sabato 14 agosto 2010

Noi non abbiamo né SNEJIDER né RONALDINHO: accontentiamoci

Dopo aver ammirato, ieri sera da Bari, le prodezze balistiche dei vari Snejider e Ronaldinho, noi laziali dobbiamo dar prova d'intelligenza, e ritenere che nel campionato che sta per cominciare noi non potremo mai stare a quell'altezza. Anche se il nostro profeta Hernanes dovesse far miracoli e meraviglie, esistono però strutture di quadra ben superiori alla nostra: quella dell'Inter, prima di tutto, e poi quella del Milan, e infine anche quella della Juventus. Se ci mettiamo almeno la Roma, noi al quarto posto non potremo aspirare mai, bisogna riconoscerlo, e avere pazienza, e aspettare una crescita lenta e progressiva, che ci porti almeno ad aspirare a una settima posizione, vale a dire al ritorno all'Europa League. Sarebbe almeno un traguardo di tutto rispetto.
Non sarà l'amichevole di Fiuggi con il Levante, per quanto bene possa andare, a farci ricredere da questa considerazione di base. Ci sono dei valori consolidati, nel calcio italiano, che, per quanti miracoli di buona volontà si possano realizzare, non ci consentiranno mai, ora come ora, di dare la scalata a qualcosa di più del settimo posto, che dopo il dodicesimo della scorsa stagione sarebbe già un grosso guadagno.
Stasera vedremo in campo Muslera; Lichtsteiner, Dias, Stendardo, Garrido; Brocchi, Ledesma, Gonzalez;Mauri (poi verrà Hernanes...); Zarate, Floccari. E abbiamo ancora altre buone carte da giocare come Rocchi, Matuzalem,Radu, Biava,Foggia, Diakité, Del Nero, Zauri e bella compagnia: possiamo star sicuri che il loro dovere lo faranno, ma non gli imponiamo traguardi impossibili.
Guardiamo la realtà e siamo umili. A noi basta, in fondo, compiere un bel passo in avanti rispetto all'anno scorso. Il passo che, tecnicamente, fummo in grado di fare dal famoso 21 aprile, quando la Lazio di Reja seppe esprimere una qualità di gioco notevole e raccogliere un bottino di punti che, se rapportato a un intero campionato, ci avrebbe consentito di raggiungere addirittura un quarto posto. Quel quarto posto che però la realtà obbiettiva del nostro campionato di serie A oggi ci nega, concedendoci al massimo, come traguardo presumibile, soltanto il settimo e l'ingresso nell'Europa League.

Nessun commento:

Posta un commento