giovedì 27 gennaio 2011

Il pony e il mustang -66- storie di animali

L'uomo ha sempre amato i cavalli, che lo hanno acccompagnato in molte imprese e in molte fatiche nei lunghi secoli della sua esistenza.
Oggi vogliamo parlarvi di due tipi diversi di cavalli: uno, il pony, un piccolo cavallo particolarmente utile e addomesticato, che è la gioia di tanti bambini ; l'altro, il mustang, un cavallo selvatico americano, erede dei cavalli spagnoli giunti in America con i conquistadores, e poi allontanatisi dagli uomini e fuggiti nelle praterie, dove vivono in branchi in assoluta libertà.
Ci troviamo proprio ai limiti di una prateria americana, dove in una fattoria vive il pony Charlot, che sta brucando tranquillamente l'erba vicino alla staccionata.
Per caso, lì vicino, passa un mustang, Furia, cavallo selvaggio dalla lunghissima criniera, e vedendo il pony Charlot non può fare a meno di accostarsi incuriosito.
Batte un piede in terra, lancia un nitrito, e poi dice: - Che fai lì tutto solo, piccolo pony?Dove sono il tuo padrone e i bambini con cui giochi? -
Il pony Charlot rimase sorpreso da quella figura slanciata e selvaggia: - E tu chi sei,
che mi sembri un ribelle e uno sbandato? -
Furia aveva voglia di sfogarsi un po', e cominciò una lunga spiegazione. - Piccolo amico, anch'io tanto e tanto tempo fa ero uno come te, avevo dei padroni che erano soldati spagnoli con grandi elmi e corazze, e ci sottoponevano a incredibili fatiche. Una notte organizzammo la fuga, e da allora siamo liberi e ribelli, ci siamo moltiplicati e viviamo felici nelle grandi praterie, dove ci spostiamo in folti branchi cercando sempre pascoli nuovi. Tu come fai a star lì, tranquillo nella tua servitù all'uomo? -
- La mia servitù?- rispose il pony Charlot con calma. - Io sono a mio agio: mi danno buon cibo e tengono pulito il mio pelo. Ho due bambini che giocano sempre con me; uno è malato, e solo quando passeggia sulla mia groppa si sente felice. Fosse solo per questo, già dovrei essere soddisfatto per la mia esistenza. Tu, invece? -
- Vuoi forse dirmi che sono inutile? Che il mio pelo è sporco e la mia criniera è ribelle? La nostra gioia consiste nel vivere in branco, tutti uniti, ci guidiamo da soli e andiamo dove vogliamo. Non abbiamo padroni. Quando li avevamo, erano troppo cattivi con noi - replicò il mustang Furia con orgoglio.
-Perché sei tutto solo? Perché ti sei allontanato dal branco e ti sei accostato alla fattoria? Hai nostalgia? Vorresti tornare indietro e vivere come me? - chiese il pony Charlot.
- Non sia mai. E' stata solo una mia curiosità. Il mio branco è qua dietro la collina, e dall'alto ho visto te e la tua fattoria. C'è erba buona anche qui intorno - disse appoggiando un momento il grande muso ai pali dello steccato.
-Eccomi qui. Vedi bene che sono felice nella mia condizione, non mi sento schiavo, ma utile all'uomo e amato da lui e dai suoi bambini - rispose Charlot in tono soddisfatto.
- Sono felice per te - concluse Furia. - Ognuno sceglie la sua via e il suo modo di vivere. Senza invidia. Salutami i tuoi bambini: forse è l'unica cosa che mi manca -
Con queste parole, il mustang Furia prese a galoppare verso la collina, oltre la quale il suo branco l'aspettava, brucando l'erba e abbeverandosi nel fiume vicino.

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