di Comino, Serrone e Boville Ernica. Un vero successo di quantità e soprattutto di qualità.
Piccoli e grandi produttori di tutta Italia si sono riuniti nelle prestigiose sale della Stazione Marittima di Trieste.
Frosinone era guidata dal presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli, e ben 11 aziende ciociare erano presenti fra i 230 produttori nazionali e non: tre di Alatri, due di Arpino, e una ciascuno di Anagni, Amaseno, Veroli, San Donato Val di Comino, Serrone e Boville Ernica. Un vero successo di quantità e soprattutto di qualità.
Quanto conta Onazi
La Lazio, quasi senza volerlo, ha fatto un grosso acquisto: proprio nel momento in cui i due "colorati" Diakité e Cavanda stanno facendo i capricci e si stanno preparando a partire, ecco arrivare un altro aquilotto nero di gran classe e di gran volo: Ogenyi Onazi.
Si era capito fin dal raduno precampionato ad Auronzo che questo giovanissimo mediano dalla gran visione di gioco era destinato a sfondare. Ed ecco il Campionato d'Africa strapparcelo per due mesi, per restituircelo incoronato di un titolo prestigioso conquistato con classe e prepotenza. Poi, alla prima occasione, quel grandissimo gol di Stoccarda, qualcosa che per i tifosi laziali resterà a lungo nelle loro pupille come una prodezza sensazionale alla Maradona, mezzo campo attraversato in dribbling superando tre avversari e scartando anche il portiere.
Ledesma non c'era: questo il pregio ulteriorie della prodezza di Ogenyi. Da questo momento Ledesma può stare sicuro di poter ogni tanto tirare il fiato e riposare, tanto al suo posto c'è un campione che, esperienza a parte, vale quasi altrettanto e in prospettiva anche di più. La Juventus ha il suo genietto in Pogba, la Lazio nel nostro Ogenyi, il nostro genio. Ora Lotito provveda a capire che cosa nella psicologia di queste tragazzi neri scatta ad un certo punto, il punto di diventare grandi, cercando di capirli e di tenerseli cari, che non abbiano voglia di andare altrove a far grandi altre società. Meglio un uovo a noi oggi che una gallina al Napoli o alla Juventus domani.
Si era capito fin dal raduno precampionato ad Auronzo che questo giovanissimo mediano dalla gran visione di gioco era destinato a sfondare. Ed ecco il Campionato d'Africa strapparcelo per due mesi, per restituircelo incoronato di un titolo prestigioso conquistato con classe e prepotenza. Poi, alla prima occasione, quel grandissimo gol di Stoccarda, qualcosa che per i tifosi laziali resterà a lungo nelle loro pupille come una prodezza sensazionale alla Maradona, mezzo campo attraversato in dribbling superando tre avversari e scartando anche il portiere.
Ledesma non c'era: questo il pregio ulteriorie della prodezza di Ogenyi. Da questo momento Ledesma può stare sicuro di poter ogni tanto tirare il fiato e riposare, tanto al suo posto c'è un campione che, esperienza a parte, vale quasi altrettanto e in prospettiva anche di più. La Juventus ha il suo genietto in Pogba, la Lazio nel nostro Ogenyi, il nostro genio. Ora Lotito provveda a capire che cosa nella psicologia di queste tragazzi neri scatta ad un certo punto, il punto di diventare grandi, cercando di capirli e di tenerseli cari, che non abbiano voglia di andare altrove a far grandi altre società. Meglio un uovo a noi oggi che una gallina al Napoli o alla Juventus domani.
venerdì 8 marzo 2013
La meravigliosa Lazio di Coppe
Petkovic ha messo su, quest'anno, una formidabile squadra di Coppe, tra Europa League e Coppa Italia, con 13 partite vinte, 4 pareggiate e zero perse, con 25 gol segnati e appena 6 subiti. Una vera macchina da guerra, con 43 punti conquistati su 51 disponibili.
Marcatori: 7 gol Kozak, 5 gol Floccari, 3 Hernanes, 2 Ederson, Gonzalez e Radu, 1 Klose, Zarate, Candreva, Mauri, Ciani, Onazi e un autogol del greco Touché del Panathinaikos. Ben dodici i giocatori entrati nei tabellini continentali.
E in Europa, sicuramente, non siamo Klose-dipendenti.
Marcatori: 7 gol Kozak, 5 gol Floccari, 3 Hernanes, 2 Ederson, Gonzalez e Radu, 1 Klose, Zarate, Candreva, Mauri, Ciani, Onazi e un autogol del greco Touché del Panathinaikos. Ben dodici i giocatori entrati nei tabellini continentali.
E in Europa, sicuramente, non siamo Klose-dipendenti.
Anni di scuola: 108. Un alunno che usava marijuana
Non ne so davvero molto, in fatto di droghe, e il sospettare che un ragazzo possa farne uso mi fa pensare che per lui la situazione sia gravissima, irreparabile. In realtà molte volte non è così: può darsi benissimo che l'uso di droghe leggere, come ad esempio la marijuana, non sia poi così irreversibile come effetto, che si possa benissimo andare avanti, farne a meno, ritrovare la via giusta, avere un avvenire perfettamente normale. Almeno me lo auguro.
Ho avuto un alunno, in una seconda classe di ragioneria, ragazzo di sedici anni, figlio di un genitore che faceva uso di droghe leggere, e che di tanto in tanto si drogava anche lui. Lo vedevo benissimo quando veniva a scuola la mattina, quasi sempre in ritardo, accettato regolarmente dal vicepreside, guardato con sospetto dai compagni. La faccia arrossata, gli occhi un po' sbalorditi, quasi sempre impreparato quando veniva interrogato, poi misteriosamente aveva dei periodi di recupero, e bene o male riusciva ad andare avanti nel suo curriculum di studi.
Con studenti così bisogna avere molto tatto e delicatezza, gli insegnanti usano molta comprensione, forse troppa: ci si accontenta di poco nella loro risposta agli studi, si cerca di portarli avanti il più possibile. Con loro, il discorso non è mai diretto, si va avanti con allusioni, non si affonda mai il coltello nella piaga. Il ragazzo sembra sempre chiedere scusa per quello che fa, o meglio per quello che non fa. Anche i compagni usano lo stesso sistema per aiutarlo: quello di sfiorare soltanto certi argomenti, anche perché tutti sanno qualcosa ma non molto di preciso, e chi sa di più non ha il coraggio di fare mai un discorso diretto per paura di scoprire altarini pericolosi.
La droga gira indubbiamente ai bordi della scuola: si riescono a percepire anche i modi e perfino i momenti dell'impatto, ma personalmente non sono mai stato in condizione di avere prove concrete se non deducendole da certi comportamenti.
Ho avuto un alunno, in una seconda classe di ragioneria, ragazzo di sedici anni, figlio di un genitore che faceva uso di droghe leggere, e che di tanto in tanto si drogava anche lui. Lo vedevo benissimo quando veniva a scuola la mattina, quasi sempre in ritardo, accettato regolarmente dal vicepreside, guardato con sospetto dai compagni. La faccia arrossata, gli occhi un po' sbalorditi, quasi sempre impreparato quando veniva interrogato, poi misteriosamente aveva dei periodi di recupero, e bene o male riusciva ad andare avanti nel suo curriculum di studi.
Con studenti così bisogna avere molto tatto e delicatezza, gli insegnanti usano molta comprensione, forse troppa: ci si accontenta di poco nella loro risposta agli studi, si cerca di portarli avanti il più possibile. Con loro, il discorso non è mai diretto, si va avanti con allusioni, non si affonda mai il coltello nella piaga. Il ragazzo sembra sempre chiedere scusa per quello che fa, o meglio per quello che non fa. Anche i compagni usano lo stesso sistema per aiutarlo: quello di sfiorare soltanto certi argomenti, anche perché tutti sanno qualcosa ma non molto di preciso, e chi sa di più non ha il coraggio di fare mai un discorso diretto per paura di scoprire altarini pericolosi.
La droga gira indubbiamente ai bordi della scuola: si riescono a percepire anche i modi e perfino i momenti dell'impatto, ma personalmente non sono mai stato in condizione di avere prove concrete se non deducendole da certi comportamenti.
Marino: il sindaco Palozzi eletto al consiglio regionale
Complimenti sinceri al sindaco di Marino Adriano Palozzi del PDL, eletto consigliere regionale alla Pisana in un contesto molto difficile per il centrodestra.
Il mandato a Palozzi assume un alto significato se si pensa che è emerso dalla strettoia di forti consensi al PD ed anche al M5S di Beppe Grillo.
Palozzi ora dovrà optare o per la carica di sindaco di Marino o per il Consiglio Regionale, ma non c'è dubbio che potrà fare di più con la sua energia in questo secondo ruolo per il bene della popolazione di Marino, mentre come sindaco sarà possibile una buona soluzione operativa promossa dal coordinatore PDL Silvagni.
Il mandato a Palozzi assume un alto significato se si pensa che è emerso dalla strettoia di forti consensi al PD ed anche al M5S di Beppe Grillo.
Palozzi ora dovrà optare o per la carica di sindaco di Marino o per il Consiglio Regionale, ma non c'è dubbio che potrà fare di più con la sua energia in questo secondo ruolo per il bene della popolazione di Marino, mentre come sindaco sarà possibile una buona soluzione operativa promossa dal coordinatore PDL Silvagni.
L'EuroLazio sbanca in Germania
Quel che ha fatto quella specie di Lazio B ieri sera sul campo dello Stoccarda ha dello storico: la prima vittoria in assoluto della Lazio in terra germanica, e con un comportamento da dieci e lode.
Alla Lazio mancavano sei dei migliori titolari: Konko, Biava, Dias, Ledesma, Mauri e Klose. E' come se la Juventus dovesse giocare senza Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Pirlo, Marchisio e Matri, e riuscisse ugualmente a vincere con i gol splendidi di due rincalzi, magari Marrone e Pogba. Un'impresa. Settima vittoria europea con quattro pareggi che le mantengono intatta l'aureola d'imbattibilità assieme a quel Tottenham che guarda caso ha giocato nel nostro girone e ieri sera da sepolto l'Inter sotto la valanga di tre reti.
Ma badiamo ai fatti nostri, e godiamoci questi ragazzi di riserva che hanno gettato in campo forze fresche, con Ederson che ha giocato quasi niente ma ha già segnato tre gol importanti. Lo ritenevamo solo un ospite fisso della clinica Paideia, e invece dobbiamo ricrederci, perché è davvero un bel giocatore. Quanto a Ogenyi Onazi, qui ci troviamo di fronte a una vera e propria rivelazione, uno dei giocatori tecnicamente più sorprendenti di questo campionato, una vera perla nera Campione d'Africa e ora la nostra più bella speranza per il domani: ha dato il cambio vigorosamente a un uomo come Ledesma, non facendolo rimpiangere per niente. Ora Petkovic, scambiato per pazzo alle ore 18.55 di ieri sera e diventato un eroe alle 20.55, potrà contare davvero su di lui, e presto ci saranno altre occasioni per vederlo sfavillare, magari già domnica nel difficile spareggio per le Coppe 2013-14 con la Fiorentina.
Alla Lazio mancavano sei dei migliori titolari: Konko, Biava, Dias, Ledesma, Mauri e Klose. E' come se la Juventus dovesse giocare senza Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Pirlo, Marchisio e Matri, e riuscisse ugualmente a vincere con i gol splendidi di due rincalzi, magari Marrone e Pogba. Un'impresa. Settima vittoria europea con quattro pareggi che le mantengono intatta l'aureola d'imbattibilità assieme a quel Tottenham che guarda caso ha giocato nel nostro girone e ieri sera da sepolto l'Inter sotto la valanga di tre reti.
Ma badiamo ai fatti nostri, e godiamoci questi ragazzi di riserva che hanno gettato in campo forze fresche, con Ederson che ha giocato quasi niente ma ha già segnato tre gol importanti. Lo ritenevamo solo un ospite fisso della clinica Paideia, e invece dobbiamo ricrederci, perché è davvero un bel giocatore. Quanto a Ogenyi Onazi, qui ci troviamo di fronte a una vera e propria rivelazione, uno dei giocatori tecnicamente più sorprendenti di questo campionato, una vera perla nera Campione d'Africa e ora la nostra più bella speranza per il domani: ha dato il cambio vigorosamente a un uomo come Ledesma, non facendolo rimpiangere per niente. Ora Petkovic, scambiato per pazzo alle ore 18.55 di ieri sera e diventato un eroe alle 20.55, potrà contare davvero su di lui, e presto ci saranno altre occasioni per vederlo sfavillare, magari già domnica nel difficile spareggio per le Coppe 2013-14 con la Fiorentina.
giovedì 7 marzo 2013
Lazio formidabile, 2-0 a Stoccarda con Ederson e Onazi
Una Lazio che non ti aspetti, grande e assoluta padrona del campo a Stoccarda. Un netto due a zero con due splendidi gol del brasiliano Ederson e del giovanissimo nigeriano Onazi, quest'ultimo autore di uno slalom nell'area tedesca e pallone in fondo al sacco scartando anche il portiere.
Una Lazio giovane e inedita, con ben sei giocatori di riserva in campo: Pereirinha per Konko, Cana per Biava, Ciani per Dias, Onazi per Ledesma, Ederson per Mauri e Kozak per Klose. Malgrado tutte queste novità, una Lazio sicura di se stessa, brillante candidata a restare in Europa fra le prime otto. Ormai l'accesso dei quarti di finale è vicino, perché fra sette giorni all'Olimpico, sia pure con le porte chiuse, alla formazione biancoceleste basterà un pareggio, comodo comodo, o anche una sconfitta con un solo gol di scarto. Petkovic, la calma dei nervi distesi, potrà pensare ora al campionato e alla sfida con la Fiorentina sempre all'Olimpico.
Ha avuto più occasioni, la Lazio, di segnare perfino altri gol, mentre Marchetti ha compiuto qualche bella parata, ma non più di tanto. Nel finale, Petkovic ha fatto riposare un poco Ederson, Hernanes e Kozak chiamando in campo Ledesma, Gonzalez e Floccari. Possiamo dire, a questo punto, che le riserve della Lazio sono all'altezza dei titolari, e che, passato un brutto periodo di rilassamento, la squadra è pronta a disputare un ecceellente finale di stagione,
Ne avremo, contro i viola, un'importante e decisiva conferma.
Una Lazio giovane e inedita, con ben sei giocatori di riserva in campo: Pereirinha per Konko, Cana per Biava, Ciani per Dias, Onazi per Ledesma, Ederson per Mauri e Kozak per Klose. Malgrado tutte queste novità, una Lazio sicura di se stessa, brillante candidata a restare in Europa fra le prime otto. Ormai l'accesso dei quarti di finale è vicino, perché fra sette giorni all'Olimpico, sia pure con le porte chiuse, alla formazione biancoceleste basterà un pareggio, comodo comodo, o anche una sconfitta con un solo gol di scarto. Petkovic, la calma dei nervi distesi, potrà pensare ora al campionato e alla sfida con la Fiorentina sempre all'Olimpico.
Ha avuto più occasioni, la Lazio, di segnare perfino altri gol, mentre Marchetti ha compiuto qualche bella parata, ma non più di tanto. Nel finale, Petkovic ha fatto riposare un poco Ederson, Hernanes e Kozak chiamando in campo Ledesma, Gonzalez e Floccari. Possiamo dire, a questo punto, che le riserve della Lazio sono all'altezza dei titolari, e che, passato un brutto periodo di rilassamento, la squadra è pronta a disputare un ecceellente finale di stagione,
Ne avremo, contro i viola, un'importante e decisiva conferma.
Agosta: il postino nasconde tre anni di corrispondenza
Ben 200 chilogrammi di posta degli ultimi tre anni, 2011, 12 e 13, sono stati nascosti in vari sacchi da un postino di 50 anni di Subiaco, che per finire più presto il suo lavoro ad Agosta aveva trovato questa via più sbrigativa.
I carabineri hanno trovato altro materiale occultato anche nell'abitazione dell'impiegato, che intendeva disfarsene successivamente. Il postino è stato arrestato e denunciato per diversi reati, tra cui violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza.
I carabineri hanno trovato altro materiale occultato anche nell'abitazione dell'impiegato, che intendeva disfarsene successivamente. Il postino è stato arrestato e denunciato per diversi reati, tra cui violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza.
Lo Stoccarda si affida a Macheda, la Lazio forse a Kozak
Stasera contro la Lazio, l'allenatore italo-tedesco dello Stoccarda, Labbadia, rispolvera un vecchio pallino laziale, quel Federico Macheda che in Inghilterra aveva alimentato tante speranze e poi è ricaduto nell'ombra, ma è sempre un goleador di razza.
Petkovic non è da meno: noi abbiamo con Kozak che insime all'ìinterista Palacio è il cannoniere dell'Europa League, e l'allenatore croato intende dargli spazio, o accanto al bravo Floccari o addirittura in sostituzione della punta calabrese, che non appare in condizioni fisiche proprio al mille. E siccome ci sarà da fare a sportellate...
Gli attacchi sono importanti perché, ogni gol segnato, c'è una speranza in più di continuare aA lottare per la Coppa. Ma la maggior parte delle responsabilità ricede sulla difesa aspecialmente in trasferta, e non c'è dubbio che a Stoccarda sarà la difesa laziale, con Marchetti e Ledesma in testa, a dover dire la parola più importante. Speriamo di recuperare tutti i difensori nella vena migliore, perchè sarà necessario per reggere tutti i novantacinque minuti di una partita che si rivelerà tutt'altro che una passeggiata. Dall'esito di questo incontro dipenderà tutto il resto, poiché se la decisione delle porte chiuse sarà confermata, la partita di ritorno all'Olimpico assumerà una valenza di difficoltà notevolmente superiore per la Lazio, e solo un miracolo all'andata potrebbe garantire la possibilità di superare anche questo turno.
Petkovic non è da meno: noi abbiamo con Kozak che insime all'ìinterista Palacio è il cannoniere dell'Europa League, e l'allenatore croato intende dargli spazio, o accanto al bravo Floccari o addirittura in sostituzione della punta calabrese, che non appare in condizioni fisiche proprio al mille. E siccome ci sarà da fare a sportellate...
Gli attacchi sono importanti perché, ogni gol segnato, c'è una speranza in più di continuare aA lottare per la Coppa. Ma la maggior parte delle responsabilità ricede sulla difesa aspecialmente in trasferta, e non c'è dubbio che a Stoccarda sarà la difesa laziale, con Marchetti e Ledesma in testa, a dover dire la parola più importante. Speriamo di recuperare tutti i difensori nella vena migliore, perchè sarà necessario per reggere tutti i novantacinque minuti di una partita che si rivelerà tutt'altro che una passeggiata. Dall'esito di questo incontro dipenderà tutto il resto, poiché se la decisione delle porte chiuse sarà confermata, la partita di ritorno all'Olimpico assumerà una valenza di difficoltà notevolmente superiore per la Lazio, e solo un miracolo all'andata potrebbe garantire la possibilità di superare anche questo turno.
mercoledì 6 marzo 2013
Anni di scuola: 107. Le supplenze e San Francesco
Qualcuno avrà voluto far passare la cosa sotto silenzio chiamando in causa, senza nemmeno avvertirlo, un insegnante amico e magari compaesano del ragazzo. Una piccola carognata di cui certa gente è ben capace, poiché ne ho avuto la conferma in decine di altre occasioni.
A proposito di ore di supplenza, ogni insegnante ha l'obbligo di restare a disposizione diciotto ore la settiamana, ed anche se le ore d'insegnamento sono quattordici o quindici, deve completare l'orario con tre o quattro ore di "buco", ossia di disponibilità per la supplenza a qualche collega che si è preso una vacanza supplementare. In questo senso, si commettono le iniquità più vergognose: un insegnante ligio al dovere finirà per insegnare quattro ore più del dovuto, mentre un insegnante furbetto può fruire di tutti i favori o le debolezze di un preside, saltando spesso e volentieri ore o giornate o settimane d'insegnamento. Guai se un insegnante si crea la fama di essere un San Giovanni Bosco o un San Francesco, tutto dedito all'amore per l'insegnamento e all'affetto verso i suoi alunni: c'è sempre qualche furbo pronto ad approfittarne, sia fra i colleghi, cosa che magari può essere comprensibile, sia fra i dirigenti, il preside soprattutto, che diventano capaci di gestire quella briciola di potere a loro disposizione per compiere vessazioni ed angherie, tanto più deprecabili se compiute, come spesso avviene, per favorire insegnanti amici e dediti alla tattica della diplomazia o direttamente della malversazione ruffiana, facendo ampio uso del servilismo adulatorio.
A proposito di ore di supplenza, ogni insegnante ha l'obbligo di restare a disposizione diciotto ore la settiamana, ed anche se le ore d'insegnamento sono quattordici o quindici, deve completare l'orario con tre o quattro ore di "buco", ossia di disponibilità per la supplenza a qualche collega che si è preso una vacanza supplementare. In questo senso, si commettono le iniquità più vergognose: un insegnante ligio al dovere finirà per insegnare quattro ore più del dovuto, mentre un insegnante furbetto può fruire di tutti i favori o le debolezze di un preside, saltando spesso e volentieri ore o giornate o settimane d'insegnamento. Guai se un insegnante si crea la fama di essere un San Giovanni Bosco o un San Francesco, tutto dedito all'amore per l'insegnamento e all'affetto verso i suoi alunni: c'è sempre qualche furbo pronto ad approfittarne, sia fra i colleghi, cosa che magari può essere comprensibile, sia fra i dirigenti, il preside soprattutto, che diventano capaci di gestire quella briciola di potere a loro disposizione per compiere vessazioni ed angherie, tanto più deprecabili se compiute, come spesso avviene, per favorire insegnanti amici e dediti alla tattica della diplomazia o direttamente della malversazione ruffiana, facendo ampio uso del servilismo adulatorio.
Acuto: i giovani per valorizzare i borghi
I ragazzi di sette comuni, Acuto, Piglio, Paliano, Torre Caietani, Trevi nel Lazio, Villa Santo Stefano e Patrica si sono incontrati nell'aula consiliare del Comune di Acuto sabato 2 marzo per il progetto Borghi-market, ossia la valorizzazione dei borghi e del loro patrimonio culturale e attrattivo.
Promotori il sindaco di Acuto Augusto Agostini e l' assessore Adelmo Petrucci. Acuto si è posto come capofila del progetto, con il "laboratorio di marketing territoriale"denominato Monti-market, che prevede il coordinamento di attrattive culturali e turistiche.
L'attività comincia domani giovedì 7 marzo, utilizzando un apposito "manuale della funzione", realizzato da Renato Di Gregorio, con prime esperienze sulla strada del vino cesanese, e già utilizzato alla Sapienza.
Promotori il sindaco di Acuto Augusto Agostini e l' assessore Adelmo Petrucci. Acuto si è posto come capofila del progetto, con il "laboratorio di marketing territoriale"denominato Monti-market, che prevede il coordinamento di attrattive culturali e turistiche.
L'attività comincia domani giovedì 7 marzo, utilizzando un apposito "manuale della funzione", realizzato da Renato Di Gregorio, con prime esperienze sulla strada del vino cesanese, e già utilizzato alla Sapienza.
Il Profeta Hernanes in campo col Brasile contro Italia e Russia
Anderson Hernanes ce l'ha fatta. Sarà l'unico brasileiro d'Italia a rispondere all'appello di Felipe Scolari per il doppio incontro amichevole del 21 marzo aLondra e del 25 marzo a Londra con tro la Russia.
Due in contri molto importanti, che dimostrano quanta fiducia nutra Scolari nei confronti di Hernanes, che purtroppo non aveva potuto rispondere a un precedente appuntamento con la maglia verde-oro per l'antipatico e delicato infortunio alla testa.
Ma Hernanesè completamente guarito, e Scolari non ha esitato a richiamarlo ancora: ha fiducia della sua visione di gioco a centrocampo, gli affida un ruolo importante, ed Hernanes non intende mancare all'appuntamento con la gloria.
Destino ha voluto che fra pochi giorni, giovedì 21 marzo, a Ginevra Hernanes s'incontrerà a confronto col suo compagno di squadra Candreva, che Prandelli tiene in buona considerazione, ed anche con Marchetti, sicuramente convocato anche lui e con qualche speranza di poter riavere uno spicchio di maglia azzurra come collaudo. Vedremo. Sarà comunque un'amichevole, Italia-Brasile, davvero interessante fra due squadre che da sole detengono ben otto coppe di campioni del mondo, cinquue il Brasile e tre l'Italia: mezza storia dei mondiali è nelle mani di quesye due grandi formazioni, e la Lazio, come vedete, ha una bella parte da recitare anche lei nel consesso internazionale.
Due in contri molto importanti, che dimostrano quanta fiducia nutra Scolari nei confronti di Hernanes, che purtroppo non aveva potuto rispondere a un precedente appuntamento con la maglia verde-oro per l'antipatico e delicato infortunio alla testa.
Ma Hernanesè completamente guarito, e Scolari non ha esitato a richiamarlo ancora: ha fiducia della sua visione di gioco a centrocampo, gli affida un ruolo importante, ed Hernanes non intende mancare all'appuntamento con la gloria.
Destino ha voluto che fra pochi giorni, giovedì 21 marzo, a Ginevra Hernanes s'incontrerà a confronto col suo compagno di squadra Candreva, che Prandelli tiene in buona considerazione, ed anche con Marchetti, sicuramente convocato anche lui e con qualche speranza di poter riavere uno spicchio di maglia azzurra come collaudo. Vedremo. Sarà comunque un'amichevole, Italia-Brasile, davvero interessante fra due squadre che da sole detengono ben otto coppe di campioni del mondo, cinquue il Brasile e tre l'Italia: mezza storia dei mondiali è nelle mani di quesye due grandi formazioni, e la Lazio, come vedete, ha una bella parte da recitare anche lei nel consesso internazionale.
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