Un bambino di dieci anni osserva intorno il suo mondo: il suo paese, la guerra, la morte prematura del padre, la sofferenza, la fame, la crudeltà umana. Ma non ne esce una visione tragica: l'atmosfera rimane sospesa in un sentimento che oscilla sempre tra il dolore e la speranza, e riesce ad aprirsi un varco verso la serenità.
Un'infanzia amara eppure sorridente, intrisa di un amore mai rassegnato per la sua gente. Ne balza fuori il ritratto di un paese di Ciociaria antico e sempre nuovo, figure vere di uomini e donne descritte con curiosità e semplicità.
La forte immagine di Nonna Livia sembra dominare la scena. Ma ecco l'amato padre Memmuccio, col suo sorriso pieno di umanità; l'autorevole zia Agnese, ricca d'inventiva e di dinamismo; la cugina Maria Luigia, un autentico folletto dotato di creatività illimitata.
Poi il fratello Silvestro, gran signore in ogni suo atteggiamento; il primogenito Vito, il partigiano ventenne che diventa un secondo padre sacrificando i suoi anni più giovani; e Geltrude, la madre coraggio che riesce a tirare avanti da sola i sette figli, e nessuna avversità la piega.
Altre figure in primo piano; la cugina Marisa, amata in modo tenero e dolente; l'amico Santino, con la sua irresistibile passione per il pallone; Lisa di Cherubina, che lotta senza mai arrendersi contro la sventura.
Tante situazioni divertenti e malinconiche: Francesca che si fa suora; Ninì che fa leggere i suoi libri a tutto un paese; la bellezza e le insidie del lago di Canterno; il divertente teatrino di Pucci; gli audaci esperimenti del capocomico Silver Scialla; la passione continuamente affiorante per il teatro.
Al centro di tutto la guerra, la paura delle SS, le famiglie ebraiche nascoste, l'arrivo sempre rinviato degli alleati, le violenze dei conquistatori, la tragica scomparsa dei soldati italiani in Russia.
Il fascismo, ormai alla sua caduta, rivisitato senza odio, ma con preciso rifiuto dei suoi aspetti inaccettabili. Le prime lotte politiche, i contrasti, la difficoltosa rinascita, il progressivo spopolamento del paese di montagna.
Un paese di Ciociaria che rimane nella nostra mente, ripresentatoci a distanza di tanto tempo dai vivi ricordi di un bambino di dieci anni.
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