C'era una volta un bambino
che si chiamava Giacinto;
era figlio di un contadino,
ma da grandi sogni era spinto. 4
Abitava in una casetta
sperduta nella campagna,
fra prati di verde erbetta
ai piedi di un'alta montagna. 8
Il padre si chiamava Giovanni,
era alto, forte, robusto;
aveva trentaquattr'anni
e lavorava di gusto. 12
La madre aveva nome Enrica,
era piccola, bruna e ridente;
attiva come una formica,
non si stancava mai di niente. 16
Giacinto aveva sette anni,
ed era un po' mingherlino;
combinava sempre malanni,
non stava fermo un momentino. 20
Un giorno Giacinto andò nel bosco,
e vide dei sassi brillare.
- E' qualcosa che non conosco!-
disse - e si mise a scavare. 24
Nella terra si aprì una scaletta,
e il bambino subito scese;
scendeva sempre più in fretta,
e arrivò a uno strano paese.28
Le case erano di corallo,
le fontane di acquamarina,
le finestre di puro cristallo,
e d'oro una grande piscina. 32
Il bimbo nell'acqua si getta,
e sempre più vi sprofonda,
quand'ecco una sirenetta
portarlo a cavallo di un'onda 36
giù per un gran mulinello,
fino a una verde vallata
e a un luminoso castello.
Ma c'é un drago che sbarra l'entrata. 40
Ha sette teste di fuoco,
piedi con ferrei uncini:
ha da sperare ben poco
chiunque gli si avvicini. 44
Si nasconde la sirenetta
in un cespuglio d'alghe vicino,
e con una soave canzonetta
addormenta il drago pian pianino. 48 (continua)
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