Ecco due uccelli veramente belli, dalla voce canora: il loro canto è quanto di più bello si possa immaginare.
Pettirosso e capinera sono due piccoli uccelli molto amati dai bambini. Il loro aspetto è davvero gradevole: come dice il nome, la capinera ha una testolina nerissima, e molto spesso gli scrittori si sono serviti della sua immagine per descrivere belle fanciulle, magari infelici, come fece Giovanni Verga con la sua "storia di una capinera".
Quanto al pettirosso, ha colori così vivaci e contrastanti da attirare subito l'attenzione: quelle sue piume rosse sul petto hanno fatto nascere una bellissima leggenda. Ma lasciamo raccontarla proprio dal suo protagonista, il pettirosso Marcolino, che sta chiacchierando piacevolmente con la capinera Angelica sul ramo di una ombrosa quercia.
-Non conosci la mia leggenda? Eppure è molto antica- spiega Marcolino. -Risale a duemila anni fa, all'epoca di Gesù. Il Salvatore era stato messo in croce, e sul capo
portava una corona di spine. Una grossa spina era conficcata sulla sua fronte, quando un mio antenato passò sul monte Calvario di Gerusalemme e vide quel povero uomo messo in croce, e si commosse. Si accostò piano piano alla croce, al capo del sofferente, e col suo becco riuscì a strappare la grande spina che trafiggeva la sua fronte. Ne resta un segno evidente anche sulla Sacra Sindone. Un soldato romano lo vide, e lo scacciò con la sua lancia. Ma il petto dell'uccello si era bagnato col sangue dell'uomo crocifisso, e da quel momento tutti gli uccelli della nostra specie portano quella macchia caratteristica sul petto -
La capinera Angelica ascoltava, e si era veramente commossa. - Siete fortunati a portare per sempre sul petto il ricordo di Cristo. Ma anche noi capinere abbiamo una nostra storia che spiega il nero intenso delle piume sul nostro capo. La "capinera"del Verga era una bellissima e infelice ragazza siciliana, che venne tradita nel suo amore e si fece suora, prendendo quel velo nero che ricoprì per sempre i suoi capelli -
- Sì, anche voi avete una vostra storia, ma è veramente dolorosa, mentre la nostra ha una nota di consolazione, un ricordo bello -
- Però il Creatore è stato buono con voi e con noi - ragionò la capinera Angelica. - Ha voluto donare agli uni e alle altre una dolcissima voce, che esprime questi sentimenti con note tristi e delicate -
- E' vero - confermò il pettirosso Marcolino - Ma se stai veramente attenta, potrai notare che le nostre note esprimono anche gioia e consolazione, mentre la vostra voce ha soltanto una sfumatura di tristezza e di rimpianto -
- Sì. La ragazza che si fece suora e prese il velo nero per sempre non riuscì mai a dimenticare il suo amore, e il suo cuore non trovò mai pace. Quella malinconia è rimasta nella nostra voce di capinere -
Queste leggende, infatti, hanno sempre un fondo di verità, e chi le ha inventate ha saputo veramente scrutare nell'anima delle creature che hanno dato lo spunto al suo racconto, siano esse piccoli animali o magari esseri umani.
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