I vigili del fuoco di Colleferro e di Fiuggi sono dovuti intervenire d'urgenza ieri pomeriggio 29 giugno per un incendio sviluppatosi nel Parco della Selva, ai margini della strada provinciale palianese. Per fortuna l'intervento è stato tempestivo ed efficace.
Rimane però il grave problema della Selva : il Parco, abbandonato a se stesso, ricco di erbacce e di canne di bambù che prendono rapidamente fuoco, deve essere gestito direttamente dalla Regione Lazio, almeno con l'affidamento all'Agenzia Regionale Parchi.
Alternativa: affidare tutto alla gestione del Comune di Paliano, con i fondi della Regione, per farsi carico anche di quel che resta del Parco Uccelli, una volta magnifico, e ora languente nelle mani del volontariato.
La Presidente della regione Lazio, Renata Polverini, è chiamata direttamente in causa.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
giovedì 30 giugno 2011
Floccari al Parma : via libera per Cissé
Giornata importante, ieri, per la Lazio: Floccari è passato al Parma, e ci sarà dunque via libera per l'arrivo tanto sospirato di Djibril Cissé dal Panathinaicos.
Inoltre, Lotito si è visto offrire dal presidente del Palermo Zamparini non solo il richiesto Cassani, ma anche un altro difensore importante, il centrale Bovo, che potrebbe così concludere la campagna di potenziamento della difesa.
Altra trattativa in corso è quella con il Brescia per il centrocampista Kone, un giovane greco-albanese che sarebbe prezioso per svecchiare quella zona del campo per ora affidata a Brocchi, Matuzalem e Bresciani. In questo modo si prende atto che dal Galatasaray non arriverà Cana, visto che i turchi hanno tagliato corto con Muslera e quindi il cambio con il laterale albanese è saltato.
Ma sono in corso altri importanti affari calcistici, Lotito è lanciato e vuole fermarsi solo quando la squadra sarà veramente potenziata e pronta ad affrontare il triplice impegno stagionale. Intanto Tommaso Berni ha accettato la proposta dei portoghesi del Braga ed ha lasciato la Lazio dopo tanti campionati di attesa.
Inoltre, Lotito si è visto offrire dal presidente del Palermo Zamparini non solo il richiesto Cassani, ma anche un altro difensore importante, il centrale Bovo, che potrebbe così concludere la campagna di potenziamento della difesa.
Altra trattativa in corso è quella con il Brescia per il centrocampista Kone, un giovane greco-albanese che sarebbe prezioso per svecchiare quella zona del campo per ora affidata a Brocchi, Matuzalem e Bresciani. In questo modo si prende atto che dal Galatasaray non arriverà Cana, visto che i turchi hanno tagliato corto con Muslera e quindi il cambio con il laterale albanese è saltato.
Ma sono in corso altri importanti affari calcistici, Lotito è lanciato e vuole fermarsi solo quando la squadra sarà veramente potenziata e pronta ad affrontare il triplice impegno stagionale. Intanto Tommaso Berni ha accettato la proposta dei portoghesi del Braga ed ha lasciato la Lazio dopo tanti campionati di attesa.
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mercoledì 29 giugno 2011
Vita di collegio: 55 . Il mio terzo collegio
Al termine dell'anno di collegio al Conti Gentili, promosso con buoni voti in seconda liceo, per me si venne di nuovo a creare il problema di una sistemazione in collegio. Il buon padre Stefano Sarandrea, anziché rispedirmi a casa da mia madre, riuscì a trovare una soluzione veramente generosa: mi nominò istitutore del collegio dell'Ente Stampa, un piccolo istituto di beneficenza che accoglieva una trentina di ragazzi di povere condizioni familiari e orfani di uno o di entrambi i genitori.
Questo piccolo collegio era retto ugualmente dai padri scolopi, distava un centinaio di metri dal Conti Gentili, era guidato da un paio di sacerdoti, lo stesso padre Stefano Sarandrea e il giovane padre Tranquilli, di origine abruzzese, energico e sbrigativo, ma particolarmente amato dai ragazzi. Il personale era completato da una brava cuoca, dallo straordinario nome di Aeroplana, che ovviamente aveva un ruolo importante per quegli adolescenti, quasi tutti alla ricerca di una figura materna.
Io ero il loro istitutore, dormivo in una delle due camerate, li sorvegliavo e aiutavo nelle loro ore di studio, e li accompagnavo nelle loro passeggiate insieme al simpaticissimo padre Tranquilli, col quale era impossibile non fare amicizia. Mi colpiva in particolare la ruvidità e concretezza del suo linguaggio, con la quale si era assunto il compito di educare quei ragazzi anche dal punto di vista del sesso, visto che erano privi quasi tutti sia di un padre che di una madre.
Questo piccolo collegio era retto ugualmente dai padri scolopi, distava un centinaio di metri dal Conti Gentili, era guidato da un paio di sacerdoti, lo stesso padre Stefano Sarandrea e il giovane padre Tranquilli, di origine abruzzese, energico e sbrigativo, ma particolarmente amato dai ragazzi. Il personale era completato da una brava cuoca, dallo straordinario nome di Aeroplana, che ovviamente aveva un ruolo importante per quegli adolescenti, quasi tutti alla ricerca di una figura materna.
Io ero il loro istitutore, dormivo in una delle due camerate, li sorvegliavo e aiutavo nelle loro ore di studio, e li accompagnavo nelle loro passeggiate insieme al simpaticissimo padre Tranquilli, col quale era impossibile non fare amicizia. Mi colpiva in particolare la ruvidità e concretezza del suo linguaggio, con la quale si era assunto il compito di educare quei ragazzi anche dal punto di vista del sesso, visto che erano privi quasi tutti sia di un padre che di una madre.
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Paliano: 15 euro mensili per le strisce blu
L'amministrazione comunale di Paliano ha deciso di venire incontro alle richieste degli automobilisti per il parcheggio sulle strisce blu, riducendo il costo mensile a soli 15 euro, e addirittura a 12 facendo l'abbonamento annuale (144 euro). Il problema è davvero scottante, e il Comune sta cercando in tuttti i modi di ridurre la sosta selvaggia delle auto che spesso rischia di mandare in tilt il traffico cittadino.
Gli abbonamenti consentiti saranno al massimo 70. Rivolgersi al Comando Polizia Locale in Piazza XVII Martiri.
Gli abbonamenti consentiti saranno al massimo 70. Rivolgersi al Comando Polizia Locale in Piazza XVII Martiri.
Panagiotis Kone, un greco- albanese per il centrocampo
Se non dovesse arrivare "il guerriero" Cana dal Galatasaray, Igli Tare vuole un altro albanese (naturalizzato greco) al suo posto. Stiamo parlando di Panagiotis Giorgios Kone, che ha giocato quest'anno nel Brescia ritagliandosi un buon profilo di centrocampista offensivo alla Kakà. Il presidente Corioni , che magari spera di riavere ancora per un anno il grande Libor Kozak, spinge la Lazio in questo senso, e Lotito-Tare-Reja sembrano consenzienti.
Kone è più giovane di quattro anni rispetto a Cana, 24 contro 28, ha preferito la nazionalità greca ed è subito arrivato alla Nazionale biancoceleste. Anche se Cana dovesse arrivare, sarebbe sempre molto utile alla Lazio, che a centrocampo deve svecchiare parecchio avendo problemi con Bresciano e Matuzalem e un Brocchi che non è più un fanciullino.
Sono sei anni che Kone gioca da professionista, ed ha disputato 100 partite segnado 11 gol. E' un giocatore dinamico, un buon fisico, 1.84, capacità di organizzazione del gioco e di proiezione all'attacco: somiglia a un Mauri giovane, merce rara sui campi di gioco, uomo da assist e da gol nello stesso tempo. La Lazio farebbe comunque un buon affare, senza dover aspettare che si risolva la lunga questione Muslera, che ha stancato il buon Terim: - Al Galatasaray vogliamo gente disposta a giocare per noi senza dover arricciare il naso - ha detto, dichiarando che alla fine vede in porta Victor anziché il riottoso Fernando, che di andare in Turchia non ha per niente voglia. E siccome la Lazio lo darebbe in cambio di Cana, ecco che l'ipotesi Cana in biancoceleste è diventata un'ipotesi a rischio.
Meglio dunque cautelarsi con Kone, più giovane e altrettanto voglioso di far bene avendone i mezzi.
Kone è più giovane di quattro anni rispetto a Cana, 24 contro 28, ha preferito la nazionalità greca ed è subito arrivato alla Nazionale biancoceleste. Anche se Cana dovesse arrivare, sarebbe sempre molto utile alla Lazio, che a centrocampo deve svecchiare parecchio avendo problemi con Bresciano e Matuzalem e un Brocchi che non è più un fanciullino.
Sono sei anni che Kone gioca da professionista, ed ha disputato 100 partite segnado 11 gol. E' un giocatore dinamico, un buon fisico, 1.84, capacità di organizzazione del gioco e di proiezione all'attacco: somiglia a un Mauri giovane, merce rara sui campi di gioco, uomo da assist e da gol nello stesso tempo. La Lazio farebbe comunque un buon affare, senza dover aspettare che si risolva la lunga questione Muslera, che ha stancato il buon Terim: - Al Galatasaray vogliamo gente disposta a giocare per noi senza dover arricciare il naso - ha detto, dichiarando che alla fine vede in porta Victor anziché il riottoso Fernando, che di andare in Turchia non ha per niente voglia. E siccome la Lazio lo darebbe in cambio di Cana, ecco che l'ipotesi Cana in biancoceleste è diventata un'ipotesi a rischio.
Meglio dunque cautelarsi con Kone, più giovane e altrettanto voglioso di far bene avendone i mezzi.
martedì 28 giugno 2011
Roma: la tassa sui burini
Il pedaggio del Raccordo anulare proposto dal ministro Castelli solo per chi viene da fuori Roma è stato argutamente ribattezzato "la tassa sui burini" da Giorgio Pacetti, della consulta pendolari del Lazio.
Quella tassa, infatti, colpirebbe soprattutto il mezzo milione di pendolari che quotidianamente raggiungono Roma di primo mattino per arrivare al posto di lavoro tra mille difficoltà, non escluse quelle economiche.
Quella tassa, infatti, colpirebbe soprattutto il mezzo milione di pendolari che quotidianamente raggiungono Roma di primo mattino per arrivare al posto di lavoro tra mille difficoltà, non escluse quelle economiche.
Djibril Cissé: ci vediamo al derby !
Djibril Cissé, nella sua mente, il Panathinaikos lo ha lasciato da un pezzo, e si sta avvicinando a grandi passi a Formello: per raggiungere Klose, ma soprattutto per prepararsi al derby.
La prima delle tante cose che ha già detto, infatti, è questa: - Ci vediamo al derby! Posto prenotato per me anche nel tabellino dei marcatori -
Cissé è uno che in quel tabellino ci sta sempre. Nelle ultime due stagioni, in Grecia, ha timbrato il cartellino del gol ben 54 volte, 27 per campionato, e ovviamente come capocannoniere. E' un bestione da metter paura, e con queste referenze qui non vorremmo essere nei panni dei nostri cugini giallorossi.
In reltà, è tutta la squadra biancoceleste che quest'anno dovrebbe metter paura, e non soltanto alla Roma. Va via Muslera? Lotito ha già pronto Marchetti. Se n'è andato Lichtsteiner? Ecco servito il nazionale Cassani su un piatto d'argento, dato che costerà 7 milioni. Si è già assicurato Lulic come terzino sinistro, come laterale sinistro del centrocampo sta per fare largo a Cana, al centro dell'attacco eccoti il mondiale Klose, altro stoccatore implacabile, 8 reti nelle ultime cinque partite con la Nazionale tedesca. E c'è anche altra carne al fuoco: gli ultimi sette giorni della campagna acquisti saranno tutti un fuoco artificiale.
Però ti prego, Lotito: cerca di tirare fuori anche quei due milioncini per fare la pace col CONI. Ci sentiremmo tutti molto più signori.
La prima delle tante cose che ha già detto, infatti, è questa: - Ci vediamo al derby! Posto prenotato per me anche nel tabellino dei marcatori -
Cissé è uno che in quel tabellino ci sta sempre. Nelle ultime due stagioni, in Grecia, ha timbrato il cartellino del gol ben 54 volte, 27 per campionato, e ovviamente come capocannoniere. E' un bestione da metter paura, e con queste referenze qui non vorremmo essere nei panni dei nostri cugini giallorossi.
In reltà, è tutta la squadra biancoceleste che quest'anno dovrebbe metter paura, e non soltanto alla Roma. Va via Muslera? Lotito ha già pronto Marchetti. Se n'è andato Lichtsteiner? Ecco servito il nazionale Cassani su un piatto d'argento, dato che costerà 7 milioni. Si è già assicurato Lulic come terzino sinistro, come laterale sinistro del centrocampo sta per fare largo a Cana, al centro dell'attacco eccoti il mondiale Klose, altro stoccatore implacabile, 8 reti nelle ultime cinque partite con la Nazionale tedesca. E c'è anche altra carne al fuoco: gli ultimi sette giorni della campagna acquisti saranno tutti un fuoco artificiale.
Però ti prego, Lotito: cerca di tirare fuori anche quei due milioncini per fare la pace col CONI. Ci sentiremmo tutti molto più signori.
lunedì 27 giugno 2011
Vita di collegio: 54. La corsa campestre
Alla gara di selezione di quell'anno, 1952, all'ultimo momento volli iscrivermi anch'io. I sei finalisti per Frosinone erano in pratica già stati designati, e dunque io non potevo nutrire alcuna speranza. Mi ricordo che Colasanti, prima della partenza, mi guardò quasi con commiserazione, uno sguardo che diceva: - Ma dove vai, povero uccello spennato: non vedi che questi sono tutti preparatissimi? Tu vorresti di colpo riuscire a fare una campestre? -
Al colpo di pistola del via, giù per la discesa, si scatenò la muta dei concorrenti. Erano almeno una cinquantina. Io rimasi prima al centro del plotone, e poi in retrovia, man mano che questo si sgranava. Mi capitava sempre così, anche giocando a pallone. Bruciato il cosiddetto "primo fiato", rimanevo un po' di minuti in apnea, per riprendermi gradualmente e uscire fuori alla distanza.
Così mi successe quel giorno. Non avevo mai partecipato alla campestre, e quando cominciò la salita del ritorno ero senza dubbio fra gli ultimi. Poi cominciai una grande rimonta. Quando la salita si fece più aspra, ero già alle spalle dei primi dieci. In vista del campo sportivo, riuscii ancora ad accelerare e poi a sprintare, bruciando sul traguardo il sesto finalista designato, Piero Volpari.
Colasanti rimase sbalordito, e nell'ordine di arrivo mi piazzò settimo, alle spalle di Volpari, che così poté qualificarsi per la finale di Frosinone. A me fu fatto un torto, anche perché non mi ero mai preparato alla corsa e potevo solo considerarmi un "estemporaneo".
Al colpo di pistola del via, giù per la discesa, si scatenò la muta dei concorrenti. Erano almeno una cinquantina. Io rimasi prima al centro del plotone, e poi in retrovia, man mano che questo si sgranava. Mi capitava sempre così, anche giocando a pallone. Bruciato il cosiddetto "primo fiato", rimanevo un po' di minuti in apnea, per riprendermi gradualmente e uscire fuori alla distanza.
Così mi successe quel giorno. Non avevo mai partecipato alla campestre, e quando cominciò la salita del ritorno ero senza dubbio fra gli ultimi. Poi cominciai una grande rimonta. Quando la salita si fece più aspra, ero già alle spalle dei primi dieci. In vista del campo sportivo, riuscii ancora ad accelerare e poi a sprintare, bruciando sul traguardo il sesto finalista designato, Piero Volpari.
Colasanti rimase sbalordito, e nell'ordine di arrivo mi piazzò settimo, alle spalle di Volpari, che così poté qualificarsi per la finale di Frosinone. A me fu fatto un torto, anche perché non mi ero mai preparato alla corsa e potevo solo considerarmi un "estemporaneo".
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Parco di Valmontone: un mese record
Il Parco giochi di Valmontone, in un solo mese, 26 maggio-26 giugno,ha conquistato la piazza: 150 mila presenze, una media di 5 mila al giorno. Anche i consumi alimentari sono stati vertiginoisiu: 28 mila hot dog, 17 mila cotolette alla milanese, 11 mila trance di pizza, 74 mila gelati confezionati, 165 milas bottiglie d'acqua, 65 mila caffé.
I giochi più popolari: l'Olandese Volante, con un percorso di 600 metri; lo Yukatan, con brache da 20 posti, e le rapide Drakkar. Ha incontrato immediatamente un grande successo la mascotte Gattobaleno, con seimila foto scattate e 60 mila presenze al suo spettacolo, duemila peluche e quasi tremila portachiavi venduti. Anche le fatine Winx hanno raccolto la simpatia del pubblico giovane con 4500 foto autografate.
I giochi più popolari: l'Olandese Volante, con un percorso di 600 metri; lo Yukatan, con brache da 20 posti, e le rapide Drakkar. Ha incontrato immediatamente un grande successo la mascotte Gattobaleno, con seimila foto scattate e 60 mila presenze al suo spettacolo, duemila peluche e quasi tremila portachiavi venduti. Anche le fatine Winx hanno raccolto la simpatia del pubblico giovane con 4500 foto autografate.
Muslera accetta Istanbul, arrivano Cana e Marchetti
Ci ha pensato un bel po': lui forse non voleva lasciare Roma, però alla fine si è convinto. Le ultime voce danno infatti Muslera deciso ad accettare il contratto con il Galatasaray, che è sempre una buona piazza: ricordiamo che quando Roma perse il suo impero, lo assunse proprio Costantinopoli, ovvero Bisanzio, ovvero ancora Istanbul, tre nomi per indicare la stessa bellissima città sul Bosforo.
Siamo contenti che Muslera si sia convinto, anche perché per noi laziali sblocca ben due trattative: quella di Marchetti, che ormai non ha più ostacoli sulla sua via biancoceleste, e quella per il laterale albanese Cana, palino di Tare, ma anche di Reja e di Lotito. Speriamo che il vigoroso centrocamnpista difensivo, 47 volte nazionale, diventi la nostra colonna accanto a Ledesma, costituendo un duo pregevole sia tecnicamente che per efficacia sul campo.
Perché la Lazio sia al completo, ora manca solo il sostituto di Lichsteiner, e ad avere ottime probabilità di farcela è il rosanero Cassani, che Zamparini non considera incedibile, e che alla Lazio farebbe davvero comodo: il Palermo potrebbe avere come contropartita il bravo Floccari, uomo mercato di questo momento. Dalla Russia parlano anche d'interesse della Lazio per il giovanissimo terzino under 21 Taras Burlak, del Lokomotiv, che potrebbe comunque arrivare anche se arriva Cassani.
Siamo contenti che Muslera si sia convinto, anche perché per noi laziali sblocca ben due trattative: quella di Marchetti, che ormai non ha più ostacoli sulla sua via biancoceleste, e quella per il laterale albanese Cana, palino di Tare, ma anche di Reja e di Lotito. Speriamo che il vigoroso centrocamnpista difensivo, 47 volte nazionale, diventi la nostra colonna accanto a Ledesma, costituendo un duo pregevole sia tecnicamente che per efficacia sul campo.
Perché la Lazio sia al completo, ora manca solo il sostituto di Lichsteiner, e ad avere ottime probabilità di farcela è il rosanero Cassani, che Zamparini non considera incedibile, e che alla Lazio farebbe davvero comodo: il Palermo potrebbe avere come contropartita il bravo Floccari, uomo mercato di questo momento. Dalla Russia parlano anche d'interesse della Lazio per il giovanissimo terzino under 21 Taras Burlak, del Lokomotiv, che potrebbe comunque arrivare anche se arriva Cassani.
domenica 26 giugno 2011
Colleferro: i difetti del vivere in città
Vivono bene i bambini, a Colleferro, a contatto con l'inquinamento? Un grande problema, affrontato coraggiosamente dal centro per l'infanzia "lo Scarabocchio" con la sua coordinatrice Tiziana Ricci.
Mercoledì 29 giugno, alle ore 17, nei locali del bar Madrugada sulla via Consolare, ci sarà un confronto con il pubblico su questo coinvolgente argomento. L'alimentazione ha un ruolo fondamentale per la protezione dei bambini. Interverrano il dottor Armando Ceccarelli, pediatra omeopata dell'ospedale di Colleferro, e Alberto Valentini, responsabile onlus per la tutela della vallata del Sacco.
Mercoledì 29 giugno, alle ore 17, nei locali del bar Madrugada sulla via Consolare, ci sarà un confronto con il pubblico su questo coinvolgente argomento. L'alimentazione ha un ruolo fondamentale per la protezione dei bambini. Interverrano il dottor Armando Ceccarelli, pediatra omeopata dell'ospedale di Colleferro, e Alberto Valentini, responsabile onlus per la tutela della vallata del Sacco.
Gabriel Tamas, un difensore centrale per la Lazio
La Lazio è sempre a caccia di un paio di difensori, un laterale destro e un centrale, il primo per rimpiazzare Lichtsteiner, il secondo per dare un vice a Dias e Biava, che sono un po' avanti con l'età.
La Lazio ha già due valdi rincalzi per quest'ultimo ruolo: il rilanciato Diakité, atteso alla conferma definitiva, e il solito Guglielmo Stendardo, sempre utile e disponibile. Però i biancocelesti quest'anno sono impegnati su un triplice fronte, e Reja ritiene necessaria la presenza di un altro centrale di tutto affidamento.
La Lazio sta seguendo da alcune settimane una pista interessante, che porta al nazionale rumeno Gabriel Tamas, 27 anni, militante in Inghilterra nell'ex squadra di Di Matteo, il West Bromwich. Proprio Di Matteo ha dato eccellenti referenze del difensore rumeno, tenicamente assai valido. La Lazio può averlo subito in prestito oneroso, con la possibilità di riscatto a 3 milioni, ma pare che ci siano dei piccoli problemi caratteriali a ritardare la conclusione. Comunque, sul piano professionale, la serietà del giocatore non è discussa, è sempre primo in campo per gli allenamenti, sul piano fisico ha ottime referenze. Data l'affinità con Stefan Radu, nel quale Tamas troverebbe un gran punto di appoggio, la manovra è ritenuta possibile e immediata.
Per il laterale destro, dopo qualche pausa di ripensamento, Lotito avrebbe ripreso i contatti col presidente genoano Preziosi per Konko, che era già stato dato per acquisito.
In settimana dovrebbero essere perfezionati i ventilati acquisti di Federico Marchetti e di Djibril Cissé.
La Lazio ha già due valdi rincalzi per quest'ultimo ruolo: il rilanciato Diakité, atteso alla conferma definitiva, e il solito Guglielmo Stendardo, sempre utile e disponibile. Però i biancocelesti quest'anno sono impegnati su un triplice fronte, e Reja ritiene necessaria la presenza di un altro centrale di tutto affidamento.
La Lazio sta seguendo da alcune settimane una pista interessante, che porta al nazionale rumeno Gabriel Tamas, 27 anni, militante in Inghilterra nell'ex squadra di Di Matteo, il West Bromwich. Proprio Di Matteo ha dato eccellenti referenze del difensore rumeno, tenicamente assai valido. La Lazio può averlo subito in prestito oneroso, con la possibilità di riscatto a 3 milioni, ma pare che ci siano dei piccoli problemi caratteriali a ritardare la conclusione. Comunque, sul piano professionale, la serietà del giocatore non è discussa, è sempre primo in campo per gli allenamenti, sul piano fisico ha ottime referenze. Data l'affinità con Stefan Radu, nel quale Tamas troverebbe un gran punto di appoggio, la manovra è ritenuta possibile e immediata.
Per il laterale destro, dopo qualche pausa di ripensamento, Lotito avrebbe ripreso i contatti col presidente genoano Preziosi per Konko, che era già stato dato per acquisito.
In settimana dovrebbero essere perfezionati i ventilati acquisti di Federico Marchetti e di Djibril Cissé.
sabato 25 giugno 2011
Vita di collegio: 53. Le gare sull'Acropoli
Il professor Colasanti era un grande appassionato di atletica leggera. Oltre che al campetto fuori porta, ci faceva esercitare in continuazione sull'area dell'acropoli, la bellissima collina dominante la città di Alatri, alla quale i paesani danno il nome di Civita.
L'acropoli è cinta dalle fantastiche mura ciclopiche, rimaste intatte da migliaia e migliaia di anni, dai tempi della civiltà pelasgica molto più antica di quella romana. Un simile massiccio monumento, perfettamente squadrato e il cui perimetro è di circa tre chilometri, renderebbe orgogliosa qualsiasi grande città del mondo, ed è benissimo paragonabile all'acropoli di Atene.
Il colle è oggi dominato dalla bella chiesa di San Sisto, protettore della città. Tre grandi porte conducono alla vetta, e tutto intorno alla chiesa, fino al perimetro delle mura, c'è un ampio piazzale, in gran parte erboso, che sfruttavamo nelle nostre gare di velocità e di resistenza, oltre che per le gare di salto in lungo e di getto del peso.
Colasanti riusciva a farsi aggregare le due ore settimanali in modo da avere a disposizione una bella fetta di tempo, chiedendo la solidarietà di altri colleghi con cui scambiava le ore. I suoi sforzi e la sua passione venivano ripagati da eccellenti risultati ai campionati studenteschi di Frosinone.
La vera passione di Colasanti erano però le corse campestri. Era riuscito a ricavare un bel circuito, con partenza dal campo sportivo comunale, un lungo tratto in progressiva discesa per circa due chilometri, poi una rapida virata, ancora due chilometri, stavolta in salita, e conclusione all'ingresso del campo sportivo.
L'acropoli è cinta dalle fantastiche mura ciclopiche, rimaste intatte da migliaia e migliaia di anni, dai tempi della civiltà pelasgica molto più antica di quella romana. Un simile massiccio monumento, perfettamente squadrato e il cui perimetro è di circa tre chilometri, renderebbe orgogliosa qualsiasi grande città del mondo, ed è benissimo paragonabile all'acropoli di Atene.
Il colle è oggi dominato dalla bella chiesa di San Sisto, protettore della città. Tre grandi porte conducono alla vetta, e tutto intorno alla chiesa, fino al perimetro delle mura, c'è un ampio piazzale, in gran parte erboso, che sfruttavamo nelle nostre gare di velocità e di resistenza, oltre che per le gare di salto in lungo e di getto del peso.
Colasanti riusciva a farsi aggregare le due ore settimanali in modo da avere a disposizione una bella fetta di tempo, chiedendo la solidarietà di altri colleghi con cui scambiava le ore. I suoi sforzi e la sua passione venivano ripagati da eccellenti risultati ai campionati studenteschi di Frosinone.
La vera passione di Colasanti erano però le corse campestri. Era riuscito a ricavare un bel circuito, con partenza dal campo sportivo comunale, un lungo tratto in progressiva discesa per circa due chilometri, poi una rapida virata, ancora due chilometri, stavolta in salita, e conclusione all'ingresso del campo sportivo.
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Piglio: Rocca d'Oro 2011, si parte!
Parte oggi, sabato 25 giugno, alle ore 18, la serie di manifestazioni "Rocca d'Oro 2011" presieduta da Giancarlo Flavi e dedicata quest'anno alla città di Piglio: viene inaugurata la mostra personale del pittore Claudio Spada, autore del bellissimo Logo. La mostra presenta i logo degli anni precedenti, realizzati da grandi artisti, tra cui Ennio Calabria, Giacomo Lisia, Belisario Mancini, Gianni Testa e Simona Morelli.
In serata, a Roma, al barcone della Romana Nuoto, presentazione del programma e nomination dei premiati, con degustazione di prodotti tipici offerti dalla Comunità Montana degli Ernici.
Lunedì 27, presentazione al Prefetto di Frosinone del Logo da parte della giuria, tra cui Bruno Ferraro, don Santino Spartà, Daniele e Giancarlo Flavi, e il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini.
Appuntamento clou, sempre a Piglio, venerdì 1 luglio. Il Premio Rocca d'Oro è un'istituzione che mira ad esaltare la professionalità in campo internazionale.
In serata, a Roma, al barcone della Romana Nuoto, presentazione del programma e nomination dei premiati, con degustazione di prodotti tipici offerti dalla Comunità Montana degli Ernici.
Lunedì 27, presentazione al Prefetto di Frosinone del Logo da parte della giuria, tra cui Bruno Ferraro, don Santino Spartà, Daniele e Giancarlo Flavi, e il sindaco di Piglio Tommaso Cittadini.
Appuntamento clou, sempre a Piglio, venerdì 1 luglio. Il Premio Rocca d'Oro è un'istituzione che mira ad esaltare la professionalità in campo internazionale.
Arriva Cissé, e i greci si arrabbiano
Grande la rabbia per i tifosi e i giornalisti greci nel vedersi sfilare sotto il naso il grande Djabril Cissé.
Non perdonano il colpaccio alla Lazio, e la reazione è stata esattamente la testa per quanto è accaduto in Germania con Klose. Accuse di razzismo e di fascismo. Come se i tifosi della Lazio fossero una manica di esaltati e di forsennati, e non una platea che recenti statistiche hanno definito la più giovane e la più colta di tutta Italia.
La grande accoppiata Klose-Cissé, due uomini che da soli possono produrre 40 gol, non è stata digerita bene. Non si pensava che un tirchio come Lotito potesse tirar fuori dal borsellino quella manciata di milioni sufficienti per assicurarsi la proprietà e l'ingaggio di due fuoriclasse. Perciò la rabbia. Ora, qualche tifoso che fischia i neri e che magari inneggia alla destra c'è anche nella platea biancoceleste, ma questa in gran maggioranza è democratica e perbene. Inoltre, non ci pare che la Lazio vada fischiando i suoi neri come Diakité, o Makinwa, o i tanti piccoli gioielli di colore che il vivaio biancoceleste si sta assicurando. E in passato sono stati nostri beniamini gente come l'olandese, coloratissimo, Aaron Winter, tra l'altro ebraico di religione. Massima tolleranza oper tutti, se non addirittutra affetto e solidi legami.
Il "bu" ai giocatori di colore avversari, semmai, è abituale in tutte le parti del continente, quando magari i tifosi sono arrabbiati per qualche sconfitta, e il nero è particolarmente bravo. Balotelli ne è lo straesempio.
Ben vengano dunque alla Lazio tutti i Cissé possibili e immaginabili, purché siano davvero dei campioni e facciano tanti, tantissimi gol.
Non perdonano il colpaccio alla Lazio, e la reazione è stata esattamente la testa per quanto è accaduto in Germania con Klose. Accuse di razzismo e di fascismo. Come se i tifosi della Lazio fossero una manica di esaltati e di forsennati, e non una platea che recenti statistiche hanno definito la più giovane e la più colta di tutta Italia.
La grande accoppiata Klose-Cissé, due uomini che da soli possono produrre 40 gol, non è stata digerita bene. Non si pensava che un tirchio come Lotito potesse tirar fuori dal borsellino quella manciata di milioni sufficienti per assicurarsi la proprietà e l'ingaggio di due fuoriclasse. Perciò la rabbia. Ora, qualche tifoso che fischia i neri e che magari inneggia alla destra c'è anche nella platea biancoceleste, ma questa in gran maggioranza è democratica e perbene. Inoltre, non ci pare che la Lazio vada fischiando i suoi neri come Diakité, o Makinwa, o i tanti piccoli gioielli di colore che il vivaio biancoceleste si sta assicurando. E in passato sono stati nostri beniamini gente come l'olandese, coloratissimo, Aaron Winter, tra l'altro ebraico di religione. Massima tolleranza oper tutti, se non addirittutra affetto e solidi legami.
Il "bu" ai giocatori di colore avversari, semmai, è abituale in tutte le parti del continente, quando magari i tifosi sono arrabbiati per qualche sconfitta, e il nero è particolarmente bravo. Balotelli ne è lo straesempio.
Ben vengano dunque alla Lazio tutti i Cissé possibili e immaginabili, purché siano davvero dei campioni e facciano tanti, tantissimi gol.
venerdì 24 giugno 2011
Fiuggi: le acropoli del Lazio
Sabato 25, Hotel Ambasciatori di Fiuggi, ore 17,30, presentazione del grande libro "Latium vetus" dell'architetto fiuggino Daniele Baldassarre. E' il primo di due grandi volumi che illustrano le acropoli e le cinte urbane di diciotto centri del Lazio meridionale: Alatri, Anagni, Arpino, Cassino, Cori, Ferentino, Formia, Palestrina, Segni, Sora, Terracina, Veroli, ed altre ancora, con illustrazioni dell'anagnino Sandro Scascitelli.
Ciascuno dei due volumi, editi da Enzo Tofani, si compone di 400 pagine di grande formato, con illustrazioni in doppia pagina. E' un'opera di assoluto valore culturale.
Sono presenti personaggi della cultura come l'avvocato Renato Mammuccari, l'archeologo Francesco Monza Cifarelli, il professor Vincenzo De Caprio, Laura Cambellotti, il prof. Giorgio Koch, Francesco Frediani Dionigi Di Cosimo.
Ciascuno dei due volumi, editi da Enzo Tofani, si compone di 400 pagine di grande formato, con illustrazioni in doppia pagina. E' un'opera di assoluto valore culturale.
Sono presenti personaggi della cultura come l'avvocato Renato Mammuccari, l'archeologo Francesco Monza Cifarelli, il professor Vincenzo De Caprio, Laura Cambellotti, il prof. Giorgio Koch, Francesco Frediani Dionigi Di Cosimo.
Se parte Floccari, arriva Cissé
Il 7 luglio è sempre più vicino, e la Lazio sta tirando le fila conclusive della sua campagna acquisti. Tre sono i ruoli da definire: terzino destro, seconda punta, centrocampista offensivo.
Di candidati ce ne sono in quantità, ma i preferiti, a questo momento, sono Cissé, Sapunaru e Parolo.
Intanto Marchetti si sta pian piano sistemando in quello che è stato il posto di Fernando Muslera, con addio di un giocatore che non avrebbe voluto partire ma che è stato costretto a farlo dal suo manager Fonseca, un carattere puntiglioso che si è sempre scontrato con il carattere altrettanto puntiglioso di Lotito.
Per l'arrivo di Cissé, gran goleador del Panathinaikos, manca solo la definizione della vendita di Floccari, un eccellente giocatore-squadra che vorrebbero a Parma, a Palermo e forse anche in altre piazze tipo Napoli. Ma se non arrivano i soldi di Floccari, Cissé non può mettere piede a Formello.
Partito Lichtsteiner, c'è una lunga lista di aspiranti alla sua sostituzione. Francamente, il più quotato ci sembra il rumeno Sapunaru del Porto, punto di forza delle sua nazionale insieme a Radu, che gli sta preparando la piazza. Costa sui 6 milioni di euro.
Quanto al centrocampista offensivo, il nome più gradito è quello del cesenate Parolo, assai ben disposto a venire alla Lazio, in cambio di Pasqualino Foggia molto stimato da Giampaolo: con lui potrebbe partire per Cesena anche Garrido, ormai pronto a riprendere il campo con una certa sicurezza di rendimento.
La Lazio dell'ultim'ora si annuncia in questa veste: Marchetti; Sapunaru, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Parolo, Mauri, Hernanes; Klose, Cissé, con ben cinque elementi nuovi rispetto alla scorsa stagione.
Di candidati ce ne sono in quantità, ma i preferiti, a questo momento, sono Cissé, Sapunaru e Parolo.
Intanto Marchetti si sta pian piano sistemando in quello che è stato il posto di Fernando Muslera, con addio di un giocatore che non avrebbe voluto partire ma che è stato costretto a farlo dal suo manager Fonseca, un carattere puntiglioso che si è sempre scontrato con il carattere altrettanto puntiglioso di Lotito.
Per l'arrivo di Cissé, gran goleador del Panathinaikos, manca solo la definizione della vendita di Floccari, un eccellente giocatore-squadra che vorrebbero a Parma, a Palermo e forse anche in altre piazze tipo Napoli. Ma se non arrivano i soldi di Floccari, Cissé non può mettere piede a Formello.
Partito Lichtsteiner, c'è una lunga lista di aspiranti alla sua sostituzione. Francamente, il più quotato ci sembra il rumeno Sapunaru del Porto, punto di forza delle sua nazionale insieme a Radu, che gli sta preparando la piazza. Costa sui 6 milioni di euro.
Quanto al centrocampista offensivo, il nome più gradito è quello del cesenate Parolo, assai ben disposto a venire alla Lazio, in cambio di Pasqualino Foggia molto stimato da Giampaolo: con lui potrebbe partire per Cesena anche Garrido, ormai pronto a riprendere il campo con una certa sicurezza di rendimento.
La Lazio dell'ultim'ora si annuncia in questa veste: Marchetti; Sapunaru, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Parolo, Mauri, Hernanes; Klose, Cissé, con ben cinque elementi nuovi rispetto alla scorsa stagione.
giovedì 23 giugno 2011
Vita di collegio: 52. Un ricordo perenne
Di Domenico Felici, poi, io ho un ricordo perenne, che dura da sessant'anni. Ve lo racconto brevemente. Lui lo avrà certamente dimenticato, io no. Il professore di educazione fisica, il brusco ma simpaticissimo Colasanti, ci portava spesso, nelle sue ore di lezione, a fare delle gare di atletica al campetto distante poche centinaia di metri dalla scuola.
Le gare di velocità venivano disputate sulla strada asfaltata sovrastante. Ci disponevamo in una fila di sette-otto a stretta portata di gomito. Io capitai, per mia sfortuna, sotto...il gomito del gigantesco Domenico. Colasanti diede il via: -Uno, due, tre! - Felici sgomitò per darsi la spinta, e mi colpì in pieno sulla mascella destra. Un urlo di dolore, e quando aprii la bocca sputai il resto di entrambi i miei molari.
Ebbe voglia Domenico a scusarsi per la sua involontarietà: io dovetti dare l'addio ai miei preziosi molari, di cui rimase solo un parziale frammento di base, quasi inservibile per la mia masticazione. Avevo soltanto diciotto anni e i miei denti erano perfettamente sani, tanto è vero che gli altri li conservo quasi tutti intatti ancora oggi, alla rispettabile età di 77 anni, con grande meraviglia del medico che mi fa l'anamnesi in occasione di qualche intervento chirurgico.
Di Domenico Felici ho seguito l'evoluzione negli anni, ma non l'ho più visto. Credo di averlo riconosciuto per la sua mole gigantesca in anni recenti, al Provveditorato agli Studi di Roma, in occasione di un esame di maturità nel quale sarà stato impegnato in qualche istituto commerciale di Roma. I mei poveri molari ne provarono ancora dolore
per un attimo.
Le gare di velocità venivano disputate sulla strada asfaltata sovrastante. Ci disponevamo in una fila di sette-otto a stretta portata di gomito. Io capitai, per mia sfortuna, sotto...il gomito del gigantesco Domenico. Colasanti diede il via: -Uno, due, tre! - Felici sgomitò per darsi la spinta, e mi colpì in pieno sulla mascella destra. Un urlo di dolore, e quando aprii la bocca sputai il resto di entrambi i miei molari.
Ebbe voglia Domenico a scusarsi per la sua involontarietà: io dovetti dare l'addio ai miei preziosi molari, di cui rimase solo un parziale frammento di base, quasi inservibile per la mia masticazione. Avevo soltanto diciotto anni e i miei denti erano perfettamente sani, tanto è vero che gli altri li conservo quasi tutti intatti ancora oggi, alla rispettabile età di 77 anni, con grande meraviglia del medico che mi fa l'anamnesi in occasione di qualche intervento chirurgico.
Di Domenico Felici ho seguito l'evoluzione negli anni, ma non l'ho più visto. Credo di averlo riconosciuto per la sua mole gigantesca in anni recenti, al Provveditorato agli Studi di Roma, in occasione di un esame di maturità nel quale sarà stato impegnato in qualche istituto commerciale di Roma. I mei poveri molari ne provarono ancora dolore
per un attimo.
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vita di collegio
Valmontone: Cesanese è Fashion !
Settanta negozi del Fashion District di Valmontone hanno aderito alla manifestazione "Cesanese è fashion" (al 25 al 29 giugno). Il complesso moda dell'Outlet e la Strada del Cesanese di Piglio hanno lanciato una originale e divertente iniziativa. Il gustoso vino di Piglio, venduto in un caratteristico calice acquistabile per 5 euro, è abbinato ai singoli negozi con eleganti accostamenti curati da Letizia Palma e Maria Ernesta Berucci.
Da Valmontone partirà anche il già collaudato TramVino, che visiterà ben 40 aziende distribuite nel territorio di Paliano, Piglio, Serrone, Acuto, Anagni ed Affile. C'è veramente un grande fervore, in questa zona e in questo periodo, hic et nunc, che potrebbe influire beneficamente sull'economia locale.
Da Valmontone partirà anche il già collaudato TramVino, che visiterà ben 40 aziende distribuite nel territorio di Paliano, Piglio, Serrone, Acuto, Anagni ed Affile. C'è veramente un grande fervore, in questa zona e in questo periodo, hic et nunc, che potrebbe influire beneficamente sull'economia locale.
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Miralem Pjanic: anch'io sogno la Lazio
Quando ha saputo che il suo compagno nella nazionale bosniaca Sened Lulic è passato alla Lazio, e che Tare e Reja stanno seguendo anche lui, la giovane mezzala dell'Olympique Lione Miralem Pjanic non ha potuto fare a meno di dire. - Voglio la Lazio anch'io...-
Già. ora tutti vogliono la Lazio. Ma stavolta non sarà facile. Miralem ha una grossa quotazione, l'Olympique Lione è disposto a mandarlo via solo in cambio di 10-12 milioni, e chissà se Lotito se la sentirà di fare questo grosso sacrificio. Un sacrificio che varrebbe la pena fare. Miralem Pjanic ha appena compiuto 21 anni, e già sono tre stagioni che milita con il Lione nella Champions League, dove si è fatto ammirare e ha disputato 21 partite segnando 5 gol.
E' un centrocampista offensivo di eccellenti qualità, è alto un metro e ottanta, nel campionato francese, in tre anni, ha giocato 109 partite segnando 15 gol. Ma ora, avendo saputo che Tare e Reja lo seguono, non fa altro che pensare alla Lazio.
-Beato Sened - dice Pjanic - Lo invidio. Giocare a Roma, con questo squadrone biancoceleste, sarebbe davvero un sogno anche per me -
Un sogno di 21 anni e di 12 milioni di euro. Sarebbe troppo, per Lotito?
Già. ora tutti vogliono la Lazio. Ma stavolta non sarà facile. Miralem ha una grossa quotazione, l'Olympique Lione è disposto a mandarlo via solo in cambio di 10-12 milioni, e chissà se Lotito se la sentirà di fare questo grosso sacrificio. Un sacrificio che varrebbe la pena fare. Miralem Pjanic ha appena compiuto 21 anni, e già sono tre stagioni che milita con il Lione nella Champions League, dove si è fatto ammirare e ha disputato 21 partite segnando 5 gol.
E' un centrocampista offensivo di eccellenti qualità, è alto un metro e ottanta, nel campionato francese, in tre anni, ha giocato 109 partite segnando 15 gol. Ma ora, avendo saputo che Tare e Reja lo seguono, non fa altro che pensare alla Lazio.
-Beato Sened - dice Pjanic - Lo invidio. Giocare a Roma, con questo squadrone biancoceleste, sarebbe davvero un sogno anche per me -
Un sogno di 21 anni e di 12 milioni di euro. Sarebbe troppo, per Lotito?
mercoledì 22 giugno 2011
Vita di collegio: 51. Il gigante che balbetta
Tra i nostri amici del ginnasio e del liceo, una figura davvero caratteristica era il gigantesco Domenico Felici. Sarà stato alto almeno un metro e novanta, mentre la nostra media si aggirava sul metro e settanta, al massimo un paio di centimetri in più.
Domenico soffriva un po' di solitudine, parlava poco, si vergognava perché balbettava in modo notevole, specialmente quando era in preda all'emozione. Negli scritti se la cavava, e questo alla fine riusciva a salvarlo: ma quando doveva subire le interrogazioni era un vero strazio. Se noi impiegavamo cinque minuti, a lui occorreva almeno un quarto d'ora, al punto, qualche volta, da farci sospettare che fingesse a bella posta per coprire parzialmente qualche impreparazione.
Il professore di matematica, Sarandrea, sbrigativo e nervosissimo, non lo reggeva più di tanto: due minuti e lo mandava a posto, limitandosi a fargli fare una piccola espressione. Il 6 era assicurato.
La balbuzie di Felici era un po' ondivaga: talora si alleggeriva, talora si aggravava. Ci crederete? Con gli anni gli è passata del tutto, si è laureato in giurisprudenza, è diventato un avvocato di grido a Frosinone, ed è stato prescelto addirittura come consigliere provinciale per il partito liberale. Miracolo sensazionale: altro che i sassi in bocca di Demostene!
Domenico soffriva un po' di solitudine, parlava poco, si vergognava perché balbettava in modo notevole, specialmente quando era in preda all'emozione. Negli scritti se la cavava, e questo alla fine riusciva a salvarlo: ma quando doveva subire le interrogazioni era un vero strazio. Se noi impiegavamo cinque minuti, a lui occorreva almeno un quarto d'ora, al punto, qualche volta, da farci sospettare che fingesse a bella posta per coprire parzialmente qualche impreparazione.
Il professore di matematica, Sarandrea, sbrigativo e nervosissimo, non lo reggeva più di tanto: due minuti e lo mandava a posto, limitandosi a fargli fare una piccola espressione. Il 6 era assicurato.
La balbuzie di Felici era un po' ondivaga: talora si alleggeriva, talora si aggravava. Ci crederete? Con gli anni gli è passata del tutto, si è laureato in giurisprudenza, è diventato un avvocato di grido a Frosinone, ed è stato prescelto addirittura come consigliere provinciale per il partito liberale. Miracolo sensazionale: altro che i sassi in bocca di Demostene!
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Valmontone: Sagra della Lumaca!
Da giovedì 23 giugno a domenica 26, a Valmontone, grande Sagra della Lumaca, giunta alla trentunesima edizione. E' la festa di San Giovanni: è previsto il consumo di più di otto quintali di lumache, in concorrenza con la famosa notte delle lumache di San Giovanni a Roma.
Saranno quattro giorni di spettacoli musicali, con tre band impegnate, sport (maratonina delle lumache domenica alle 8), cultura, gastronomia e fuochi artificiali.
Saranno quattro giorni di spettacoli musicali, con tre band impegnate, sport (maratonina delle lumache domenica alle 8), cultura, gastronomia e fuochi artificiali.
Cissé, Marchetti, Parolo, Sapunaru: tutti vogliono la Lazio!
Per la Lazio, quest'anno, un vero plebiscito. Klose si è innamorato dei bei colori biancocelesti, Cissé sogna di disputare un grande campionato sulla piazza di Roma, Marchetti non vede l'ora che Lotito si decida a pagare la sua rescissione dal Cagliari, Parolo da Cesena fa sapere che sarebbe orgoglioso di venire a giocare accanto a Klose, Sapunaru, dal Porto, aspetta la chiamata per raggiungere a Roma il suo compagno di nazionale Stefan Radu per irrobustire una difesa già forte. Inoltre, gente che come Zarate in qualche modo è stata posta in discussione come possibile partente, rassicura tutti dicendo che non solo non vuole lasciare la Lazio,ma è convinto che quest'anno disputerà il suo campionato più grande. E un po' tutti parlano e sognano di scudetto.
Un'ubbriacatura così solenne per i colori biancocelesti non si registrava da almeno dieci anni, dai tempi di Cragnotti e del secondo tricolore. Il bel campionato disputato l'anno scorso con mezzi ritenuti limitati, i 20 punti conquistati in più rispetto alla stagione precedente, la Champions League meritata e sfiorata, sarebbe bastato un gol in più per rimandare bocciata l'Udinese finita a pari punti: tutto serve a esaltare la piazza, e a stimolare Lotito a una campagna acquisti al brivido. Il bello deve ancora venire, ma il 7 luglio - e mancano solo due settiamane - vedremo ai nastri di partenza della nuova stagione una Lazio potenziata e rinverdita. Tifosi laziali, preparatevi per una grande stagione: la Roma americana non ci mette affatto paura.
Un'ubbriacatura così solenne per i colori biancocelesti non si registrava da almeno dieci anni, dai tempi di Cragnotti e del secondo tricolore. Il bel campionato disputato l'anno scorso con mezzi ritenuti limitati, i 20 punti conquistati in più rispetto alla stagione precedente, la Champions League meritata e sfiorata, sarebbe bastato un gol in più per rimandare bocciata l'Udinese finita a pari punti: tutto serve a esaltare la piazza, e a stimolare Lotito a una campagna acquisti al brivido. Il bello deve ancora venire, ma il 7 luglio - e mancano solo due settiamane - vedremo ai nastri di partenza della nuova stagione una Lazio potenziata e rinverdita. Tifosi laziali, preparatevi per una grande stagione: la Roma americana non ci mette affatto paura.
martedì 21 giugno 2011
Palestrina: Radio Onda Libera per la Ciociaria
L'importante stazione locale Radio Onda Libera ha deciso di lanciare la rubrica "Il Lazio paese per paese" per promuovere il turismo nei comuni della Ciociaria. E' un appuntamento settimanale su temi turistici, culturali e gastronomici: coinvolti gradualmente i comuni di Serrone, Piglio, Paliano, Acuto, Torre Caietani, Amaseno, Collepardo, Fiuggi e via via tutti gli altri. Ogni comune avrà un'ora di diretta e una serie di spot da trasmettere più volte al giorno. Si partirà il 7 luglio con il comune di Collepardo.
In studio Piero Pera e Massimo Sbardella.
In studio Piero Pera e Massimo Sbardella.
Genazzano: ricordo di Cesare Panepuccia
Tantissima gente al Santuario della Madonna del Buon Consiglio per i funerali di Cesare Panepuccia, il ben noto architetto restauratore di Genazzano, una vita ancora giovane dedicata alla sua arte. I suoi studi ampi e profondi, i suoi disegni che recavano un'aura di magia, i suoi restauri di chiese, castelli e monumenti del Lazio in coordinamento con la Provincia di Roma hanno dato lustro alla sua bella carriera conclusasi prematuramente. Cesare era nostro amico, ha mosso i suoi primi passi nella notorietà lavorando nella fucina del Castello di Genazzano a stretto contatto col nostro taccuino di cronista, e la sua scomparsa è per noi veramente una grande perdita.
Lazio: si avvicinano Parolo e Sapunaru
Gli obiettivi della Lazio si vanno sempre più delineando: mentre cadono le ipotesi Cana e Konko, si consolidano le possibilità di avere Parolo e Sapunaru. E nel cambio, forse ci si guadagna.
Cana costa troppo, e lo scambio con Muslera è ormai divenuto improponibile. Il Cesena, invece, sembra disposto ad offrire alla Lazio il forte centrocampista Parolo, una delle rivelazioni del campionato scorso, in cambio di Pasqualino Foggia, che è un vero e proprio pallino di Campilongo, mentre lo stesso Cesena ambirebbe a far suo Sergio Floccari, appetito però anche da altre squadre, con il Palermo in prima fila. Da Floccari, per, Lotito vorrebbe avere quei soldi che sono necessari per pagare, prima di tutto, i 5.2 milioni per il portiere Marchetti.
Parolo al fianco di Ledesma va benissimo, e forse tecnicamente va anche meglio di Cana, avendo anche un ottimo tiro e belle propensioni offensive.
Quanto ala terzino, Sapunaru del Porto va senz'altro meglio di Konko, è più specifico nel ruolo, può avere nel connazionale Radu un eccellente punto di appoggio per un facile inserimento. Le qualità di Sapunaru, terzino della nazionale rumena, sono ben note, anche lui ama le proiezioni offensive, il costo non è esagerato, ma a Lotito occorrono altri 6 milioni in contanti per poterselo assicurare.
Intanto Lulic e Klose stanno facendo ua buona propaganda per la Lazio in Europa. Parlano di squadra da scudetto. E se ci credono loro, perché non dovremmo crederci anche noi?
Cana costa troppo, e lo scambio con Muslera è ormai divenuto improponibile. Il Cesena, invece, sembra disposto ad offrire alla Lazio il forte centrocampista Parolo, una delle rivelazioni del campionato scorso, in cambio di Pasqualino Foggia, che è un vero e proprio pallino di Campilongo, mentre lo stesso Cesena ambirebbe a far suo Sergio Floccari, appetito però anche da altre squadre, con il Palermo in prima fila. Da Floccari, per, Lotito vorrebbe avere quei soldi che sono necessari per pagare, prima di tutto, i 5.2 milioni per il portiere Marchetti.
Parolo al fianco di Ledesma va benissimo, e forse tecnicamente va anche meglio di Cana, avendo anche un ottimo tiro e belle propensioni offensive.
Quanto ala terzino, Sapunaru del Porto va senz'altro meglio di Konko, è più specifico nel ruolo, può avere nel connazionale Radu un eccellente punto di appoggio per un facile inserimento. Le qualità di Sapunaru, terzino della nazionale rumena, sono ben note, anche lui ama le proiezioni offensive, il costo non è esagerato, ma a Lotito occorrono altri 6 milioni in contanti per poterselo assicurare.
Intanto Lulic e Klose stanno facendo ua buona propaganda per la Lazio in Europa. Parlano di squadra da scudetto. E se ci credono loro, perché non dovremmo crederci anche noi?
lunedì 20 giugno 2011
Vita di collegio: 50. Il professor Moneta
La nostra classe arrivò compatta, o quasi, fino alla terza liceo, con una serie di nuovi arrivi, ma con un nucleo omogeneo di una quindicina di nomi. Eravamo molto affiatati fra noi, e ne ho un ricordo molto bello e vivo. Lo dimostra del resto il gran numero di buoni professionisti che ne è uscito.
Il professore che non dimenticheremo mai era quello di scienze, il prof. Moneta, vecchio scienziato folle, brillante e lucidissimo, sempre alla ricerca di battute fulminanti. Si dichiarava erede di un Moneta premio Nobel per la pace del 1907.
Ci perseguitava con le sue formule di chimica, e si divertiva a far soffrire specialmente le ragazze, fino a farle piangere, per poterle poi consolare con le sue battute irresistibili.
Una volta fece piangere Gegia Evangelisti, una bellissima ragazza mora, che nella rabbia esclamò: - Io la so, la chimica! - Una frase che divenne subito famosa. Il professor Moneta metteva sul registro una serie di 2, che poi era assai ben disposto a cambiare in 6: bastava dare prova di buona volontà e desiderio di voler riparare.
Quando ci chiamava per l'interrogazione, si divertiva a tenerci sulle spine, scorrendo più e più volte l'elenco dei nomi, dall'alto in basso, poi dal basso in alto.
Il mio vicino di banco era Bruno Jannarilli di Veroli, divenuto poi un brillante avvocato della Pretura di Frosinone. Moneta prendeva a scorrere l'elenco, poi si fermava...-Ja...-Ja...Sarà Jannarilli? Sarà Jadicicco? Lui fingeva di essere uno spietato nazista tedesco. -Ja...-Ja...Sfortunato chi veniva pescato. Ma poi sapevamo che le cose si sarebbero comunque aggiustate.
Quella scenetta, tuttavia, è rimasta per sempre stampata nella nostra mente, assieme al pianto di Gegia Evangelisti.
Il professore che non dimenticheremo mai era quello di scienze, il prof. Moneta, vecchio scienziato folle, brillante e lucidissimo, sempre alla ricerca di battute fulminanti. Si dichiarava erede di un Moneta premio Nobel per la pace del 1907.
Ci perseguitava con le sue formule di chimica, e si divertiva a far soffrire specialmente le ragazze, fino a farle piangere, per poterle poi consolare con le sue battute irresistibili.
Una volta fece piangere Gegia Evangelisti, una bellissima ragazza mora, che nella rabbia esclamò: - Io la so, la chimica! - Una frase che divenne subito famosa. Il professor Moneta metteva sul registro una serie di 2, che poi era assai ben disposto a cambiare in 6: bastava dare prova di buona volontà e desiderio di voler riparare.
Quando ci chiamava per l'interrogazione, si divertiva a tenerci sulle spine, scorrendo più e più volte l'elenco dei nomi, dall'alto in basso, poi dal basso in alto.
Il mio vicino di banco era Bruno Jannarilli di Veroli, divenuto poi un brillante avvocato della Pretura di Frosinone. Moneta prendeva a scorrere l'elenco, poi si fermava...-Ja...-Ja...Sarà Jannarilli? Sarà Jadicicco? Lui fingeva di essere uno spietato nazista tedesco. -Ja...-Ja...Sfortunato chi veniva pescato. Ma poi sapevamo che le cose si sarebbero comunque aggiustate.
Quella scenetta, tuttavia, è rimasta per sempre stampata nella nostra mente, assieme al pianto di Gegia Evangelisti.
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vita di collegio
Paliano: la Selva è ancora verde, ma...
L'organizzazione "Emergency day" di Colleferro, ieri domenica 19 giugno, ha voluto constatare le effettive condizioni del grande Parco della Selva di Paliano, organizzando per un gruppo di amici e di turisti una visita guidata delle piante, che ha focalizzato l'attenzione sulle necessarie cure da prendere.
Le condizioni del verde sono ancora buone, ma la canne di bambù si sono sviluppate troppo in fretta, e la Regione Lazio, che ha intenzione di acquisire la Selva, dovrebbe intervenire per evitare il rischio incendi. "Emergency" si è presa cura di assicurare duecento pasti, musica, giochi, relax e possibilità di effettuare esercizi ginnici, a conferma delle potenzialità sempre notevoli del grande Parco.
Le condizioni del verde sono ancora buone, ma la canne di bambù si sono sviluppate troppo in fretta, e la Regione Lazio, che ha intenzione di acquisire la Selva, dovrebbe intervenire per evitare il rischio incendi. "Emergency" si è presa cura di assicurare duecento pasti, musica, giochi, relax e possibilità di effettuare esercizi ginnici, a conferma delle potenzialità sempre notevoli del grande Parco.
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Marchetti non può essere la riserva di Buffon
Per Federico Marchetti alla Lazio è tutto fatto: Lotito verserà i 5.2 milioni di riscatto, Cellino protesta perché non accetta il pagamento in tre rate e dice:" La Lazio merita un portiere come Marchetti, ma Lotito no". Vecchi rancori: saranno superati anche stavolta.
Chi invece non si comporta correttamente è la Juventus. Infilando il dito fra gli screzi di Cellino e Lotito, vorrebbe intromettersi e portare a Torino il bravo portiere. Il quale potrebbe anche essere tentato dalla grandezza della Vecchia Signora e dall'incoraggiamento di Buffon che lo vorrebbe come suo erede.
Ma l'insidia sta proprio in questo, per Marchetti: partire sapendo di dover fare la riserva a Buffon equivarrebbe ad accettare di stare praticamente un altr' anno fermo, e a 28 anni non è consentito, se vuole veramente risalire la corrente e riprendere il suo ruolo di aspirante alla Nazionale. E' vero che Buffon è consapevole di essere sul viale del tramonto, ma proprio per questo intende giocare almeno per un'altra stagione, e per il rispetto che gli è dovuto non si può pensare che lo faccia all'ombra di un altro titolare.
Perciò consigliamo a Marchetti di non dar retta alle sirene juventine, e di prepararsi a disputare con la Lazio un grande campionato di rinascita, che gli assicurerebbe un eccellente avvenire nei prossimi cinque anni.
Chi invece non si comporta correttamente è la Juventus. Infilando il dito fra gli screzi di Cellino e Lotito, vorrebbe intromettersi e portare a Torino il bravo portiere. Il quale potrebbe anche essere tentato dalla grandezza della Vecchia Signora e dall'incoraggiamento di Buffon che lo vorrebbe come suo erede.
Ma l'insidia sta proprio in questo, per Marchetti: partire sapendo di dover fare la riserva a Buffon equivarrebbe ad accettare di stare praticamente un altr' anno fermo, e a 28 anni non è consentito, se vuole veramente risalire la corrente e riprendere il suo ruolo di aspirante alla Nazionale. E' vero che Buffon è consapevole di essere sul viale del tramonto, ma proprio per questo intende giocare almeno per un'altra stagione, e per il rispetto che gli è dovuto non si può pensare che lo faccia all'ombra di un altro titolare.
Perciò consigliamo a Marchetti di non dar retta alle sirene juventine, e di prepararsi a disputare con la Lazio un grande campionato di rinascita, che gli assicurerebbe un eccellente avvenire nei prossimi cinque anni.
domenica 19 giugno 2011
Colleferro: la Regione si propone di acquisire GAIA
Alla Regione comincia a farsi strada l'idea che l'unico modo di assolvere i compiti affidati a GAIA (Gestione Associata Interventi Ambientali), e tutta una serie di problemi ambientali di una vasta zona del Lazio meridionale, sia quello di acquisire il consorzio e di gestirlo in modo diretto. E' la proposta dell'assessore alle attività produttive Pietro Di Paolantonio, che avanza l'idea della costituzione di un'apposita società, "Lazio Ambiente", impegnata fra l'altro alla realizzazione della discarica e del termovalorizzatore di Colleferro.
Non è un problema da poco, e saranno necessarie alcune decine di milioni di euro, ma solo in questo modo potrà essere garantita l'efficienza di un servizio che finora GAIA non è stata in grado di affrontare adeguatamente, gravando tra l'altro sulla Regione con i suoi bilanci sempre largamente negativi.
Non è un problema da poco, e saranno necessarie alcune decine di milioni di euro, ma solo in questo modo potrà essere garantita l'efficienza di un servizio che finora GAIA non è stata in grado di affrontare adeguatamente, gravando tra l'altro sulla Regione con i suoi bilanci sempre largamente negativi.
La Lazio punta su Badelj, grande laterale croato
Se non dovesse arrivare Cana, che costa un po' troppo (dieci milioni) e non sembra facile da raggiungere, la Lazio un obiettivo di riserva ce l'ha, e forse sarebbe pure vantaggioso: Milan Badelj.
Si tratta di un giovane laterale croato, 22 anni, già arrivato in nazionale, con caratteristiche diverse da quelle di Cana (che può essere accostato a Gattuso).
Badelj, che milita nella Dinamo Zagabria, è seguito dalla Lazio da alcuni mesi, in quanto Reja lo conosce bene dai tempi dall'Hayduk. E' un giocatore di notevoli mezzi tecnici, dotato di un buon fisico, 1.84 centimetri, con buone capacità anche offensive: quest'anno, giocando 29 incontri, ha segnato 6 gol e inventato 6 assist, dunque un Mauri formato giovanile e promettente al massimo. Negli ultimi tre campionati, dai diciannove anni in avanti, è stato schierato 87 volte ed ha segnato 21 reti, con la media di 29 presenze e 7 gol ogni anno.
Si tratta dunque di un giocatore costante nel rendimento, e la Lazio, che qualche mese fa aveva offerto 4 milioni per averlo, forse con 5 riuscirà a vincere anche la concorrenza di due squadre tedesche di medio calibro che lo stanno seguendo.
Lotito perciò, se Cana non dovesse arrivare, è ben coperto in prospettiva, e con l'opportuna celerità potrebbe anche realizzare un colpo valido soprattutto in prospettiva futura. I 22 anni di Milan Badelj sono una vera garanzia.
Si tratta di un giovane laterale croato, 22 anni, già arrivato in nazionale, con caratteristiche diverse da quelle di Cana (che può essere accostato a Gattuso).
Badelj, che milita nella Dinamo Zagabria, è seguito dalla Lazio da alcuni mesi, in quanto Reja lo conosce bene dai tempi dall'Hayduk. E' un giocatore di notevoli mezzi tecnici, dotato di un buon fisico, 1.84 centimetri, con buone capacità anche offensive: quest'anno, giocando 29 incontri, ha segnato 6 gol e inventato 6 assist, dunque un Mauri formato giovanile e promettente al massimo. Negli ultimi tre campionati, dai diciannove anni in avanti, è stato schierato 87 volte ed ha segnato 21 reti, con la media di 29 presenze e 7 gol ogni anno.
Si tratta dunque di un giocatore costante nel rendimento, e la Lazio, che qualche mese fa aveva offerto 4 milioni per averlo, forse con 5 riuscirà a vincere anche la concorrenza di due squadre tedesche di medio calibro che lo stanno seguendo.
Lotito perciò, se Cana non dovesse arrivare, è ben coperto in prospettiva, e con l'opportuna celerità potrebbe anche realizzare un colpo valido soprattutto in prospettiva futura. I 22 anni di Milan Badelj sono una vera garanzia.
sabato 18 giugno 2011
Vita di collegio: 49. Una classe in gamba
Torniamo un attimo indietro, alla formazione originale della mia classe.
Eravamo un bel gruppetto, ogni mattina alle 7 precise, a prendere il trenino di Acuto fino ad Alatri, dove arrivavamo alle 7.45, comodamente in tempo per la prima ora di lezione alle 8.30.
Una ventina erano i ragazzi delle scuole professionali, cinque o sei tra il ginnasio e il liceo. A Fiuggi ne salivano altri trenta,e altri ancora nelle varie stazioni fra Trivigliano, Torre Caietani, Guarcino, Vico nel Lazio e Collepardo.
Un centinaio di ragazzi e ragazze risaliva dalla stazione di Alatri fino alle scuole medie superiori di questa fiorente cittadina di Ciociaria. Il liceo-ginnasio Conti Gentili era la scuola più quotata di tutta la provincia di Frosinone, famoso per la severità dei suoi studi tenuta alta dal preside Giacinto Minnocci.
I miei compagni di classe erano per la maggior parte studenti in gamba. Li ricordo tutti, o quasi. Sono diventati medici, avvocati e professionisti di prima qualità: Ennio Parisella, Piero Volpari, Angelo Pica, Albarosa Necci, Annamaria Latini, Felicia Nisini, De Paolis di San Vito, Domenico Vicini, Domenico Felici (che balbettava vistosamente, ma poi è diventato anche lui un avvocato di grido), Bruno Jannarilli, Angelo Mosetti, Alberto Minnucci sono solo i primi nomi che mi vengono in mente.
Avevamo una professoressa-guida (italiano, latino, greco, storia e geografia !), molto severa e preparata, la signorina Cossu, di origine sarda, che non ce ne perdonava una, nemmeno che dimenticassimo un libro a casa. Gli altri insegnanti erano pure di valore, come il vicepreside Sarandrea che insegnava matematica, e una brillante professoressa di francese, che veniva dalla Calabria.
Eravamo un bel gruppetto, ogni mattina alle 7 precise, a prendere il trenino di Acuto fino ad Alatri, dove arrivavamo alle 7.45, comodamente in tempo per la prima ora di lezione alle 8.30.
Una ventina erano i ragazzi delle scuole professionali, cinque o sei tra il ginnasio e il liceo. A Fiuggi ne salivano altri trenta,e altri ancora nelle varie stazioni fra Trivigliano, Torre Caietani, Guarcino, Vico nel Lazio e Collepardo.
Un centinaio di ragazzi e ragazze risaliva dalla stazione di Alatri fino alle scuole medie superiori di questa fiorente cittadina di Ciociaria. Il liceo-ginnasio Conti Gentili era la scuola più quotata di tutta la provincia di Frosinone, famoso per la severità dei suoi studi tenuta alta dal preside Giacinto Minnocci.
I miei compagni di classe erano per la maggior parte studenti in gamba. Li ricordo tutti, o quasi. Sono diventati medici, avvocati e professionisti di prima qualità: Ennio Parisella, Piero Volpari, Angelo Pica, Albarosa Necci, Annamaria Latini, Felicia Nisini, De Paolis di San Vito, Domenico Vicini, Domenico Felici (che balbettava vistosamente, ma poi è diventato anche lui un avvocato di grido), Bruno Jannarilli, Angelo Mosetti, Alberto Minnucci sono solo i primi nomi che mi vengono in mente.
Avevamo una professoressa-guida (italiano, latino, greco, storia e geografia !), molto severa e preparata, la signorina Cossu, di origine sarda, che non ce ne perdonava una, nemmeno che dimenticassimo un libro a casa. Gli altri insegnanti erano pure di valore, come il vicepreside Sarandrea che insegnava matematica, e una brillante professoressa di francese, che veniva dalla Calabria.
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Parco Giochi di Valmontone: mezzo milione di pernottamenti per il Lazio sud
Si è tenuto a Bellegra un importante convegno di zona sulle implicazioni economiche della nascita del Parco Giochi di Valmontone, certamente il più grande in Europa, e che influenzerà largamente il turismo delle province laziali. Ci sarà un solo coordinamento, che prende il nome di Alfa Market Travel, diretto da Silvia Tracchi, la quale ha parlato di grandi cifre previste per la gestione dei pernottamenti.
Solo nel primo anno, sono stati calcolati infatti ben 500 mila pernottamenti nella zona, che si estende da Roma a Frosinone e a Latina: un milione di visitatori comporta infatti la metà di pernottamenti, circa 1500 al giorno. Uniti ai 6 milioni di persone che visitano l'Outlet, produrranno una notevole ricaduta per tutta l'area del Lazio meridionale, che dovrà dunque attrezzarsi in modo adeguato. Necessaria la professionalità, e non il dilettantismo.
Solo nel primo anno, sono stati calcolati infatti ben 500 mila pernottamenti nella zona, che si estende da Roma a Frosinone e a Latina: un milione di visitatori comporta infatti la metà di pernottamenti, circa 1500 al giorno. Uniti ai 6 milioni di persone che visitano l'Outlet, produrranno una notevole ricaduta per tutta l'area del Lazio meridionale, che dovrà dunque attrezzarsi in modo adeguato. Necessaria la professionalità, e non il dilettantismo.
Cissé, Cana e Sapunaru vogliono la Lazio. Nasce una squadra superstar
Assicuratisi in pratica Klose, Marchetti e Lulic, tre acquisti da Champions League, la Lazio è chiamata in campo per altri tre rinforzi importanti, in questo momento sintetizzabili nei nomi di Cissé, Cana e Sapunaru.
Le ultime notizie danno infatti come molto probabile l'arrivo a Roma di un secondo cannoniere di primissimo piano quale è il franco-ivoriano Djibril Cissé, che negli ultimi due campionati nel Panathinaikos ha segnato qualcosa come 50 gol. L'arrivo di Cissé comporterà comunque la rinuncia a un titolare di primo piano: Floccari o Zarate. Tra i due, in un primo tempo il candidato all'addio è parso Sergio Floccari, molto desiderato dal Parma e ancora di più dal Palermo di Zamparini. Ma le ultimissime danno una Juventus orientata fortemente all'acquisto di Maurito Zarate per farne il suo nuovo idolo, e disposta a versare 20 milioni alle casse di Lotito, che sola a questa condizione è disposto a privarsi del suo beniamino.
Quanto al mediano albanese Cana, salta il possibile scambio con Muslera, ma la Lazio farà di tutto per assicurarsi il battagliero centrocampista del Galatasaray, che con Ledesma formerebbe una coppia ideale tipo Thiago Silva e Gattuso. E' solo una questione di soldi, il terreno è già preparato e un'offerta intorno agli 8 milioni dovrebbe convincere la squadra turca. L'amicizia con Tare è il nodo fondamentale della questione.
Ultime novità per il terzino destro. Il vero favorito non è tanto Konko, che potrebbe arrivare subito da Genova, quanto il nazionale rumeno Sapunaru, attualmente militante nel Porto: farebbe un'accoppiata formidabile con Stefan Radu che ha rinnovato il contratto per ben cinque anni. Sapunaru ha 28 anni, è ricco di esperienza e rappresenta una certezza nel ruolo, mentre Konko è piuttosto un jolly. Anche qui è solo questione di contanti, e con 6 /7 milioni ci si può arrivare. Non dimentichiamo che la Lazio ha grossa merce da vendere, come Muslera, Floccari o Zarate, e Lotito non dovrebbe avere troppi problemi a coprire agevolmente i costi.
Nel giro della prossima settimana la nuova Lazio potrebbe assumere il suo volto definitivo. Sta nascendo una nuova stella.
Le ultime notizie danno infatti come molto probabile l'arrivo a Roma di un secondo cannoniere di primissimo piano quale è il franco-ivoriano Djibril Cissé, che negli ultimi due campionati nel Panathinaikos ha segnato qualcosa come 50 gol. L'arrivo di Cissé comporterà comunque la rinuncia a un titolare di primo piano: Floccari o Zarate. Tra i due, in un primo tempo il candidato all'addio è parso Sergio Floccari, molto desiderato dal Parma e ancora di più dal Palermo di Zamparini. Ma le ultimissime danno una Juventus orientata fortemente all'acquisto di Maurito Zarate per farne il suo nuovo idolo, e disposta a versare 20 milioni alle casse di Lotito, che sola a questa condizione è disposto a privarsi del suo beniamino.
Quanto al mediano albanese Cana, salta il possibile scambio con Muslera, ma la Lazio farà di tutto per assicurarsi il battagliero centrocampista del Galatasaray, che con Ledesma formerebbe una coppia ideale tipo Thiago Silva e Gattuso. E' solo una questione di soldi, il terreno è già preparato e un'offerta intorno agli 8 milioni dovrebbe convincere la squadra turca. L'amicizia con Tare è il nodo fondamentale della questione.
Ultime novità per il terzino destro. Il vero favorito non è tanto Konko, che potrebbe arrivare subito da Genova, quanto il nazionale rumeno Sapunaru, attualmente militante nel Porto: farebbe un'accoppiata formidabile con Stefan Radu che ha rinnovato il contratto per ben cinque anni. Sapunaru ha 28 anni, è ricco di esperienza e rappresenta una certezza nel ruolo, mentre Konko è piuttosto un jolly. Anche qui è solo questione di contanti, e con 6 /7 milioni ci si può arrivare. Non dimentichiamo che la Lazio ha grossa merce da vendere, come Muslera, Floccari o Zarate, e Lotito non dovrebbe avere troppi problemi a coprire agevolmente i costi.
Nel giro della prossima settimana la nuova Lazio potrebbe assumere il suo volto definitivo. Sta nascendo una nuova stella.
venerdì 17 giugno 2011
Vita di collegio: 48. Un altro "roscio"
Angelo Mosetti, comunque, peggio di una mosca cavallina, continuava a combinare le più disastrose diavolerie di questo mondo, senza curarsi di coinvolgere altre persone nelle sue avventure.
Con me, quell'anno, come istitutore, era arrivato anche un altro ragazzo di Acuto, Gianni Giurioli, figlio del segretario comunale, di ottima famiglia, anche lui dai capelli rossicci e dal carattere esplosivo. Aveva una grande intelligenza, fu promosso in seconda liceo, ma l'anno successivo cominciò a zoppicare e fu respinto.
Per non mortificare il padre, che nutriva grandi speranze su di lui, inventò un'enorme bugia: disse di essere stato promosso a giugno, organizzò addirittura un pranzo colossale a casa sua, invitando tutta una serie di convittori e di compagni di classe fatti venire appositamente da Alatri. Naturalmente si guardò bene dall'invitare me, che abitavo a due passi, perché sapeva che io non ero tanto abile da poter reggere fino in fondo il suo gioco.
L'anno successivo, fu costretto a ripetere la classe: fu promosso, e dovette ripetere il gioco all'incontrario, perché naturalmente i suoi avrebbero creduto che stesse frequentando l'ultimo anno e si stesse preparando alla maturità, mentre era ancora in seconda liceo.
Io nel frattempo, come vedremo, avevo cambiato una seconda volta collegio, sempre nel ruolo d'istitutore.
Con me, quell'anno, come istitutore, era arrivato anche un altro ragazzo di Acuto, Gianni Giurioli, figlio del segretario comunale, di ottima famiglia, anche lui dai capelli rossicci e dal carattere esplosivo. Aveva una grande intelligenza, fu promosso in seconda liceo, ma l'anno successivo cominciò a zoppicare e fu respinto.
Per non mortificare il padre, che nutriva grandi speranze su di lui, inventò un'enorme bugia: disse di essere stato promosso a giugno, organizzò addirittura un pranzo colossale a casa sua, invitando tutta una serie di convittori e di compagni di classe fatti venire appositamente da Alatri. Naturalmente si guardò bene dall'invitare me, che abitavo a due passi, perché sapeva che io non ero tanto abile da poter reggere fino in fondo il suo gioco.
L'anno successivo, fu costretto a ripetere la classe: fu promosso, e dovette ripetere il gioco all'incontrario, perché naturalmente i suoi avrebbero creduto che stesse frequentando l'ultimo anno e si stesse preparando alla maturità, mentre era ancora in seconda liceo.
Io nel frattempo, come vedremo, avevo cambiato una seconda volta collegio, sempre nel ruolo d'istitutore.
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Cave: Festival Accaduerock
Festival del rock a Cave, dal 17 al 19 giugno, nei giardini dell'ex Cantinone a Villa Clementi. E' un grande show per artisti molto noti e di buona qualità, che stanno emergendo tra i complessi giovani.
Ci saranno anche evoluzioni di skateboard e di basket, e interessanti stand di prodotti di arte, artigianato e letteratura tenuti da gruppi giovanili. Organizzazione a cura dell'associazione "Don Chisciotte". E' il primo festival Accaduerock.
Ci saranno anche evoluzioni di skateboard e di basket, e interessanti stand di prodotti di arte, artigianato e letteratura tenuti da gruppi giovanili. Organizzazione a cura dell'associazione "Don Chisciotte". E' il primo festival Accaduerock.
Anagni: domani grande festa Slow Food
Domani sabato 18 giugno, grandi feste in Ciociaria per esaltare i prodotti dell'agricoltura locale, a nome dello slow food, organizzazione che incentiva i prodotti di ciascuna zona significativa. In particolare, ad Anagni, c'è la festa "sulle vie del Cesanese", uno dei vini più celebrati.
Gli appuntamenti più significativi: ore 10.30, Sala della Ragione, convegno sul tema "Consumiamo il territorio", relatore Gioacchino Giammaria. Ore 17, Portico Comunale e Piazza della Pace: il "Mercato della Terra", con vendita di prodotti di un paniere scelto. Ore 20.30, Portico Comunale: "Eat in" a cura del Gruppo Giovani.
Pierluca Proietti, Luca Sperati, Maria Berucci, Enrico Carletti e Monica Mastino rappresentano le associazioni del vino Cesanese, la valorizzazione dell'olio rosciola e la scelta del paniere dei prodotti tipici sulle vie del Cesanese.
Analoghe manifestazioni si terranno, in contemporanea, anche sulle piazze di Frosinone, Sora e Cassino, in una giornata memorabile per l'agricoltura e l'economia della provincia frusinate.
Gli appuntamenti più significativi: ore 10.30, Sala della Ragione, convegno sul tema "Consumiamo il territorio", relatore Gioacchino Giammaria. Ore 17, Portico Comunale e Piazza della Pace: il "Mercato della Terra", con vendita di prodotti di un paniere scelto. Ore 20.30, Portico Comunale: "Eat in" a cura del Gruppo Giovani.
Pierluca Proietti, Luca Sperati, Maria Berucci, Enrico Carletti e Monica Mastino rappresentano le associazioni del vino Cesanese, la valorizzazione dell'olio rosciola e la scelta del paniere dei prodotti tipici sulle vie del Cesanese.
Analoghe manifestazioni si terranno, in contemporanea, anche sulle piazze di Frosinone, Sora e Cassino, in una giornata memorabile per l'agricoltura e l'economia della provincia frusinate.
La Juve sogna Zarate - La Lazio si tiene Floccari
Non credete alle apparenze. Lotito sta preparando un colpaccio. Sa che la Juventus, dopo Lichtsteiner, vuole portare a Torino uno come Zarate, capace di accendere i fuochi di artificio tra gli spenti tifosi bianconeri. Però Lotito vuole 25 milioni per cedere il piùù grande fantasista che esista sulla piazza italiana.
Reja, Tare e Lotito, quest'anno, hanno avuto una grane conversione: sono passati dal dilettevole all'utile, sanno ormai che nel calcio quel che conta è il gol, e la Lazio, autrice di preliminari brillanti ma di conclusioni povere, ora vuole solo gli uomini che hanno il gol in tasca. Klose per primo. Probabilmente Cissé per secondo. Poi, dovendo scegliere chi parte fra Zarate, Floccari e Kozak, capiscono che è meglio privarsi di un grande fantasista come Zarate piuttosto che di grandi realizzatori come Kozak e Floccari. OIltretutto, proprio con Zarate si ottiene la cifra più grossa sul mercato.
I tifosi laziali come la prenderanno? Piano pianco anche loro si stanno orientando verso il realismo,lasciando da parte il fuoco d'artificio. Al fumo, ormai preferiscono l'arrosto, che in questi anni è stato sempre la cosa che più ci è mancata.
Reja, Tare e Lotito, quest'anno, hanno avuto una grane conversione: sono passati dal dilettevole all'utile, sanno ormai che nel calcio quel che conta è il gol, e la Lazio, autrice di preliminari brillanti ma di conclusioni povere, ora vuole solo gli uomini che hanno il gol in tasca. Klose per primo. Probabilmente Cissé per secondo. Poi, dovendo scegliere chi parte fra Zarate, Floccari e Kozak, capiscono che è meglio privarsi di un grande fantasista come Zarate piuttosto che di grandi realizzatori come Kozak e Floccari. OIltretutto, proprio con Zarate si ottiene la cifra più grossa sul mercato.
I tifosi laziali come la prenderanno? Piano pianco anche loro si stanno orientando verso il realismo,lasciando da parte il fuoco d'artificio. Al fumo, ormai preferiscono l'arrosto, che in questi anni è stato sempre la cosa che più ci è mancata.
giovedì 16 giugno 2011
Anagni: salviamo la Videocon!
L'onorevole Renzo Carella del PD si è fatto portavoce della grave situazione della Videocon di Anagni: ha chiesto al governo uno sforzo importante per salvare i 1300 posti di lavoro, che rappresentano una risorsa fondamentale per la zona di Anagni-Colleferro. Per ora, il problema è tenuto in sospeso dalla cassa integrazione, che è comunque un grave colpo per l'economia locale.
Carella chiede la collaborazione di tutte le forze politiche locali, provinciali, regionali e nazionali, per un problema che è grave e determinante quanto altri più propagandati.
Carella chiede la collaborazione di tutte le forze politiche locali, provinciali, regionali e nazionali, per un problema che è grave e determinante quanto altri più propagandati.
Il mediano? Potrebbe essere Marco Parolo
E' un momento di stasi, nella campagna acquisti della Lazio. In sospeso l'affare Muslera-Cana, se non fosse possibile arrivare al laterale albanese ci sarebbe pronta un'altra soluzione, che forse non dispiacerebbe ai tifosi biancocelesti. Da Cesena, infatti, per avere il tanto desiderato Floccari, uno degli attaccanti italiani più ambiti, chiuso alla Lazio da Klose, propongono un'ipotesi di cambio non con il difensore centrale Van Bergen, bensì con il mediano sinistro Marco Parolo.
Noi laziali ce lo ricordiamo bene, Parolo: fu quello che, con un tiraccio da lontano nel finale di una partita dominata dalla solita sterile Lazio, ci castigò con un clamoroso 1-0 che lasciò stecchito Muslera
insieme all'intera squadra che si stava rilanciando con una serie di risultati positivi.
Di tiracci come quello, Parolo ne ha sfoderato anche altri, e in tre anni, nel Cesena, da mediano ha segnato 10 gol, arrivando anche alla Nazionale quest'anno a Kiev, quando vincemmo 2-0 e il cesenate subentrò nella ripresa allo juventino Marchisio.
Si tratta, insomma, di un bel giocatore, ha 26 anni, ha esordito in serie A solo l'anno scorso facendosi largo come una delle rivelazioni del Cesena di Ficcadenti (un altro, Giaccherini, è molto desiderato dalla Roma).
In otto campionati, Parolo ha giocato 208 partite e segnato anche 23 gol. Quindi è un centrocampista che non disdegna di farsi largo nelle aree avversarie. Schierato accanto all'altro nazionale Ledesma, potrebbe costituire una bellissima cerniera a metà campo, a difesa della rinnovatissima difesa che schiererà Marchetti, Konko e Lulic accanto ai "vecchi" Dias e Radu.
Lotito, Tare e Reja stanno gettando le fondamenta di una Lazio nuova e rafforzata, soprattutto con Klose: sembra una squadra destinata ad andare lontano. E un mediano come Parolo ci starebbe bene.
Noi laziali ce lo ricordiamo bene, Parolo: fu quello che, con un tiraccio da lontano nel finale di una partita dominata dalla solita sterile Lazio, ci castigò con un clamoroso 1-0 che lasciò stecchito Muslera
insieme all'intera squadra che si stava rilanciando con una serie di risultati positivi.
Di tiracci come quello, Parolo ne ha sfoderato anche altri, e in tre anni, nel Cesena, da mediano ha segnato 10 gol, arrivando anche alla Nazionale quest'anno a Kiev, quando vincemmo 2-0 e il cesenate subentrò nella ripresa allo juventino Marchisio.
Si tratta, insomma, di un bel giocatore, ha 26 anni, ha esordito in serie A solo l'anno scorso facendosi largo come una delle rivelazioni del Cesena di Ficcadenti (un altro, Giaccherini, è molto desiderato dalla Roma).
In otto campionati, Parolo ha giocato 208 partite e segnato anche 23 gol. Quindi è un centrocampista che non disdegna di farsi largo nelle aree avversarie. Schierato accanto all'altro nazionale Ledesma, potrebbe costituire una bellissima cerniera a metà campo, a difesa della rinnovatissima difesa che schiererà Marchetti, Konko e Lulic accanto ai "vecchi" Dias e Radu.
Lotito, Tare e Reja stanno gettando le fondamenta di una Lazio nuova e rafforzata, soprattutto con Klose: sembra una squadra destinata ad andare lontano. E un mediano come Parolo ci starebbe bene.
mercoledì 15 giugno 2011
Vita di collegio: 47. Quel diavolo di Angelino
Fra i miei compagni di classe, il più irrequieto era Angelo Mosetti, di Affile, capelli ricci tendenti al rossiccio, intelligenza vivacissima, un carattere ribelle e indomito che mi faceva pensare, per certe caratteristiche, a Ugo Foscolo da giovanissimo.
Era arrivato per ultimo, le due file di banchi riservati ai maschi erano al completo, e allora si era sistemato nell'unico posto rimasto libero nella fila delle ragazze. Era capitato così accanto alla statuaria Albarosa Necci, la sorella di Lorenzino, e in poche settimane se ne innamorò, malgrado la forte resistenza opposta dalla ragazzona di Fiuggi, altro carattere indomito.
Volete sapere come andò a finire? I due, qualche anno dopo, si sposarono, hanno avuto due figli, una vita familiare battagliera comprendente separazioni e ritorni, lei bravo avvocato, lui medico primario al San Giovanni, ora direttore di una clinica di benessere sulla Nomentana.
Angelo era convittore, cioè viveva come interno al Collegio Conti Gentili, ed era un diavolaccio nato. Ricordo che una volta, all'ora delle docce, aveva scavalcato un muretto divisorio ed era andato a disturbare i compagni, creando un vero putiferio tra risate, strilli e intervento finale del padre ministro, il giovane e arcigno padre Fiori, subentrato a padre Sconcerti. A me, come istitutore, era toccato quel turno di assistenza, e di fronte alle diavolerie di Mosetti ero rimasto completamente spiazzato. Padre Fiori me la fece pagare l'anno dopo, quando al rinnovo delle nomine degli istitutori decise di fare a meno della mia collaborazione, e vedremo come il rettore, il buon padre Sarandrea, mi salvò da una situazione piuttosto intricata.
Era arrivato per ultimo, le due file di banchi riservati ai maschi erano al completo, e allora si era sistemato nell'unico posto rimasto libero nella fila delle ragazze. Era capitato così accanto alla statuaria Albarosa Necci, la sorella di Lorenzino, e in poche settimane se ne innamorò, malgrado la forte resistenza opposta dalla ragazzona di Fiuggi, altro carattere indomito.
Volete sapere come andò a finire? I due, qualche anno dopo, si sposarono, hanno avuto due figli, una vita familiare battagliera comprendente separazioni e ritorni, lei bravo avvocato, lui medico primario al San Giovanni, ora direttore di una clinica di benessere sulla Nomentana.
Angelo era convittore, cioè viveva come interno al Collegio Conti Gentili, ed era un diavolaccio nato. Ricordo che una volta, all'ora delle docce, aveva scavalcato un muretto divisorio ed era andato a disturbare i compagni, creando un vero putiferio tra risate, strilli e intervento finale del padre ministro, il giovane e arcigno padre Fiori, subentrato a padre Sconcerti. A me, come istitutore, era toccato quel turno di assistenza, e di fronte alle diavolerie di Mosetti ero rimasto completamente spiazzato. Padre Fiori me la fece pagare l'anno dopo, quando al rinnovo delle nomine degli istitutori decise di fare a meno della mia collaborazione, e vedremo come il rettore, il buon padre Sarandrea, mi salvò da una situazione piuttosto intricata.
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Olevano-Subiaco-Valle dell'Aniene: urge un Piano Sanitario
Una ventina di comuni della Valle dell'Aniene, 40 mila cittadini di cui l'80 per cento di anziani oltre i 65 anni, chiedono un urgente incontro con la Regione Lazio per gravi problemi sanitari. E' il distretto socio-sanitario RM/G4, capeggiato da Olevano e Subiaco, e comprendente comuni come Affile, Agosta, Bellegra, Jenne, Cervara, Cineto, Anticoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Camerata Nuova, Marano Equo, Roviano, Canterano, Riofreddo, Rocca Canterano, Rocca Santo Stefano, Roiate, Vallinfreda, Vallepietra e Vivaro Romano. E' un territorio montano assai difficile per l'assistenza sanitaria. Duecento operatori sono coinvolti nei servizi di assistenza ai disabili, lotta alla povertà, trasporti sociali e molti altri. La Regione Lazio deve ancora erogare fondi per un milione e 850 mila euro.
Il tifoso laziale? Il più giovane e il più intelligente
Una interessante statistica curata dalle emittenti sportive Tv ha sondato il campo degli ascolti, suddividendoli per squadra. Ne sono risultate considerazioni di un certo rilievo. Intanto che le tifoserie che vanno poer la maggiore sono le solite. Milan, Inter, Juventus, Roma, Napoli e Lazio sono ai primi sei posti, con la Lazio che nell'ultimo anno ha fatto un buon salto di qualità.
Proprio la società di Lotito è quella che ha guadagnato di più in ore di ascolto, passando da 700 a 1300, vale a dire quasi raddoppiando la sua utenza. Il fatto può essere spiegato anzitutto dal corrispondente salto fatto dalla classifica: dai 46 punti del 2010 si è passati ai 66 del 2011. Ma un altro fattore interessante è rappresentato dall'aquila Olimpia, che ha richiamato nuovi spettatori, specialmente giovani, sugli spalti dell'Olimpico e davanti ai teleschermi.
Da altri indici della statistica, risulta infatti che il pubblico laziale è il più giovane in fatto di età: é primo nella categoria dai 14 ai 34 anni. Non solo: se si dividono i telespettatori per titoli di studio, proprio i laziali sono al primo posto nella categoria dei diplomati e laureati. Dunque, i tifosi della Lazio sono i più giovani e i più colti fra quanti seguono lo sport in tv.
E questo, forse, è il miglior titolo di cui possiamo vantarci.
Proprio la società di Lotito è quella che ha guadagnato di più in ore di ascolto, passando da 700 a 1300, vale a dire quasi raddoppiando la sua utenza. Il fatto può essere spiegato anzitutto dal corrispondente salto fatto dalla classifica: dai 46 punti del 2010 si è passati ai 66 del 2011. Ma un altro fattore interessante è rappresentato dall'aquila Olimpia, che ha richiamato nuovi spettatori, specialmente giovani, sugli spalti dell'Olimpico e davanti ai teleschermi.
Da altri indici della statistica, risulta infatti che il pubblico laziale è il più giovane in fatto di età: é primo nella categoria dai 14 ai 34 anni. Non solo: se si dividono i telespettatori per titoli di studio, proprio i laziali sono al primo posto nella categoria dei diplomati e laureati. Dunque, i tifosi della Lazio sono i più giovani e i più colti fra quanti seguono lo sport in tv.
E questo, forse, è il miglior titolo di cui possiamo vantarci.
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martedì 14 giugno 2011
Paliano: due nuovi giardini pubblici
A Paliano, si lavora per un netto miglioramento della politica del verde. Domenica mattina 12 giugno, sono stati inauguati, con tanto di banda e di taglio del nastro tricolore da parte del sindaco Maurizio Sturvi, due nuovi giardinetti, quello di Campo di Quarata, composto di due livelli, e quello di Via Garibaldi. Ci saranno opere di sistemazione e di miglioramento (panchine e giochi).
Il verde porta civiltà e dovrebbe indurre alla scomparsa del vandalismo, tipico di paesi arretrati. Ora, però, da Paliano, si aspetta un grande intervento per il Parco della Selva, una ricchezza straordinaria praticamente abbandonata.
Il verde porta civiltà e dovrebbe indurre alla scomparsa del vandalismo, tipico di paesi arretrati. Ora, però, da Paliano, si aspetta un grande intervento per il Parco della Selva, una ricchezza straordinaria praticamente abbandonata.
Kone ed Hetemaj, forze fresche per la Lazio da Brescia
Forse la Lazio i suoi ultimi rinforzi li farà venire da Brescia, tramite l'albanese Igli Tare che ha giocato in passato con le rondinelle e che è in ottimi rapporti con il presidente Corioni.
Si tratta proprio di quei due puntelli per il centrocampo che sono estremamente necessari: un mediano e un centrocampista. I due sono dei nomi abbastanza noti e ultimamente piuttosto seguìti, per cui la Lazio dovrà vincere una certa concorrenza. I nomi? Il centrocampista si chiama Panagiotis Giorgios Kone, compirà 24 anni il prossimo 26 luglio, è albanese di nascita ma naturalizzato greco, un fantasista che sa puntare anche con efficacia a rete, ed è stato accostato come stile di gioco nientemeno che a Kakà. Naturalmente siamo un bel po' lontani dai mezzi di questo fuoriclasse, ma le caratteristiche sono quelle.
Sarebbe un eccellente sostituto di Mauri se il friulano dovesse andare via, e un rincalzo di primissima qualità se il nostro azzurro restasse ancora a Formello. Kone, nei primi anni di carriera, sette, ha giocato 100 partite e segnato 14 gol, ma sono ancora le cifre di un ragazzo che sta mettendo le ali.
Corioni non accetta merce in cambio (ci sarebbe un eccellente Kozak, già sperimentato dal Brescia un anno fa), ma vuole solo contanti, e quindi Lotito dovrà metter mano alla cassa (5 milioni).
Con altri 5 milioni, sempre da Brescia, arriverebbe il suo gemello della mediana, Perparim Hetemaj, 24 anni anche lui (8 dicembre 1986), anche lui albanese di origine ma naturalizzato finlandese. Lui è stato accostato a Gattuso: un mediano grintoso e mai disposto ad arrendersi. Però Hetemaj preferisce essere paragonato allo juventino Salihamidzic, un centrocampista duttile e versatile, adatto a più compiti. Hetemaj ha finora giocato 86 partite e segnato 4 gol, ma si tratta anche in questo caso delle cifre provvisorie messe su da un quasi esordiente in sette campionati.
Quando Igli Tare punta i suoi "tartufi", quasi sempre il prodotto risulta di buona qualità e di sicuro successo. Si tratta di forze giovani, che nelle esperte mani di Edy Reja troverebbero senz'altro la giusta affermazione.
Si tratta proprio di quei due puntelli per il centrocampo che sono estremamente necessari: un mediano e un centrocampista. I due sono dei nomi abbastanza noti e ultimamente piuttosto seguìti, per cui la Lazio dovrà vincere una certa concorrenza. I nomi? Il centrocampista si chiama Panagiotis Giorgios Kone, compirà 24 anni il prossimo 26 luglio, è albanese di nascita ma naturalizzato greco, un fantasista che sa puntare anche con efficacia a rete, ed è stato accostato come stile di gioco nientemeno che a Kakà. Naturalmente siamo un bel po' lontani dai mezzi di questo fuoriclasse, ma le caratteristiche sono quelle.
Sarebbe un eccellente sostituto di Mauri se il friulano dovesse andare via, e un rincalzo di primissima qualità se il nostro azzurro restasse ancora a Formello. Kone, nei primi anni di carriera, sette, ha giocato 100 partite e segnato 14 gol, ma sono ancora le cifre di un ragazzo che sta mettendo le ali.
Corioni non accetta merce in cambio (ci sarebbe un eccellente Kozak, già sperimentato dal Brescia un anno fa), ma vuole solo contanti, e quindi Lotito dovrà metter mano alla cassa (5 milioni).
Con altri 5 milioni, sempre da Brescia, arriverebbe il suo gemello della mediana, Perparim Hetemaj, 24 anni anche lui (8 dicembre 1986), anche lui albanese di origine ma naturalizzato finlandese. Lui è stato accostato a Gattuso: un mediano grintoso e mai disposto ad arrendersi. Però Hetemaj preferisce essere paragonato allo juventino Salihamidzic, un centrocampista duttile e versatile, adatto a più compiti. Hetemaj ha finora giocato 86 partite e segnato 4 gol, ma si tratta anche in questo caso delle cifre provvisorie messe su da un quasi esordiente in sette campionati.
Quando Igli Tare punta i suoi "tartufi", quasi sempre il prodotto risulta di buona qualità e di sicuro successo. Si tratta di forze giovani, che nelle esperte mani di Edy Reja troverebbero senz'altro la giusta affermazione.
lunedì 13 giugno 2011
Vita di collegio: 46. Scritture varie
Al Collegio Conti Gentili si consolidò ben presto la mia fama di...scrittore. Tutti volevano qualche scritto da me. Io stavo preparando la mia prima raccolta di poesie, le avrei pubblicate nel 1958, "Foglie al vento". Ne facevo leggere qualcuna al mio amico e paesano Gianni Giurioli, istitutore come me, e vedevo che gli rimaneva difficile capirne il senso più riposto, mentre quello immediato lo vedeva consenziente.
Un collegiale tra i più intelligenti e intraprendenti, Celestini, di Colleferro, impegnato nell'ultimo anno di liceo, a un certo punto mi propose un titolo , "lo chalet sulla montagna", dicendomi di scrivere certe cose e in un certo modo, ed io, pur di accontentarlo, accettai di fare una cosa che uno scrittore non dovrebbe mai fare, cioè farsi dettare i propri sentimenti dagli altri. Ma il ragazzo voleva pubblicare quella sua idea sul giornaletto del collegio, e io lo accontentai.
Un'altra assurdità: il prefetto Marino Boni, di Supino, sempre del terzo anno, un ragazzo veramente buono e onesto di sentimenti, si era innamorato pazzamente della più bella della mia classe, Annamaria Latini, e mi pregò, mi scongiurò più volte, di scrivere una poesia d'amore dedicata a lei. Insomma, il ruolo di Cyrano di Bergerac! Io mi piegai anche a questo, erano semplici favori tra amici, assolutamente gratuiti e spensierati, e scrissi una poesia simbolica, di due gocce di rugiada che si ritrovano sullo stesso fiore e si uniscono.
Non c'era occasione, anche la più banale, in cui non mi si chiedesse di scrivere una poesia celebrativa: una cosa che mi faceva andare in bestia, in quanto la poesia veniva ridotta, così, a qualche cosa di esteriore e di ornamentale, una specie di fuoco di artificio.
Una di queste occasioni fu addirittura quella del compleanno del padre ministro, padre Sconcerti, che io appena appena conoscevo di vista e delle cui virtù e qualità non avevo la minima cognizione. Mi ricordo che me la cavai con versi che dicevano: "Ombra che passi per le scale,/ ombra che scende, / ombra che sale..." E poi mi mettevo a immaginare quali potessero essere le cose notevoli del suo carattere e del suo vissuto. Insomma, un arrampicarsi sui vetri, oltre che per le scale. Il bello è che l'omaggio risultava sempre gradito e apprezzato, ma questo appariva a me come una mercificazione, anche se gratuita.
Proprio il giornaletto del collegio mi procurò il danno gravissimo di essere giudicato un ribelle dal consiglio di classe per la questione del tema di concorso degli "Incontri della gioventù" da me vinto. Questi i frutti della mia ingenuità e della mia generosità. Tutto ciò mi fa venire alla mente il famoso proverbio che afferma: dove non c'è guadagno, la remissione è certa. Quante volte nella vita quello che avrebbe dovuto rappresentare un giorno di gioia si è trasformato in una occasione di dolore e di amara delusione.
C'era un altro istitutore e poeta, in collegio: Antonio Conte, di Coreno Ausonio. Tramite un alunno, durante le ore di studio, ci scambiavamo bigliettini con poesie e confidenze varie. Avevamo bisogno di libertà, e l'anno successivo ce la concessero a entrambi, non riassumendoci come istitutori.
Un collegiale tra i più intelligenti e intraprendenti, Celestini, di Colleferro, impegnato nell'ultimo anno di liceo, a un certo punto mi propose un titolo , "lo chalet sulla montagna", dicendomi di scrivere certe cose e in un certo modo, ed io, pur di accontentarlo, accettai di fare una cosa che uno scrittore non dovrebbe mai fare, cioè farsi dettare i propri sentimenti dagli altri. Ma il ragazzo voleva pubblicare quella sua idea sul giornaletto del collegio, e io lo accontentai.
Un'altra assurdità: il prefetto Marino Boni, di Supino, sempre del terzo anno, un ragazzo veramente buono e onesto di sentimenti, si era innamorato pazzamente della più bella della mia classe, Annamaria Latini, e mi pregò, mi scongiurò più volte, di scrivere una poesia d'amore dedicata a lei. Insomma, il ruolo di Cyrano di Bergerac! Io mi piegai anche a questo, erano semplici favori tra amici, assolutamente gratuiti e spensierati, e scrissi una poesia simbolica, di due gocce di rugiada che si ritrovano sullo stesso fiore e si uniscono.
Non c'era occasione, anche la più banale, in cui non mi si chiedesse di scrivere una poesia celebrativa: una cosa che mi faceva andare in bestia, in quanto la poesia veniva ridotta, così, a qualche cosa di esteriore e di ornamentale, una specie di fuoco di artificio.
Una di queste occasioni fu addirittura quella del compleanno del padre ministro, padre Sconcerti, che io appena appena conoscevo di vista e delle cui virtù e qualità non avevo la minima cognizione. Mi ricordo che me la cavai con versi che dicevano: "Ombra che passi per le scale,/ ombra che scende, / ombra che sale..." E poi mi mettevo a immaginare quali potessero essere le cose notevoli del suo carattere e del suo vissuto. Insomma, un arrampicarsi sui vetri, oltre che per le scale. Il bello è che l'omaggio risultava sempre gradito e apprezzato, ma questo appariva a me come una mercificazione, anche se gratuita.
Proprio il giornaletto del collegio mi procurò il danno gravissimo di essere giudicato un ribelle dal consiglio di classe per la questione del tema di concorso degli "Incontri della gioventù" da me vinto. Questi i frutti della mia ingenuità e della mia generosità. Tutto ciò mi fa venire alla mente il famoso proverbio che afferma: dove non c'è guadagno, la remissione è certa. Quante volte nella vita quello che avrebbe dovuto rappresentare un giorno di gioia si è trasformato in una occasione di dolore e di amara delusione.
C'era un altro istitutore e poeta, in collegio: Antonio Conte, di Coreno Ausonio. Tramite un alunno, durante le ore di studio, ci scambiavamo bigliettini con poesie e confidenze varie. Avevamo bisogno di libertà, e l'anno successivo ce la concessero a entrambi, non riassumendoci come istitutori.
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vita di collegio
Cave: le foto più significative degli ultimi 150 anni
Il Comune di Cave, con il sindaco Massimo Umbertini e l'assessore Fabio Felici, non perde occasione per arricchire di significato l'anniversario dei 150 anni di "Storia in Comune". E' la volta di una grande mostra fotografica che si terrà al Palazzetto delle Arti in piazza Nassiria da mercoledì 15 a mercoledì 22, sul tema dell'Unità d'Italia, focalizzata sui momenti più significativi della vita cittadina di Cave in questo lungo periodo.
L'interessante rassegna è organizzata dal Circolo Fotografico Aperture. Le foto più significative parteciperanno al Concorso Nazionale "Passione Italia".
L'interessante rassegna è organizzata dal Circolo Fotografico Aperture. Le foto più significative parteciperanno al Concorso Nazionale "Passione Italia".
Se arriva Cissé, Kozak chiede spazio altrove
Non so davvero se arriverà anche Cissé, il ventinovenne franco-ivoriano che in due campionati in Grecia ha segnato 50 gol. Un campione come Klose dovrà avere il posto fisso, o quasi: e allora Cissé sarebbe un doppione quasi inutile. Inoltre, con Zarate che resterà laziale e Rocchi che vuole chiudere da noi la sua carriera, ecco che oltre a Floccari anche Kozak capisce che per lui non c'è più spazio e chiede di andare a giocare altrove, Bologna o Parma o chissà chi ancora sarà il fortunato ad averlo. Uno come Kozak ti garantisce un gol ogni due partite che gioca.
Io spero che Reja, e Lotito, e anche Igli Tare, abbiano le idee chiare e non finiscano per mischiare troppo le carte. La Lazio ha bisogno di altri rinforzi in altri ruoli. Un altro terzino oltre a Lulic, un altro centrocampista oltre a Cana, per rimpiazzare i Matuzalem e i Bresciano che con i loro problemi fisici non danno garanzie.
Ecco: se devono spendere ancora una ventina di milioni, Lotito, Reja e Tare si concentrino su questi due rinforzi. Sono proprio necessari per avere veramente una grande Lazio. Ma forse il trio biancoceleste queste cose le ha benissimo presenti, e non siamo noi che dobbiamo suggerirgliele.Per il posto che era di Lichtsteiner, è in arrivo il genoano Konko, e quindi il ruolo veramente scoperto rimane quello di un poderoso centrocampista oltre all'albanese Cana.
La Lazio che si va delineando è la seguente: Marchetti; Konko, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Cana, Mauri Hernanes; Zarate, Klose (Cissé).
Riserve. Bizzarri; Biava, Diakité, Stendardo, Zauri; Matuzalem, Brocchi, Gonzalez, Sculli; Rocchi, Kozak.
Io spero che Reja, e Lotito, e anche Igli Tare, abbiano le idee chiare e non finiscano per mischiare troppo le carte. La Lazio ha bisogno di altri rinforzi in altri ruoli. Un altro terzino oltre a Lulic, un altro centrocampista oltre a Cana, per rimpiazzare i Matuzalem e i Bresciano che con i loro problemi fisici non danno garanzie.
Ecco: se devono spendere ancora una ventina di milioni, Lotito, Reja e Tare si concentrino su questi due rinforzi. Sono proprio necessari per avere veramente una grande Lazio. Ma forse il trio biancoceleste queste cose le ha benissimo presenti, e non siamo noi che dobbiamo suggerirgliele.Per il posto che era di Lichtsteiner, è in arrivo il genoano Konko, e quindi il ruolo veramente scoperto rimane quello di un poderoso centrocampista oltre all'albanese Cana.
La Lazio che si va delineando è la seguente: Marchetti; Konko, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Cana, Mauri Hernanes; Zarate, Klose (Cissé).
Riserve. Bizzarri; Biava, Diakité, Stendardo, Zauri; Matuzalem, Brocchi, Gonzalez, Sculli; Rocchi, Kozak.
domenica 12 giugno 2011
Fiuggi: i cento anni del Grand Hotel della Fonte
A Fiuggi, nei magnifici saloni del Gran Hotel della Fonte, si è svolta sabato 11 giugno una significativa giornata dedicata al ricordo dello stile Liberty e della Belle Epoque, gli anni di Giovanni Giolitti (1911), in un luogo famoso per le glorie del passato, ma destinato oggi a una funzione educativa di eccellenza. Infatti il Grand Hotel della Fonte è divenuto la sede di un istituto scolastico privilegiato, l'IPSSOA, l'istituto professionale di stato per i servizi organizzativi e di ospitalità alberghiera intitolato a Michelangelo Buonarroti, che ha festeggiato la chiusura dell'anno scolastico.
Festa di gran gala per 180 ospiti eccellenti, tra cui il prefetto di Frosinone Paolo Maddaloni, il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini, e la promotrice dell'idea "Sapere i sapori", prof. Paola Rocchi. Il preside dell'istituto, prof. Giacinto Cerrito, ha offerto agli ospiti un magnifico calendario 2012, che illustra le funzioni della scuola. Una giornata destinata ad avere un seguito e a servire come rilancio della tradizione alberghiera di Fiuggi.
Festa di gran gala per 180 ospiti eccellenti, tra cui il prefetto di Frosinone Paolo Maddaloni, il sindaco di Fiuggi Fabrizio Martini, e la promotrice dell'idea "Sapere i sapori", prof. Paola Rocchi. Il preside dell'istituto, prof. Giacinto Cerrito, ha offerto agli ospiti un magnifico calendario 2012, che illustra le funzioni della scuola. Una giornata destinata ad avere un seguito e a servire come rilancio della tradizione alberghiera di Fiuggi.
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passato e futuro
Abdoulay Konko, l'erede di Lichtsteiner. Negro dichiara: E' un vero affare!
BiI binari della stazione Lazio, in questi giorrni, sono davvero affollati. Oggi è in arrivo dal Genoa il franco-senegalese Abdoulay Konko Faye, un ragazzone ventisettenne, 184 centimetri per 75 chilogrammi, cursore di fascia destra, con undici anni di carriera alle spalle.
Konko, nazionale senegalese, muove i primi passi nel Martigues, in Francia, ma poi passa presto in Italia, dove ha giocato negli ultimi dieci anni. Genoa, Juventus, Crotone, Siena, ancora Genoa, poi Siviglia, e ritorno finale al Genoa, undici campionati, 179 incontri disputati e 13 gol.
Konko passa alla Lazio in maniera definitiva, in base a un accordo Lotito-Preziosi che ha già portato alla Lazio Biava,Floccari e Sculli.
Paolo Negro, l'indimenticato difensore della vecchia Lazio dello scudetto, lo conosce a fondo e dice di lui: ha tecnica, corsa ed esperienza, la Lazio ha fatto un vero affare.
Konko sa giocare anche come centrale in mediana, ma Reja intende sfruttarlo nel ruolo di Lichtsteiner, passato alla Juventus per dieci milioni. Il prezzo di Konko è di 5 milioni, e quindi Lotito ne ricava anche una upervalenza da non trascurare.
Konko, nazionale senegalese, muove i primi passi nel Martigues, in Francia, ma poi passa presto in Italia, dove ha giocato negli ultimi dieci anni. Genoa, Juventus, Crotone, Siena, ancora Genoa, poi Siviglia, e ritorno finale al Genoa, undici campionati, 179 incontri disputati e 13 gol.
Konko passa alla Lazio in maniera definitiva, in base a un accordo Lotito-Preziosi che ha già portato alla Lazio Biava,Floccari e Sculli.
Paolo Negro, l'indimenticato difensore della vecchia Lazio dello scudetto, lo conosce a fondo e dice di lui: ha tecnica, corsa ed esperienza, la Lazio ha fatto un vero affare.
Konko sa giocare anche come centrale in mediana, ma Reja intende sfruttarlo nel ruolo di Lichtsteiner, passato alla Juventus per dieci milioni. Il prezzo di Konko è di 5 milioni, e quindi Lotito ne ricava anche una upervalenza da non trascurare.
sabato 11 giugno 2011
Vita di collegio: 45. I grandi istitutori
Gli istitutori delle classi più grandi erano molto più importanti di quelli delle classi più giovani.
Arrivati alla terza liceo, dunque alle soglie degli esami di maturità, i convittori non vivevano più tutti insieme in una camerata, ma avevano diritto a sistemarsi in un cameretta singola, in modo di potervi concentrarsi maggiormente nello studio, e soprattutto di poter disporre di parte delle ore notturne per prepararsi adeguatamente.
Naturalmente, anche i prefetti dell'ultimo anno fruivano dello stesso privilegio, e venivano guardati con rispetto dagli altri istitutori.
Nell'anno in cui io fui istitutore al Conti-Gentili, tre erano i nostri colleghi che godevano dello stesso privilegio. Erano Sergio Felli del Piglio, Giovanni Guardiani di Paliano e Claudio Mancini di Subiaco, i primi due laureati in giurisprudenza, il terzo in medicina. Mancini aveva anche un fratello minore, Alessandro, che faceva anche lui l'istitutore.
Erano tipi estremamente seri, e incutevano anche un po' di soggezione in chi, come me, era esordiente in quel compito piuttosto impegnativo. Specialmente Sergio Felli, che era anche mio lontano parente in quanto nipote da parte di madre di mia zia Memma del Piglio. I primi tempi della mia esperienza, anzi, li trascorsi un po' sotto la tutela di Sergio, in quanto, essendo "volante" e non avendo quindi una mia camerata, avevo il mio banco di studio insieme ai collegiali controllati da lui.
Felli, Guardiani e Mancini erano affiatatissimi tra loro, in quanto erano già tre anni che avevano quell'incarico, e raccontavano a noi più giovani delle avventure e dei ricordi anche degli istitutori più anziani di loro che ormai si trovavano all'università e si stavano laureando.
Questi istitutori di antico corso erano assai influenti anche nelle decisioni che prendevano i superiori, sacerdoti dell'ordine degli scolopi, che li consultavano e spesso si affidavano completamente a loro per certe scelte, come le gite annuali e le visite culturali nelle cittadine vicine, che erano abbastanza frequenti, e specialmente nelle attività sportive che occupavano buona parte del nostro tempo libero.
Il legame tra noi istitutori era forte, e tale è rimasto nel tempo. Con Sergio Felli, specialmente, ho mantenuto una grande amicizia: il figlio di Sergio, Pierluigi, avvocato a sua volta, si è dedicato alla letteratura ed è divenuto un romanziere di gialli e di fantasy di un certo successo.
Con me è stato istitutore anche il mio compaesano Gianni Giurioli, di cui già vi ho parlato: carattere aperto e spigliato, ha mantenuto con me rapporti di amicizia anche negli anni in cui sono vissuto a Roma, dal 1952 al 1970. Gianni, proveniente da un'ottima famiglia, con me ha dimostrato sempre affetto e cordialità. La sua vecchia casa di Acuto, una casa signorile con ampi terrazzi e giardini che faceva parte dell'antico castello, è ora abitata da quattro famiglie borghesi di mei cugini materni.
Arrivati alla terza liceo, dunque alle soglie degli esami di maturità, i convittori non vivevano più tutti insieme in una camerata, ma avevano diritto a sistemarsi in un cameretta singola, in modo di potervi concentrarsi maggiormente nello studio, e soprattutto di poter disporre di parte delle ore notturne per prepararsi adeguatamente.
Naturalmente, anche i prefetti dell'ultimo anno fruivano dello stesso privilegio, e venivano guardati con rispetto dagli altri istitutori.
Nell'anno in cui io fui istitutore al Conti-Gentili, tre erano i nostri colleghi che godevano dello stesso privilegio. Erano Sergio Felli del Piglio, Giovanni Guardiani di Paliano e Claudio Mancini di Subiaco, i primi due laureati in giurisprudenza, il terzo in medicina. Mancini aveva anche un fratello minore, Alessandro, che faceva anche lui l'istitutore.
Erano tipi estremamente seri, e incutevano anche un po' di soggezione in chi, come me, era esordiente in quel compito piuttosto impegnativo. Specialmente Sergio Felli, che era anche mio lontano parente in quanto nipote da parte di madre di mia zia Memma del Piglio. I primi tempi della mia esperienza, anzi, li trascorsi un po' sotto la tutela di Sergio, in quanto, essendo "volante" e non avendo quindi una mia camerata, avevo il mio banco di studio insieme ai collegiali controllati da lui.
Felli, Guardiani e Mancini erano affiatatissimi tra loro, in quanto erano già tre anni che avevano quell'incarico, e raccontavano a noi più giovani delle avventure e dei ricordi anche degli istitutori più anziani di loro che ormai si trovavano all'università e si stavano laureando.
Questi istitutori di antico corso erano assai influenti anche nelle decisioni che prendevano i superiori, sacerdoti dell'ordine degli scolopi, che li consultavano e spesso si affidavano completamente a loro per certe scelte, come le gite annuali e le visite culturali nelle cittadine vicine, che erano abbastanza frequenti, e specialmente nelle attività sportive che occupavano buona parte del nostro tempo libero.
Il legame tra noi istitutori era forte, e tale è rimasto nel tempo. Con Sergio Felli, specialmente, ho mantenuto una grande amicizia: il figlio di Sergio, Pierluigi, avvocato a sua volta, si è dedicato alla letteratura ed è divenuto un romanziere di gialli e di fantasy di un certo successo.
Con me è stato istitutore anche il mio compaesano Gianni Giurioli, di cui già vi ho parlato: carattere aperto e spigliato, ha mantenuto con me rapporti di amicizia anche negli anni in cui sono vissuto a Roma, dal 1952 al 1970. Gianni, proveniente da un'ottima famiglia, con me ha dimostrato sempre affetto e cordialità. La sua vecchia casa di Acuto, una casa signorile con ampi terrazzi e giardini che faceva parte dell'antico castello, è ora abitata da quattro famiglie borghesi di mei cugini materni.
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vita di collegio
Zagarolo: festival musicale Cover the top, 17-19 giugno
Torna a Zagarolo, in piazza del Mercato, la grande rassegna musicale Cover the top, nata nel 1998, e che ha visto sul palco qualcosa come 80 band emergenti e 360 giovani musicisti.
Organizza, con il concreto impegno e sostegno del sindaco Giovanni Paniccia, il gruppo musicale " Do Mani Spazio 2010". Il presidente Giovanni Lo Vetere parla di un forte rilancio, di giovani artisti in cerca di gloria, e di un folto pubblico ricco di personalità importanti.
Tre giorni (17-18-19 giugno, da venerdì a domenica) di atmosfera speciale, con appuntamenti anche di salvaguardia dell'ambiente, e il progetto di creazione di una casa comune per la musica. Stand di degustazione di prodotti tipici locali e di birra alla spina.
Organizza, con il concreto impegno e sostegno del sindaco Giovanni Paniccia, il gruppo musicale " Do Mani Spazio 2010". Il presidente Giovanni Lo Vetere parla di un forte rilancio, di giovani artisti in cerca di gloria, e di un folto pubblico ricco di personalità importanti.
Tre giorni (17-18-19 giugno, da venerdì a domenica) di atmosfera speciale, con appuntamenti anche di salvaguardia dell'ambiente, e il progetto di creazione di una casa comune per la musica. Stand di degustazione di prodotti tipici locali e di birra alla spina.
Klose-Totti: ora il derby è alla pari
Con Miroslav Klose al centro dell'attacco, ora la Lazio non ha più paura del derby e delle diavolerie di Totti: un vero diavolo, adesso, ce l'abbiamo anche noi, ed è anche più giovane di due anni rispetto al signor TIM.
I tifosi della Lazio ora non hanno più paura: il gol della spizzatta e della scazzata, e forse anche quello del rigore a favore, ora può nascere dai piedoni di Klose quanto da quelli del signor centesimo.
Da dove ci nasce questa convinzione? Da quella specie di prestigio che solo un grande fuoriclasse sa dare: e finora la Lazio questo grande prestigiatore non ce l'aveva, non poteva essere nè Zarate nè Hernanes, ma può esserlo benissimo l'uomo dal piede d'oro di Opole, il supercannoniere della nazionale tedesca e dei mondiali del 2006.
Con Klose, Lotito, Tare e Reja si sono assicurati l'unico uomo, forse, che poteva permettere alla Lazio il salto di qualità che indubbiamente le fa fare un gran passo avanti nella possibile lotta per lo scudetto.
I tifosi della Lazio ora non hanno più paura: il gol della spizzatta e della scazzata, e forse anche quello del rigore a favore, ora può nascere dai piedoni di Klose quanto da quelli del signor centesimo.
Da dove ci nasce questa convinzione? Da quella specie di prestigio che solo un grande fuoriclasse sa dare: e finora la Lazio questo grande prestigiatore non ce l'aveva, non poteva essere nè Zarate nè Hernanes, ma può esserlo benissimo l'uomo dal piede d'oro di Opole, il supercannoniere della nazionale tedesca e dei mondiali del 2006.
Con Klose, Lotito, Tare e Reja si sono assicurati l'unico uomo, forse, che poteva permettere alla Lazio il salto di qualità che indubbiamente le fa fare un gran passo avanti nella possibile lotta per lo scudetto.
venerdì 10 giugno 2011
Cave: due giornate di festa in piazza e in villa
Torniamo a godere le nostre piazze e le nostre ville, dice l'assessore al turismo Fabio Felici, e organizza a nome del Comune due grandi incontri con la popolazione, gli alunni delle scuole e il CONI provinciale.
Oggi, venerdì 10, l'incontro, intitolato "Riambientiamoci", è previsto in piazza Nassiria, ex stazione, alle ore 8.30, con stands e giochi, letture al Palazzetto dell'Arte, un saggio di flauto e filmati. In serata, musica e danze folk dei ricercatissimi Ladri de Kaine.
Domani, sabato 11, l'appuntamento si rinnova al Parco di Villa Clementi, stavolta all'insegna della natura, con intervento della Pro Loco, delle scuole e delle associazioni sportive, una mattinata dedicata allo sport e alla salute, con giochi al volley, al calcio, e degustazione di prodotti alimentari tipici.
Due grandi occasioni d'incontro da non perdere.
Oggi, venerdì 10, l'incontro, intitolato "Riambientiamoci", è previsto in piazza Nassiria, ex stazione, alle ore 8.30, con stands e giochi, letture al Palazzetto dell'Arte, un saggio di flauto e filmati. In serata, musica e danze folk dei ricercatissimi Ladri de Kaine.
Domani, sabato 11, l'appuntamento si rinnova al Parco di Villa Clementi, stavolta all'insegna della natura, con intervento della Pro Loco, delle scuole e delle associazioni sportive, una mattinata dedicata allo sport e alla salute, con giochi al volley, al calcio, e degustazione di prodotti alimentari tipici.
Due grandi occasioni d'incontro da non perdere.
Lotito non si ferma: è arrivato Marchetti, scambio Muslera-Cana
Lotito sta mettendo in bacheca una serie di colpacci che renderanno memorabile questa campagna acquisti della Lazio. E si tratta di tutti giocatori nazionali. Primo il terzino bosniaco Lulic, poi il monumentale centravanti della nazionale tedesca, Klose: un grosso calibro così, da noi, non si vedeva almeno dal tempo di Casiraghi, per non risalire a Chinaglia.
Stamattina è arrivato il portiere del Cagliari e già della Nazionale, Federico Marchetti: questo significa che Muslera finirà al Galatasaray, e in cambio arriverà alla Lazio il mediano della nazionale albanese, il battagliero Cana.
Che vogliamo di più? Ancora qualcosa di buono per il centrocampo, dove permane l'interrogativo Mauri, e dove le condizioni fisiche incerte di Matuzalem e Bresciano richiedono necessariamente dei rinforzi: se l'Inter insiste per Mauri, io proporrei uno sbalorditivo scambio con Pandev, con una pace sensazionale tra il macedone e Lotito che porterebbe la tifoseria biancoceleste in paradiso. Da Cagliari, insieme a Marchetti, potrebbe anche arrivare Biondini.
Ma a questo punto stiamo parlando di una Lazio astrale, veramente in grado di lottare per lo scudetto, come ha preannunciato Klose, che al suo fianco ha già gente meravigliosa come Hernanes, Zarate, Ledesma, Dias e compagnia bella.Una Lazio così è veramente la degna erede di quella di Cragnotti, che guadagnò lo scudetto. E Lotito l'ha messa su senza dissanguarsi economicamente, anzi risanando il bilancio: è ora che tutti i tifosi laziali amino svisceratamente il loro grande presidente
e mettano su una campagna abbonamenti da primato.
Stamattina è arrivato il portiere del Cagliari e già della Nazionale, Federico Marchetti: questo significa che Muslera finirà al Galatasaray, e in cambio arriverà alla Lazio il mediano della nazionale albanese, il battagliero Cana.
Che vogliamo di più? Ancora qualcosa di buono per il centrocampo, dove permane l'interrogativo Mauri, e dove le condizioni fisiche incerte di Matuzalem e Bresciano richiedono necessariamente dei rinforzi: se l'Inter insiste per Mauri, io proporrei uno sbalorditivo scambio con Pandev, con una pace sensazionale tra il macedone e Lotito che porterebbe la tifoseria biancoceleste in paradiso. Da Cagliari, insieme a Marchetti, potrebbe anche arrivare Biondini.
Ma a questo punto stiamo parlando di una Lazio astrale, veramente in grado di lottare per lo scudetto, come ha preannunciato Klose, che al suo fianco ha già gente meravigliosa come Hernanes, Zarate, Ledesma, Dias e compagnia bella.Una Lazio così è veramente la degna erede di quella di Cragnotti, che guadagnò lo scudetto. E Lotito l'ha messa su senza dissanguarsi economicamente, anzi risanando il bilancio: è ora che tutti i tifosi laziali amino svisceratamente il loro grande presidente
e mettano su una campagna abbonamenti da primato.
giovedì 9 giugno 2011
Miroslav Klose: 238 reti nella sua carriera (13 anni)
9 giugno 1978: Miroslav Klose nasce ad Opole (Polonia) - prende la nazionalità tedesca fin da bambino
9 giugno 2011: Miroslav Klose firma per la S.S. Lazio
Klose, nella sua lunga carriera, cominciata nel 1998 nelle grandi squadre professionistiche, ha disputato tredici intere stagioni, giocando, tra squadre di club e squadre nazionali, ben 558 partite, circa 40 a stagione, segnando 238 gol, vale a dire 18 reti a stagione, quasi un gol ogni due partite. Nelle file della Nazionale tedesca ha giocato 109 partite e segnato 61 reti, oltre una ogni due partite.
Sono cifre da capogiro, che neanche Francesco Totti, con due anni di carriera in più, ha saputo raggiungere.
Lazio e Roma hanno trovato un interesse in più per i loro derbies.
9 giugno 2011: Miroslav Klose firma per la S.S. Lazio
Klose, nella sua lunga carriera, cominciata nel 1998 nelle grandi squadre professionistiche, ha disputato tredici intere stagioni, giocando, tra squadre di club e squadre nazionali, ben 558 partite, circa 40 a stagione, segnando 238 gol, vale a dire 18 reti a stagione, quasi un gol ogni due partite. Nelle file della Nazionale tedesca ha giocato 109 partite e segnato 61 reti, oltre una ogni due partite.
Sono cifre da capogiro, che neanche Francesco Totti, con due anni di carriera in più, ha saputo raggiungere.
Lazio e Roma hanno trovato un interesse in più per i loro derbies.
Paliano: gli uccelli nemici dell'elettricità (o viceversa?)
A Paliano, l'elettricità è gestita da un'apposita società, l'Amea (65 per cento il Comune, 35 per cento l'Acea), e in questi giorni di piogge improvvise ha subìto una lunga serie di microinterruzioni, causando danni specialmente ai frigoriferi domestici. Il direttore Roberto Pietrangeli ha spiegato che la causa principale sono gli uccelli, che restano fulminati sui fili causando l'interruzione del flusso. Il resto lo fanno i rami degli alberi non potati, agitati dal forte vento. Occorre un investimento di 200 mila euro per provvedere.
Un altro Mauri? E dove lo trovi? Idea balorda: Pandev!
Tutti vogliono Stefano Mauri: Inter, Juventus, Fiorentina, e chi più ne ha più ne metta. Tutti danno Stefano Mauri lontano dalla Lazio, e lo propongono come pedina di scambio per chissà quali nomi: l'ultimo, quello di De Silvestri!
Io dico soltanto: ma dove lo trovi un centrocampista di trent'anni che ti segna 6 gol nel nostro campionato, e ci aggiunge la ciliegina di 9 bellissimi assist, nessuno da un comodo calcio piazzato come fa un Ledesma, ma tutti su azione viva, creata dal nulla? Su questo piano, neppure Pirlo regge il confronto, perché Mauri è molto più attaccante, sta molto più vicino alle punte, e per questo magari sbaglia qualche occasione di troppo.
Ma se proprio Stefano Mauri deve scontare il peccato di dovere andar via perché non è simpatico a tanta gente biancoceleste, un altro centrocampista di trent'anni come lui ci sarebbe: Goran Pandev! Farebbe tanti gol e tanti assist quanti ne fa Stefano Mauri. E allora proponiamo questo cambio con l'Inter, perché non avremmo da rimetterci. Dovremmo avere tutti l'umiltà di farci perdonare e di perdonare qualcosa, a cominciare dallo stesso Pandev e anche da Lotito.
Io dico soltanto: ma dove lo trovi un centrocampista di trent'anni che ti segna 6 gol nel nostro campionato, e ci aggiunge la ciliegina di 9 bellissimi assist, nessuno da un comodo calcio piazzato come fa un Ledesma, ma tutti su azione viva, creata dal nulla? Su questo piano, neppure Pirlo regge il confronto, perché Mauri è molto più attaccante, sta molto più vicino alle punte, e per questo magari sbaglia qualche occasione di troppo.
Ma se proprio Stefano Mauri deve scontare il peccato di dovere andar via perché non è simpatico a tanta gente biancoceleste, un altro centrocampista di trent'anni come lui ci sarebbe: Goran Pandev! Farebbe tanti gol e tanti assist quanti ne fa Stefano Mauri. E allora proponiamo questo cambio con l'Inter, perché non avremmo da rimetterci. Dovremmo avere tutti l'umiltà di farci perdonare e di perdonare qualcosa, a cominciare dallo stesso Pandev e anche da Lotito.
mercoledì 8 giugno 2011
Vita di collegio: 44. Il Collegio Conti Gentili
Un sacerdote di Collepardo, padre Stefano Sarandrea, noto per la sua bontà, aveva dato una mano a mia madre per sistemarmi almeno per qualche anno in un collegio in qualità d'istitutore, cioè di assistente degli studenti.
Il collegio era il Conti Gentili di Alatri, tenuto dai padri scolopi: all'interno del loro palazzo era sistemato lo stesso liceo Conti Gentili che io frequentavo.
Il collegio era molto popolato: comprendeva alunni di ben cinque classi, dal quarto ginnasio alla terza liceo, non meno di centocinquanta ragazzi, assistiti da una decina di istitutori e da cinque sacerdoti.
Il rettore era lo stesso padre Stefano Sarandrea, e padre ministro un giovanissimo sacerdote, molto dinamico e preparato, padre Alessandro Fiori.
Il mio inserimento non fu tanto facile, in quanto inizialmente venni inquadrato come istitutore "volante", cioè a disposizione per sostituire uno degli altri istitutori, o prefetti, che erano in tutto una decina, uno per camerata. Solo in un secondo tempo mi fu affidato stabilmente il controllo di una classe, cioè di una camerata con una ventina di ragazzi, e assistenza durante le ore di studio per aiutare i giovani studenti nei loro compiti e nelle loro lezioni.
Al mattino, accompagnavamo i ragazzi nella loro classe, e poi entravamo a nostra volta nelle nostre classi al liceo. Riprendeva dunque per me, dopo un anno di libertà, la vita di collegio, stavolta a contatto con ragazzi di un certo livello economico, accolti in un buon collegio, e provenienti da famiglie borghesi che nutrivano prospettive di carriera per i loro figli.
Rispetto al seminario c'era un evidente miglioramento. Pasti più abbondanti e di buona qualità, una bella divisa grigio-azzurra per i convittori, mentre noi istitutori indossavamo i nostri abiti normali.
Belle passeggiate, qualche interessante gita ogni tanto, ambienti bene arieggiati, attività sportiva molto curata, con un'eccellente squadra di calcio che disputava amichevoli anche con squadre di categoria superiore. Anche gli istitutori potevano far parte di questa squadra, e io fui convocato a disputare qualche incontro, con mia grande gioia.
Al liceo avevamo un eccellente insegnante di educazione fisica, il prof. Colasanti, che ci preparava alle gare di atletica, velocità e salti, e alla corsa campestre. I miei amici più stretti erano Piero Volpari di Alatri, Ennio Parisella di Carpineto Romano, Bruno Jannarilli di Veroli, Domenico Vicini di Monte San Biagio, e fra noi c'era una certa rivalità anche nello sport oltre che a livello scolastico.
Tra i nostri insegnanti spiccavano Guido Barlozzini, italianista e dantista di prima categoria, e Gervasio Rivera, professore di latino e greco estremamente serio e preparato, anche se con noi riusciva anche a scherzare sfornando battute memorabili.
In classe con noi c'era tutta una serie di bellissime ragazze: Annamaria Latini, la "diva" della classe con i suoi capelli nerissimi e il suo viso d'angelo; Albarosa Necci, che veniva ogni giorno da Fiuggi, ed era sorella di quel Lorenzino Necci anche lui studente in Alatri, alle medie, e che sarebbe diventato un famoso economista e politico (Eni, Ferrovie dello Stato e PRI) negli anni '70-80; Eugenia Evangelisti, Maria Felicia Nisini, Elsa Ceci e tante altre ancora.
Il collegio era il Conti Gentili di Alatri, tenuto dai padri scolopi: all'interno del loro palazzo era sistemato lo stesso liceo Conti Gentili che io frequentavo.
Il collegio era molto popolato: comprendeva alunni di ben cinque classi, dal quarto ginnasio alla terza liceo, non meno di centocinquanta ragazzi, assistiti da una decina di istitutori e da cinque sacerdoti.
Il rettore era lo stesso padre Stefano Sarandrea, e padre ministro un giovanissimo sacerdote, molto dinamico e preparato, padre Alessandro Fiori.
Il mio inserimento non fu tanto facile, in quanto inizialmente venni inquadrato come istitutore "volante", cioè a disposizione per sostituire uno degli altri istitutori, o prefetti, che erano in tutto una decina, uno per camerata. Solo in un secondo tempo mi fu affidato stabilmente il controllo di una classe, cioè di una camerata con una ventina di ragazzi, e assistenza durante le ore di studio per aiutare i giovani studenti nei loro compiti e nelle loro lezioni.
Al mattino, accompagnavamo i ragazzi nella loro classe, e poi entravamo a nostra volta nelle nostre classi al liceo. Riprendeva dunque per me, dopo un anno di libertà, la vita di collegio, stavolta a contatto con ragazzi di un certo livello economico, accolti in un buon collegio, e provenienti da famiglie borghesi che nutrivano prospettive di carriera per i loro figli.
Rispetto al seminario c'era un evidente miglioramento. Pasti più abbondanti e di buona qualità, una bella divisa grigio-azzurra per i convittori, mentre noi istitutori indossavamo i nostri abiti normali.
Belle passeggiate, qualche interessante gita ogni tanto, ambienti bene arieggiati, attività sportiva molto curata, con un'eccellente squadra di calcio che disputava amichevoli anche con squadre di categoria superiore. Anche gli istitutori potevano far parte di questa squadra, e io fui convocato a disputare qualche incontro, con mia grande gioia.
Al liceo avevamo un eccellente insegnante di educazione fisica, il prof. Colasanti, che ci preparava alle gare di atletica, velocità e salti, e alla corsa campestre. I miei amici più stretti erano Piero Volpari di Alatri, Ennio Parisella di Carpineto Romano, Bruno Jannarilli di Veroli, Domenico Vicini di Monte San Biagio, e fra noi c'era una certa rivalità anche nello sport oltre che a livello scolastico.
Tra i nostri insegnanti spiccavano Guido Barlozzini, italianista e dantista di prima categoria, e Gervasio Rivera, professore di latino e greco estremamente serio e preparato, anche se con noi riusciva anche a scherzare sfornando battute memorabili.
In classe con noi c'era tutta una serie di bellissime ragazze: Annamaria Latini, la "diva" della classe con i suoi capelli nerissimi e il suo viso d'angelo; Albarosa Necci, che veniva ogni giorno da Fiuggi, ed era sorella di quel Lorenzino Necci anche lui studente in Alatri, alle medie, e che sarebbe diventato un famoso economista e politico (Eni, Ferrovie dello Stato e PRI) negli anni '70-80; Eugenia Evangelisti, Maria Felicia Nisini, Elsa Ceci e tante altre ancora.
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Olevano: la strada per Colleferro
Mozione molto significativa al Comune da parte dei consiglieri di "Ripensare Olevano". Il sindaco Mario Mampieri e la giunta sono stati impegnati a realizzare lo snodo viario Ponte Orsini-Colleferro, arteria di grande valore socio-economico, coinvolgendo il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e l'assessore alla viabilità Marco Vincenzi. Sarà studiato un percorso funzionale e richiesto un adeguato finanziamento, a cui sono interessati anche altri comuni come Piglio, Serrone, Genazzano e Paliano, per il collegamento con le stazioni ferroviarie di Valmontone e Colleferro.
Klose non ha tradito: viene alla Lazio! E forse pure Zaccardo
Miroslav Klose non ha tradito: non ha scelto la comoda strada per Valencia. La Lazio gli piace davvero, la prospettiva di giocare con quei bei colori biancocelesti lo affascina, e così ha preferito schierarsi in Europa League anziché in Champions League, come avrebbe potuto fare a Valencia.
Evviva! C'è euforia nella tifoseria laziale. La Lazio sta risalendo la china della stima nel gran mondo del calcio europeo, Lotito non è più il dirigente deriso e sconfitto in tutte le trattative importanti. Grazie a Reja, ed anche a Tare, che si sta facendo largo egli pure come un ascoltato protagonista del calciomercato, le quotazioni laziali salgono, la merce biancoceleste è più apprezzata che in passato, la Lazio è considerata una meta ambìta, tutto grazie a un bellissimo campionato che poteva davvero concludersi con la Champions League.
Una conferma se ne ha con il caso Floccari: a Parma lo vogliono, sanno che la Lazio dovrà cederlo perché ora ha Klose ed ha anche Kozak e Rocchi: ma sanno anche che Floccari costa 10 milioni, quanto la Lazio lo ha pagato al Genoa in due rate per il riscatto.
Dicono a Parma: Floccari è un gran bel giocatore, ma costa troppo. E intendono dire: si può fare con una adeguata contropartita tecnica. La Lazio non è interessata né a Galloppa né a Dzemaili, ma potrebbe esserlo a Zaccardo, ex nazionale italiano tornato l'anno scorso dalla Germania, non ha ancora trent'anni e potrebbe essere un buon sostituto di Lichtsteiner.
Con un paio di milioni di conguaglio a suo favore, la Lazio potrebbe accettare il cambio con Floccari e concludere così una valida campagna acquisti.
Per la prossima stagione si delinea una squadra niente male, sicuramente rafforzata: Marchetti; Zaccardo, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Cana, Mauri, Hernanes; Zarate, Klose. Squadra B: Berni o Bizzarri; Cavanda, Diakité, Stendardo, Zauri; Matuzalem, Brocchi, Gonzalez, Bresciani; Rocchi, Kozak.
Evviva! C'è euforia nella tifoseria laziale. La Lazio sta risalendo la china della stima nel gran mondo del calcio europeo, Lotito non è più il dirigente deriso e sconfitto in tutte le trattative importanti. Grazie a Reja, ed anche a Tare, che si sta facendo largo egli pure come un ascoltato protagonista del calciomercato, le quotazioni laziali salgono, la merce biancoceleste è più apprezzata che in passato, la Lazio è considerata una meta ambìta, tutto grazie a un bellissimo campionato che poteva davvero concludersi con la Champions League.
Una conferma se ne ha con il caso Floccari: a Parma lo vogliono, sanno che la Lazio dovrà cederlo perché ora ha Klose ed ha anche Kozak e Rocchi: ma sanno anche che Floccari costa 10 milioni, quanto la Lazio lo ha pagato al Genoa in due rate per il riscatto.
Dicono a Parma: Floccari è un gran bel giocatore, ma costa troppo. E intendono dire: si può fare con una adeguata contropartita tecnica. La Lazio non è interessata né a Galloppa né a Dzemaili, ma potrebbe esserlo a Zaccardo, ex nazionale italiano tornato l'anno scorso dalla Germania, non ha ancora trent'anni e potrebbe essere un buon sostituto di Lichtsteiner.
Con un paio di milioni di conguaglio a suo favore, la Lazio potrebbe accettare il cambio con Floccari e concludere così una valida campagna acquisti.
Per la prossima stagione si delinea una squadra niente male, sicuramente rafforzata: Marchetti; Zaccardo, Dias, Radu, Lulic; Ledesma, Cana, Mauri, Hernanes; Zarate, Klose. Squadra B: Berni o Bizzarri; Cavanda, Diakité, Stendardo, Zauri; Matuzalem, Brocchi, Gonzalez, Bresciani; Rocchi, Kozak.
martedì 7 giugno 2011
Vita di collegio: 43. Alla stazione di Fiuggi
La spedizione di una ventina di ragazzi di Acuto ogni mattina per le scuole di Alatri comprendeva anche un piccolo segreto. Uno di noi, di solito Santino, nascondeva nella sua cartella un pallone sgonfio, e la relativa pompa per gonfiarlo.
Perché? Semplice. L'ultimo trenino che da Alatri ci portava a Fiuggi alle 13 e trenta faceva capolinea nella cittadina termale. Il prossimo trenino per Acuto non partiva prima delle 15 e trenta, per cui, a quel grappolo di studenti, restava quasi un'ora e mezza di pausa.
Dietro la stazione di Fiuggi, tra i castagni del viale delle terme, c'era un meraviglioso piazzale che sembrava fatto apposta per noi. In ventidue, facevamo esattamente due squadre di pallone, e così l'ora e mezza sembrava messa lì per giocarci ogni giorno la nostra bella partita. Diciamo che era la cosa più bella del nostro quotidiano viaggio.
Alle 15 e trenta il trenino era pronto per riprendere il suo cammino verso Roma, la cui prima tappa era il nostro paesello di Acuto, dove arrivavamo appena un quarto d'ora dopo.
Tempo per studiare, dunque, dalle 16 in poi, ne rimaneva abbastanza, anche se arrivavamo un po' stanchi e affamati dopo tante ore di lezione e quella bella partitella di supplemento.
I compiti li facevamo, ed anche le interrogazioni del giorno succesivo le preparavamo: guai a sgarrare, i nostri professori erano molto severi.
Però Santino e Antonio Pompili, che erano i nostri capifila in quanto più avanti negli studi, si trovavano a malpartito in una prima liceo assai numerosa e molto selettiva. Cominciarono a saltare le prime interrogazioni, cominciarono poi a evitare i compiti in classe, e così alla fine del primo quadrimestre , con una orribile pagella piena di due e di tre, e con cifre vertiginose nelle caselle delle assenze, capirono che l'anno scolastico era andato perduto. Non giustificavano neanche più le loro assenze, e ai genitori facevano capire che ormai c'era ben poco da rimediare.
Così la mattina non venivano neanche su al centro di Alatri, in piazza Santa Maria Maggiore, dove era il liceo, e restavano nei pressi della stazione, dove su un colle appartato era la chiesa di San Francesco. Nel piazzale antistante ingaggiavano nuove partite di pallone con altri ragazzi che marinavano regolarmente la scuola, e certo le ore erano lunghe da passare,come diceva una nota poesia. Santino e Antonio giocavano benissimo a pallone, e in questo diventavano sempre più bravi.
A settembre si iscrissero come ripetenti, e così ci ritrovammo insieme nella stessa classe. Si misero insieme all'ultimo banco, provarono a reeagire, ma ai primi insuccessi finirono per smontarsi e alla fine si ritirarono dagli studi. Era veramente troppo dura, con insegnanti che non perdonavano nulla, e con classi di oltre trenta ragazzi una spietata selezione era quasi naturale. Prendere 1 al tema d'italiano e 2 nelle versioni di latino e greco era del tutto normale.
Mia madre, dovendo tirare avanti da sola con cinque o sei figli (uno o due erano a Roma ospiti di una zia), aveva trovato per fortuna una soluzione. Luciano era finito in collegio a Pescina, in Abruzzo, dai padri monfortani, ed io riuscii a farmi accettare come istitutore dagli Scolopi presso il Collegio Conti Gentili della stessa Alatri.
Perché? Semplice. L'ultimo trenino che da Alatri ci portava a Fiuggi alle 13 e trenta faceva capolinea nella cittadina termale. Il prossimo trenino per Acuto non partiva prima delle 15 e trenta, per cui, a quel grappolo di studenti, restava quasi un'ora e mezza di pausa.
Dietro la stazione di Fiuggi, tra i castagni del viale delle terme, c'era un meraviglioso piazzale che sembrava fatto apposta per noi. In ventidue, facevamo esattamente due squadre di pallone, e così l'ora e mezza sembrava messa lì per giocarci ogni giorno la nostra bella partita. Diciamo che era la cosa più bella del nostro quotidiano viaggio.
Alle 15 e trenta il trenino era pronto per riprendere il suo cammino verso Roma, la cui prima tappa era il nostro paesello di Acuto, dove arrivavamo appena un quarto d'ora dopo.
Tempo per studiare, dunque, dalle 16 in poi, ne rimaneva abbastanza, anche se arrivavamo un po' stanchi e affamati dopo tante ore di lezione e quella bella partitella di supplemento.
I compiti li facevamo, ed anche le interrogazioni del giorno succesivo le preparavamo: guai a sgarrare, i nostri professori erano molto severi.
Però Santino e Antonio Pompili, che erano i nostri capifila in quanto più avanti negli studi, si trovavano a malpartito in una prima liceo assai numerosa e molto selettiva. Cominciarono a saltare le prime interrogazioni, cominciarono poi a evitare i compiti in classe, e così alla fine del primo quadrimestre , con una orribile pagella piena di due e di tre, e con cifre vertiginose nelle caselle delle assenze, capirono che l'anno scolastico era andato perduto. Non giustificavano neanche più le loro assenze, e ai genitori facevano capire che ormai c'era ben poco da rimediare.
Così la mattina non venivano neanche su al centro di Alatri, in piazza Santa Maria Maggiore, dove era il liceo, e restavano nei pressi della stazione, dove su un colle appartato era la chiesa di San Francesco. Nel piazzale antistante ingaggiavano nuove partite di pallone con altri ragazzi che marinavano regolarmente la scuola, e certo le ore erano lunghe da passare,come diceva una nota poesia. Santino e Antonio giocavano benissimo a pallone, e in questo diventavano sempre più bravi.
A settembre si iscrissero come ripetenti, e così ci ritrovammo insieme nella stessa classe. Si misero insieme all'ultimo banco, provarono a reeagire, ma ai primi insuccessi finirono per smontarsi e alla fine si ritirarono dagli studi. Era veramente troppo dura, con insegnanti che non perdonavano nulla, e con classi di oltre trenta ragazzi una spietata selezione era quasi naturale. Prendere 1 al tema d'italiano e 2 nelle versioni di latino e greco era del tutto normale.
Mia madre, dovendo tirare avanti da sola con cinque o sei figli (uno o due erano a Roma ospiti di una zia), aveva trovato per fortuna una soluzione. Luciano era finito in collegio a Pescina, in Abruzzo, dai padri monfortani, ed io riuscii a farmi accettare come istitutore dagli Scolopi presso il Collegio Conti Gentili della stessa Alatri.
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Roma-Fiuggi-Alatri: c'era una volta un trenino...
C'era una volta un trenino della Stefer, che lasciando le Ferrovie Vicinali di via Giolitti attraversava le borgate romane della Casilina e della Prenestina, e dopo esser passato per Zagarolo, Palestrina e Cave cominciava ad arrampicarsi su per le coste degli Ernici: Serrone, la Forma, Piglio, tutta l'aspra montagna di Acuto da dove uno stupendo panorama ti dava l'impressione di andare volando sulla bella valle di Anagni.
Poi il treno raggiungeva la stupenda conca di Fiuggi ricca di castagni, e le terme, tanto amate dai romani. Costeggiava il lago di Canterno, e tutti i bei centri di Torre Cajetani, Trivigliano, Vico nel Lazio, Collepardo e le sue grotte, l'abbazia di Trisulti, fino a raggiungere la bella Alatri, città di studi e di antichissime mura pelasgiche.
Un itinerario turistico inimitabile, durato fino al 1980. Poi dissero che quella piccola ferrovia era un peso insostenibile e la tagliarono. Miopia. Oggi potrebbe essere un itinerario turistico da rivalutare e rilanciare. Quanti soldi in più di quelli della gestione di un trenino!
(dal nostro blog "Quisquiliamenti" del 17 marzo 2011)
Poi il treno raggiungeva la stupenda conca di Fiuggi ricca di castagni, e le terme, tanto amate dai romani. Costeggiava il lago di Canterno, e tutti i bei centri di Torre Cajetani, Trivigliano, Vico nel Lazio, Collepardo e le sue grotte, l'abbazia di Trisulti, fino a raggiungere la bella Alatri, città di studi e di antichissime mura pelasgiche.
Un itinerario turistico inimitabile, durato fino al 1980. Poi dissero che quella piccola ferrovia era un peso insostenibile e la tagliarono. Miopia. Oggi potrebbe essere un itinerario turistico da rivalutare e rilanciare. Quanti soldi in più di quelli della gestione di un trenino!
(dal nostro blog "Quisquiliamenti" del 17 marzo 2011)
Il Valencia vuole strapparci Klose
Miroslav Klose ha deciso: lascia il Bayern Monaco, è stanco di fare la riserva a Gomez. Ora deve decidere fra Lazio e Valencia: gli spagnoli sono un brutto concorrente, in quanto disputano la Champions League, mentre la Lazio deve accontentarsi dell'Europa League.
Inoltre Klose, che ha scartato i turchi del Trabezonsport perché a Trebisonda non c'è una scuola di tedesco per i suoi due gemellini, a Valencia può averne una a disposizione proprio come a Roma. Si tratta di vedere, ora, a quale delle due città andrà la preferenza della signora Klose, che si preoccupa molto per l'educazione dei suoi figli.
La decisione verrà nel giro di due giorni. Vedremo se dovremo gioire definitivamente per l'arrivo di Klose, o se invece dovremo cercare un altro centravanti spaccareti: c'è da scegliere tra il franco-ivoriano Cissé e lo juventino Amauri, che potrebbe rientrare in uno scambio con Lichtsteiner tanto desiderato in casa Agnelli.
Da definire anche gli acquisti del portiere cagliaritano Marchetti e del difensore greco del Genoa Sokratis, mentre dovrebbe andare in porto con il Galatasaray di Terim lo scambio tra il portiere Muslera e il mediano albanese Cana.
Inoltre Klose, che ha scartato i turchi del Trabezonsport perché a Trebisonda non c'è una scuola di tedesco per i suoi due gemellini, a Valencia può averne una a disposizione proprio come a Roma. Si tratta di vedere, ora, a quale delle due città andrà la preferenza della signora Klose, che si preoccupa molto per l'educazione dei suoi figli.
La decisione verrà nel giro di due giorni. Vedremo se dovremo gioire definitivamente per l'arrivo di Klose, o se invece dovremo cercare un altro centravanti spaccareti: c'è da scegliere tra il franco-ivoriano Cissé e lo juventino Amauri, che potrebbe rientrare in uno scambio con Lichtsteiner tanto desiderato in casa Agnelli.
Da definire anche gli acquisti del portiere cagliaritano Marchetti e del difensore greco del Genoa Sokratis, mentre dovrebbe andare in porto con il Galatasaray di Terim lo scambio tra il portiere Muslera e il mediano albanese Cana.
lunedì 6 giugno 2011
Piglio: ah, quel trenino!
Ora la rimpiangono tutti, la microferrovia Roma-Fiuggi-Alatri, eliminata prematuramente dalla Stefer (attuale Cotral) nel 1980. Sulle sue spoglie, è nato sabato scorso il "Tram-vino", che si propone di unificare le strade del vino di Piglio, Olevano e Affile. Per ora è un pullmino per 15 persone, che dietro prenotazione, in partenza dalla vecchia stazione ferroviaria di Piglio, organizza visite eno-gastronomiche nei paesi del Nord della Ciociaria, e di un'ampia fascia della provincia romana confinante, sotto l'impulso dell'assessore al turismo della Provincia di Frosinone Massimo Ruspandini. Aderiscono i sindaci di Piglio, Anagni, Serrone, Paliano, Fiuggi, Olevano Romano e Affile, e i dirigenti della Strada del Vino Cesanese Pierluca Proietti e Maria Ernesta Berucci.
Un terzino da Genova: Sokratis o Gastaldello
Lichtsteiner è valutato 12 milioni da Lotito: se troverà una squadra disposta a spendere tanto, sicuramente partirà. Un aspirante al suo acquisto è la Juventus, un altro il Manchester City, e vedrete che alla fine uno dei due riuscirà a spuntarla.
Ma alla Lazio non hanno paura della partenza dello svizzero: nei suoi campionati biancocelesti ha sempre avuto un buon rendimento, velocissimo e aggressivo, ma ultimamente Reja avrebbe preteso da lui una miglior conclusione delle sue incursioni offensive, non sempre rivelatesi utili alla squadra. Perciò si pensa di trovare con una certa facilità un buon sostituto, che probabilmente verrà da Genova, date le buone relazioni di Lotito con il genoano Preziosi, e visto che la retrocessione dei doriani abbasserà i prezzi della merce.
Al Genoa torna, dopo una stagione negativa, quel Papastathopoulos che un anno fa era molto in auge, tanto da convincere il Milan a puntare su di lui. Le cose non sono andate bene, per il greco, che ormai chiameremo Sokratis, dato che per pronunciare il suo cognome occorre un'intera radiocronaca. Sokratis ha un gran fisico e adeguati mezzi atletici, sa giocare sia da laterale che da centrale, e Reja è convinto di poterlo rilanciare. Alternativa a Sokratis è il doriano Gastaldello, un difensore di buona caratura, che le disavventure della sua squadra rendono abbordabile nel prezzo, ma che non manca delle capacità di potersi rigenerare nella Lazio.
Quella del vice Lichtsteiner è probabilmente l'ultima mossa di un mercato laziale ormai avviato alla conclusione, anche se restano da definire molte posizioni di giocatori in uscita.
Ma alla Lazio non hanno paura della partenza dello svizzero: nei suoi campionati biancocelesti ha sempre avuto un buon rendimento, velocissimo e aggressivo, ma ultimamente Reja avrebbe preteso da lui una miglior conclusione delle sue incursioni offensive, non sempre rivelatesi utili alla squadra. Perciò si pensa di trovare con una certa facilità un buon sostituto, che probabilmente verrà da Genova, date le buone relazioni di Lotito con il genoano Preziosi, e visto che la retrocessione dei doriani abbasserà i prezzi della merce.
Al Genoa torna, dopo una stagione negativa, quel Papastathopoulos che un anno fa era molto in auge, tanto da convincere il Milan a puntare su di lui. Le cose non sono andate bene, per il greco, che ormai chiameremo Sokratis, dato che per pronunciare il suo cognome occorre un'intera radiocronaca. Sokratis ha un gran fisico e adeguati mezzi atletici, sa giocare sia da laterale che da centrale, e Reja è convinto di poterlo rilanciare. Alternativa a Sokratis è il doriano Gastaldello, un difensore di buona caratura, che le disavventure della sua squadra rendono abbordabile nel prezzo, ma che non manca delle capacità di potersi rigenerare nella Lazio.
Quella del vice Lichtsteiner è probabilmente l'ultima mossa di un mercato laziale ormai avviato alla conclusione, anche se restano da definire molte posizioni di giocatori in uscita.
Vita di collegio: 42. Il vinello di Santino
Al pallone io ero arrivato tardi, non prima del mio undicesimo anno. Santino era sempre stato più bravo di me, e i miei primi tentativi erano stati goffi. Poi, pian piano, anch'io avevo cominciato a imparare qualcosa, ma più che altro ero un discreto colpitore e avevo una buona velocità con la quale riuscivo ad anticipare gli avversari, sia come terzino destro, sia, all'opposto, come ala sinistra, quando riuscivo a superare il mio terzino e a crossare, o anche a tirare, avendo un buon sinistro.
Per un certo periodo avevo giocato anche in porta, essendo piuttosto scattante: ma poi la crescente miopia mi aveva impedito di continuare in quel ruolo.
Comunque sia, dopo Santino ero anch'io un affezionatissimo del gioco del pallone, e giù ai piani della Ciancola mi distinguevo per la facilità con cui arrivavo al gol negli allenamenti, avendo fiato e rapidità.
Giocavamo per ore e ore: arrivavamo alle 9 e non tornavamo se non dopo le 13, dopo quattro ore filate di gioco. Se invece andavamo di pomeriggio, alle 15, eravamo capaci di resistere fino alle 19 se le giornate erano abbastanza lunghe, cioè dal mese di aprile fino a quello di settembre.
Spesso Santino portava su a casa sua un gruppettino di tre o quattro amici, e ci offriva da bere un suo vinello bianco molto leggero e fresco, allungato gradualmente con l'acqua: così diventava veramente rinfrescante, ci toglieva la sete e ci faceva recuperare un po' delle tantissime energie che avevamo profuso senza risparmio.
Disputavamo ogni tanto degli incontri amichevoli, specialmente con squadrette del Piglio, di Fiuggi, di Anagni, di Vico nel Lazio, di Trivigliano e di Torre Cajetani, cioè dei paesi più vicini. Un anno riuscimmo ad organizzare un vero e proprio torneo esattamente con quegli stessi paesi, con partite di andata e ritorno, su campetti quasi sempre sassosi e irregolari.
Ricordo con particolare piacere il mio primo gol, segnato contro una squadra di Anagni con un angolatissimo tiro di sinistro da posizione impossibile: 1-0 per l'Acuto, e tantissimi abbracci dei miei compagni per quella vera prodezza.
Il gioco del pallone riempiva le nostre giornate, non pensavamo minimamente allo studio: avevamo sedici anni e ancora non pensavamo neanche all'amore. A quei tempi si era molto più ingenui e bambini di quanto non siano i sedicenni di oggi.
Aurelio, il severo zio di Santino, qualche volta ci sequestrava il pallone per provare a farci studiare almeno un po'. Tuttavia, sapendo giocare a pallone anche lui, non di rado riuscimmo a convincerlo a scendere in campo con sfide che coinvolgevano persone adulte, come le divertenti amichevoli scapoli-ammogliati. Ricordo che gli anziani, non riuscendo a beccare palla, ci pregavano ardentemente: - Lasciateci giocare qualche pallone, altrimenti facciamo una ben magra figura! -
E in quei momenti, si era felici un po' tutti, giovani e anziani, dando un calcio, oltre che al pallone, anche a tutta una serie di dispiaceri e di preoccupazioni.
Per un certo periodo avevo giocato anche in porta, essendo piuttosto scattante: ma poi la crescente miopia mi aveva impedito di continuare in quel ruolo.
Comunque sia, dopo Santino ero anch'io un affezionatissimo del gioco del pallone, e giù ai piani della Ciancola mi distinguevo per la facilità con cui arrivavo al gol negli allenamenti, avendo fiato e rapidità.
Giocavamo per ore e ore: arrivavamo alle 9 e non tornavamo se non dopo le 13, dopo quattro ore filate di gioco. Se invece andavamo di pomeriggio, alle 15, eravamo capaci di resistere fino alle 19 se le giornate erano abbastanza lunghe, cioè dal mese di aprile fino a quello di settembre.
Spesso Santino portava su a casa sua un gruppettino di tre o quattro amici, e ci offriva da bere un suo vinello bianco molto leggero e fresco, allungato gradualmente con l'acqua: così diventava veramente rinfrescante, ci toglieva la sete e ci faceva recuperare un po' delle tantissime energie che avevamo profuso senza risparmio.
Disputavamo ogni tanto degli incontri amichevoli, specialmente con squadrette del Piglio, di Fiuggi, di Anagni, di Vico nel Lazio, di Trivigliano e di Torre Cajetani, cioè dei paesi più vicini. Un anno riuscimmo ad organizzare un vero e proprio torneo esattamente con quegli stessi paesi, con partite di andata e ritorno, su campetti quasi sempre sassosi e irregolari.
Ricordo con particolare piacere il mio primo gol, segnato contro una squadra di Anagni con un angolatissimo tiro di sinistro da posizione impossibile: 1-0 per l'Acuto, e tantissimi abbracci dei miei compagni per quella vera prodezza.
Il gioco del pallone riempiva le nostre giornate, non pensavamo minimamente allo studio: avevamo sedici anni e ancora non pensavamo neanche all'amore. A quei tempi si era molto più ingenui e bambini di quanto non siano i sedicenni di oggi.
Aurelio, il severo zio di Santino, qualche volta ci sequestrava il pallone per provare a farci studiare almeno un po'. Tuttavia, sapendo giocare a pallone anche lui, non di rado riuscimmo a convincerlo a scendere in campo con sfide che coinvolgevano persone adulte, come le divertenti amichevoli scapoli-ammogliati. Ricordo che gli anziani, non riuscendo a beccare palla, ci pregavano ardentemente: - Lasciateci giocare qualche pallone, altrimenti facciamo una ben magra figura! -
E in quei momenti, si era felici un po' tutti, giovani e anziani, dando un calcio, oltre che al pallone, anche a tutta una serie di dispiaceri e di preoccupazioni.
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