Edoardo Reja è un "duro" nelle sue considerazioni verso i propri giocatori. Maurito Zarate, perciò, non se la prenda troppo dei continui rimbrotti e del normale trattamento alla carta vetrata da parte del suo tecnico.
Zarate va preso così com'è? Ma anche Reja va preso così com'è. Alla fine, se si è tra persone intelligenti, si finisce per comprendersi.
Che Reja sia fatto "a cartoccio" lo abbiamo notato e lo notiamo continuamente. Lui ha i suoi "pallini" e si vede subito. Quanto ha dovuto faticare, ad esempio, Diakité, prima di riuscire a trovare un minimo di comprensione e poi, via via, una crescente fiducia, anche se mai al punto da venir considerato titolare? Per guadagnarsi la stima di Reja, bisogna lottare, lottare, lottare e impegnarsi senza cedimenti.
Un altro che sta lottando e guadagnando posizioni è Libor Kozak: diciamolo subito,
Reja non lo ha mai stimato troppo e preso bene così com'è. E Libor, duro, a faticare giorno dopo giorno, a farsi trovare pronto quei cinque minuti di partita che gli venivano concessi ogni tanto, e a forza di masticare amaro alla fine i frutti si cominciano a vedere.
Il più categorico degli esempi è quello di Tata Gonzalez. Lui l'anima l'ha sempre data, ma diciamolo chiaramente: Reja non se l'è mai filato. Solo ora che Brocchi e Mauri, ed anche Hernanes, stanno sputando l'anima per la gran fatica perché avrebbero bisogno di un po' di riposo, a Gonzalez è stata fornita qualche pallida possibilità di dimostrare che lui è un nazionale uruguayano, cioè di una nazione che è stata sempre grande ai mondiali, e anche agli ultimi è arrivata quarta, mentre noi spocchiosi italiani...Vedrete che Tata Gonzalez alla fine riuscirà a convincere in pieno Reja proprio perché non molla mai. Lui è un fondista alla Magrini e alla Re Cecconi: verrà fuori alla distanza.
Reja è fatto così. Bisogna prenderlo per come è fatto. Zarate è senza dubbio più bravo di Diakité, di Kozak e di Gonzalez, ma è anche meno umile ad accettare i consigli e a cercare di migliorare ancora, perchè la durezza di Reja è diretta a farti diventare più bravo: come uomo prima che come giocatore.
Quando Maurito lo avrà capito, e farà fumo dagli orecchi come fanno Kozak, Gonzalez e Diakité, la Lazio avrà finalmente un indiscusso fuoriclasse. Ma più che alla palla, dovrà guardare al compagno meglio piazzato.
Nessun commento:
Posta un commento