La dionea non è un animale, no! Ma in un certo senso, è come se lo fosse. Tu la vedi, anche in certi appartamenti di lusso: una bella pianta grassa, dai bei fiori colorati, i rami verdissimi, le foglie come conchiglie aperte, dentate, proprio simpatica.
Ma come si avvicina un insetto, specialmente una mosca, attirata dal buon odore, ecco che le valve della conchiglia si chiudono, e il povero insetto finisce ingoiato e digerito da questa ipocrita pianta carnivora. Come un animale, anzi, peggio di un animale.
La dionea di cui vi parliamo in questo racconto, viveva ai margini di un prato, seminascosta da un cespuglio di rovo. Aveva anche un nome: si chiamava Marilla.
Lì vicino a lei, viveva un ragno color marrone, che tesseva tesseva in continuazione le sue tele, per prendere anche lui qualche mosca e nutrirsi a sua volta. Lui si chiamava Raimondo.
Il ragno Raimondo si era accorto che, a pochi passi da casa sua, c'era questo animale...no, questa pianta...animale o pianta? A muovere si muoveva, ma non si spostava di un millimetro dal solito nascondiglio. Comunque, era una brutta concorrente, prendeva più mosche lei stando immobile che lui lavorando tanto.
-Mia cara vicina di casa - si convinse alla fine a parlare il ragno Raimondo - sapresti dirmi chi sei? Non riesco proprio a capire la tua vera natura: sei una pianta o un animale? -
-Sono una gran bella pianta, non mi vedi? Non vedi i miei fiori e le mie foglie? Come potrebbe mai avere fiori e foglie un animale? - rispose la dionea.
- E come potrebbe una pianta divorare mosche e insetti?- ribatté un po' piccato il ragno Raimondo.
- Colui che ha creato la natura si è voluto sbizzarrire: lui ne sa più di tutti noi, ed ha una fantasia infinita. Io sono una bella pianta che si nutre di insetti. Mi chiamo Dionea di cognome e Marilla di nome -
- Meraviglioso! Ma debbo stare attento, perché alla fin fine sono un insetto anch'io, e a quel che capisco faresti volentieri un bel bocconcino anche di me. Mi conviene tessere le mie tele lontano da qui -
- Ma via, non essere così catastrofico. Può darsi che le tue carni non mi piacciano neppure. Capisco che sei nervoso perchè ti rubo qualche mosca, e questo da una pianta proprio non potevi aspettartelo -
- Sì, mia bella Marilla. Sei bella e pericolosa proprio come una di quelle donne ammaliatrici che si vedono in TV o nei settimanali a colori degli uomini - disse con malizia il ragno Raimondo. -Meno male che non puoi muoverti più di tanto, che sei costretta a startene lì tra i cespugli -
Infatti, vedendo con quanta sveltezza e con quanta avidità la dionea Marilla aveva ingoiato una povera mosca di passaggio, il ragno Raimondo si spaventò davvero, e con uno strappo violento decise di andare a tessere la sua tela ben lontano da lì.
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