- Salite quella strada - disse l'oste.
-Un falco azzurro vi accompagnerà,
scoprendo tra le rocce più nascoste
la sorgente che dà felicità - 148
- Prima, però, pagatemi la cena!-
-Noi, soldi non ne abbiamo!- urlò il monello
sconcertato. Ma, senza darsi pena,
la Sirenetta trasse da un borsello 152
minuscolo che aveva alla cintura
una perla azzurina assai pregiata,
e l'offre all'oste, che si rassicura
per questa ricompensa inaspettata. 156
Partirono col cielo ancora oscuro.
Sul far dell'alba, ai limiti di un bosco
c'era una strada fiancheggiante un muro.
Giacinto disse: -Sì, la riconosco! - 160
Era un'aspra salita. Helga esitava.
Anche il cane era incerto. - Come vanno
le tue pinne, carina ? Su, da brava ! -
E presero a salire senza affanno. 164
Ora Helga sorrideva. Nel suo cuore,
pur costretta a tacere, lei sentiva
nascer pian piano un empito d'amore
che al suo piccolo amico ormai la univa. 168
E quelle pinne, non più doloranti,
erano salde e forti sul sentiero:
il miracolo chiesto il giorno avanti
già si stava compiendo per davvero. 172
Finalmente raggiunsero la vetta
della montagna. Sotto un grande pino
una fontana zampillava schietta
dentro ad un azzurrognolo bacino. 176
- Questa è la fonte dove io bevevo -
disse Giacinto con un gran sorriso
- quando ero un bimbo, e quello che vedevo
mi sembrava davvero un paradiso. 180
Ma un brutto giorno la fonte svanì,
sconvolta da un orrendo terremoto
che distrusse ogni cosa. Ed ora è qui,
tornata come da un paese ignoto - 184
Tese la mano ad Helga, e la invitò
a bere un sorso di quell'acqua pura.
Helga lo fece; ed ecco che parlò,
e cantò tutta lieta e ormai sicura. 188
Al posto delle pinne, ecco, ora porta
due belle gambe, ed un bel passo snello.
Che meraviglia! A un tratto in piedi è sorta,
canta e sorride, e abbraccia il suo monello. 192
Saltella il cane intorno a loro, e freme.
Con gioia si conclude l'avventura.
Helga e Giacinto resteranno insieme
per una vita lieta e duratura. 196- FINE
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