sabato 25 giugno 2011

Arriva Cissé, e i greci si arrabbiano

Grande la rabbia per i tifosi e i giornalisti greci nel vedersi sfilare sotto il naso il grande Djabril Cissé.
Non perdonano il colpaccio alla Lazio, e la reazione è stata esattamente la testa per quanto è accaduto in Germania con Klose. Accuse di razzismo e di fascismo. Come se i tifosi della Lazio fossero una manica di esaltati e di forsennati, e non una platea che recenti statistiche hanno definito la più giovane e la più colta di tutta Italia.
La grande accoppiata Klose-Cissé, due uomini che da soli possono produrre 40 gol, non è stata digerita bene. Non si pensava che un tirchio come Lotito potesse tirar fuori dal borsellino quella manciata di milioni sufficienti per assicurarsi la proprietà e l'ingaggio di due fuoriclasse. Perciò la rabbia. Ora, qualche tifoso che fischia i neri e che magari inneggia alla destra c'è anche nella platea biancoceleste, ma questa in gran maggioranza è democratica e perbene. Inoltre, non ci pare che la Lazio vada fischiando i suoi neri come Diakité, o Makinwa, o i tanti piccoli gioielli di colore che il vivaio biancoceleste si sta assicurando. E in passato sono stati nostri beniamini gente come l'olandese, coloratissimo,  Aaron Winter, tra l'altro ebraico di religione. Massima tolleranza oper tutti, se non addirittutra affetto e solidi legami.
Il "bu" ai giocatori di colore avversari, semmai, è abituale in tutte le parti del continente, quando magari i tifosi sono arrabbiati per qualche sconfitta, e il nero è particolarmente bravo. Balotelli ne è lo straesempio.
Ben vengano dunque alla Lazio tutti i Cissé possibili e immaginabili, purché siano davvero dei campioni e facciano tanti, tantissimi gol.

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