sabato 14 agosto 2010

Quando l'amore è vero...I miei ricordi 100

Zia Agnese avrebbe voluto dare a ciascuna delle sue tre bellissime figlie, Livia, Marisa e Anna, un bel principe azzurro, che assicurasse a ciascuna di esse un brillante futuro.
Zia Agnese aveva una volontà di ferro, e nella vita, per quanto la riguardava, aveva ottenuto tutto.
Ma, quando c'è in gioco la volontà di un'altra persona, inutile star lì a lambiccarsi la testa: ognuno fa la propria volontà.
Così, amaramente, zia Agnese dovette rassegnarsi a tre matrimoni piccolo borghesi, poco più o poco meno, come capita a tutta la gente conmune. Ma prima di rassegnarsi...
Livia sposò Vittorio, un bravo ragazzo conosciuto in parrocchia a San Marcellino, e che abitava in via Labicana. Il loro intenso amore venne contrastato fino all'ultimo, inutilmente. Ebbero una bellissima bambina, Simonetta, per la quale Livia e Vittorio cominciarono a sognare un principe azzurro.
Ma Simonetta un'estate, proprio sotto casa, ad Acuto, s'innamorò di Alessio, figlio della lattaia e di un pastore. Ma un amore così grande, così intenso, che non servirono a nulla le proteste di zia Agnese, di Livia e di Vittorio. Anzi, finita l'estate, Simonetta si sposò con Alessio, e decise di restarsene per sempre ad Acuto, rispedendo in lagrime a Roma la nonna e i genitori. Un amore per sempre: Simonetta ed Alessio vissero felici
ad Acuto, e di Roma e delle sue grandezze se ne infischiarono.
Anche le altre due figlie di zia Agnese ebbero una sorte simile. Per qualche anno la madre si illuse di salvarle da un matrimonio qualunque, favorendo magari qualche amoruccio giovanile con ragazzi di un certo lignaggio.
Un anno Marisa fu corteggiata a lungo da un ragazzo di ottima famiglia, e zia Agnese non era scontenta. Ma questo ragazzo era terribilmente geloso, e pian piano Marisa se ne stancò. Quando conobbe Franco, un ragazzo semplice e affettuoso, capì che questa era la sua strada, e non stette a badare se fosse o no di alto lignaggio. Anche la loro è stata un'unione felice, perché basata su un amore sincero.
Pian piano le ambizioni di zia Agnese andarono scemando. Aveva capito la morale della favola. E diede subito il suo consenso quando Anna le presentò un altro Franco, che aveva un buon mestiere, ma nessun ascendente di rango.
Finalmente la zia aveva capito che al cuore non si comanda, e che nella vita non c'é niente di più bello di un amore vero, non basato sul calcolo. La dolce Simonetta, la sua primissima nipote, aveva dato alla nonna una lezione grande, che non sarebbe stata mai dimenticata (continua).

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