Il professor Colasanti era un grande appassionato di atletica leggera. Oltre che al campetto fuori porta, ci faceva esercitare in continuazione sull'area dell'acropoli, la bellissima collina dominante la città di Alatri, alla quale i paesani danno il nome di Civita.
L'acropoli è cinta dalle fantastiche mura ciclopiche, rimaste intatte da migliaia e migliaia di anni, dai tempi della civiltà pelasgica molto più antica di quella romana. Un simile massiccio monumento, perfettamente squadrato e il cui perimetro è di circa tre chilometri, renderebbe orgogliosa qualsiasi grande città del mondo, ed è benissimo paragonabile all'acropoli di Atene.
Il colle è oggi dominato dalla bella chiesa di San Sisto, protettore della città. Tre grandi porte conducono alla vetta, e tutto intorno alla chiesa, fino al perimetro delle mura, c'è un ampio piazzale, in gran parte erboso, che sfruttavamo nelle nostre gare di velocità e di resistenza, oltre che per le gare di salto in lungo e di getto del peso.
Colasanti riusciva a farsi aggregare le due ore settimanali in modo da avere a disposizione una bella fetta di tempo, chiedendo la solidarietà di altri colleghi con cui scambiava le ore. I suoi sforzi e la sua passione venivano ripagati da eccellenti risultati ai campionati studenteschi di Frosinone.
La vera passione di Colasanti erano però le corse campestri. Era riuscito a ricavare un bel circuito, con partenza dal campo sportivo comunale, un lungo tratto in progressiva discesa per circa due chilometri, poi una rapida virata, ancora due chilometri, stavolta in salita, e conclusione all'ingresso del campo sportivo.
L'acropoli è cinta dalle fantastiche mura ciclopiche, rimaste intatte da migliaia e migliaia di anni, dai tempi della civiltà pelasgica molto più antica di quella romana. Un simile massiccio monumento, perfettamente squadrato e il cui perimetro è di circa tre chilometri, renderebbe orgogliosa qualsiasi grande città del mondo, ed è benissimo paragonabile all'acropoli di Atene.
Il colle è oggi dominato dalla bella chiesa di San Sisto, protettore della città. Tre grandi porte conducono alla vetta, e tutto intorno alla chiesa, fino al perimetro delle mura, c'è un ampio piazzale, in gran parte erboso, che sfruttavamo nelle nostre gare di velocità e di resistenza, oltre che per le gare di salto in lungo e di getto del peso.
Colasanti riusciva a farsi aggregare le due ore settimanali in modo da avere a disposizione una bella fetta di tempo, chiedendo la solidarietà di altri colleghi con cui scambiava le ore. I suoi sforzi e la sua passione venivano ripagati da eccellenti risultati ai campionati studenteschi di Frosinone.
La vera passione di Colasanti erano però le corse campestri. Era riuscito a ricavare un bel circuito, con partenza dal campo sportivo comunale, un lungo tratto in progressiva discesa per circa due chilometri, poi una rapida virata, ancora due chilometri, stavolta in salita, e conclusione all'ingresso del campo sportivo.
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