sabato 21 agosto 2010

Giacinto e la Sirenetta - favola in versi - 2

Bussa alla porta del castello
la sirenetta, ma non ha risposta.
Ed ecco arriva bel bello
una fiammeggiante aragosta. 52

- Dammi la tua voce, per favore,
sirenetta, e la porta si aprirà:
quando un giorno troverai l'amore,
il tuo canto certo tornerà - 56

La porta del castello ora si è aperta,
ma la sirena il canto ha già perduto.
C'è una gran luce; i due entrano in fretta:
si serrano i battenti in un minuto. 60

Lungo un corridoio scintillante
vanno avanti quasi all'infinito.
Giacinto ora è un poco esitante:
si sente solo e stordito. 64

Vuol parlare con la Sirenetta:
lei scuote la testa, sperduta.
Agita le mani in fretta,
e gli fa capire che è muta. 68

Bisogna fermarsi, o andare avanti?
I due sono esitanti e assai dubbiosi.
Ma ecco comparire due giganti
dagli occhi infuocati e furiosi. 72

- Via di qua, cuccioli presuntuosi:
questa terra per voi è proibita.
Dovrete far lunghi giri tortuosi
per ritrovare la strada smarrita - 76

E con un improvviso spintone
buttan giù per una botola nascosta
i due miserelli. Un arpione
li afferra e li trascina senza sosta. 80

Helga, la Sirenetta,
ha le pinne ormai doloranti.
Che destino ora li aspetta?
Potranno ancora andare avanti? 84

Buio improvviso. Un tonfo violento.
Poi silenzio assoluto. E una luce
fievole, e un doloroso lamento.
Una porta aperta: chissà dove conduce... 88

E' un giardino pieno di violette.
E in un angolo, raggomitolato,
un cagnolino, che emette
un lungo gemito sconsolato. 92

Helga, con passi esitanti,
si avvicina e lo accarezza pian piano;
ed il cane, con occhi imploranti,
lecca la sua piccola mano. 96 (continua).

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