mercoledì 22 giugno 2011

Vita di collegio: 51. Il gigante che balbetta

Tra i nostri amici del ginnasio e del liceo, una figura davvero caratteristica era il gigantesco Domenico Felici. Sarà stato alto almeno un metro e novanta, mentre la nostra media si aggirava sul metro e settanta, al massimo un paio di centimetri in più.
Domenico soffriva un po' di solitudine, parlava poco, si vergognava perché balbettava in modo notevole, specialmente quando era in preda all'emozione. Negli scritti se la cavava, e questo alla fine riusciva a salvarlo: ma quando doveva subire le interrogazioni era un vero strazio. Se noi impiegavamo cinque minuti, a lui occorreva almeno un quarto d'ora, al punto, qualche volta, da farci sospettare che fingesse a bella posta per coprire parzialmente qualche impreparazione.
Il professore di matematica, Sarandrea, sbrigativo e nervosissimo, non lo reggeva più di tanto: due minuti e lo mandava a posto, limitandosi a fargli fare una piccola espressione. Il 6 era assicurato.
La balbuzie di Felici era un po' ondivaga: talora si alleggeriva, talora si aggravava. Ci crederete? Con gli anni gli è passata del tutto, si è laureato in giurisprudenza, è diventato un avvocato di grido a Frosinone, ed è stato prescelto addirittura come consigliere provinciale per il partito liberale. Miracolo sensazionale: altro che i sassi in bocca di Demostene!

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