mercoledì 12 gennaio 2011

Sculli, Kharja, Matavelli...ci vuole Pazienza !

Ieri è stata la giornata del "vorrei ma non posso". Sculli non vuole il prestito, ma l'acquisto definitivo; il Genoa non vuole Bresciano, ma preferisce i contanti; Foggia non vuole andare al Genoa per non ricadere nelle mani di Ballardini, e così non si riesce a conmcludere nè per Sculli nè per Kharja. Che intrigo!
Ma...ci vuole Pazienza! E infatti ha cominciato a prendere voce la notizia che la Lazio è interessata al centrocampista napoletano che porta questo nome: un elemento umile ma prezioso, che tra Ledesma, Hernanes e Mauri farebbe un figurone alleggerendo una parte del loro impegnativo lavoro. Sembra che per Pazienza si dovrà attendere giugno (fine contratto), e che la Lazio stia comunque lavorando a questo obiettivo.
Intanto il diciottenne brasiliano Thiago Luis Matavelli, un nuovo genio del centrocampo alla Hernanes, provato dalla Juventus e dato per sicuro al Milan, avrebbe preferito invece la corte di Claudio Lotito, anche perché sia a Torino che a Milano i brasiliani non vanno più di moda ( basta pensare a Felipe Melo e a Ronaldinho), mentre alla Lazio si sta creando una vera e propria colonia di verde-oro: oltre a Matavelli, ecco Hernanes, Dias e Matuzalem, tutta gente che ha scritto il numero 1 nel proprio Dna di calciatore.
Mercato laziale movimentatissimo: infatti Santa Cruz non è del tutto tramontato, e forse forse il numero uno vero è costituito da quell'Adrian Mutu che sarà immesso sul mercato dal 21 gennaio e che risanerebbe tutte le piaghe offensive della Lazio che non ha un vero goleador. Un Mutu affiancato da Floccari aumenterebbe le chances di gol per l'uno e per l'altro, dato che Floccari si trova benissimo come frangiflutti, ma poi sul breve (triangolazione corta con uno scattante come Mutu) avrebbe molte più occasioni da gol.
Ecco: fra tante voci, speriamo che Lotito si ritrovi quei quattro-cinque milioni sufficienti per assicurarsi uno come Mutu e ritrovare lo slancio verso il vertice.
Il rumeno ha un caratterino? E allora uno come Zarate non ci vuole tutto il carisma di Reja per convincerlo a ragionare come uno che pensa più alla squadra che a se stesso?
Intanto al buon Liborio Kozak è stasto fatto capire che cinque mesi di duro lavoro al fianco di Di Vaio nel Bologna è quanto gli serve per diventare un vero giocatore di serie A: Reja non se l'è sentita di tentare lui direttamente la carta del praghese, e per una squadra ambiziosa come la Lazio forse sarebbe stato troppo rischioso. A Bologna pootrebbe andar bene, perchè i gol Kozak ce li ha in tasca come i fratelli Inzaghi, e delle volte non bisogna stare a vedere troppo se sono accompagnati dal bello stile oppure no. Auguri, Libor! Tanto, fra sei mesi dovresti essere di nuovo fra noi.

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